Strategia Value: analisi di COVER 50


Nell’autobiografia di Barack Obama (“Una terra promessa”), uscita nelle librerie di tutto il mondo lo scorso novembre, l’unico italiano citato non è un politico ma bensì uno straordinario manager, il compianto Sergio Marchionne.

Tra i due esisteva uno straordinario feeling originatosi nella fase in cui la FIAT, con l’avallo del Presidente degli USA, decise di puntare tutto sul rilancio della storica Chrysler. L’intuizione fu geniale e la scommessa fu vinta alla grande.

Oltre a ciò, quale altro aspetto ha accomunato Obama a Marchionne? Nello stile, per esempio, entrambi erano soliti indossare pantaloni del noto brand italiano “PT 01 TORINO”, realizzati da COVER50, piccola perla quotata nell’AIM dal maggio 2015.

COVER50 (ISIN IT0005105868) è un’azienda italianissima, il quartier generale è situato a Torino e fa riferimento alla famiglia Fassino (non parente dell’ex ministro) da sempre impegnata nella realizzazione di pantaloni per la grande distribuzione.

Intorno al 2004, a seguito dell’agguerrita concorrenza sui prezzi mossa dai produttori del Far East, venne deciso di puntare su un progetto che prevedesse la produzione e la commercializzazione attraverso un proprio brand destinato alla fascia alta del mercato.

Nel 2007 la società dette vita ad un nuovo marchio, PT01 le cui caratteristiche comprendevano altissima qualità dei materiali, taglio sartoriale e rifiniture fashion.

La nuova strategia ha portato la società a concentrare la propria attività sul design sul controllo della qualità sulla logistica e sul marketing esternalizzando pertanto la produzione.

Il mercato ha apprezzato fin dal debutto i prodotti di PT 01.

CORE BUSINESS DI COVER50:

COVER50 produce quattro linee di pantaloni:

PT01 e PT01 WOMAN: linea di punta con la quale COVER50 realizza circa il 70% del fatturato. Si tratta di pantaloni da uomo (in prevalenza) e da donna, formali dal taglio sartoriale (prezzo di vendita al dettaglio: dai € 180 a € 280).

PT05: linea più informale da uomo a cinque tasche (22% del fatturato). Il prezzo di vendita al dettaglio si aggira dai € 160 alle € 240.

PT BERMUDA: versione bermuda dei pantaloni PT01 e PT05, linea casual (prezzo al dettaglio € 130 - € 180).

La vendita viene effettuata prevalentemente attraverso i grandi negozi multimarca (1.000 in tutto il mondo) oltre a tre showroom monomarca (Milano, Monaco di Baviera e Tokyo): il fatturato export ammonta a circa il 59% del totale (Giappone ed USA rappresentano i mercati esteri più importanti).

FATTURATO DI COVER 50:

A partire dall’anno di quotazione, con esclusione del 2020, COVER50 ha presentato un fatturato moderatamente crescente (4,9% di CAGR).

Il contributo più importante alla crescita lo si deve all’espansione commerciale negli USA, obiettivo individuato (ed in parte centrato) già in sede di IPO.

Nel 2020 la pandemia ha pesantemente condizionato tutto il segmento relativo al fashion ed al retail: COVER50 non ne ha fatto eccezione riportando così una contrazione delle vendite pari al 26,6%.

MARGINALITA’ DI COVER 50:

Sotto il profilo della marginalità, escludendo il 2020 dall’analisi, l’azienda presenta un profilo di Ebitda Margin di tutto rispetto.

L’aspetto meno convincente può essere rappresentato dal trend (dal 28,5% al 18,6%): in parte tale tendenza è stata causata da un incremento delle spese di Marketing e Comunicazione (spesate tutte in Conto Economico) voluto dal management nel corso degli ultimi anni.

Nel 2020, la contrazione della marginalità è dovuta in prevalenza alla concessione di eccezionali sconti accordati ai clienti con la finalità di condividere con loro gli effetti del mancato sell out.

La struttura particolarmente snella dell’azienda ha consentito, nel tempo, di poter trasformare in utile netto la parte rilevante dell’Ebitda.

CASH OPERATIVO DI COVER 50:

Sotto il profilo dei flussi di cassa, il core business di COVER 50 si è dimostrato particolarmente capace di saper generare, con costanza, flussi di cassa operativi positivi.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA DI COVER50:

Tra i punti di forza di COVER50 c’è indubbiamente la solidità patrimoniale. Come emerge dal grafico sottostante, la società ha sempre presentato un’eccedenza di liquidità rispetto al proprio indebitamento: il core business non ha richiesto particolari necessità di investimenti in Capex e pertanto, l’eccesso di cassa è stato spesso destinato a dividendi a favore degli azionisti.

