NASDAQ100 WEEKLY - Rimbalzo degli indici azionari USA in attesa di conferme.


QUESTA SETTIMANA IL REPORT ESCE IN FORMATO RIDOTTO.

RIMBALZO IN ATTO ANCHE SE BISOGNA ATTENDERE CONFERME CON LA ROTTURA AL RIALZO DEI MASSIMI RELATIVI DI FINE MAGGIO/INIZIO GIUGNO.

Analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Evidentemente le festività fanno bene agli americani ed ai loro investimenti azionari. Dopo la festività di lunedì 20 giugno “Juneteenth Independence Day” gli indici azionari aprono in gap up la settimana borsistica e proseguono al rialzo. Lunedì 4 luglio, festa dell'indipendenza ed il giorno dopo candelone al rialzo e listini in guadagno per tutta la settimana. E’ pur vero che a conti fatti siamo ritornati sul massimo relativo di fine giugno sulla resistenza in area 12175 ma questa volta siamo più propositivi sul fatto che il rimbalzo possa continuare per andare, come primo obiettivo, a testare il precedente massimo relativo di inizio giugno in area 12900 perforando così anche la M.M. a 50 periodi. La rottura di tale resistenza potrebbe graficamente inscenare un’ipotesi di onda 4 in corso e il valore dell’RSI a 53 permetterebbe tutto ciò. Vedremo. Viceversa, ripiegamenti nuovamente in area 11500/11400 proietterebbero i prezzi ad un re-test del minimo a 11037 ma con scarse possibilità di tenuta. La settimana si è chiusa a 12125.69 con un guadagno del + 4,66% che porta ad un deficit da inizio anno del – 25,70%.

Buon rimbalzo anche per l'indice S&P500 anche se in tono minore rispetto all’indice tech. Anche qui il rimbalzo è stato frenato dalla resistenza posta in area 3910, rotta la quale sarà una formalità superare il massimo relativo di fine giugno in area 3950 per andare a testare l’area 4020 con perforazione della M.M. a 50 periodi e chiusura del gap aperto il 10 giugno scorso. Obiettivo principale il test del massimo relativo di inizio giugno in area 4175 con avvicinamento alla M.M. Exp a 200 periodi. Anche su questo indice il valore dell’RSI a 50 permette la continuazione del rialzo. Viceversa, nuovo test dell’area di supporto a 3750 poi il minimo a 3636. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 3899.38 con un guadagno del + 1,94% che porta a segnare un – 18,19% da inizio anno.

Fanalino di coda del rimbalzo l’indice DOW JONES, che presenta una performance minore rispetto agli altri due indici maggiori. Il rimbalzo si è fermato in area 31500 ma per raggiungere il massimo relativo di inizio giugno in area 33260 con questa forza relativa, di strada da fare ce n’è tanta. Nel frattempo c’è da rompere il massimo relativo di fine giugno a 31885 coincidente con la M.M. a 50 periodi. Viceversa, ripiegamenti in area 30500 per poi effettuare un re-test del minimo a 29650. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 31338.15 con un guadagno del + 0,77% che porta a segnare un – 13,76% da inizio anno.

ORO INDEX 

Ci eravamo lasciati dicendo che nuovamente la perdita del supporto a 1845 $/oz. non avrebbe portato a nulla di buono e confidavamo nella tenuta del supporto psicologico dei 1800 $/oz. La settimana appena trascorsa in un sol colpo ha frantumato sia i 1800 che il forte supporto a 1770 $/oz. che numerose volte, in passato, aveva fermato l’onda ribassista. Pertanto ora non rimane che attendere il re-test dei minimi di maggio 2020 in area 1700 $/oz. per provare un acquisto con l’ETF PHAU. La cosa che ci frena è che il primo acquisto fatto nel giugno 2020 sui suddetti prezzi del “future”, l’ETF quotava 145 € mentre ora non riesce a scendere sotto i 160 €. Da monitorare in quanto il fondo è la replica perfetta (o quasi) del sottostante.

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, il Platino continua la sua discesa dopo aver effettuato l’ennesimo re-test del triplo supporto in area 900/890 $/oz. Al quarto tentativo ha rotto facendo registrare un nuovo minimo a 832 $/oz. Prossimo obiettivo ribassista in area 780 $/oz. Stesso discorso per quanto riguarda l’Argento con i prezzi che hanno iniziato una discesa cinque settimana fa e che nella scorsa hanno fatto registrare un minimo a 18,70 $/oz. perforando anche le due M.M. a 200 periodi (semplice ed esponenziale). Con un valore di RSI a 31 è probabile un rimbalzo, ma la strada per nuovi minimi in area 17 $/oz. è, molto probabilmente, tracciata.

