NASDAQ100 WEEKLY - Dopo 6 giorni di ribassi sugli indici azionari USA, siamo arrivati su supporti importanti. Terranno ?


PRENDE SEMPRE PIU’ CORPO LA FASE DI INVERSIONE SUI MERCATI AZIONARI USA CHE SI TROVANO A CONTATTO CON DEI FORTI SUPPORTI. TERRANNO ?

Oggi mercati chiusi per la festa dei lavoratori (labour day).

L'azionario USA, nella settimana appena trascorsa, è rimasto sotto l'effetto del discorso di Powell, in particolare la parte in cui il Presidente FED ha dichiarato che il recupero della stabilità dei prezzi richiederà un’azione futura restrittiva per "un certo periodo" e che il processo comporterà un periodo di crescita sotto potenziale e aumento della disoccupazione. Anche il membro della FED, Kashkari, in passato noto per la sua cautela, ha dichiarato la sua soddisfazione per la reazione negativa dei mercati, che dimostrerebbe che "il messaggio è stato recepito". Tanto per dare un’idea di quanto sia cambiato l'orientamento all'interno del Committee e con quanta enfasi, al limite della soddisfazione, le continue dichiarazioni dei membri della FED che favoriscono il rialzo dei tassi, con le curve che continuano a prezzare maggiori rialzi dei tassi (sia in US che in Eurozona). In questo contesto come faranno i mercati azionari a riprendere il percorso rialzista ?

Dimentica un atterraggio morbido. Il Presidente della FED Jerome Powell mira ora a qualcosa di molto più doloroso per l'economia per porre fine all'inflazione elevata. Powell "ha seppellito il concetto di atterraggio morbido" con il suo discorso del 26 agosto a Jackson Hole, ha affermato Diane Swonk, capo economista di KPMG LLP. Ora, "l'obiettivo della FED è di ridurre l'inflazione rallentando la crescita al di sotto del suo potenziale", che i funzionari fissano all'1,8%. Il problema è che anche questo potrebbe non essere sufficiente. È noto agli economisti con il nome paradossale di "recessione della crescita". A differenza di un atterraggio morbido, è un lungo periodo di scarsa crescita e aumento della disoccupazione. Ma si ferma prima di una vera e propria contrazione dell'economia. Questo è quello che sperano i membri del Comitato, ma anche i politici di Washington ne hanno preso atto. La senatrice del Massachusetts ed ex aspirante presidenziale del Partito Democratico, Elizabeth Warren, ha espresso preoccupazione per il fatto che la FED potrebbe far precipitare l'economia in una recessione, mentre il leader del Partito Repubblicano del Senato, Mitch McConnell, ha affermato che è probabile una flessione poiché la banca centrale aumenta i tassi per combattere l'inflazione. Risulta evidente che da questo scenario ad una recessione conclamata il passo è estremamente breve. Basta un minimo shock. E in USA già il settore immobiliare è praticamente in recessione. Solo in 3 occasioni un rallentamento dell'immobiliare non si è evoluto in una recessione, nel 1965-66, nel 1984-85 e nel 1994-95.

Praticamente chiusa la stagione delle risultanze economiche societarie relative al 2° trimestre 2022 con un’ottima percentuale di report sopra le stime degli analisti, visto il calo del PIL statunitense nel primo e nel secondo trimestre, gli analisti stanno abbassando le stime dei dividendi più del normale per le società dell'S&P500 per il terzo trimestre. In un trimestre tipico, gli analisti di solito riducono le stime degli utili durante i primi due mesi di un trimestre. Durante i mesi di luglio e agosto, gli analisti hanno abbassato le stime dei dividendi per il terzo trimestre 2022 che sono diminuite del 5,4% (a 56,21 $ da 59,44 $) dal 30 giugno al 31 agosto, registrando un margine superiore alla media a 5 anni, alla media a 10 anni, alla media a 15 anni e alla media a 20 anni.

A livello settoriale, nove degli undici settori hanno registrato una diminuzione della stima dei dividendi dal 30 giugno al 31 agosto, guidati dai settori dei servizi di comunicazione (-12,8%) e dell'informatica (-9,1%). Viceversa, due settori hanno registrato un aumento della loro stima, guidati dal settore Energia (+9,6%).