ROIC VS WACC DI COVER50:

Un altro aspetto interessante di COVER50 lo si trova nella dinamica tra il rendimento del capitale investito (elevato e sempre a doppia cifra) in relazione al costo del capitale.

Nonostante il trend del ROIC sia discendente, il rendimento, in termini assoluti, rimane di tutto rispetto.

CAPITALE CIRCOLANTE NETTO DI COVER50:

Tra gli aspetti da tenere in seria considerazione c’è indubbiamente il peso presentato dal CCN rispetto al fatturato. COVER50, rispetto ad altri operatori fashion, pur potendo vantare un profilo migliore in ambito di forza patrimoniale e marginalità, presenta un CCN più impegnativo.

L’assenza di un proprio canale distributivo diretto innesca inevitabilmente un meccanismo di gestione delle scorte e di dilazione degli incassi che tendono ad appesantire la dinamica del CCN.

IMPATTO DEL CORONAVIRUS E PROSETTIVE:

“Chiudiamo il bilancio dell’anno 2020 con risultati inevitabilmente e fortemente influenzati dell’emergenza pandemica Covid-19 – afferma il Presidente – che ha causato un rilevante calo di fatturato e conseguentemente di redditività che, secondo i dati a nostra disposizione, risulta comunque essere in linea con i risultati del settore. Siamo quindi soddisfatti di come l’azienda abbia saputo reagire a questo complicatissimo momento, mostrando grande reattività, e siamo altrettanto soddisfatti di come il mercato abbia mostrato attaccamento al nostro brand. Per queste ragioni, nonostante il clima di incertezza generale influenzi ancora fortemente il mercato, siamo moderatamente ottimisti, pronti a cogliere le nuove opportunità che la storia ci insegna presentarsi successivamente ad ogni situazione di crisi. Abbiamo quindi deciso di aprirci a nuovi orizzonti, che vedono nell’allargamento della gamma di prodotti complementari al pantalone e nell’apertura del canale e-commerce (b2b – b2c) i nuovi pilastri. Siamo pertanto confidenti che la prossima ripresa del mercato, il consolidamento del business attuale, l’attenta gestione e le nuove strategie, ci possano permettere un progressivo ritorno ai livelli di fatturato e redditività che hanno sempre caratterizzato l’andamento dell’azienda nell’ultimo lustro”.

RIFLESSIONI:

Nel giorno dell’esordio in borsa, il prezzo di COVER50 fu fissato a € 18, probabilmente un po’ troppo: il mercato, ha progressivamente corretto questo eccesso.

Attualmente COVER50, al prezzo di 7,05 capitalizza appena € 31 mln, più della metà del valore corrisponde alla PFN (€ 15,6 mln).

Nonostante COVER50 abbia registrato un tasso di espansione dei ricavi non eccezionale ed una marginalità elevata ma in calo, i fondamentali vantati rimangono molto interessanti: l’opinione è che il mercato abbia sacrificato fin troppo le valutazioni di COVER50.

Nell’ottica di una progressiva normalizzazione della situazione sanitaria, è possibile poter immaginare un graduale recupero delle quotazioni di COVER50.

GRAFICO DI COVER50:

Il titolo presenta un trend ribassista di lungo periodo. Le quotazioni attuali hanno recentemente riconquistato la media mobile a 200 giorni (in verde) e si stanno apprestando a testare la trendline discendente azzurra.

PUNTI DI FORZA:

Eccellente struttura patrimoniale

Buona marginalità

Diffusione internazionale dei ricavi

Buona generazione di cassa

Struttura snella della società

PUNTI DI DEBOLEZZA:

Liquidità: il titolo presenta una bassa capitalizzazione ed uno scarso flottante (26%).

L’azienda, nonostante sia ben condotta, non appare tra le più inclini alla comunicazione (sono abbastanza rare le occasioni in cui il management comunica con il mercato).

Il Capitale Circolante, in rapporto al fatturato, appare abbastanza elevato.

RIEPILOGO SEGNALAZIONI:

Settimana molto interessante per SWEDISH MATCH, che dopo la pubblicazione dell'ottimo trimestre, recupera il terreno perso in precedenza (+6,71%). Prosegue con vigore l'andamento di TECHNOGYM: +65,04% dalla segnalazione.

FIRST CAPITAL, dopo l'eccezionale rialzo, tira (temporaneamente) il fiato.

La settimana prossima verranno pubblicati i dati trimestrali di VALSOIA e B&C SPEAKERS.

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