NASDAQ100 WEEKLY - Bel rimbalzo degli indici azionari USA nella settimana appena trascorsa.


CORREZIONE O INVERSIONE ? E’ ANCORA PRESTO PER DIRLO. RIMANIAMO IN ATTESA DI CONFERME RIALZISTE PRIMA CON LA ROTTURA AL RIALZO DEI MASSIMI RELATIVI DI INIZIO GIUGNO, POI CON QUELLI DI INIZIO MAGGIO.

Nel complesso una buona settimana, quella appena trascorsa, sugli indici azionari USA con la tecnologia USA che ha continuato ad outperformare gli altri due indici maggiori grazie alla forza delle megacaps trainate da Netflix, Facebook e Amazon, concedendo al Nasdaq100 di fare buoni guadagni. Peccato solo che la giornata di venerdì, causa la pesantezza sui titoli social, abbia mitigato ciò che stava diventando un ottimo rimbalzo settimanale. In ogni caso, pur nell’incertezza generale, bisogna essere positivi sui mercati azionari in quanto le notizie negative non mancano ma, nonostante tutto, si sale.

A livello societario, dopo il warning di Netflix di due settimana fa, nella scorsa registriamo il warning di Apple. Il colosso del tech ha annunciato un rallentamento degli investimenti e delle assunzioni l'anno prossimo, cosa che ha steso un’ombra sulle già traballanti prospettive della stagione delle trimestrali economiche del tech USA. Ma questo potrebbe diventare un “leitmotif” di questa stagione di trimestrali con, in particolare sul tech, l’uscita di dati mediocri che sorprendono in positivo un mercato estremamente pessimista e la reazione molto positiva degli investitori ai dati di Netflix possono esserne la riprova. Nel listino S&P500, sempre a proposito di trimestrali societarie, notiamo come diverse multinazionali USA, tra le quali IBM, Johnson & Johnson, hanno già anticipato che il rafforzamento del Dollaro costerà loro diversi miliardi di $ di mancati ricavi nel 2022. IBM, ha già stimato un mancato introito per 3,5 mld $.

Correzione o inversione ? Ancora presto per dirlo ma, allontanarsi dai minimi di ONDA 3 di metà giugno ed il conseguente abbrivio verso i massimi relativi di inizio giugno, porta più serenità e meno isterismo. Nella scorsa settimana si è visto un rialzo della forza relativa con conseguente rottura al rialzo della M.M. a 50 periodi. Altri elementi positivi. Ora in attesa che si smaltisca il leggero ipercomprato, è essenziale un ulteriore step verso la M.M. a 200, rotta la quale molti sistemi iniziano a dare segnali di BUY. Aspettiamo, senza fretta facendo un passo alla volta.

Molto deboli le commodities. A guidare il movimento è il petrolio che perde oltre il 3% seguito dal rame (-1.8%) e dagli altri metalli. In calo anche le agricole, dopo l’annuncio della Turchia che Russia e Ucraina sono vicini ad un accordo per permettere la ripresa dell’esportazioni di grano. Inoltre il crash della NAHB Homebuilders confidence USA di giugno (55 da precedente 67 e contro attese per 65) a certificare il brusco cambio d’aria per l'immobiliare USA, con il sottoindice che misura le prospettive di movimenti di acquisto è sceso di 11 punti a 37, largamente in territorio di contrazione. Tutto ciò avviene anche in presenza del fatto che nei prossimi trimestri saranno completate un numero di case in costruzione ai massimi storici, che ha superato i livelli del 1974 in termini di cantieri in corso. L'impressione che si ricava da questi numeri è che il settore immobiliare USA stia per passare, complice il raddoppio dei tassi sui mutui, dalla fase di boom del 2020/21 a quella di "bust" del 2023. Il seguente grafico mostra chiaramente la dinamica dei prezzi seguita all'ultra easing da parte della FED (tassi a zero e QE a 120 mld $ di cui 40 di mortgage bond securities, protratto fino a marzo scorso).

Sembra che ci siano pochi dubbi sul fatto che quella divergenza debba comporsi a discapito dei prezzi, saliti del 30% in 2 anni. Anche senza gli eccessi del 2006, in cui i criteri di affidamento bancario erano pessimi e la speculazione dilagante, questo rientro è destinato a pesare sull'economia, e anche sull'inflazione nei prossimi trimestri/anni.

Mercoledì avremo la riunione del FOMC in materia di politica monetaria, il rialzo di 75 bps è scontato anche se qualcuno ancora parla di un rialzo di 100 bps. Noi riteniamo che il picco di aggressività della politica monetaria FED sia ormai alle spalle e che nei prossimi mesi emergerà come i rialzi dei tassi programmati siano eccessivi, soprattutto in virtù dei dati macroeconomici “core”, cioè al netto delle componenti più volatili (tipo energy), che già indicano un rallentamento dell’economia statunitense. Stessa sorte dovrebbe subire il Dollaro con il picco raggiunto in questo periodo che, inevitabilmente, inizierà la sua discesa.   

