E' già giunta l'ora di preparare l'ombrello


Cala il tramonto su una tranquilla estate spesa con il completamento di un percorso netto da parte dei mercati finanziari che ha coperto sia il lembo estremo alto che quello basso, con una escursione ci circa 1000 punti per il Dj, per cui avevamo indicato un target ai 33900,ma che, agevolato dai bassi volumi si è spinto circa 300 punti più in alto, salvo poi invertire brutalmente la rotta per riportarsi sui 32900 punti.

La stessa dinamica non poteva non essere eseguita anche dai maggiori indici europei e così è stato anche per il Dax, indice tedesco, che ha oscillato nel mese di agosto dai 14000 i 12800 punti circa.

Un classico esempio di percorso netto agevolato e permesso esclusivamente dai bassi volumi canonicamente disseminati ovunque sulle piazze finanziarie.

Il discorso cambia se si va a guardare alle probabilità di accadimento di un determinato evento o meno.

Per spiegarci meglio proponiamo esattamente di riflettere su quanto accaduto nella realtà in cui, esattamente per la dinamica ribassista intrapresa dai mercati nel corso del 2022, le probabilità che si andasse a ricavalcare vette più alte di quelle raggiunte nei target indicati nei recenti interventi, era circa del 20%, mentre la probabilità che si andassero a scrivere nuovi minimi, erano e sono di circa il 54%.

La percentuale restante la affidiamo al mantenimento dell'attuale trading range.

La rottura dei minimi di periodo tuttavia, pur avendo grande probabilità di avvenire, può verificarsi con maggiore pertinenza successivamente alla scadenza degli attuali contratti, accadimento che si verificherà a metà del mese di settembre.

Powell, Presidente attuale del Fed, sul finire della scorsa settimana ha confermato la guidance della Banca centrale americana, orientata a combattere quell'inflazione che per mesi era stata considerata, mediocremente, come temporanea, quando la maggior parte degli interlocutori la riteneva quanto mai fondata sull'enorme liquidità in circolazione, quella che circa due anni orsono, chiamammo "ondata di risacca", cercando, con una metafora, un estremo tentativo di preparare gli investitori ai rischi enormi che tale manovra nascondeva sotto le lenzuola.

Ora che siamo giunti al momento in cui procrastinare il ritiro della liquidità non è più una opzione percorribile, iniziano a venire a galla gli errori e gli orrori delle banche centrali, colpevoli a nostro modo di vedere, di aver perso circa un anno di tempo, cullandosi sulle reciproche visioni di temporaneità della crescita dei prezzi, inputando in precedenza la colpa ai "colli di bottiglia" presenti sul lato dell'offerta di beni e servizi, ed oggi al rialzo delle fonti combustibili, pur sapendo che il mondo ha tollerato innumerevoli volte un prezzo del petrolio ai 90 dollari. La crisi del Gas invece, cade come la piggia sul bagnato, semplicemente ingigantendo il problema dell'enorme liquidità immessa con i vari Quantitative Easing per mano delle suddette banche centrali, in particolare americana ed europea.

Coscienti di quanto accaduto nell'immediato, dopo la crisi dei Subprime del 2008, che quando si vuole esclusivamente soddisfare la sete di denaro dei mercati, prima o poi ci si scontri con un colpo di coda che conservi una inerzia tale da creare molti danni nell'economia reale, ne eravamo perfettamente consapevoli, fornendo puntualmente la visione sui mercati, con punti estremi di alto nei rimbalzi, e di basso negli affondi del mercato; paramentri entro cui produrre il proprio lavoro, detonizzando per quanto possibile i pericoli intrinsechi dell'investire.

L'avidità, insomma, quel difetto umano che vi abbiamo più e più volte indicato quale nemico paritetico della "paura di agire" tipico di chi ha a che fare tutti i giorni con le contrattazioni di borsa, l'ha fatta da padrona in questi anni, ed ora sta per chiedere il conto.

In scenari simili ci tuffiamo nell'autunno ormai alle porte, consapevoli di dover stringere la cinghia a causa di problematiche vecchie come l'uomo seppur mascherate da nuove dinamiche mondiali, perchè quando i mercati finanziari scendono, vuol dire che le economie si contraggono e la contrazione porta con se disoccupazione, fallimenti e drammi sociali ed a questo si sarebbe potuto rimediare per tempo, ma non lo si è fatto, più o meno consapevolmente.

L'unico dubbio che rimane è se sia accaduto per mancanza di autorevolezza o altro, perchè la storia recente avrebbe dovuto pur insegnare qualcosa a meno che non si sia stati tutti colti da amnesia.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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