NASDAQ100 WEEKLY - Continua il rimbalzo sugli indici azionari USA...


CONTINUA IL RIMBALZO CHE SI CONFERMA SEMPRE PIU’ SOLIDO ! CON CALMA MA CON PASSO INCESSANTE I LISTINI AZIONARI USA STANNO MACINANDO LE VARIE RESISTENZE CHE INCONTRANO NEL LORO CAMMINO RIALZISTA.

I listini azionari USA e mondiali hanno chiuso la quarta settimana consecutiva di guadagni poiché gli investitori hanno ridimensionato le opinioni su quanto possono salire i tassi di interesse e l'inflazione statunitensi. Il prezzo medio della benzina al dettaglio negli Stati Uniti è sceso al di sotto di 4 $ al gallone per la prima volta da mesi, dando un certo sollievo ai conducenti del più grande consumatore mondiale di carburante. Il rallentamento dell'inflazione negli Stati Uniti potrebbe aver aperto le porte alla Federal Reserve per moderare il ritmo dei prossimi aumenti dei tassi di interesse, ma i politici non hanno lasciato dubbi sul fatto che continueranno a inasprire la politica monetaria fino a quando le pressioni sui prezzi non saranno completamente infrante. Se l’inflazione è stata la più grande minaccia alla crescita economica degli Stati Uniti, i dati di luglio dovrebbero fornire segnali che almeno un po’ di sollievo sia in arrivo. I prezzi sono stati piatti per il mese, come misurato dagli elementi che il Bureau of Labor Statistics tiene traccia del suo indice dei prezzi al consumo. Ciò ha segnato la prima volta che la misura aggregata non ha registrato un aumento mese su mese da maggio 2020, quando l’indice ampiamente seguito ha mostrato un modesto calo. Solo un mese fa, il CPI ha registrato l’aumento più veloce nell’arco dei 12 mesi dal novembre 1982, seguendo una tendenza che ha contribuito a mandare in contrazione la crescita economica per la prima metà dell’anno, suscitando discorsi di recessione. Venerdì scorso ci sono state altre buone notizie per l’inflazione, poiché i prezzi all’importazione sono scesi più del previsto e hanno portato un sollievo tanto necessario per i consumatori. Ma con almeno la tendenza a breve termine che indica che il tasso di aumento dei prezzi sta diminuendo, l’ottimismo economico si sta riprendendo.

La settimana passata ha prodotto ottimi aumenti per i listini azionari con l’S&P500 ed il DOW JONES che hanno recuperato qualcosa rispetto all’indice tech che, comunque, aveva già camminato molto nelle settimane passate. Graficamente l’onda 4 si sta rivelando una bella onda correttiva e se i prezzi dovessero salire ancora un po', iniziare a parlare di inversione non sarebbe poi così folle. Vedremo, anche perché ci sono ancora alcune resistenze importanti da rompere. La stagione delle trimestrali, peraltro buona a livello di aggregato e senz’altro oltre le aspettative degli analisti, sta volgendo al termine e quindi le attenzioni maggiori si rivolgono verso i dati inflattivi, del lavoro e, conseguentemente, delle decisioni sui tassi della FED.

Come detto poco fa le trimestrali economiche societarie hanno aiutato questo rimbalzo soprattutto grazie ad un settore in particolare, vediamo quale.

Per il secondo trimestre 2022, il tasso di crescita degli utili combinati per l'S&P500 è del 6,7%. A livello di settore, sei settori registrano una crescita anno su anno degli utili per il trimestre. Tuttavia, il settore dell'energia registra la più alta crescita degli utili di tutti gli 11 settori al 299%. Il settore dell'energia è anche il maggior contributore alla crescita degli utili per l'S&P 500 per il secondo trimestre del 2022. Il settore sta registrando un aumento aggregato anno su anno degli utili pari a 47,7 mld $, mentre l'S&P500 complessivamente registra un aumento aggregato anno su anno dei ricavi pari a 31,1 mld $. Infatti, escludendo il settore energetico, l'S&P 500 riporterebbe un calo anno su anno degli utili del 3,7% anziché un aumento anno su anno degli utili del 6,7%.

A livello aziendale, Exxon Mobil e Chevron sono i maggiori contributori alla crescita degli utili anno su anno per il settore energetico e per l'S&P500 nel suo complesso nel secondo trimestre. Exxon Mobil ha registrato un EPS di 4,14 $/az. nel secondo trimestre del 2022, rispetto a un EPS di 1,10 $/az. del secondo trimestre del 2021. Chevron ha registrato un EPS effettivo di 5,82 $/az. nel secondo trimestre del 2022, rispetto a un EPS di 1,71 $/az. del secondo trimestre del 2021. Insieme, queste due società rappresentano circa 20,9 mld $ (44 %) dell'aumento dei 47,7 mld $ anno su anno degli utili per il settore energetico. Si prevede inoltre che il settore dell'energia contribuirà maggiormente alla crescita degli utili per l'S&P500 per tutto l'anno 2022. Se si esclude questo settore, il tasso di crescita degli utili stimato per l'indice per l'anno 2022 scende al 2,4% dall'8,9%.

L'aumento dei prezzi del petrolio anno su anno ha contribuito al miglioramento degli utili per questo settore nel secondo trimestre, poiché il prezzo medio del petrolio nel secondo trimestre del 2022 (108,52 $) è stato del 64% superiore al prezzo medio nel secondo trimestre del 2021 (66,17 $). Tuttavia, dato il forte calo del prezzo del petrolio nell'ultima settimana (da 98,62 a 88,54 $/b), il mercato sarà sicuramente in attesa di un calo continuo nelle prossime settimane. Esiste un'elevata correlazione tra le variazioni del prezzo del petrolio e le variazioni delle stime degli utili futuri per le società del settore energetico.

Dando uno sguardo agli investimenti di carattere monetario, se la scorsa settimana scrivevamo che: “il buon tenore dei dati macro usciti nella settimana appena trascorsa, soprattutto del mercato del lavoro, lascia intendere che quasi sicuramente nella prossima riunione del FOMC il rialzo dei tassi sarà per altri 75 bps”. Con i dati macro usciti in settimana, invariati o in contrazione, riportiamo che i trader di futures sui tassi Fed stanno ora valutando un 61,5% di possibilità per un aumento di 50 punti base a settembre e una probabilità del 38,5% per un aumento di 75 bps (ma le previsioni muteranno fino al giorno prima della riunione del FOMC).

Infatti notiamo, rispetto alla scorsa settimana, come tutte le scadenze brevi dei titoli di stato USA abbiano subito un rialzo, con il tratto 2-10Y che continua ad essere invertito chiudendo la settimana ad un nuovo minimo di - 41 bps.

Di seguito il comparativo delle varie scadenze tra la chiusura del 5 agosto e quella di venerdì 12 agosto:

Analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Buona settimana quella appena trascorsa per l’indice tech che pur avendo riportato dei guadagni leggermente minori rispetto gli altri due indici maggiori, evidenzia una ottima forza del trend rialzista mantenendosi costantemente sul lato più alto del canale di volatilità. Anche la M.M. Exp a 200 periodi è stata infranta ed i prezzi hanno superato, anche se di un’inezia, i massimi relativi di fine aprile/inizio maggio scorso. Ora si aspetta la rottura dell’area 13650 (ritracciamento del 61,8% sempre della gamba ribassista 2-3) che è lì ad un passo, per poi attaccare l’area 14000 coincidente con la M.M. semplice a 200 periodi. Il livello di RSI a 67, non ancora in ipercomprato, potrebbe favorire questo ulteriore step. Detto che l’onda 4 correttiva in corso si sta sviluppando in maniera più che impulsiva, tanto da farci sognare una possibile inversione del trend nel quadro generale, ricordiamo che è possibile che il ritracciamento arrivi fino al 78,6% anche se la casistica riporta una bassa percentuale di raggiungimenti per poi invertire il movimento. La settimana si è chiusa a 13565.87 con un guadagno del + 2,71% che porta ad un deficit da inizio anno del – 16,88%.