Dando uno sguardo agli investimenti di carattere monetario, notiamo come le uscite dei dati macro stiano mano, mano, erodendo i rendimenti dei Fed Funds, con la curva scesa sotto il 3% su tutte le scadenze a riprova che i mercati, a differenza delle banche centrali, stanno metabolizzando che la politica aggressiva sui tassi porterà certamente ad un forte rallentamento dell’economia, se non ad una recessione. 

Modesta ripresa, rispetto ai minimi di inizio luglio, per i titoli di Stato agganciati all’inflazione, ma per il prossimo futuro riteniamo che possano essere privilegiate le scadenze più brevi, con obiettivi di carry trade, mentre i breakeven sulle scadenze più lunghe continueranno a scendere.

Analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Settimana con una buona performance per l’indice tech che sarebbe diventata ottima se in chiusura di venerdì non avesse perso quasi il – 2%. In ogni caso non possiamo lamentarci in quanto l’area di resistenza a 12175 che aveva fermato il secondo rimbalzo è stata frantumata così come la M.M. a 50 periodi, con il rialzo che è andato a testare la resistenza in area 12650 e la parte alta del canale ribassista di volatilità, per poi chiudere in area 12400. Notate come la candela di giovedì scorso che ha testato la resistenza, abbia fatto andare i prezzi in area di ipercomprato e, puntualmente, venerdì l’indice è sceso. Ora, per il prosieguo, troviamo un bel baluardo da testare e rompere al rialzo rappresentato dal precedente massimo relativo di inizio giugno in area 12900. Tale rottura proietterebbe i prezzi in area 13550, massimi relativi di fine aprile/inizi maggio e test della M.M. a 200 periodi esponenziale. Ovviamente un passo alla volta in quanto l’RSI a 63 non permette voli pindarici. Mentre se si dovesse sviluppare una fase di assestamento per far scendere il livello di RSI, i prezzi non dovrebbero scendere sotto l’area 11800/11850. E’ ancora presto per poter definire graficamente un’onda 4 correttiva in corso, ma se dovesse raggiungere i valori sopra citati, non ci sarebbero dubbi in proposito e questo sarebbe lo scenario migliore per noi. La settimana si è chiusa a 12396.47 con un guadagno del + 3,45% che porta ad un deficit da inizio anno del – 24,04%.

Stesso discorso fatto per l’indice tech, vale anche per l'indice S&P500, anche se in tono minore a livello di performance settimanali. Graficamente siamo sullo stesso livello con i prezzi che hanno rotto al rialzo la resistenza posta in area 3910 e la M.M. a 50 periodi, per poi fermarsi sulla resistenza successiva in area 4020 pur senza chiudere il gap aperto il 10 giugno scorso ed in leggero territorio di ipercomprato. Ora, l’obiettivo principale rimane sempre il test del massimo relativo di inizio giugno in area 4175 con conseguente test della M.M. Exp a 200 periodi e fuoriuscita dal canale ribassista di volatilità. In caso di una fase di assestamento i prezzi non dovrebbero scendere sotto l’area 3800. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 3961.63 con un guadagno del + 2,55% che porta a segnare un – 16,88% da inizio anno.

Infine stessa situazione grafica anche per l’indice DOW JONES, che due settimane fa aveva subito una perdita minore rispetto agli altri due indici maggiori ed in quella scorsa ha guadagnato meno. Come riportato nell’articolo precedente, dicevamo che al terzo tentativo di rimbalzo i prezzi avrebbero dovuto rompere l’area 31800/32000 coincidente anche con la M.M. a 50 periodi. Ciò è avvenuto in apertura di venerdì scorso, ma poi la chiusura negativa ha, de facto, riportato i prezzi esattamente entro quell’area. Quindi per il prosieguo è importante consolidare sopra tale area per poi andare all’attacco del massimo relativo di inizio giugno in area 33260. Anche su questo indice, in caso di fase di assestamento, i prezzi non dovrebbero scendere sotto l’area 31100/31000. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 31899.29 con un guadagno del + 1,95% che porta a segnare un – 12,22% da inizio anno.

ORO INDEX 

Per quanto riguarda le quotazioni, diciamo subito che l’area di supporto a 1680 $/oz. sta tenendo bene viste le numerose volte che è stata testata da maggio 2020. A ciò ha contribuito senz’altro il test della M.M. a 200 periodi esponenziale (poco più sotto troviamo quella semplice) ed il livello di RSI a 20 in netta zona di ipervenduto. Purtroppo, però, il rimbalzo sperato si è fermato in area 1735 $/oz. all’incirca come il massimo di due settimane fa. Pertanto il pericolo di una continuazione del ribasso non è assolutamente scampato e gli acquirenti venderanno cara la pelle per non far rompere tale area di supporto, ma se ciò dovesse avvenire (anche a causa delle ricoperture) la proiezione porterebbe i prezzi al successivo supporto posto in area 1600 $/oz.