Ovviamente gli analisti hanno anche ridotto le stime dei dividendi per tutto il 2022 durante questo periodo, in parte parzialmente compensate dall'aumento dei dividendi riportati nel secondo trimestre (a causa di revisioni al rialzo delle stime e sorprese positive dei dividendi). La stima dei dividendi per tutto l’anno 2022 è diminuita dell'1,5% (a 226,15 $ da 229,60 $).

Diamo ora uno sguardo agli investimenti di carattere monetario. Sui bond, non si arresta la risalita dei tassi. I rendimenti continuano a rimanere sotto pressione. In settimana il repricing sulle aspettative dei rialzi ha spinto il treasury 2Y oltre il 3.5% e il 10Y ha ritoccato il 3.2%, salvo scendere di qualche bps nella giornata di venerdì scorso. Crediamo che su questi livelli ci sia valore a investire in treasury.

Di seguito il comparativo settimanale delle varie scadenze tra la chiusura del 26 agosto e quella di venerdì scorso 02 settembre:

Volendo fare un paragone tra la situazione inflazionistica europea e quella a stelle e strisce, notiamo che la prima è più complessa. In effetti l'inflazione in Europa grava maggiormente sull'effetto di shock da offerta rispetto agli USA, ed è un fenomeno più giovane, nel senso che la sua impennata è più recente e i segnali di picco osservati negli USA sono ancora assenti nei dati Eurozone. Il gap tra prezzi alla produzione e quelli al consumo sembra indicare che sono ancora parecchi gli aumenti che devono "scendere a valle", ovvero trasferirsi sui prezzi finali.

E non dimentichiamo la questione del cambio, con l'€ che ha ceduto oltre il 15% da inizio anno e il Dollaro ai massimi da 20 anni.

Che questo quadro possa essere combattuto con efficacia da massicci rialzi dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, con un’economia già debilitata dall'inflazione, la crisi energetica e la guerra in Ucraina, è da vedersi. Ma la BCE appare meno colpevole della FED, meno in ritardo e la sua preoccupazione per il quadro inflattivo dà l’idea di essere più giustificata. Anche le aspettative di mercato sembrano sintonizzate su questa lunghezza d'onda. Ormai il picco dei Fed Funds USA, indicato dalla strip tra marzo e maggio 2023, sfiora il 4%, mentre in Eurozona abbiamo la bellezza di 225 bps di rialzi scontati entro i prossimi 12 mesi. Nel grafico qua sotto abbiamo le aspettative di inflazione del mercato, raffigurate dai breakeven inflation a 5 anni. Per la prima volta da 10 anni ad oggi, quelle Eurozone sono marcatamente superiori a quelle USA.

Chiaramente, l'aspettativa di una FED ancora più aggressiva, insieme con le ultime buone notizie sul fronte prezzi/inflazione, ha prodotto un balzo dei rendimenti reali visto che le aspettative di inflazione sono calate. (Tasso reale = Tasso nominale – Tasso di inflazione)

Analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Praticamente sono sei le sedute consecutive al ribasso visto che nella giornata di giovedì scorso l’indice ha recuperato un’apertura in gap down chiudendo in parità. L’auspicata fase di lateralizzazione non è avvenuta ed anzi, come la chiusura di due venerdì fa non prometteva nulla di buono, anche la chiusura di venerdì scorso presenta la stessa faccia per i giorni a venire, solo che ora ci troviamo su un importante supporto in area 12000 (ritracciamento del 61,8% della gamba rialzista 3-4) che giovedì scorso ha fermato, momentaneamente, il ribasso in atto. Attendiamo già da domani quale sarà la reazione degli investitori dopo il giorno festivo ma, vista l’impulsività del movimento, è chiaro che la rottura conclamata di tale supporto significa onda 5 ribassista in atto verso la registrazione di nuovi minimi sotto l’area 11000 in quanto non crediamo, felicissimi di sbagliarci, che l’ultimo supporto in area 11600 possa avere una forza tale da fermare il treno in corsa. Viceversa, se l’area 12000 dovesse riuscire a fermare la correzione, i prezzi dovrebbero tornare il prima possibile sopra l’area 12800. L’RSI a 34 indica che ci sarebbe ancora spazio per una puntata in discesa prima di una reazione, ma ciò non significa che il supporto possa avere la meglio. Vedremo. La settimana si è chiusa a 12098.44 con una perdita del – 4,02% che porta ad un deficit da inizio anno del – 25,87%.