Discorso leggermente diverso rispetto all’indice tech per l’S&P500 in quanto, dopo l’auspicata fase di consolidamento il guadagno settimanale ha, de facto, portato a tre rotture di importanti resistenze. La prima in area 4140 (ritracciamento del 50% della gamba ribassista 2-3) che aveva fermato il tentativo di rialzo con conseguente fase di consolidamento, la seconda resistenza dovuta alla M.M. Exp a 200 periodi in area 4190 ed infine la terza, molto importante, in area 4260 (ritracciamento del 61,8% della gamba ribassista 2-3). Ora con un RSI a 72 circa si impone una fase di lateralizzazione o, nel migliore dei casi, di moderato rialzo verso l’area 4330 che significherebbe superare i massimi relativi di fine aprile/inizi maggio scorso e test della M.M. semplice a 200 periodi. Mentre la fase di consolidamento con eventuale pullback non sotto l’area 4175 (possibilmente). Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 4280.15 con un guadagno del + 3,26% che porta a segnare un – 10,20% da inizio anno.

Stesso identico discorso fatto per l’S&P500 vale anche per l’indice DOW JONES che, dopo la fase di consolidamento, ha impulsivamente rotto due importanti resistenze, la prima in area 33150 coincidente con la M.M. Exp a 200 periodi, poi con la ben più importante area 33260 (ritracciamento del 61,8% della gamba ribassista 2-3), portandosi a ridosso della M.M. semplice a 200 periodi e, soprattutto, con i massimi relativi di fine aprile/inizi maggio scorso. Ovviamente con un RSI a 71 bisogna stare in campana, in quanto è possibile una ulteriore fase di consolidamento con piccolo pullback in area 33000, ma la vicinanza delle suddette resistenze fa pensare che la fase di consolidamento possa avvenire anche dopo il raggiungimento di questo ulteriore step. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 33761.05 con un guadagno del + 2,92% che porta a segnare un – 7,09% da inizio anno.

ORO INDEX 

Mercoledì scorso l’uscita del dato invariato sui CPI USA (mentre ci si aspettava un ulteriore aumento) con l’aggiunta dei dati di giovedì scorso che hanno rivelato che l'indice dei prezzi alla produzione è sceso a luglio per la prima volta in più di due anni (suggerendo che l'inflazione potrebbe aver raggiunto il picco), hanno prodotto una combinazione con il dollar index che ha registrato la terza perdita settimanale su quattro e con i rendimenti dei Treasury USA a 10 anni vicino a un picco di tre settimane. A beneficiarne, ovviamente, gli investitori che hanno sfruttato l’opportunità di detenere oro infruttifero con i prezzi che si sono portati costantemente sopra la soglia psicologica dei 1800 $/oz. andando nuovamente a ridosso delle M.M. a 200 periodi (Exp e semplice). Prossimo passo il re-test della resistenza posta in area 1845/50 $/oz.

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, il Platino continua il rimbalzo dai minimi di metà luglio, e dopo aver infranto l’area dei 900 $/oz. e la M.M. a 50 periodi i prezzi si sono proiettati, come riportato nella scorsa settimana su queste colonne, verso la successiva resistenza posta in area 975 $/oz. a ridosso delle M.M. a 200 periodi (Exp e semplice). Avendo anche il livello di RSI avvicinato la soglia dell’ipercomprato, pensiamo e ci auspichiamo una fase di consolidamento nell’attesa di infrangere anche tali resistenze. Possibili pullback a testare la M.M. a 50 periodi sopra l’area dei 900 $/oz. Discorso diverso per quanto riguarda l’Argento che continua a lateralizzare tra i 20 ed i 21 $/oz. anche se ha infranto la M.M. a 50 periodi. L’eventuale rottura al rialzo della suddetta area proietterebbe il prezzo verso la successiva resistenza posta in area 22,60 $/oz massimo relativo di inizio giugno e dove stazionano le M.M. Exp. a 200 periodi (Exp e semplice).

La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1815.50 $/oz., con un guadagno del + 1,36% che porta ad una perdita del - 0,72% da inizio anno. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1801.97 $/oz. con un guadagno del + 1,57%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES AGOSTO 2022:

LA GUERRA – RUSSIA – UCRAINA - (EUROPA)

Giovedì scorso in una nota il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha espresso la propria preoccupazione riguardo la situazione nella zona della centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina. “Ho fatto appello a tutti gli interessati affinché esercitino il buonsenso e la ragione e non intraprendano azioni che possano mettere in pericolo l’integrità fisica, l’incolumità o la sicurezza della centrale nucleare, la più grande nel suo genere in Europa, nella quale chiedo anche all’esercito russo ed ucraino di cessare ogni attività militare nelle immediate vicinanze della centrale e di non colpire le sue strutture o la zona”.

Si legge ancora nella nota del segretario generale ONU: “Le Nazioni Unite continuano a sostenere pienamente il lavoro fondamentale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA) e i suoi sforzi per garantire il funzionamento sicuro della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Esorto le parti a fornire alla missione dell’IAEA un accesso immediato, sicuro e senza ostacoli al sito”.

Venerdì l’Agenzia internazionale per l’energia atomica – in una nota pubblicata sul proprio sito – ha fatto sapere di essere stata informata dall’Ucraina circa un nuovo bombardamento nell’area della centrale nucleare di Zaporizhzhia. In una nota dell’Agenzia si legge: “Sulla base delle informazioni fornite dall’Ucraina, gli esperti dell’IAEA hanno sottolineato che i sistemi per la sicurezza nucleare non sono stati coinvolti. Tuttavia, un nuovo bombardamento presso o vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia è risultato profondamente preoccupante per la sicurezza nucleare della struttura e dei sei reattori, ha detto il direttore generale Grossi, ribadendo la sua richiesta che tutte le attività militari cessino”.

USA – CINA

Cinque delle più grandi società statali cinesi hanno annunciato l'intenzione di ritirarsi dalle borse statunitensi mentre i due paesi lottano per raggiungere un accordo che consenta alle autorità di regolamentazione americane di ispezionare gli audit delle imprese cinesi. China Life Insurance Co., PetroChina Co. e China Petroleum & Chemical Corp. hanno tutte rivelato le loro intenzioni di delisting in dichiarazioni pubblicate in rapida successione venerdì scorso, insieme a Aluminium Corp. of China e Sinopec Shanghai Petrochemical Co.

Gli Stati Uniti e la Cina sono in disaccordo da due decenni nel consentire agli ispettori americani l'accesso ai documenti di lavoro sulle ispezioni di audit delle società cinesi. I negoziatori devono ancora concludere un accordo circa un requisito legale statunitense inteso a proteggere gli investitori da frodi contabili e altri illeciti finanziari. La scadenza del 2024 deriva da una legge del 2020 chiamata Holding Foreign Companies Accountable Act che era popolare sia tra i democratici che tra i repubblicani. La Cina continentale e Hong Kong sono le uniche due giurisdizioni al mondo che non consentono le ispezioni da parte del Public Company Accounting Oversight Board, con funzionari che rivendicano problemi di sicurezza nazionale e riservatezza. Mentre i funzionari statunitensi e cinesi cercano di raggiungere un accordo, è aumentata la speculazione sul fatto che una soluzione potrebbe coinvolgere società che Pechino ritiene sensibili e che escano volontariamente dai mercati statunitensi.