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, il Platino dopo aver fatto registrare un minimo a 806,7 $/oz. ha abbozzato un tentativo di rimbalzo che ha riportato i prezzi in area 875 $/oz. con chiusura settimanale un po' più in basso. In area 900 $/oz. staziona la M.M. a 50 periodi ed il supporto precedente (testato ben 3 volte) che ora è diventato una resistenza bella tosta che sarebbe da rompere al rialzo il prima possibile. Discorso diverso per quanto riguarda l’Argento che dopo aver fatto registrare un minimo a 18,01 $/oz. due settimane fa, nella scorsa i prezzi hanno lateralizzato testando per altre due volte l’area dei minimi chiudendo la settimana in area 18,60 $/oz. Nel caso questi minimi non dovessero tenere, la proiezione dei prezzi è prevista in area 17 $/oz. cosa che molto probabilmente accadrà.

La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1727.40 $/oz., con un guadagno del + 1,40% che porta ad una perdita del – 5,53% da inizio anno. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1726.40 $/oz. con un guadagno del + 1,15%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES AGOSTO 2022:

LA GUERRA – RUSSIA – UCRAINA - (EUROPA)

Venerdì scorso ad Istanbul si è tenuta la cerimonia di firma del trattato sulla ripresa dell’export di grano ucraino tramite il mar Nero. “L’accordo firmato dall’Ucraina, dalla Federazione Russa e dalla Turchia sotto l’egida dell’ONU apre un sentiero per le esportazioni alimentari commerciali dall’Ucraina nel mar Nero”, ha scritto su Twitter il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres. “Aiuterà ad evitare una catastrofe da carenza di cibo per milioni di persone in tutto il mondo. È un faro di speranza, possibilità e sollievo”. Il piano inoltre apre la strada al cibo e al fertilizzante russo verso i mercati globali. Guterres durante l’incontro diplomatico ha sottolineato che l’accordo, oltre a stabilizzare i prezzi globali del cibo, “porterà sollievo ai paesi in via di sviluppo sull’orlo della bancarotta e alle persone più vulnerabili sull’orlo della carestia”. Guterres ha aggiunto: “Da quando è iniziata la guerra, sto sottolineando che non c’è soluzione alla crisi alimentare globale senza assicurare il pieno accesso globale ai prodotti alimentari dell’Ucraina e al cibo e ai fertilizzanti russi”. È stato anche istituito un centro di coordinamento congiunto con lo scopo di monitorare le operazioni di carico del grano nei porti di Odessa, Chernomorsk e Yuzhny, i tre interessati dall’accordo; tale centro si troverà ad Istanbul e comprenderà rappresentanti di Kiev, Mosca ed Ankara. Saranno oggetto di controlli anche le navi dirette ai porti citati. Guterres ha aggiunto: “Il faro di speranza sul mar Nero splende luminoso oggi, grazie agli sforzi collettivi di molti. In questi tempi difficili e turbolenti per la regione e il nostro mondo, lasciate che questo faro indichi la strada per alleviare la sofferenza umana e assicurare la pace”.

Il giorno dopo la firma, sabato scorso, il porto di Odessa è stato colpito da un attacco missilistico russo. La portavoce del ministero degli esteri russo Marija Zacharova ha detto che i missili hanno distrutto l’infrastruttura militare del porto ed una nave militare ucraina. Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky l’attacco di sabato è stato una “barbarie” che ha mostrato come non ci si possa fidare della Russia nell’applicare un accordo appena firmato. L’esercito ucraino ha fatto sapere che i missili russi non hanno colpito l’area del porto in cui è stoccato il grano o causato danni significativi. Il ministro delle infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov ha scritto in un post Facebook: “Continuiamo i preparativi tecnici per il lancio degli export di prodotti agricoli dai nostri porti”. In una nota delle Nazioni Unite viene riportata la reazione del segretario generale Guterres all’attacco di sabato al porto di Odessa: "Ieri (venerdì, ndr) tutte le parti hanno preso impegni chiari sulla scena mondiale per garantire lo spostamento sicuro del grano ucraino e i prodotti correlati verso i mercati globali. Questi prodotti sono disperatamente necessari per risolvere la crisi alimentare globale e alleviare la sofferenza di milioni di persone bisognose nel mondo. La piena attuazione da parte della Federazione Russa, dell’Ucraina e della Turchia è imperativa”.

LA POLITICA USA

Mercoledì scorso, prima di risultare positivo al Covid nella giornata di giovedì, il Presidente Joe Biden ha annunciato nuove misure di contrasto al cambiamento climatico a fronte dello stallo al Congresso sulle negoziazioni sul tema ambiente, ma non ha rilasciato la dichiarazione di emergenza climatica che richiedevano alcuni democratici e gruppi ambientalisti. Durante una visita in Massachusetts, Biden ha detto: “Il cambiamento climatico è letteralmente una minaccia esistenziale alla nostra nazione e al mondo”. “Questa è un’emergenza e la vedrò in questo modo”. Biden ha fatto sapere che deciderà a breve se fare una dichiarazione di emergenza climatica, dichiarazione che consentirebbe l’uso del Defense Production Act per incrementare la produzione di una vasta gamma di prodotti e sistemi di energia rinnovabile.