Discorso analogo all’indice tech per l’S&P500, anche se con percentuali di perdita leggermente minori, resta l’impulsività del movimento. La correzione ha portato i prezzi a testare il supporto in area 3900 (ritracciamento del 61,8 % della gamba rialzista 3-4) rientrando nel canale ribassista di volatilità. Ultimo baluardo alla discesa l’area 3785 anche se non ci sentiamo di dare molta importanza a tale area ma, mai dire mai. L’RSI a 35 indica una possibilità di ulteriore discesa prima di una reazione. Viceversa, in caso di reazione all’attuale supporto, i prezzi dovrebbero raggiungere il prima possibile l’area 4070/4100. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 3924.26 con una perdita del – 3,29% che porta a segnare un – 17,66% da inizio anno.

Riguardo all’indice DOW JONES troviamo la stessa situazione ribassista impulsiva degli altri 2 indici maggiori e una perdita percentuale leggermente minore. A livello grafico la prima cosa che notiamo è la rottura dell’importante supporto in area 31400 (ritracciamento del 61,8% della gamba rialzista 3-4) ma qui, come riportato nell’articolo della scorsa settimana, abbiamo un supporto di prezzi a 31200 che, effettivamente, ha fermato momentaneamente la correzione. Ovviamente la rottura di tale area sancirebbe la situazione di trovarci in onda 5 proiettando i prezzi verso nuovi minimi. Come detto anche per gli altri due indici maggiori il supporto in area 30650 (ritracciamento del 78,6%) avrebbe poco valenza e l’RSI a 34 indica la possibilità di un ulteriore discesa dei prezzi prima di una reazione. Viceversa, fondamentale il recupero dell’area 32500. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 31318.44 con una perdita del – 2,99% che porta a segnare un – 13,81% da inizio anno.

ORO INDEX 

L’Oro tre settimane fa non è riuscito a tenere il supporto in area 1770 $/oz. ed anzi, nella settimana successiva la stessa area ha ricacciato indietro il tentativo di rimbalzo divenendo, de facto, un’area di resistenza, puntualmente i prezzi nella settimana appena trascorsa sono andati a testare il successivo supporto in area 1700 $/oz. con un minimo a 1699 e con chiusura settimanale a 1722 $/oz. grazie all’ipervenduto di breve che ha prodotto questo mini rimbalzo in chiusura di seduta settimanale. Alcuni report hanno associato il mini rimbalzo dai minimi grazie ai dati sull’occupazione usciti venerdì scorso che hanno tolto pressione al continuo rialzo del Dollaro, in realtà noi continuiamo a vedere un Dollaro ai massimi e i rendimenti dei Treasury altrettanto sui massimi. Pertanto pensiamo che un test dei minimi a 1680 $/oz. (già testati in ben quattro periodi diversi da Aprile/Maggio 2020) coincidente anche con le M.M. a 200 periodi, sia il prossimo obiettivo e nel caso di rottura, non in intraday, ma conclamata da qualche chiusura giornaliera, la prima proiezione è per il raggiungimento del supporto in area 1600 $/oz. ma potrebbe non essere finita qui.

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, il Platino ha seguito le orme dell’Oro andando a registrare un nuovo minimo da luglio 2020 a 796,8 $/oz. nella giornata di giovedì scorso, per poi chiudere la settimana con un mini rimbalzo a 818,3 $/oz. rientrando dall’ipervenduto del giorno prima. In caso di rottura dell’area 800 $/oz. la proiezione porterebbe i prezzi in area 755/750 $/oz. minimi di Agosto 2018 (al netto del periodo COVID a marzo 2020 con minimo a 562 $/oz.).

Stesso identico discorso per quanto riguarda l’Argento che come scritto nell’articolo della scorsa settimana, la rottura dei minimi di luglio scorso in area 18 $/oz. avrebbero proiettato i prezzi in area 17 $/oz. Non ci siamo ancora arrivati in quanto giovedì scorso il minimo è stato fatto a 17,40 $/oz. con mini rimbalzo del giorno successivo dovuto all’ipervenduto, ma la strada è già tracciata.