La China Securities Regulatory Commission ha dichiarato che i piani di delisting erano basati sulle preoccupazioni commerciali delle società. Circa 300 aziende con sede in Cina e Hong Kong - con oltre 2,4 trilioni di dollari di valore di mercato - rischiano di essere espulse dalle borse statunitensi mentre la Securities and Exchange Commission (SEC) a maggio ha aumentato il controllo sulle aziende. La US-Cina Economic and Security Review Commission, che riferisce al Congresso, afferma che la CINA considera otto società quotate nelle principali borse statunitensi come "imprese statali cinesi a livello nazionale". Si tratta di PetroChina, China Life Insurance, China Petroleum & Chemical, China Southern Airlines Co., Huaneng Power International Inc., Aluminium Corp. of China, China Eastern Airlines Corp. e Sinopec Shanghai Petrochemical. Tra le più grandi ci sono China Life, PetroChina, China Petroleum & Chemical, Alibaba Group Holding Ltd. e Baidu Inc.

Ricordiamo che la borsa di New York ha cancellato dalla quotazione China Mobile Ltd., China Telecom Corp e China Unicom Hong Kong Ltd. nel gennaio dello scorso anno, a seguito di un ordine firmato dall'ex presidente Donald Trump che vietava gli investimenti in imprese cinesi ritenute legate ai militari. Huaneng Power International ha dichiarato a giugno che intende ritirarsi dalla lista a causa del basso volume e degli oneri amministrativi e dei costi di mantenimento della quotazione.

Uno scenario ribassista sarebbe che le due parti non riuscissero a raggiungere un accordo presto e porterebbero a "società Internet a mega capitalizzazione che richiedono il delisting", ha affermato Redmond Wong, stratega di Saxo Capital Markets. Quel rischio "sta aumentando e questo sconvolgerà il mercato". Infatti, la SEC statunitense il 29 luglio ha aggiunto Alibaba a un elenco crescente di società che potrebbero essere espulse dagli scambi americani se i due paesi non riuscissero a raggiungere un accordo. Alibaba ha dichiarato a luglio che stava cercando quotazioni primarie a Hong Kong, unendosi a Bilibili Inc. e Zai Lab Ltd. che si erano mosse in precedenza. Il passaggio potrebbe aiutare le aziende a sfruttare più investitori cinesi fornendo allo stesso tempo un modello per altre società cinesi quotate negli Stati Uniti che rischiano il delisting. Alibaba ha dichiarato ad agosto che cercherà di mantenere la sua quotazione alla Borsa di New York e alla Borsa di Hong Kong.

Oggi, lunedì 15, le più importanti imprese statali cinesi che intendono lasciare le quotazioni sulle borse statunitensi hanno chiuso in perdita le contrattazioni sulla borsa di Hong Kong. PetroChina Co. ha perso il 3,4%, mentre China Life Insurance Co. e China Petroleum & Chemical Corp. hanno perso oltre il 2% ciascuna. In calo anche Sinopec Shanghai Petrochemical Co Ltd. e Aluminium Corp of China Ltd. La fretta di lasciare il mercato statunitense è stata vista come un riflesso dell'aumento delle tensioni bilaterali tra le due nazioni e della mancanza di progressi nel raggiungimento di un accordo per fornire alle autorità di regolamentazione americane un migliore accesso ai dati finanziari delle società cinesi. Mentre alcuni analisti si aspettavano che la mossa avrebbe avuto un impatto limitato sul prezzo delle azioni dato il modesto volume di scambi delle azioni negli Stati Uniti, la reazione del mercato suggerisce che i trader restano diffidenti nei confronti dell'ulteriore incertezza in un momento in cui l'economia sta rallentando. Il seguente grafico mostra, comunque, come le ADR cinesi vengono scambiate a Wall Street con volumi nettamente inferiori alle borse di provenienza:

LA POLITICA USA

Dopo l’approvazione al Senato arrivata domenica scorsa, venerdì anche la Camera ha pronunciato il suo “sì” all’Inflation Reduction Act, il disegno di legge da oltre 430 miliardi di dollari che contiene provvedimenti in materia ambientale, sanitaria e fiscale. Si stima che le misure dell’Inflation Reduction Act raccoglieranno 737 miliardi di dollari in dieci anni.

Nello specifico, la Camera ha approvato il disegno di legge con 220 voti favorevoli, tutti i democratici. Ora Joe Biden potrà firmarlo in legge. Il Presidente statunitense venerdì dopo il passaggio del disegno di legge ha scritto su Twitter: “Oggi ha vinto il popolo americano. Gli interessi speciali hanno perso. Con il passaggio dell’Inflation Reduction Act alla Camera, le famiglie vedranno prezzi dei farmaci da prescrizione più bassi, costi dell’assistenza sanitaria più bassi e costi dell’energia più bassi. Non vedo l’ora di firmarlo in legge la prossima settimana”.

Il disegno di legge dovrebbe essere finanziato anche tramite un’imposta minima sulle società al 15%. Il pacchetto comprende 369 miliardi di dollari di spesa per politiche sul clima e l’energia e 64 miliardi di dollari per estendere un programma dell’Affordable Care Act per ridurre i costi di assicurazione. Inoltre, una misura prevede di consentire a Medicare (programma di assicurazione sanitaria federale per gli over 65 e persone che soddisfano altri criteri) di negoziare i prezzi di 100 farmaci nel prossimo decennio.

I repubblicani si oppongono alla legislazione sostenendo che colpirà l’occupazione aumentando le tasse sulle aziende, alimenterà l’inflazione con la spesa governativa e frenerà lo sviluppo di nuovi medicinali.

I democratici sperano che l’approvazione al Congresso dell’Inflation Reduction Act possa avere risvolti positivi in termini elettorali, considerato che le elezioni di metà mandato di novembre si avvicinano e in gioco ci sarà la maggioranza alla Camera e al Senato. Un tema che avrà un peso importante alle “midterm” per l’elettorato è anche l’inflazione elevata.

All’inizio della scorsa settimana, martedì, il Presidente Joe Biden ha firmato il “Chips and Science Act”, disegno di legge bipartisan che punta a rafforzare la produzione interna di semiconduttori e la ricerca scientifica per consolidare la competitività con la CINA. Il pacchetto include finanziamenti da oltre 52 miliardi di dollari. Il disegno di legge include anche credito d’imposta del 25% sugli investimenti negli impianti di chip.

Per quanto riguarda la politica estera, da segnalare l’arrivo di ieri di un gruppo di parlamentari americani a Taiwan, dove sosteranno per due giorni incontrando il Presidente Tsai Ing-wen. La visita della speaker della Camera statunitense Nancy Pelosi ad inizio mese aveva irritato Pechino. La delegazione americana che si trova ora a Taiwan è guidata dal senatore Ed Markey ed è composta da altri quattro membri della Camera. L’ufficio di Markey ha fatto sapere che la delegazione incontrerà “leader eletti e membri del settore privato per discutere interessi comuni, tra cui ridurre le tensioni nello Stretto di Taiwan ed espandere la cooperazione economica, compresi investimenti nei semiconduttori”.