Nella nota pubblicata mercoledì dalla Casa Bianca si legge: “Oggi, il presidente Biden annuncia la sua ultima serie di azioni esecutive per trasformare la crisi climatica in un’opportunità, creando lavori ben pagati nel settore dell’energia pulita ed abbassando i costi per le famiglie. Le sue azioni proteggeranno le comunità dagli impatti climatici già in atto, incluse le condizioni di caldo estremo che stanno colpendo oltre 100 milioni di americani questa settimana, ed espanderanno le opportunità eoliche offshore e i posti di lavoro negli Stati Uniti”. La stessa nota poi entra nello specifico elencando le azioni esecutive del Presidente. Il programma Building Resilient Infrastructure and Communities della Federal Emergency Management Agency per l’anno fiscale 2022 può contare su fondi per 2,3 miliardi di dollari che serviranno per aumentare la resistenza ad ondate di calore, siccità, incendi, alluvioni, uragani ed altri pericoli intervenendo sulla preparazione. Si guarda con interesse alle fonti rinnovabili ed in particolare all’eolico offshore nel Golfo del Messico: “Il Dipartimento dell’Interno sta proponendo le prime aree di energia eolica nel Golfo del Messico, un passo storico verso l’espansione delle opportunità dell’eolico offshore in un’altra regione degli Stati Uniti. Queste aree coprono 700.000 acri ed hanno il potenziale per alimentare oltre tre milioni di case”. Nella nota della Casa Bianca viene aggiunto che Biden ha incaricato il Segretario dell’Interno di far progredire lo sviluppo dell’energia eolica nelle acque al largo della costa dell’Atlantico centrale e meridionale e della costa del Golfo della Florida. Un’altra misura prevede la pubblicazione da parte del Dipartimento della salute e dei servizi umani di una guida che supporterà comunità vulnerabili tramite il LIHEAP (Low Income Home Energy Assistance Program); inclusi nella guida, tra le altre cose, l’istituzione di cooling center di comunità (spazio pubblico dotato di aria condizionata) e l’acquisto, la distribuzione o il prestito di impianti di climatizzazione, refrigeratori evaporativi e pompe di calore elettriche a famiglie ed individui vulnerabili.

Il senatore dem Jeff Merkley, uno dei democratici che ha scritto una lettera al Presidente statunitense per sollecitarlo a dichiarare l’emergenza climatica, sabato ha dichiarato sul proprio profilo Twitter: “Il Presidente ha parlato del caos climatico come di un’emergenza, ma non ha ancora sbloccato i suoi pieni poteri dichiarando un’emergenza climatica ai sensi del National Emergency Act. Non possiamo permetterci di aspettare ancora, dobbiamo usare ogni strumento a nostra disposizione per affrontare questa crisi”.

Cambiando argomento, dopo la revoca da parte della Corte suprema della “Roe contro Wade”, sentenza considerata una pietra miliare nella giurisprudenza statunitense sull’aborto, giovedì scorso la Camera degli Stati Uniti ha approvato con 228 voti favorevoli (compresi tutti i 220 dem) un disegno di legge volto a proteggere l’accesso ai contraccettivi. Il disegno di legge istituirebbe un diritto federale per le persone ad accedere ai contraccettivi e per medici e farmacisti a fornirli. Più difficile il suo passaggio al Senato dove dem e repubblicani si equivalgono nei numeri. Sempre la scorsa settimana la Camera ha anche approvato un disegno di legge per proteggere i matrimoni tra persone dello stesso sesso e i matrimoni tra persone di diversa provenienza etnica, disegno di legge che ha ottenuto 267 voti favorevoli: tutti i dem ed anche 47 repubblicani hanno detto “sì”. Anche questo disegno di legge è probabile che vada incontro ad uno stallo al Senato.

LA POLITICA DELLA FED

Con il periodo di blackout attivo in vista della riunione del FOMC, in programma per domani e dopodomani (26-27 luglio), quella appena terminata è stata una settimana “di silenzio” alla banca centrale statunitense. Silenzio al quale si aggiunge un sentimento di attesa per quelle che saranno le prossime mosse della FED in materia di politica monetaria. Oltre alle decisioni del FOMC, questa settimana sono previste le pubblicazioni di alcuni importanti dati macroeconomici a partire dalle vendite di nuove case, passando per il dato preliminare del PIL per il secondo trimestre dell’anno, l’indice di prezzo delle spese per consumi personali e l’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan. Ma non solo, in settimana saranno pubblicate anche i report sui risultati di Microsoft, Apple, Alphabet, Amazon e Meta.

Per quanto riguarda la politica monetaria, ci si aspetta che il FOMC nell’incontro di questa settimana dia seguito a quanto fatto a giugno, applicando un secondo rialzo da 75 punti base al tasso target dei federal funds. Una delle priorità della FED è la lotta all’inflazione, quindi nel caso in cui questa non dia segnali di flessione, sono probabili ulteriori rialzi dei tassi a seguire.

Intanto martedì scorso Michael S. Barr ha prestato giuramento come vicepresidente per la supervisione e come membro del consiglio direttivo della Federal Reserve davanti al presidente della banca centrale Jerome Powell. Barr era stato nominato a maggio scorso dal Presidente Joe Biden, nomina poi confermata al Senato il 13 luglio. I due ruoli che ora ricopre hanno due “scadenze” differenti. Il mandato di Barr come vicepresidente per la supervisione terminerà nel luglio del 2026, mentre resterà in carica come membro del consiglio direttivo fino al 31 gennaio 2032.