La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1722.60 $/oz., con una perdita del – 1,55% che porta ad una perdita del – 5,80% da inizio anno. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1711.40 $/oz. con una perdita del – 1,46%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES DICEMBRE 2022:

LA GUERRA – RUSSIA – UCRAINA - (EUROPA)

Mercoledì scorso la missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica è arrivata a Zaporizhzhia. Lo stesso giorno il ministero dell’energia ucraino German Galushchenko ha detto in un’intervista a Reuters che la missione dell’AIEA a Zaporizhzhia è un passo verso la “de-occupazione e smilitarizzazione” dell’area, sottolineando l’importanza che la missione possa parlare con il personale della centrale: “Dal nostro punto di vista è importante…che la missione possa parlare allo staff e ottenere le informazioni reali, non le informazioni russe, riguardo ciò che c’è dentro”. Il presidente dell’AIEA Rafael Grossi mercoledì ha parlato di una “missione tecnica” alla centrale nucleare con lo scopo di prevenire un incidente nucleare. Per quanto riguarda l’istituzione di una zona demilitarizzata, Grossi ha detto che si tratta di una questione volontà politica.

Venerdì scorso, una volta rientrato a Vienna, Grossi ha spiegato in una conferenza stampa che pianifica di rilasciare un rapporto sulla sicurezza nella centrale nucleare di Zaporizhzhia all’inizio di questa settimana. Durante la conferenza aveva anche fatto sapere che sei membri della missione dell’AIEA si trovavano ancora a Zaporizhzhia; in settimana questo numero passerà a due, due membri che, come scrive Reuters, saranno la presenza continua dell’agenzia nel lungo periodo.

In una nota di sabato scorso pubblicata sul sito dell’AIEA nella quale si fornisce un aggiornamento sulla situazione alla centrale di Zaporizhzhia, il direttore Grossi afferma: “La differenza tra avere l’AIEA sul posto e non averci là è come tra il giorno e la notte. Rimango seriamente preoccupato della situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, questo non è cambiato, ma la presenza continua dell’AIEA sarà di importanza fondamentale nell’aiutare a stabilizzare la situazione. Sono immensamente orgoglioso del lavoro di importanza cruciale e coraggioso che la squadra dell’AIEA ora è in grado di svolgere alla centrale nucleare di Zaporizhzhia”.

LA POLITICA USA

Il piano del Presidente Joe Biden di cancellare alcuni debiti studenteschi (misura di cui abbiamo parlato anche nell’articolo della scorsa settimana) potrebbe incontrare un’opposizione per vie legali. Secondo quanto riportato in un articolo di giovedì scorso, procuratori generali repubblicani di stati come Arizona, Missouri e Texas nei giorni scorsi si sarebbero incontrati privatamente per parlare di una strategia che potrebbe vedere più casi depositati in diversi tribunali. Sempre nello stesso articolo viene anche riportato che altri conservatori, come il senatore repubblicano Ted Cruz e alleati del partito conservatore, come Heritage Foundation, stanno valutando opzioni per provare a fermare la misura. Tale misura prevede un condono fino a 10 mila dollari di debito universitario federale o 20 mila dollari nel caso in cui si sia stati beneficiari anche del Pell Grant, sussidio che in genere viene assegnato a studenti con reddito basso.

Il Dipartimento di Giustizia ha pubblicato un documento di 25 pagine nel quale viene detto che la cancellazione del debito è appropriata ai sensi di una legge del 2003 che conferiva al ramo esecutivo un’ampia autorità per rivedere i programmi di prestito studentesco; l’articolo spiega che quella legge fu approvata in seguito all’11 settembre 2001 dando al presidente l’autorità di cancellare il debito studentesco a fronte di emergenze nazionali, tra le quali secondo la Casa Bianca c’è anche la pandemia da Covid. Il professore di Harvard Laurence Tribe, come riporta un emittente televisiva, afferma che il primo ostacolo per avanzare per vie legali sarà trovare un querelante adatto, che probabilmente dovrà essere qualcuno che potrà sostenere che il condono del prestito studentesco gli causa un danno personale.