LA POLITICA DELLA FED

Il dato di luglio dell’indice dei prezzi al consumo, rilasciato mercoledì scorso, a livello mensile è rimasto invariato (+0,0%). Secondo il presidente della FED di Chicago, Charles Evans, tale rilevazione rappresenta il primo dato positivo per quanto riguarda le pressioni sui prezzi da quando la FED ha iniziato ad inasprire la propria politica monetaria. Tuttavia lo stesso Evans non manca di sottolineare che per lui la banca centrale statunitense ha ancora molto lavoro da fare. Per il presidente della FED di Chicago, infatti, l’inflazione è ancora troppo alta e la banca centrale probabilmente dovrà portare il suo tasso di riferimento dall’attuale 2,25%-2,5% ad un range di 3,25%-3,5% quest’anno, per poi salire a seguire, arrivando a 3,75%-4% entro la fine del prossimo anno. L’obiettivo per la fine del 2022 indicherebbe un rallentamento nel rialzo dei tassi rispetto a quelli adottati recentemente, mentre le attese di Evans per il 2023 indicano come sia più aggressivo rispetto ai mercati finanziari, che invece prevedono il raggiungimento di un tasso sui “fed funds” del 3,75% a metà 2023 e a seguire un calo. Secondo Evans la FED è ben posizionata per rispondere a diversi scenari, diventando più restrittiva nel caso l’inflazione sfugga di mano o cambiando il ritmo del rialzo dei tassi se la situazione dovesse migliorare più rapidamente.

Diverso il punto di vista di Neel Kashkari, presidente della FED di Minneapolis, secondo il quale la banca centrale quest’anno dovrà aumentare il suo tasso di riferimento ancora di un 1,5%. Nonostante la buona notizia sull’indice dei prezzi al consumo a livello mensile di luglio, per Kashkari la vittoria sull’inflazione è ancora lontana. Per il presidente della FED di Minneapolis resta la necessità di portare il tasso di riferimento della banca centrale al 3,9% entro la fine di quest’anno e al 4,4% entro la fine dell’anno successivo. Il rialzo rapido dei tassi potrebbe portare l’economia in recessione, ma Kashkari ha detto che questo rischio non lo scoraggerà. Kashkari ha anche definito “non realistiche” le attese del mercato di un avvio di tagli dei tassi all’inizio del prossimo anno.

Mary Daly, presidente della FED di San Francisco, in un’intervista al Financial Times svolta mercoledì scorso ha detto che è ancora troppo presto perché la banca centrale possa “dichiarare vittoria” nella lotta all’inflazione. La numero uno della FED di San Francisco non ha escluso un altro rialzo dei tassi dello 0,75% all’incontro di settembre del FOMC, anche se ha indicato come suo riferimento un rialzo dello 0,50%.

Thomas Barkin, presidente della FED di Richmond, venerdì ha detto ad un’emittente televisiva che i dati della scorsa settimana mostrano come gli aumenti dei prezzi al consumo e all’ingrosso si sono attenuati a luglio e sono “molto graditi”, aggiungendo soddisfazione nel vedere che l’inflazione inizia ad abbassarsi. Barkin ha aggiunto: “Vorrei vedere un periodo di inflazione sostenuta sotto controllo e fino a quando non accadrà ciò, penso che dovremo continuare a spostare i tassi in territorio restrittivo”.

DATI MACROECONOMICI

Il dato preliminare del secondo trimestre 2022 sulla produttività non-agricola segna un -4,6%. Una contrazione praticamente in linea con il consensus fissato a -4,7% e decisamente più contenuta rispetto al -7,4% (rivisto da -7,3%) del primo trimestre 2022. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il dato preliminare del secondo trimestre del costo del lavoro per unità, ovvero quanto un’azienda paga i suoi lavoratori per produrre un’unità di prodotto, registra un +10,8%, ovvero una crescita superiore al consensus del +9,5%, ma inferiore rispetto a quella del primo trimestre pari a +12,7% (rivista da +12,6%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

L’indice dei prezzi al consumo a livello annualizzato a luglio rallenta all’8,5%, un dato inferiore a quello previsto dal consensus fissato a 8,7% e anche a quello di giugno del 9,1%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il dato core (che esclude il settore del cibo e dell’energia) dell’indice dei prezzi al consumo, a livello mensile a luglio si attesta allo 0,3%, al di sotto del consensus fissato a 0,5% e della rilevazione di giugno di 0,7%.

Il dato core annualizzato, invece, a luglio è al 5,9% come a giugno e appena sotto al consensus del 6,1%. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 5 agosto sono state 262 mila, praticamente in linea con il consensus a 263 mila e al rialzo rispetto alle 248 mila richieste della settimana precedente (riviste da 260 mila). Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

L’indice dei prezzi alla produzione core a livello mensile a luglio cresce dello 0,2%, restando sotto al consensus fissato al +0,4% e al dato di giugno, anche questo allo 0,4%.

A livello annualizzato, invece, a luglio si registra una crescita del 7,6%, come previsto dal consensus; si tratta di un rallentamento rispetto al +8,4% di giugno (rivisto da +8,2%). I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il dato preliminare di agosto relativo all’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan è pari a 55,1 punti, sopra al consensus di 52,5 punti e al dato di luglio di 51,5 punti.

PORTAFOGLI AZIONARI

Continuano i rialzi dei listini e prosegue l’avvicinamento dei prezzi ai target dei nostri titoli e, tra alti e bassi, il recupero dei titoli in perdita. Fermo il Portafoglio Storico nell’attesa che la strategia del Nasdaq Weekly ritorni ad operare, stiamo testando una strategia su un basket di titoli europei, sempre su base weekly. Presto ne daremo conto con le specifiche operative. Mentre sul portafoglio “The Challenge”, l’ETF/ETC SOLAR ENERGY è a un passo dal raggiungere il nostro livello di target, seguito a ruota dal NEW ENERGY e dal CYBER SECURITY. Per quanto riguarda i titoli dove la perdita è consistente, ad eccezione di JUST EAT TAKEAWAY sul quale appena possiamo lo molliamo, acquisteremo altri lotti appena se ne presenterà l’occasione, ovviamente ai prezzi nostri.

Alla prossima.

FOCUS SU TITOLI

TESLA. Gli azionisti di Tesla hanno approvato il piano per un frazionamento azionario 3 per 1 il 4 agosto. Le azioni Tesla inizieranno a essere scambiate al nuovo prezzo frazionato il 25 agosto e le azioni in circolazione aumenteranno a 4 miliardi. Il frazionamento azionario di Tesla è visto come un modo per aumentare la domanda delle sue azioni.