DATI MACROECONOMICI

I dati del mercato immobiliare statunitense hanno confermato un segnale di inversione in atto con le erogazioni di mutui in calo (terza settimana consecutiva) e con i seguenti dati in calo:

Nel mese di giugno i nuovi permessi di costruzione sono diminuiti dello 0,6% passando dal dato di 1,695 milioni di maggio al dato attuale di 1,685 milioni contro una previsione di 1,650 milioni. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Il dato riferito al numero di case per le quali è iniziata la costruzione, a livello mensile a giugno si attesta a 1,559 milioni registrando un calo del 2% rispetto dato di maggio di 1,591 milioni (rivisto da 1,549 milioni). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Per la terza settimana consecutiva le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione registrano un incremento. Nello specifico si è passati dalle 244 mila richieste della settimana terminata il 9 luglio alle 251 mila richieste della settimana terminata il 16 luglio, contro un consensus che prevedeva un calo a 240 mila. Questo periodo è un po' di difficile interpretazione per la chiusura stagionale delle fabbriche delle auto. Ma il trend di rialzo è ben definito. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

E’ il Philadelphia Fed Manufacturing Index a luglio ad aver riservato la sorpresa più negativa. Al di là del numero dei punti che si attesta a quota -12,3 punti dopo il dato di -3,3 punti di giugno, quarto mese consecutivo in calo e per trovare una rilevazione più bassa di quella di questo mese bisogna tornare a maggio 2020. Ma alcuni dettagli hanno attirato l'attenzione degli operatori. Il sottoindice “nuovi ordini” è calato di 12 punti al minimo dal 2009 (da -12.4 a -24.8 punti). E' stato osservato che un approdo sotto -20 di questo indice ha sempre preceduto, o coinciso, con una recessione. E' successo 7 volte negli ultimi 50 anni e in nessun caso una recessione è stata evitata. Il dato è rilasciato dalla Federal Reserve Bank of Philadelphia.

Il dato mensile preliminare di luglio del PMI manifatturiero S&P Global è pari a 52,3 punti, in calo rispetto al dato di giugno di 52,7 punti. La contrazione però risulta più contenuta rispetto a quella indicata dal consensus fissato a 52 punti. S&P Global ha commentato che la debolezza degli ordini e il brusco calo dell'arretrato mostrano una capacità produttiva in eccesso rispetto alla domanda.

Mentre la sorpresa è data da un rallentamento dell’output dei servizi. Il dato preliminare di luglio scende sotto quota 50 attestandosi a 47 punti, dato più basso da maggio 2020 ad oggi. Il consensus prevedeva un leggero calo, dai 52,7 punti di giugno a 52,6 punti.

I dati sono rilasciati da Markit Economics.

PORTAFOGLI AZIONARI

Rimaniamo ancora neutrali verso l’azionario internazionale con i titoli USA senz’altro meglio di quelli continentali. Anche se il recente rimbalzo ha portato dei benefici alle quotazioni dei titoli presenti nei Portafogli, il quadro generale parla di una stabilizzazione dei mercati azionari USA dovuta ad un inizio di involuzione dei consumi, del mercato immobiliare categoria alloggi e dal calo delle commodities. Di contro, nel breve, il sentiment ed il posizionamento potrebbero offrire supporto ai prezzi, in particolare se un’attenuazione dell’inflazione tranquillizzerà un po’ gli umori dei membri della FED.

Due buone notizie, nella settimana appena trascorsa, a livello operativo sui nostri Portafogli azionari. Abbiamo parlato della nazionalizzazione del titolo francese EDF (presente nel The Challenge), e gli aggiornamenti (v. mio articolo del 19 luglio u.s.) parlano del lancio di un’OPA, da parte del governo francese al prezzo di € 12,00 per la completa acquisizione della società e seguente “delistamento” dai mercati borsistici. Il consiglio operativo indicato nell’articolo porterebbe a un guadagno di ca. il + 30%.

Nel Portafoglio Storico all’insegna di “chi la dura, la vince”, nonostante un mercato al ribasso, dopo 3 mesi dall’acquisto siamo riusciti ad andare a target sul titolo COPART con un guadagno del + 7% con la strategia del Nasdaq Weekly che, da giugno 2018, non fa altro che riportare ampie soddisfazioni agli abbonati viste anche le pochissime operazioni negative che si possono contare sulle dita della mano. 

Per quanto riguarda un nuovo investimento nell’Oro, finalmente l’ETC PHAU ha deciso nella giornata di giovedì scorso, di adeguare il suo valore a quello del sottostante, in modo parziale e comunque in intraday, per poi risalire nuovamente. Pertanto rimaniamo fermi in quanto (come riportato nella sezione riguardante l’ORO) il nuovo minimo relativo a 1680 $/oz. se rotto all’ingiù proietterebbe i prezzi in area 1600 $/oz. valore al quale ci vedrebbe sicuramente acquirenti, valore corretto dell’ETC permettendo.

Alla prossima.