La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1742.30 $/oz., con una perdita del – 3,29% che porta ad una perdita del – 4,72% da inizio anno. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1741.80 $/oz. con una perdita del – 3,77%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES AGOSTO 2022:

LA GUERRA – RUSSIA – UCRAINA - (EUROPA)

Al centro del G20 dei ministri degli esteri di Bali della scorsa settimana, l’invasione russa dell’Ucraina e le sue conseguenze in ambito alimentare ed energetico. All’incontro ha partecipato anche il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov. Un funzionario occidentale presente al meeting – come riporta Reuters – ha dichiarato che ci sono state alcune “dichiarazioni molto forti” contro l’invasione russa ed intesa sulla necessità di sbloccare l’esportazione di grano ucraino. In seguito Lavrov ha detto ai giornalisti che la Russia è pronta a negoziare sulla questione grano con Ucraina e Turchia. Dmytro Kuleba, ministro degli esteri ucraino, intervenendo a distanza all’incontro ha detto: “Non abbiamo il diritto di permettere alla Russia di ricattare ulteriormente il mondo tramite prezzi dell’energia elevati, fame e minacce alla sicurezza”. La ministra degli esteri indonesiana Retno Marsudi in conclusione ha dichiarato che la riunione del G20 ha mostrato l’urgente necessità di rafforzare il multilateralismo e che è stato importante che i ministri degli esteri si siano incontrati nello stesso posto nonostante le sfide globali; tuttavia il meeting si è concluso senza una dichiarazione congiunta o annunci di accordi raggiunti.

Inoltre nella giornata di venerdì Lavrov ha criticato alcune dichiarazioni occidentali: “’Aggressori’, ‘invasori’, ‘occupanti’, abbiamo sentito molte cose oggi”, ha detto il ministro russo, aggiungendo che la discussione dell’Occidente "è deviata quasi immediatamente, non appena hanno preso la parola, alla critica frenetica della Federazione Russa in relazione alla situazione in Ucraina”.

Novità sulla questione energetica. Il ministro delle risorse naturali canadese Jonathan Wilkinson ha detto che il Canada restituirà alla Germania una turbina sottoposta a manutenzione necessaria per il gasdotto Nord Stream 1; lo scorso mese la Russia aveva indicato nel ritardo della restituzione della turbina il motivo della riduzione dei flussi attraverso Nord Stream 1 verso la Germania. Il governo canadese ha dichiarato che la spedizione del pezzo sosterrà: “la capacità dell’Europa di accedere ad energia affidabile e a buon mercato mentre continua la transizione dal petrolio e dal gas russo”. Sabato scorso in una dichiarazione il governo canadese aveva affermato di aver rilasciato un “permesso limitato nel tempo e revocabile” per esentare la restituzione delle turbine dalle sue sanzioni contro la Russia. Venerdì scorso dal Cremlino hanno dichiarato che aumenterà le forniture di gas all’Europa in caso di restituzione della turbina. Il Canada tuttavia ha anche annunciato che adotterà nuove sanzioni verso Mosca che “si applicheranno al trasporto via terra e tramite gasdotto e alla produzione di metalli e trasporti, computer, apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché di macchinari”. Alexandra Chyczij, presidente nazionale dell’Ukrainian Canadian Congress, sabato ha detto: “la nostra comunità è profondamente delusa dalla decisione del governo canadese di piegarsi al ricatto russo”. Intanto ieri il ministro dell’economia e delle finanze francese Bruno Le Maire ha detto che il governo d’oltralpe si sta preparando ad un taglio totale delle forniture di gas russo: “Penso che un taglio totale delle forniture di gas russo sia una possibilità reale e dobbiamo prepararci a questo scenario”.

LA POLITICA USA

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, venerdì scorso ha firmato un ordine esecutivo per facilitare l’accesso ai servizi per terminare la gravidanza, un provvedimento che arriva dopo la decisione della Corte Suprema di annullare la “Roe contro Wade”, sentenza che rappresenta una pietra miliare nella giurisprudenza statunitense sull’aborto. Reuters riporta che l’ordine esecutivo richiede al dipartimento della salute del governo di estendere l’accesso all’”aborto farmacologico” e di garantire alle donne l’accesso ad assistenza medica di emergenza, a servizi di pianificazione familiare e alla contraccezione.

Commentando la decisione della Corte Suprema, Joe Biden ha detto: “Ciò a cui stiamo assistendo non è stato un giudizio costituzionale, è stato un esercizio di puro potere politico”. “Non possiamo permettere che una Corte Suprema fuori controllo, che lavora in collaborazione con elementi estremisti del partito Repubblicano, sottragga libertà e la nostra autonomia personale”. Biden ha sottolineato che i diritti riguardo l'aborto potrebbero essere trasformati in legge eleggendo “due ulteriori senatori a favore della libertà di scelta ed una Camera a favore della libertà di scelta”.