FOCUS SU TITOLI DEI NOSTRI PORTAFOGLI

CRONOS - 7,04%. La società è un'azienda canadese che investe in aziende produttrici di cannabis medica, ha riportato una perdita nel secondo trimestre 2022 pari a 0,05 $/az. su un fatturato di 23.06 mln $. La stima degli analisti era per una perdita pari a 0,05 $/az. su un fatturato pari a 27.79 mln $. I ricavi sono cresciuti del 47,6% su base annua

Mike Gorenstein, Presidente e CEO di Cronos, ha affermato: “Sono incoraggiato dai progressi che stiamo facendo per riallineare l’attività attorno ai nostri marchi per diventare più efficienti nel nostro processo decisionale e agili lungo tutta la nostra catena di approvvigionamento. La nostra trasformazione della catena di approvvigionamento in Canada sta andando molto bene, con GrowCo che ha raggiunto la redditività da inizio anno e le efficienze operative che avevamo previsto quando abbiamo intrapreso questa iniziativa stanno iniziando a realizzarsi. Stiamo anche rifocalizzando il business negli Stati Uniti per dare la priorità agli SKU Hero, mentre ci adoperiamo per i formati di prodotti per adulti e ci concentriamo sul canale diretto al consumatore. Sebbene all'inizio del riposizionamento della nostra attività negli Stati Uniti, siamo fiduciosi che la nuova strategia migliorerà i profitti mantenendo al contempo il valore del marchio che possiamo sfruttare nei cannabinoidi oltre al CBD e negli Stati Uniti. Mentre riallineiamo la nostra attività, rimaniamo concentrati su ciò che sappiamo guiderà la differenziazione: sviluppo del prodotto e innovazione focalizzata a lungo termine. Continuiamo ad espandere il nostro portafoglio di prodotti cannabinoidi senza confini con il recente lancio di un vaporizzatore CBN e gommose in mercati selezionati in Canada e abbiamo raggiunto il traguardo del patrimonio netto del cannabinoide THCV in collaborazione con Ginkgo. Continuare a raggiungere questi traguardi di produttività alimenta il nostro programma di innovazione focalizzata sulla creazione di prodotti senza confini con cannabinoidi rari che amplificano e differenziano l'esperienza del consumatore. Con un focus sull'utilizzo di cannabinoidi rari, abbiamo visto il successo del nostro approccio nella categoria gommose in Canada. Intendiamo applicare questa stessa strategia per vincere in altre categorie come vaporizzatori e pre-roll".

DISNEY + 14,01%. La società di intrattenimento diversificata con attività in cinque segmenti di business: Media Networks, Parks and Resorts, Studio Entertainment, Consumer Products e Interactive, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2022 di 1,09 $/az. su un fatturato di 21,5 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,00 $/az. su un fatturato 20,62 mld $. I ricavi sono cresciuti del 26,3% su base annua.

Bob Chapek, A.D. di The Walt Disney Company, ha affermato: “Abbiamo avuto un trimestre eccellente, con i nostri team creativi e commerciali di livello mondiale che hanno fornito prestazioni eccezionali nei nostri parchi a tema, grandi aumenti del pubblico di sport dal vivo e una crescita significativa degli abbonati ai nostri servizi di streaming. Con 14,4 milioni di abbonati Disney+ aggiunti nel terzo trimestre fiscale, ora abbiamo 221 milioni di abbonamenti totali tra le nostre offerte di streaming. Continuiamo a trasformare l'intrattenimento mentre ci avviciniamo al nostro secondo secolo di vita della società, con una nuova narrazione avvincente sulle nostre numerose piattaforme ed esperienze coinvolgenti e uniche che superano le aspettative degli ospiti, il che si riflette nei nostri ottimi risultati operativi in questo trimestre".

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

ACTIVISION BLIZZARD – INV.%. La società editrice di giochi online per personal computer, console per videogiochi, tablet, palmari e giochi per dispositivi mobili, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 0,48 $/az. su ricavi per 1,64 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,48 $/az. su ricavi per 1,58 mld $. Il fatturato è diminuito del 28,4% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

Bobby Kotick, CEO della società, ha dichiarato: "Le acquisizioni nell'ultimo trimestre di Proletariat e Peltarion rafforzano ulteriormente le nostre risorse di sviluppo, comprese le capacità di intelligenza artificiale e apprendimento automatico. Il margine operativo è stato del 28%. Abbiamo generato un flusso di cassa operativo di 198 mln $ nel trimestre rispetto ai 388 mln $ del secondo trimestre del 2021. Anche in un contesto economico difficile, con così tante aziende che annunciano il blocco delle assunzioni e licenziamenti, il nostro organico è cresciuto del 25% anno su anno alla fine del secondo trimestre. I nostri talentuosi team hanno in programma di rilasciare nuovi entusiasmanti contenuti di Call of Duty, World of Warcraft e Overwatch entro la fine dell'anno. Naturalmente, non vediamo l'ora di completare la nostra transazione interamente in contanti in sospeso da 95 $/az. con Microsoft il prima possibile".

AMGEN + 1,00%. E’ una delle più grandi aziende farmaceutiche del mondo, con più di una dozzina di prodotti incentrati su cancro, neurologia, cardiologia e altro ancora, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 di 4,65 $/az. su un fatturato di 6,60 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 4,40 $/az. su un fatturato 6,53 mld $. I ricavi sono cresciuti del 1,0% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per tutto il 2022 compresi tra 17,00 e 18,00 $/az. su un fatturato compreso tra 25,50 e 26,40 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 17,40 $/az. su un fatturato di 26,23 mld $.

Robert A. Bradway , Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Siamo concentrati sul raggiungimento dei nostri obiettivi a lungo termine, servendo un numero sempre crescente di pazienti in tutto il mondo con i nostri farmaci. Stiamo implementando la nostra gamma di farmaci e non vediamo l'ora di vedere aumenti importanti nei prossimi mesi. Abbiamo generato 1,7 mld $ di flusso netto di cassa nel secondo trimestre rispetto agli 1,7 mld $ nel secondo trimestre del 2021.Le spese operative totali sono diminuite del 34%. Il margine del costo delle vendite è diminuito di 2,2 punti percentuali principalmente a causa delle minori spedizioni di anticorpi COVID-19 e dei minori costi di produzione. Le spese di ricerca e sviluppo sono diminuite del 2% principalmente a causa del minore supporto ai prodotti commercializzati. Il margine operativo in percentuale delle vendite di prodotti è aumentato di 26,8 punti percentuali al 53,1%".

ANSYS – 5,12%. La società che sviluppa e commercializza software e servizi di ingegneria utilizzati da ingegneri, designer, ricercatori e studenti in un ampio spettro di industrie e università compresi i settori aerospaziale, automobilistico, manifatturiero, elettronico e biomedicale, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 1,77 $/az. su un fatturato di 475.90 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,60 $/az. su un fatturato pari a 467.12 mln $. I ricavi sono cresciuti del 6,1% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2022 tra 1,56 e 1,70 $/az. su un fatturato tra 455,0 e 475,0 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,66 $/az. su un fatturato di 458.49 mln $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno 2022 tra 7,50 e 7,88 $/az. per un fatturato tra 2,005 e 2,055 $ mld. L'attuale stima degli analisti per il 2021 per gli utili è pari a 7,79 $/az. su ricavi pari a 2,05 mld $.

Ajei Gopal, Presidente e CEO di Ansys, ha affermato: “Ansys ha realizzato un altro trimestre eccellente, superando ancora una volta le nostre indicazioni finanziarie su tutte le metriche. Abbiamo ottenuto un ACV (Valore annuale dei contratti) a due cifre e una crescita dei ricavi in valuta costante sia nel secondo trimestre che nella prima metà del 2022. La nostra solida performance da inizio anno è stata ampiamente diffusa in aree geografiche e settori, evidenziando come il nostro portafoglio diversificato di prodotti sia cruciale per le iniziative di ricerca e sviluppo dei clienti. Abbiamo riportato un margine di profitto operativo del 40,7% ed un flusso di cassa operativo pari a 118,9 mln $. Sono entusiasta del futuro e non vedo l'ora di discutere la nostra strategia a lungo termine e le prospettive in occasione dell’aggiornamento con gli investitori la prossima settimana".

