In tempo di vacche magre, o meglio anoressiche, mi accontento di due ottime operazioni (+18% e +6 %) e di uno stop infinitesimale (-3.5%)


                                             

Questa è l'immagine che meglio rappresenta il periodo attuale per chi fa trading, almeno per il sottoscritto. Credo che chi mi legge abbia voglia di avere in continuazione spunti operativi, ma la realtà e l'onestà intellettuale mi impongono di dire che questa fase offre ben poco per non dire nulla, non tanto per il laterale quanto per l'assenza totale di volumi. Un paio di giorni fa ad un convegno una bella ragazza seduta accanto a me mi ha domandato quanto potrà durare questa fase di illiquidità generalizzata su azioni, bonds, derivati, etc... La mia risposta laconica è stata che non la ricordo in vent'anni di attività. Sono certo che prima o poi la situazione si sbloccherà come del resto è sempre stato, ma il "quando" care amiche ed amici di questa rubrica non ve lo so proprio dire. Il mio anno (di trading, il resto lo lascio stare) è andato più che bene grazie al fatto di essere riuscito a cogliere con precisione il timing ribassista del primo semestre e parzialmente quello rialzista del secondo. Pensate a quanti operatori sono stati letteralmente travolti nelle gestioni patrimoniali dalla formula magica del "60-40": 60% di azioni e 40% di bonds in portafoglio! Questa strategia in passato quasi sempre profittevole (una componente attenuava gli effetti eventualmente negativi dell'altra) si è trasformata in una sorta di ALL-IN di portafoglio. De facto è stato come puntare tutto su un titolo perdente se preferite. Ad oggi la perdita complessiva di questo bilanciamento si aggira attorno al 23%, punto più, punto meno. Questo non si è mai verificato negli ultimi vent'anni e quindi direi che di soldi ne sono stati "bruciati" a sufficienza. 

Ora più che mai credo che la discriminante sia quella di saper aspettare il momento giusto per sparare il colpo.

Si potrà anche sbagliare bersaglio, ma almeno lo si sarà fatto con cognizione di causa quando qualche preda si sarà mossa fra i cespugli. Questa è la mia view e l'aspetto che credo mi abbia sempre caratterizzato caratterialmente in questi vent'anni di trading o poco più, visto che prima lavoravo in banca e per la banca, è la disciplina ferrea nell'operatività ed il fatto di sapersi accontentare. Sotto questo punto di vista credo che il trading sia peggio del servizio militare, credetemi!

Sabato scorso nel consueto nostro appuntamento avevo indicato tre azioni: Iren, Sogefi ed Unieuro (link articolo: https://www.lombardreport.com/2022/11/19/previsione-borse-azioni-unieuro/).

La prima, Iren, ha continuato la sua lenta ed estenuante salita. Indicavo come il titolo fosse rimasto indietro rispetto ai competitor o comunque ad azioni simili all'interno dello stesso settore. Rimane il fatto che non sono un grande amante dei trend che ti fanno venire l'acido lattico alle ginocchia. A questo punto si seguono i gradini della salita alzando così lo stop a 1.55 (minimo di mercoledì), partendo dal presupposto che sia corretto il canale tracciato nel grafico successivo. In settimana molte utilities hanno risentito della decisione del governo di alzare la tassazione sugli extraprofitti. Iren non ne ha minimamente risentito quindi teoricamente è stato un segnale di forza che lascia ben sperare per una ulteriore continuazione.

Le azioni Sogefi invece hanno toccato il livello di stop posto a 0.88-0.89. Il livello di chiusura della prima segnalazione era stato a 0.913 euro ad azione. Poco male: uno stop compreso tra il 2.5% ed il 3.5% è più che accettabile in questo periodo. Mi aspetto che possa fare un piccolo allungo rialzista dal momento che rimane sopra la media mobile a 200 ma ormai lo stop è entrato, quindi out per quanto mi riguarda.

Unieuro invece ha continuato di poco l'allungo dopo il breakout esplosivo che abbiamo colto sul nascere in area 11.25 circa, ricordate? (link articolo: https://www.lombardreport.com/2022/11/8/azioni-danieli-elezioni-midterm-azioni-unieuro/). La settimana si è conclusa con un rialzo attorno al 2.5% circa MA il rialzo complessivo del trade si aggira attorno al +18%! Dal mio ingresso a 11.25 euro ho deciso di chiudere ieri il trade a 13.30. Certo, avrebbe ancora spazio di upside ma ho preferito accontentarmi al momento, tanto più che come ho scritto sabato scorso e anche nell'articolo infrasettimanale il mercato è "tirato" e su resistenze che necessiterebbero di un breve respiro. Pronto naturalmente a rientrare anche a prezzi più elevati qualora si presentassero configurazioni interessanti. Rimane il fatto che un +18% non lo butto via e lo porto a casetta, giusto per ragionare meglio col cash in cascina. 