FOCUS SU TITOLI

Amazon.com è uno dei titoli preferiti da tre investitori multimiliardari. È la seconda partecipazione più grande dell'hedge fund Appaloosa Management di David Tepper. Amazon è la quarta posizione più grande di Soros Fund Management di George Soros. E sebbene il titolo è più in basso nella lista di partecipazioni di Warren Buffett, la sua società, Berkshire Hathaway, possiede azioni Amazon per un valore di oltre 1,3 miliardi di dollari. Finora quest'anno, Amazon non ha fatto molto per i portafogli di questi investitori super ricchi. Il titolo è scivolato parzialmente a causa delle vendite complessive del mercato. Tuttavia, Amazon ha anche deluso gli investitori con una crescita dei ricavi più lenta. Ma è una scommessa abbastanza sicura che Tepper, Soros e Buffett rimangano fiduciosi sulle prospettive a lungo termine di Amazon. L'azienda domina ancora l'e-commerce. La sua unità cloud Amazon Web Services continua a crescere a passi da gigante. Amazon si sta inoltre espandendo in modo aggressivo in nuovi mercati, come dimostrano i piani dell'azienda di acquisire il fornitore di cure primarie 1Life Healthcare (meglio noto come One Medical) per 3,9 miliardi di dollari.

Coca Cola. Sia Buffett che il suo collega investitore multimiliardario Ray Dalio hanno un'opinione molto alta della Coca-Cola. Il gigante del cibo e delle bevande è la terza partecipazione per il Berkshire e la quarta posizione in azioni per Bridgewater Associates, l'enorme hedge fund fondato da Dalio. Coca-Cola sta battendo facilmente il mercato nel 2022. La stabilità del titolo blue-chip ha attratto molti investitori che cercavano un posto relativamente sicuro dove parcheggiare i propri soldi nel mezzo di un'enorme volatilità. Tuttavia, Buffett e Dalio non sono nuovi arrivati ​in​ Coca-Cola. Entrambi hanno posseduto le azioni per anni. Berkshire ha aperto una posizione in Coca-Cola per la prima volta nel 1988. L'acquisto ha spinto Buffett a scrivere nella sua lettera annuale agli azionisti una delle sue battute più memorabili: "Quando possediamo porzioni di aziende eccezionali con gestioni eccezionali, il nostro periodo di detenzione preferito è per sempre".

Apple. Non c'è modo di lasciare Apple fuori da questo elenco. Anche se non è una delle partecipazioni principali per molti dei più grandi investitori mondiali, lo è sicuramente per Buffett. Apple è di gran lunga la posizione più importante nel portafoglio della sua società, Berkshire Hathaway. Buffett si riferisce persino alla società tecnologica come uno dei "quattro giganti" della Berkshire. Gli altri tre "giganti" sono filiali della Berkshire. Sebbene Apple sia scesa da inizio anno, continua a sovraperformare il mercato. L'azienda continua ad affrontare alcuni problemi di filiera che pesano sulla crescita finanziaria. Tuttavia, questi dovrebbero essere solo problemi temporanei e si può stare certi che Buffett creda che il futuro di Apple sia luminoso. Ha portato la Berkshire a raccogliere più azioni del titolo all'inizio di quest'anno e si è fermato solo dopo che Apple ha iniziato a rimbalzare.  

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

ASML HOLDING + 12,33%. La società olandese quotata anche sul Nasdaq è un fornitore di sistemi tecnologici avanzati per l'industria dei semiconduttori, che offre un portafoglio integrato di sistemi di litografia principalmente per la produzione di circuiti integrati complessi, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 3,54 €/az. su un fatturato di 5,40 mld €. La stima degli analisti per gli utili era di 3,51 €/az. su un fatturato pari a 5,60 mld €. I ricavi sono cresciuti del 19,5% su base annua. La società ha detto che prevede per il terzo trimestre 2022 un fatturato tra i 5,10 ed i 5,40 mld €. L'attuale stima degli analisti è per ricavi pari a 6,72 mld €.

Peter Wennink, presidente e CEO di ASML, ha dichiarato: "Alcuni clienti stanno indicando segnali di rallentamento della domanda in alcuni segmenti di mercato guidati dai consumatori, ma vediamo ancora una forte domanda per i nostri sistemi, guidata dai mega-trend globali nel settore automobilistico, nell'elaborazione ad alte prestazioni e nell'energia verde. Anche se stiamo ancora pianificando di spedire un numero record di sistemi quest'anno, l'aumento dei vincoli della catena di approvvigionamento causa l'avvio ritardato. Pertanto, stiamo aumentando il numero pianificato di spedizioni rapide per il resto dell'anno al fine di fornire ai nostri clienti le necessarie espansioni di capacità. Prevediamo costi di ricerca e sviluppo di circa 810 mln € e costi SG&A di circa 235 mln €. Per l'intero anno, prevediamo una crescita dei ricavi di circa il 10%”.