ATLASSIAN CORP + 5,46%. La società vende piattaforme software di collaborazione per la gestione dei progetti, la comunicazione e la creazione di contenuti, aiutando i team a lavorare meglio insieme, ha riportato una perdita nel quarto trimestre fiscale 2022 pari a 0,27 $/az. su ricavi per 759.80 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,27 $/az. su ricavi per 724.04 mln $. Il fatturato è cresciuto del 35,8% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili nel primo trimestre fiscale 2023 tra 0,37 e 0,38 $/az. su ricavi tra 795.0 e 810.0 mln $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,37 $/az. su ricavi per 773.49 mln $.

Mike Cannon-Brookes e Scott Farquhar, co-fondatori e co-CEO di Atlassian, hanno dichiarato: “Abbiamo chiuso l'anno fiscale 2022 con ottimi risultati nel quarto trimestre, aumentando i ricavi dal Cloud del 55% anno su anno. Riteniamo che Atlassian sia posizionato in modo unico, per la qualità del lavoro e con un modello di business differenziato. Anche se non possiamo prevedere cosa riserva il futuro a livello macro, stiamo andando avanti con convinzione e vigilanza approfondendo la nostra posizione strategica. La nostra forte competitiva ci offre la flessibilità di investire in modo mirato e creare valore per i nostri clienti. Abbiamo riportato un margine operativo trimestrale IFRS dell’8% e un margine operativo non IFRS del 14%, inoltre abbiamo riportato un flusso di cassa trimestrale da operazioni pari a 230 mln $ e un flusso netto di cassa pari a 195 mln $. Siamo orgogliosi di come continuiamo a portare avanti i nostri piani a lungo termine, che includono il reclutamento di talenti di alto livello da tutto il mondo. Abbiamo aggiunto oltre 2.300 nuove assunzioni nell'anno fiscale 2022 e saranno fondamentali per aiutarci raggiungere la nostra missione di aumentare il potenziale di ogni squadra”.

CONSTELLATION ENERGY + 9,69%. L’azienda è un produttore indipendente di energia elettrica, gas naturale, energia elettricità rinnovabile e servizi di gestione dell’energia, ha riportato una perdita nel secondo trimestre 2022 pari a 0,34 $/az. su ricavi per 5,47 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,54 $/az. su ricavi per 3,95 mld $. Il fatturato è aumentato del 15,8% su base annua.

Joe Dominguez, Presidente e CEO della società, ha affermato: “La fondamentale legislazione sul clima attualmente all'esame del Congresso è una chiara affermazione del valore della nostra flotta nucleare senza emissioni di carbonio e del suo ruolo indispensabile come parte dell'infrastruttura per l'energia pulita necessaria per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici della nostra nazione. Tocca tutte le priorità ambientali, di salute pubblica e di creazione di posti di lavoro che abbiamo stabilito il primo giorno, incluso fornire le basi per supportare il funzionamento in corso delle fonti di energia nucleare negli Stati Uniti, stabilire un'economia dell'idrogeno pulito, consentendo l'espansione delle risorse rinnovabili e salvaguardando la sicurezza energetica della nostra nazione in un modo che sia più conveniente. Abbiamo continuato ad acquisire nuovi clienti a dimostrazione delle nostre prestazioni operative leader del settore, durante il secondo trimestre. Abbiamo ottenuto solidi risultati finanziari durante il trimestre, guadagnando 603 mln $ di EBITDA, sostenuti da prezzi dell'energia realizzati più elevati e minori costi del combustibile nucleare. Abbiamo riaffermato la nostra guida EBITDA per l'intero anno 2022, da 2,35 a 2,75 mld $”. Il nostro bilancio e la posizione di liquidità rimangono forti e il nostro rating di “investment grade” continua a darci un prezioso vantaggio competitivo nei mercati volatili di oggi".

DATADOG + 2,15%. E’ una piattaforma di monitoraggio e sicurezza per le applicazioni cloud. La piattaforma SaaS integra e automatizza il monitoraggio dell'infrastruttura, il monitoraggio delle prestazioni, delle applicazioni e la gestione dei registri per fornire un'osservabilità unificata e in tempo reale dell'intero reparto tecnologico dei clienti, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 0,24 $/az. su un fatturato di 406.10 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,15 $/az. su un fatturato pari a 380.91 mln $. I ricavi sono cresciuti del 73.9% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per il terzo trimestre 2022 compresi tra 0,15 e 0,17 $/az. su un fatturato compreso tra 410,0 e 414,0 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 0,16 $/az. sui ricavi pari a 412.07 mln $. Infine la società ha anche affermato di aspettarsi utili per tutto il 2022 tra 0,74 e 0,81 $/az. su ricavi tra 1,61 e 1,63 mld $. l'attuale stima degli utili di consenso è di 0,75 $/az. su ricavi di 1,62 mld $.

Olivier Pomel, co-fondatore e CEO di Datadog, ha affermato: “Siamo soddisfatti dei risultati del secondo trimestre, con una crescita dei ricavi del 74% anno su anno e una forte redditività, siamo orgogliosi di essere stati nominati Leader nel Gartner Magic Quadrant 2022 per il monitoraggio e l'osservabilità delle prestazioni nelle applicazioni. In tempi come questi, è ancora più cruciale che le aziende promuovano una maggiore agilità, efficienza e vantaggio competitivo. Per ottenere ciò, un maggior numero di clienti di tutte le dimensioni e in tutti i settori stanno progredendo verso la trasformazione digitale e migrazione al cloud. Con le capacità di ampliamento della nostra piattaforma unificata end-to-end, Datadog è in grado di aiutare i clienti a raggiungere i loro obiettivi di trasformazione. Abbiamo riportato un utile operativo pari a 84,7 mln $ ed un margine operativo del 21%. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 73,0 mln $ con un flusso netto di cassa pari a 60,2 mln $. La liquidità, i mezzi equivalenti, la liquidità vincolata e i titoli negoziabili ammontavano a 1,7 mld $ al 30 giugno 2022".

EXELON + 3,13%. La società è una holding di servizi di pubblica utilità impegnata, tramite Generation, nel settore della generazione di energia; attraverso ComEd, PECO e BGE, nelle attività di fornitura di energia, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 0,44 $/az. su un fatturato di 4,23 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,46 $/az. su un fatturato pari a 3,99 mld $. Il fatturato è diminuito del 46,4% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili per l’intero anno 2022 tra 2,18 e 2,32 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,26 $/az.

Chris Crane, Presidente e CEO di Exelon, ha affermato: "Exelon è la principale società di servizi di trasmissione e distribuzione di energia della nazione, fornendo costantemente risultati affidabili e il secondo trimestre non fa eccezione. I guadagni e la forte affidabilità delle nostre società energetiche sono stati raggiunti nonostante un mercato molto difficile. Allo stesso tempo, la capacità di alimentare un futuro più pulito e luminoso per i nostri clienti e comunità significa quanto i principi ambientali, sociali e di governance siano essenziali per la nostra azienda che continua a lavorare al programma di trasformazione energetica. Durante il secondo trimestre, abbiamo continuato a investire capitale a beneficio dei nostri clienti e delle nostre comunità e rispettato le aspettative sugli utili. Questi investimenti miglioreranno l'affidabilità e la resilienza, miglioreranno il servizio per i nostri clienti e prepareranno la rete per un futuro di energia pulita. In linea con i piani precedentemente annunciati, prevediamo di emettere fino a 1,0 mld $ di azioni ordinarie nominative fino al 2025 e di istituire un programma at-the-market (ATM) pari a 1,0 mld $, inoltre prevediamo di emettere 500 mln $ nel 2022 attraverso l'ATM con un'offerta di azioni comuni una tantum o una combinazione di questi metodi".