Come avete notato nei trades appena descritti, vista l' illiquidità generalizzata di questo periodo, è fondamentale entrare con basse quantità e lasciar correre l'operazione mano a mano che il trade va in nostro favore. Non sempre capita questo ma notate anche che una operazione "in grazia di Dio" permette poi di sbagliare enne volte con stop stretti...e statisticamente lanciando la moneta è possibile ma improbabile che su un elevato numero di lanci esca sempre la stessa faccia (quella del loss intendo). 

Con la stessa logica di Unieuro ho proceduto anche all'uscita totale dalla posizione sulle azioni Danieli Risparmio di cui avevo scritto nel medesimo articolo (link: https://www.lombardreport.com/2022/11/8/azioni-danieli-elezioni-midterm-azioni-unieuro/). Lo spread con la "mamma" si è chiuso già da un pò ma ho tenuto lo stesso l'operazione: nella giornata di lunedì è stato anche staccato un piccolo dividendo di 0.30 euro. Il mio ingresso era stato a 13.90 euro e quindi considerando il dividendo incassato il profitto totale si aggira attorno al +6% lordo. Va comunque bene anche se il titolo al momento rimane ancora ben impostato.

In questo periodo di vacche magre o, meglio, anoressiche, ci si accontenta.

In questo contesto di incertezza si stanno comportando abbastanza bene i bonds. Ne avevo indicato uno recentemente, il Goldman Sachs 5% scadenza settembre 2032 callable in euro e con taglio minimo "umano" (mille euro) (link articolo: https://www.lombardreport.com/2022/11/11/bond-goldman-sachs/). L'ammontare emesso, che doveva inizialmente essere di 80 milioni di euro, è passato a 160 milioni come riportato sul sito di Borsa Italiana nella parte relativa alle informazioni sullo strumento. Molto molto bene, così ci sarà comunque più liquidità per quello che ho ritenuto essere un rigore a porta vuota. Altro aspetto positivo è che con questa emissione si è investiti fuori dall'Italia e dall'Europa su un emittente che ha rating AA3 da parte di Moody's e su una obbligazione senior. Quando ne ho scritto si trovava in collocamento sul MOT, con una proposta di vendita da tre milioni di pezzi al prezzo di 100, quindi alla pari escludendo il rateo. Mano a mano la lettera si è alzata anche se ogni tanto il market maker ancora oggi si abbassa cercando di spaventare un pò. Meglio così. A prescindere da qualsivoglia considerazione il rendimento effettivo lordo a scadenza è attualmente ancora del 4.91% e anche se il bond venisse richiamato subito a settembre 2023 direi che si tratta comunque di un ottimo impiego di liquidità a 10 mesi. La mia sensazione è che non verrà richiamato almeno fino al 2024. Il motivo è presto detto: l'opinione più diffusa al momento è quella di una normalizzazione nel rialzo dei tassi a partire da marzo 2023 (periodo di picco). Insomma, Fed e BCE continueranno ad alzare ma più lentamente: magari ancora una volta +0.75%, poi +0.5% o +0.25% ad esempio. Questo porterebbe i tassi USA attorno al 5% rispetto all'intervallo attuale compreso fra il 3.75% ed il 4%. Il 5% sarebbe anche un livello psicologico di una certa valenza a mio avviso. Storicamente tra tassi USA ed europei c'è sempre stato uno spread attorno all'1%-1.5%. 

Gli inglesi dicono che l'inflazione sale come un missile e scende come una piuma (inflation is known to shoot up like a rocket and then comes down like a feather).

Questo permetterebbe quindi al bond Goldman Sachs 5% di non essere molto probabilmente richiamato nel 2023 e quindi si andrebbe al 2024. Certamente sono mie congetture, come sempre del resto quando si parla di mercati. Ma questo è inevitabile per chi fa trading a 360 gradi su qualsiasi cosa ritenga appetibile, specialmente in periodi di vacche magre per non dire anoressiche.

Adesso finalmente godiamoci in santa pace questo weekend, siete d'accordo ?!?! Un saluto a tutti. 

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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