BIOGEN – 4,96%. L'azienda biofarmaceutica scopre, sviluppa, produce e commercializza terapie per disturbi neurologici, autoimmuni ed ematologici, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 5,25 $/az. su un fatturato di 2,59 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 4,10 $/az. su un fatturato pari a 2,48 mld $. I ricavi sono diminuiti del 6,7% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La Società aumenta la previsione dell’utile per l’anno 2022 tra 15,25 e 16,75 $/az. con ricavi tra 9,90 e 10,10 mld $. Il consensus si attesta a 15,54 $/az. per gli utili e 9,84 mld $ di ricavi.

Michel Vounatsos, A.D. di Biogen, ha affermato: "Abbiamo continuato a realizzare le nostre priorità operative a breve termine nel secondo trimestre e siamo lieti di aumentare le indicazioni finanziarie per l'anno. Allo stesso tempo, continuiamo a dover affrontare cali dei ricavi dovuti in parte alla concorrenza di prodotti generici e biosimilari per TECFIDERA e RITUXAN. Abbiamo compiuto importanti progressi verso l'introduzione di nuovi potenziali trattamenti per i pazienti affetti da malattia di Alzheimer e depressione, che riteniamo siano passaggi critici nel nostro percorso per guidare la creazione di valore sia per i pazienti che per gli azionisti nel tempo".

CSX + 7,04%. La società fornisce servizi di trasporto su rotaia, compreso il servizio ferroviario tradizionale e il trasporto di container e rimorchi intermodali, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 0,54 $/az. su un fatturato di 3,82 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,47 $/az. su un fatturato pari a 3,65 mld $. I ricavi sono cresciuti del 27,6% su base annua.

James M. Foote, Presidente e A.D. di CSX, ha affermato: "Sono molto orgoglioso dell'intero team di dipendenti di CSX, che ora include i ferrovieri della Pan Am, per il loro duro lavoro e la loro dedizione in questo trimestre. Sebbene la volatilità dei prezzi delle materie prime e l'inflazione persistente abbiano aggiunto incertezza all'economia, i nostri sforzi rimangono concentrati sull'aggiunta delle risorse necessarie per fornire miglioramenti nelle prestazioni della nostra rete, aumentare la soddisfazione dei clienti e sviluppare nuove soluzioni di servizio ferroviario per guidare una crescita significativa a lungo termine. Il reddito operativo è aumentato del 12% a/a pari a 1,7 mld $ e il margine si è contratto al 44,6% dal 56,6%. Il rapporto operativo è aumentato al 55,4% nel trimestre, dal 43,4% di un anno fa. La liquidità netta di CSX fornita dalle attività operative dall'inizio dell'anno è stata di 2,53 mld $, rispetto ai 2,4 mld $ del 2021. Abbiamo liquidità e mezzi equivalenti pari a 724 mln $ alla fine del trimestre".

INTUITIVE SURGICAL – INV.%. La società produce e commercializza il dispositivo robotico “da Vinci”, un sistema chirurgico avanzato che consente ai chirurghi di eseguire interventi chirurgici minimamente invasivi, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 1,14 $/az. su un fatturato di 1,52 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,19 $/az. su un fatturato pari a 1,56 mld $. I ricavi sono cresciuti del 4,0% su base annua.

Gary Guthart, CEO di Intuitive, ha affermato: Le procedure da Vinci in tutto il mondo sono cresciute di circa il 14% rispetto al secondo trimestre del 2021. Sia il secondo trimestre del 2022 che il 2021 hanno rispecchiato le interruzioni causate dalla pandemia che ha avuto un impatto sulle nostre procedure. Il tasso di crescita annuale composto tra il secondo trimestre del 2019 e il secondo trimestre del 2022 è stato di circa il 16%. Abbiamo collocato 279 da Vinci Surgical Systems, in calo del 15% rispetto ai 328 del secondo trimestre 2021 ed abbiamo aumentato la base installata del Sistema chirurgico da Vinci a 7.135 sistemi al 30 giugno 2022, con un aumento del 13% rispetto ai 6.335 alla fine del secondo trimestre del 2021. In ogni caso la domanda dei clienti per le procedure è stata buona nel secondo trimestre nonostante un contesto globale difficile. Rimaniamo concentrati nel soddisfare tale domanda con prodotti e servizi di alta qualità, mentre portiamo avanti i nostri programmi di innovazione. Infine abbiamo riacquistato 500 mln $ di azioni ordinarie nel secondo trimestre del 2022. Nel luglio 2022, il CdA della Società ha aumentato l'importo autorizzato disponibile nell'ambito del programma di riacquisto di azioni ordinarie della Società fino a 3,5 mld $".

NETFLIX + 17,21%. La società opera come una rete televisiva su Internet che fornisce programmi TV e film che includono serie originali, documentari e lungometraggi. L'azienda ha tre segmenti: streaming nazionale, streaming internazionale e DVD nazionale, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 3,20 $/az. su un fatturato di 7,97 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,96 $/az. su un fatturato pari a 8,04 mld $. I ricavi sono cresciuti del 8,6% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre 2022 pari a 2,14 $/az. su un fatturato di 7,84 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,77 $/az. su un fatturato di 8,08 mld $.