IDEXX LABORATORIES – 2,79%. La società sviluppa, produce e distribuisce prodotti e servizi per i mercati veterinari e di analisi di alimenti ed acqua, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 1,56 $/az. per un fatturato pari a 861.00 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,54 $/az. per un fatturato di 866.60 mln $. I ricavi sono cresciuti del 4,2% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi utili per il 2022 tra 7,77 e 8,05 $/az. per un fatturato tra 3,305 e 3,385 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 8,16 $/az. per un fatturato pari a 3,44 mld $.

Jay Mazelsky, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Basandosi sui forti ricavi dell'anno precedente, IDEXX ha ottenuto una solida crescita organica nel secondo trimestre. Sono particolarmente soddisfatto del solido lavoro del nostro team nel mondo che ha portato a posizionamenti record di strumenti e all'adozione di software di gestione degli studi basati su cloud. Le innovazioni IDEXX non sono mai state così importanti nell'aiutare le cliniche veterinarie a gestire le sfide e ad ottenere un'assistenza eccezionale per i loro pazienti. L'utile per azione del secondo trimestre è stato pari a 1,56 $/az. in calo del 30% su base comparabile rispetto ai forti livelli di profitto dell'anno precedente, riflettendo l'impatto di 80 mln $ di investimenti in ricerca e sviluppo nel trimestre e la crescita dei costi operativi relativi agli investimenti commerciali. I risultati dell'EPS includevano l'impatto negativo di 0,06 $/az. dai cambi di valuta e 0,03 $/az. in benefici fiscali dalla compensazione su azioni.

ILLUMINA – 6,90%. La società fornisce soluzioni di sequenziamento e matrice per l'analisi genetica. I suoi prodotti hanno consentito ai ricercatori di esplorare il DNA, aiutandoli a creare la prima mappa delle variazioni geniche associate a salute, malattia e risposta ai farmaci, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 0,57 $/az. su ricavi per 1,16 mld $. La stima degli analisti era per un guadagno per gli utili pari a 0,65 $/az. su ricavi per 1,22 mld $. Il fatturato è cresciuto del 3,2% su base annua. La società ha detto che prevede utili per l’intero anno 2022 tra 2,75 e 2,90 $/az. su ricavi tra 4,707 e 4,752 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 4,12 $/az. su ricavi per 5,19 mld $.

Francis deSouza, A.D. della società, ha affermato: "I nostri risultati del secondo trimestre non hanno soddisfatto le aspettative poiché le sfide in un contesto macroeconomico complesso hanno più che compensato la crescita che continuiamo a vedere per le nostre piattaforme. Mentre navighiamo strategicamente in queste dinamiche, continuiamo a far avanzare la nostra tabella di marcia per l'innovazione a sostegno della crescita di lungo termine. Al prossimo Illumina Genomics Forum e agli eventi Investor Day, non vediamo l'ora di mostrare le nostre tecnologie rivoluzionarie che dimostrano la potenza e il potenziale di genomica. Durante il secondo trimestre del 2022, Illumina ha riconosciuto 609 mln $ in contingenze legali, incluso un accantonamento di 453 mln $, registrato nel secondo trimestre del 2022, per la potenziale multa che la Commissione europea potrebbe infliggere fino al 10% dei nostri ricavi consolidati annuali e una stima rateo di 156 mln $, registrato anch’esso nel secondo trimestre 2022, relativo alla definizione del nostro contenzioso contro la società BGI nel luglio 2022. Le spese in conto capitale ai fini del flusso netto di cassa sono state pari a 71 mln $ nel secondo trimestre del 2022. Il flusso di cassa delle operazioni è stato pari a 125 mln $, rispetto ai 253 mln $ del periodo dell'anno precedente, con la diminuzione anno su anno principalmente attribuibile alla perdita operativa di GRAIL. Il flusso netto di cassa libero è stato di 54 mln $ per il trimestre, rispetto ai 209 mln $ dell'anno precedente. Le spese di ammortamento sono state pari a 93 mln $ nel secondo trimestre del 2022. Alla fine del trimestre, la società deteneva 1.327 mln $ in contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine, rispetto ai 1.339 mln $ al 2 gennaio 2022”.

MARRIOTT INTL. + 4,50%. La società è un operatore, franchisor e licenziatario di hotel e proprietà in multiproprietà con diversi marchi, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 1,80 $/az. su un fatturato di 5,34 mld $. La stima degli analisti era per una perdita di 1,56 $/az. su un fatturato pari a 4,92 mld $. I ricavi sono cresciuti del 69,5% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per il terzo trimestre 2022 compresi tra 1,59 e 1,69 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 0,60 $/az. Infine la società ha detto che prevede utili per l’intero anno 2022 tra 6,33 e 6,59 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 5,97 $/az.

In una nota la società ha dichiarato che, rispetto al terzo trimestre 2021, il RevPAR (Ricavo per camera disponibile) con dollaro costante è aumentato del 70,6% in tutto il mondo, del 66,1% negli Stati Uniti e in Canada e dell'87,8% nei mercati internazionali. Le spese totali sono aumentate del 64,7% a/a a 4,4 mld $ e l'EBITDA per il trimestre è stato di 1 mld $. Il margine operativo per il trimestre è stato del 17,7%, con un reddito operativo quasi raddoppiato a 950 mln $. L'azienda ha aggiunto circa 17.000 camere a livello globale durante il secondo trimestre. Infine ha ripreso il programma di riacquisti di azioni nel secondo trimestre, riacquistando 1,9 milioni di azioni ordinarie pari a 300 mln $. Da inizio anno fino al 29 luglio, la società ha riacquistato 2,9 milioni di azioni per 448 mln $.

MATCH GROUP – INV.%. Il gruppo, attraverso le sue società in portafoglio, è un fornitore leader di servizi di incontri disponibili a livello globale, ha riportato una perdita nel secondo trimestre 2022 pari a 0,11 $/az. per un fatturato pari a 794.50 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,59 $/az. per un fatturato di 809.60 mln $. I ricavi sono cresciuti del 12,0% su base annua. La società ha detto che prevede un fatturato nel terzo trimestre 2022 tra 790 e 800 mln $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è di 894.17 mln $.

Il CEO Bernard Kim ha dichiarato: "Il secondo trimestre del 2022 è stato emozionante per Match Group. Abbiamo trascorso gli ultimi due mesi a visitare i nostri uffici a Los Angeles, New York, Vancouver, Dallas, Seoul e Parigi per entrare in contatto di persona con i team di tutto il mondo. Il nostro obiettivo era incontrare il maggior numero possibile di dipendenti e ascoltare direttamente da loro in che modo le recenti tendenze commerciali e i piani strategici dei nostri marchi posizionano Match Group per realizzare la missione di creare connessioni significative attraverso il portafoglio di marchi. Ho imparato molto da queste conversazioni valutando cosa funziona e cosa no e iniziando a costruire la nostra strategia. Sono molto impressionato dall'esperienza del team e dalla sua mentalità di crescita, nonché dalla forte disciplina finanziaria. Non vedo l'ora di sfruttare queste informazioni mentre portiamo avanti il business. Abbiamo chiuso il trimestre con 473 mln $ di liquidità, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine. Abbiamo impiegato circa 216 mln $ nel secondo trimestre per riacquistare circa 3 milioni delle nostre azioni a un prezzo medio di poco più di 73 $/az. Attualmente siamo autorizzati al riacquisto di circa 9,3 milioni di azioni rimanenti".