Jennifer Klein, che presiede il Gender Policy Council della Casa Bianca, ha detto: “Non si può risolvere con un’azione esecutiva ciò che ha fatto la Corte Suprema”. La senatrice dem Elizabeth Warren riferendosi al provvedimento del presidente Biden ha parlato di “primi passi importanti” ed ha chiesto all’amministrazione di valutare ogni opzione per proteggere i diritti all’aborto.

Ieri, domenica, il presidente Biden ha fatto sapere di aver chiesto alla sua amministrazione di valutare se ha l’autorità per dichiarare un’emergenza sanitaria pubblica legata all’aborto in risposta all’annullamento della sentenza “Roe contro Wade”.

Passando alla politica estera, nella giornata di sabato il segretario di Stato, Antony Blinken ha annunciato nuovi aiuti umanitari e militari per l’Ucraina. In una nota pubblicata sul sito del Dipartimento di Stato americano viene specificato che sono stati stanziati circa 368 milioni di dollari per questo ulteriore pacchetto di assistenza umanitaria, di cui circa 288 milioni di dollari tramite il Dipartimento di Stato ed oltre 80 milioni di dollari tramite l’U.S. Agency for International Development. Con i fondi, tra le altre cose, sarà fornito cibo, acqua potabile, assistenza monetaria, assistenza sanitaria d’emergenza. In un’altra nota di Blinken è stato annunciato il quindicesimo prelievo da agosto 2021 di armi ed equipaggiamento dai magazzini del Dipartimento della Difesa statunitense per l’autodifesa dell’Ucraina; un prelievo fino a 400 milioni di dollari: “Questa autorizzazione – si legge nella nota pubblicata sul sito del Dipartimento di Stato – porterà il totale dell’assistenza militare statunitense all’Ucraina ad oltre 7,32 miliardi di dollari da quando la Russia ha lanciato la sua brutale e non provocata invasione su larga scala dell’Ucraina il 24 febbraio – compresi 2,2 miliardi di dollari nelle ultime settimane, quando abbiamo accelerato l’assistenza per aiutare l’Ucraina a difendersi”. Strano che non dicano mai cosa vorranno in cambio dall’Ucraina a conforto di tutti questi aiuti.

LA POLITICA DELLA FED

Anche al meeting di luglio potrebbe essere ritenuto appropriato un rialzo del target range dei tassi dei federal fund di 50 o 75 punti base. Questo quanto emerge dai verbali dell’incontro di giugno del FOMC rilasciati mercoledì scorso: “I partecipanti – viene riportato nel documento - hanno concordato che la prospettiva economica giustificasse il passaggio ad una posizione di politica restrittiva ed hanno riconosciuto la possibilità che una posizione persino più restrittiva possa essere appropriata nel caso in cui le elevate pressioni inflazionistiche dovessero persistere”. Inoltre, stando al documento di sintesi del meeting, i membri del FOMC hanno riconosciuto che l’irrigidimento della politica potrebbe avere come conseguenza un rallentamento del ritmo della crescita economica, tuttavia ritengono fondamentale portare l’inflazione al 2% per raggiungere la massima occupazione in modo duraturo.

Giovedì scorso James Bullard, presidente della FED di St. Louis, noto falco, in un discorso alla Little Rock Regional Chamber in Arkansas ha dichiarato che la misura del reddito interno lordo suggerisce che l’economia sta continuando a crescere. “A questo punto sembra che la misura del reddito interno lordo sia più coerente con i mercati del lavoro osservati, suggerendo che l’economia continua a crescere”, ha detto Bullard, sottolineando che i mercati del lavoro sono “robusti”. Secondo Bullard la politica restrittiva messa in campo dalla banca centrale e la promessa di ulteriori rialzi nei costi di prestito stanno “aiutando la FED a spostare più rapidamente la politica verso il livello necessario per mantenere l’inflazione sotto controllo”. Bullard ha anche detto che un rialzo di 75 punti base al meeting di fine luglio del FOMC avrebbe “molto senso”.

Anche Christopher Waller, membro del Board of Governors della FED, giovedì scorso si è espresso a favore di un rialzo di 75 punti base a luglio. Nella visione di Waller, poi ci sarebbe un rallentamento nei rialzi: “Probabilmente 50 [punti base] a settembre e poi dopo questo potremo discutere se tornare a 25 [punti base] o se l’inflazione non sembrerà scendere, dovremo fare di più”. Secondo Waller alcuni timori di recessione sono eccessivi. Waller ha dichiarato: “Abbasseremo l’inflazione. Questo significa che saremo aggressivi sui rialzi dei tassi e potremmo dover correre il rischio di causare qualche danno economico, ma non penso che, considerato quanto è forte il mercato del lavoro ora, questo dovrebbe essere così tanto”. Waller sostiene che aumentare i tassi al 3% o appena sopra non spingerà il tasso di disoccupazione, ora al 3,6%, a livelli molto più elevati, tipo al 6%.