La società ha dichiarato: "Il secondo trimestre è stato migliore del previsto per la crescita degli abbonati ma il cambio è stato peggiore del previsto, con una crescita dei ricavi del 9% e del 13% a valuta costante. La nostra sfida e opportunità è accelerare la crescita dei nostri ricavi e degli abbonati continuando a migliorare i nostri prodotti, contenuti e marketing come abbiamo fatto negli ultimi 25 anni e per monetizzare meglio il nostro vasto pubblico. La perdita di quasi 1 milione di utenti paganti nel secondo trimestre è il peggior calo trimestrale nella storia dell'azienda dopo aver perso 200.000 utenti ad aprile. Ovviamente è difficile perdere un milione di abbonati e definirlo un successo, ma siamo organizzati davvero bene per il prossimo anno. Infine abbiamo un utile operativo uguale a quello dello scorso anno, un flusso di cassa netto in crescita ed un bilancio solido".

TESLA + 13,41%. La società che progetta, sviluppa, produce e vende veicoli completamente elettrici ad alte prestazioni, componenti di propulsori per veicoli elettrici e prodotti per l'accumulo di energia, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 2,27 $/az. su un fatturato di 16,93 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,85 $/az. su un fatturato pari a 17,20 mld $. I ricavi sono cresciuti del 41,6% su base annua.

La società ha dichiarato: "Abbiamo continuato a fare progressi significativi in ​​tutta l'azienda durante il secondo trimestre del 2022. Sebbene abbiamo affrontato alcune sfide, tra cui produzione limitata e addirittura chiusura degli impianti a Shanghai causa lockdown per la maggior parte del trimestre, abbiamo raggiunto un margine operativo tra i più alti del settore con il 14,6%, un aumento della liquidità di fine trimestre con mezzi equivalenti e titoli negoziabili a breve termine in sequenza pari a 902 mln $ portando la liquidità complessiva a 18,9 mld $ nel secondo trimestre, trainato principalmente da un flusso di cassa netto pari a 621 mln $, parzialmente compensato dal rimborso del debito di 402 mln $. Alla fine del secondo trimestre, abbiamo convertito circa il 75% dei nostri acquisti di Bitcoin in valuta. Le conversioni nel secondo trimestre hanno aggiunto 936 mln $ di contanti al nostro bilancio. Abbiamo chiuso il trimestre con il mese di produzione di veicoli più alto della nostra storia. Prevediamo di aumentare la nostra capacità di produzione il più rapidamente possibile. In un orizzonte pluriennale, prevediamo di raggiungere una crescita media annua del 50% nelle consegne di veicoli. Il tasso di crescita dipenderà dalla capacità delle nostre attrezzature, dai tempi di attività della fabbrica, dall'efficienza operativa e la capacità e la stabilità della catena di approvvigionamento. Abbiamo liquidità sufficiente per finanziare la nostra tabella di marcia dei prodotti e dei piani di espansione della capacità a lungo termine e altre spese. Mentre continuiamo a realizzare innovazioni per ridurre i costi di produzione e operazioni, nel tempo prevediamo che i profitti relativi all'hardware saranno accompagnati da un'accelerazione dei profitti relativi al software. Il ritmo di produzione ad Austin e Berlino-Brandeburgo sarà influenzato dall'introduzione di molti nuovi prodotti e tecnologie che saranno introdotte anche in nuove località. Infine stiamo facendo progressi di industrializzazione del modello Cybertruck, che è attualmente previsto per la produzione ad Austin dopo la produzione del Model Y”.

UNITED AIRLINES – 6,32%. La compagnia aerea, ha riportato una perdita nel secondo trimestre 2022 pari a 1,43 $/az. su un fatturato di 12,11 mld $. La stima degli analisti era per una perdita di 1,94 $/az. su un fatturato pari a 12,17 mld $. I ricavi sono cresciuti del 121,4% su base annua.

Scott Kirby, CEO della società, ha affermato: "Sono grato al team United che ha combattuto attraverso le tante sfide sistemiche che hanno avuto un impatto su tutta l'aviazione globale, per servire i nostri clienti. È bello tornare alla redditività ottenendo il fatturato del secondo trimestre più alto della nostra storia, ma dobbiamo affrontare tre rischi che potrebbero crescere nei prossimi 6-18 mesi. Le sfide operative a livello di settore che limitano la capacità del sistema; i prezzi record del carburante e la possibilità crescente di una recessione globale sono entrambe reali sfide che stiamo già affrontando Queste sfide fondamentali hanno già portato a costi più elevati, prezzi del carburante più elevati ma anche entrate più elevate, il che significa che siamo più fiduciosi che mai di raggiungere il nostro obiettivo di margine ante imposte rettificato del 9% nel 2023 e di circa il 14% nel 2026, che fanno parte della strategia United Next. Abbiamo anche registrato un TRASM (Total Revenue Per Available Seat Mile) da record, in crescita del 24% rispetto allo stesso trimestre del 2019 e prevede un miglioramento del 24-26% nel terzo trimestre rispetto al terzo trimestre 2019. Infine nel secondo trimestre 2022 abbiamo pagamenti di debiti a lungo termine, leasing finanziari e altre passività finanziarie pari a 1,0 mld $ contro una liquidità disponibile pari a 22 mld $”.

SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
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Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.