SKYWORKS SOLUTIONS – INV.%. La società insieme alle sue consociate consolidate, è un innovatore di semiconduttori analogici e segnali misti ad alta affidabilità, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2022 pari a 2,44 $/az. su un fatturato di 1,233 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,35 $/az. su un fatturato pari a 1,23 mld $. I ricavi sono cresciuti del 10,4% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2022 pari a 2,90 $/az. su un fatturato tra 1,375 e 1,425 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 3,01 $/az. su ricavi pari a 1,45 mld $.

Liam K. Griffin, Presidente e A.D della società, ha affermato: "Il modello di business resiliente di Skyworks e il lavoro ci hanno consentito di ottenere entrate e utili per azione record nel terzo trimestre. Anni di investimenti mirati in tecnologie di nuova generazione, eccezionale talento tecnico e capacità di fabbricazione interna di prim'ordine ci consentono di accelerare la nostra leadership nelle soluzioni market-critical. È importante sottolineare che la nostra crescente portata di contenuti nei settori automobilistico, data center, infrastrutturale e altri settori diversificati sta generando un solido aumento nella seconda metà del calendario 2022. Sfruttando un'ampia gamma di prodotti premium, i nostri impegni con i clienti di maggior impatto del settore si traducono in connettività senza precedenti che abbraccia un insieme in continua espansione di applicazioni e mercati".

VERISK ANALITICS + 2,27%. La società è un fornitore di informazioni sui rischi per i professionisti di assicurazioni, sanità, servizi finanziari, della catena di fornitura del governo e gestione del rischio, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 1,53 $/az. su un fatturato di 746.30 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,41 $/az. su un fatturato pari a 746.02 mln $. I ricavi sono diminuite dello 0,2% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

Lee Shavel, CEO della società, ha dichiarato: "Sono lieto di condividere che Verisk ha prodotto solidi risultati finanziari, caratterizzati da una crescita dei ricavi del 6,9% normalizzato per l'impatto russo e ha continuato a fare progressi sul mix del portafoglio aziendale e sugli obiettivi di margine EBITDA durante il secondo trimestre. Verisk ha ottenuto una crescita organica dei ricavi in valuta costante del 5,9% e una crescita organica dell'EBITDA rettificato in valuta costante del 5,7% pari a 380.30 mln $, adeguandosi all'impatto della sospensione delle operazioni russe. La liquidità netta fornita dalle attività operative è stata pari a 130,2 mln $ nel secondo trimestre, in calo del 44,2% e il flusso netto di cassa è stato pari a 61,0 mln $, in calo del 64,3%. Entrambe le misure del flusso di cassa sono state influenzate negativamente da un aumento pari a 122,0 mln $ di pagamenti fiscali principalmente correlato all'utile da cessione e all'impatto delle attività vendute. Abbiamo anche realizzato un'espansione dei margini attraverso la disciplina dei costi pur continuando di investire nella nostra trasformazione tecnologica e nelle nostre persone. Includendo il riacquisto accelerato di azioni (ASR) regolato nel secondo trimestre, abbiamo riacquistato circa 1,6 milioni di azioni a un prezzo medio di 208,18 $/az. per un costo totale pari a 325,0 mln $. Al 30 giugno 2022, avevamo 707,5 mln $ rimanenti di riacquisto azioni già autorizzati dal CdA. Sono più eccitato che mai dall'opportunità che Verisk ha di migliorare la posizione di partner tecnologico di fiducia per i settori in cui operiamo e creare valore a lungo termine per i nostri azionisti, clienti e dipendenti".

VERTEX PHARMA + 2,26%. La società che è impegnata nell'attività di scoperta, sviluppo, produzione e commercializzazione di farmaci a piccole molecole per pazienti con malattie gravi, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 3,60 $/az. su un fatturato di 2,20 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 3,48 $/az. su un fatturato pari a 2,13 mld $. I ricavi sono cresciuti del 22,5% su base annua. La Società ha detto che prevede un fatturato per tutto il 2022 ancora tra i 8,60 e i 8,80 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 8,58 mld $.

Reshma Kewalramani, Presidente e A.D. di Vertex, ha affermato: “Con una leadership sostenuta e in crescita nella fibrosi cistica, con programmi in cinque aree patologiche che ora entrano o proseguono attraverso lo sviluppo clinico in fase avanzata e con la prossima ondata di innovazione che inizia ad entrare nella fase clinica entro la fine dell'anno, Vertex ha raggiunto un nuovo punto di svolta. Man mano che raggiungiamo un numero maggiore di pazienti affetti da FC (fibrosi cistica), siamo pronti a fornire rendimenti finanziari significativi e durevoli per gli anni a venire. Parallelamente stiamo portando avanti un'ampia e approfondita gamma di farmaci potenzialmente trasformativi per molteplici malattie gravi, che abbracciano piccole molecole, cellule e terapie genetiche e prevediamo che questo portafoglio diversificato di farmaci servirà molti più pazienti e guiderà una crescita sostanziale in futuro. La liquidità, i mezzi equivalenti e i titoli negoziabili al 30 giugno 2022 erano pari a 9,3 mld $, con un aumento di circa 1,7 mld $ rispetto al 31 dicembre 2021. L'aumento è stato principalmente guidato dalla forte crescita dei ricavi e dal flusso di cassa operativo".

WYNN RESORT + 3,04%. La società è uno sviluppatore, proprietario e operatore di resort di destinazione a casinò. Possiede e gestisce due resort destinati a casinò, ovvero Wynn Las Vegas e Encore at Wynn Macau, ha riportato una perdita nel secondo trimestre 2022 pari a 1,14 $/az. su un fatturato di 908.80 mln $. La stima degli analisti era per una perdita di 0,94 $/az. su un fatturato pari a 980.90 mln $. I ricavi sono diminuite del 8,2% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

Craig Billings, CEO della società, ha affermato: “I nostri risultati finanziari del secondo trimestre riflettono la continua forza sia del Wynn Las Vegas che dell'Encore Boston Harbor. Abbiamo raggiunto un record trimestrale per l'EBITDA rettificato al Wynn Las Vegas con un aumento di 93,5 mln $ e un record del secondo trimestre all'Encore Boston Harbor di 16,8 mln $. A Macao, mentre le restrizioni di viaggio legate al COVID hanno continuato a incidere sui nostri risultati, restiamo fiduciosi che il mercato trarrà vantaggio dal ritorno delle visite nel tempo. Le nostre disponibilità liquide e mezzi equivalenti al 30 giugno 2022 ammontavano a 2,01 mld $, di cui circa 1,11 mld $ detenuti da Wynn Macau, circa 419,6 mln $ detenuti da Wynn Resorts Finance e circa 488,2 mln $ a Corporate e altro. Al 30 giugno 2022, la capacità di prestito disponibile nell'ambito del Wynn Resorts Finance Revolver e del WM Cayman II Revolver era rispettivamente di 835,6 mln e 211,5 mln $. Il debito totale corrente a lungo termine in essere al 30 giugno 2022 era di 11,91 mld $, composto da 5,97 mld $ relativo a Macao, 3,13 mld $ di Wynn Las Vegas, 2,20 mld $ di Wynn Resorts Finance e 613,2 mln $ detenuto dalla joint venture al dettaglio che consolidiamo. Nel secondo trimestre del 2022, la Società ha riacquistato 2.381.928 azioni ordinarie a un prezzo medio di 57,70 $/az., per un costo complessivo di 137,4 mln $".

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Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.