John Williams, presidente della FED di New York, venerdì in un discorso ad un campus della University of Puerto Rico ha sottolineato il peso della questione inflazione: “L’inflazione è alle stelle ed è il pericolo numero uno per la salute e la stabilità generale di un’economia ben funzionante”, ha detto Williams. Dopo il rialzo di giugno di 75 punti base, secondo Williams ulteriori aumenti dipenderanno dalla reazione dell’economia alle misure restrittive e dall’evoluzione delle prospettive economiche. Le prospettive di crescita per quest’anno per Williams ora sono sotto all’1%; una condizione che dovrebbe contribuire ad alleviare la pressione sui prezzi, ma che probabilmente porterà anche ad una crescita del tasso di disoccupazione che, secondo Williams, andrà sopra al 4% nel corso del 2023.

DATI MACROECONOMICI

Gli ordini di fabbrica a livello mensile a maggio registrano una crescita dell’1,6% andando ben oltre le attese di un consensus fissato allo 0,5% e migliorando la rilevazione di aprile del +0,7% (rivista da +0,3%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Il PMI composito S&P Global a giugno si attesta a quota 52,3 punti. Si tratta di un dato superiore a quello preliminare di giugno di 51,2 punti, ma inferiore a quello di maggio di 53,6 punti.

Il dato relativo al settore dei servizi, invece, scivola dai 53,4 punti di maggio a quello di giugno di 52,7 punti (il dato preliminare era di 51,6 punti).

Il PMI del settore dei servizi rilasciato da ISM a giugno perde 0,6 punti rispetto al mese precedente, passando dai 55,9 punti di maggio ai 55,3 punti di giugno, contenendo la contrazione rispetto al consensus fissato a 54,3 punti. Il dato di ISM relativo all’occupazione nel settore non-manifatturiero passa dai 50,2 punti di maggio ai 47,4 punti di giugno; i nuovi ordini calano dai 57,6 punti di maggio ai 55,6 punti di giugno; perde due punti anche il dato relativo ai prezzi del settore non-manifatturiero, che passa dagli 82,1 punti di maggio agli 80,1 punti di giugno.

Le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 2 luglio sono state 235 mila; vale a dire oltre al consensus fissato a 230 mila e in aumento rispetto alla rilevazione della settimana precedente (231 mila). Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

La bilancia commerciale USA (differenza di valore tra beni e servizi importati ed esportati) nel mese di maggio è pari a -85,5 miliardi di dollari; ad aprile era pari a -86,7 miliardi di dollari (dato rivisto da -87,1 miliardi di dollari) e le previsioni prevedevano per maggio una riduzione del gap a -84,9 miliardi di dollari. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Il salario orario medio a livello mensile a giugno cresce dello 0,3%, come previsto dal consensus e rallentando leggermente rispetto a maggio, quando la crescita era stata dello 0,4% (rivista da +0,3%).

A livello annualizzato, invece, la crescita di giugno è stata del 5,1%, appena superiore al consensus di +5,0%; a maggio la crescita era stata del +5,3% (rivista da +5,2%). I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Nel mese di giugno nel settore non-agricolo pubblico sono stati creati 372 mila posti di lavoro; un dato decisamente superiore al consensus fissato a 268 mila, ma inferiore alla rilevazione di maggio di 384 mila (rivisto da 390 mila).

Mentre il dato relativo al settore non-agricolo privato ha riportato 381 mila posti, nettamente superiore al consensus fermo a 240 mila, e superiore anche al rilevamento di maggio di 336 mila posti (rivisto da 333 mila). I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

A giugno, e per il quarto mese consecutivo, il tasso di disoccupazione si attesta al 3,6%, come previsto anche dal consensus. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

PORTAFOGLI AZIONARI

Nulla di nuovo, nella settimana appena trascorsa, a livello operativo sui nostri Portafogli azionari. C’è molta volatilità su alcuni titoli del nostro Portafoglio “The Challenge” e parlo di FASTLY, ROKU, SHOPIFY, TAKEAWAY, TUI, rendendo l’operatività molto difficile, ma in nessuno di questi casi abbiamo chiari segnali di acquisto per un secondo lotto. Quindi non rimane che attendere alla finestra delle occasioni che riducano il rischio il più possibile.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

Nella prossima settimana riporteremo anche le pubblicazioni dei titoli del Nasdaq100 usciti nella settimana appena trascorsa.  

SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>
CONSIGLIAMO DI SEGUIRE IN PAPER TRADING LE OPERAZIONI PER QUALCHE SETTIMANA PRIMA DI APPLICARLE.

ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (08/07/2022)
Non sono presenti ordini di acquisto per la settimana entrante.

Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.