Intanto venerdì scorso la Casa Bianca ha chiesto fondi di emergenza per circa 47 miliardi di dollari. Tali fondi, per lo stanziamento dei quali l’amministrazione Biden ha chiesto l’approvazione del Congresso serviranno per contrastare il coronavirus, per nuovi vaccini contro il vaiolo delle scimmie, per fornire nuovo sostegno all’Ucraina e far fronte alle inondazioni nel Kentucky. Nello specifico, per misure in tema Covid-19 la richiesta di finanziamento avanzata dall’amministrazione è di 22,4 miliardi di dollari. Gli aiuti a Kiev da 11,7 miliardi di dollari per i quali è richiesta l’approvazione del Congresso riguardano l’assistenza economica e di sicurezza; richiesti anche 2 miliardi di dollari per rispondere agli effetti della guerra sull’approvvigionamento energetico nazionale. L’approvazione dei fondi di emergenza non sarà una passeggiata, dato che i repubblicani si sono rifiutati più volte di votare nuova spesa emergenziale, anche fondi per la salute pubblica (mentre per gli aiuti all’Ucraina i due schieramenti politici sono uniti). Per scongiurare uno shutdown (blocco delle attività amministrative), l’accordo sulla spesa complessiva dovrà essere raggiunto entro il 30 settembre, data di conclusione dell’anno fiscale 2022 del governo federale; dem e repubblicani in settimana dovrebbero rimettersi al lavoro sulla misura a breve termine nota come “continuing resolution”, che potrebbe finanziare il governo dopo le elezioni, per poi lasciare più tempo ai parlamentari per negoziare un pacchetto fiscale più completo.

LA POLITICA DELLA FED

Ci vorrà un po’ di tempo prima che si potranno vedere modifiche al ribasso dei tassi. Questa l’opinione del presidente della FED di New York John Williams, secondo il quale la banca centrale probabilmente dovrà portare il tasso di riferimento un po’ sopra al 3,5% e mantenerlo fino a fine 2023. Williams ha detto che la decisione sulla portata del rialzo dei tassi di settembre (terzo rialzo consecutivo da 75 punti base o passaggio ad un incremento di 50 punti base?) dipenderà dai prossimi dati e dall’idea dei responsabili politici riguardo a dove pensano che i tassi d’interesse dovranno trovarsi entro fine anno. Williams la scorsa settimana ha affermato che sarà necessaria una politica restrittiva per un po’ di tempo per contrastare l’inflazione.

Thomas Barkin, presidente della FED di Richmond, martedì scorso ha sottolineato come, con la banca centrale statunitense impegnata nella lotta all’inflazione, una recessione sia un rischio, ma ha specificato: “Non deve essere come la recessione del 2008. Non è necessario sia una calamità, oggi siamo fuori equilibrio…tornare alla normalità in realtà potrebbe significare prodotti sugli scaffali, auto nei piazzali e ristoranti con personale al completo”.

Secondo Loretta Mester, presidente della FED di Cleveland, i tassi di interesse dovranno salire ancora prima che la banca centrale possa alzare il piede dall’acceleratore. Attualmente i tassi sui federal funds sono compresi in un target range del 2,25%-2,5%, ma per la Mester i tassi di riferimento nei prossimi mesi andranno oltre il 4%. Mercoledì scorso la numero uno della FED di Cleveland ha detto: “La mia opinione attuale è che sarà necessario alzare il tasso dei fed funds a qualcosa sopra il 4% entro l’inizio del prossimo anno e mantenerlo lì”; Mester non prevede che l’Istituto taglierà il target del tasso sui fed funds il prossimo anno ed ha detto che i tassi resteranno a livelli elevati “per un po’ di tempo”, espressione utilizzata recentemente anche dal presidente della FED Jerome Powell e dal presidente della FED di New York John Williams in riferimento alla politica restrittiva. Mester ha detto che i tassi reali, la differenza tra il tasso d’interesse nominale e l’inflazione, dovrà “muoversi nel territorio positivo”. Inoltre, la Mester si aspetta che l’aumento dei tassi rallenterà la crescita economica e che quest’anno l’inflazione scenderà in un range del 5%-6%, per poi avvicinarsi ulteriormente all’obiettivo della FED nei prossimi anni.

Il presidente della FED di Atlanta Raphael Bostic, invece, giovedì scorso ha rimarcato come l’inflazione sia troppo alta e come per la banca centrale ci sia ancora lavoro da fare per raggiungere il proprio obiettivo del 2%: “Dobbiamo capire quanto velocemente muoveremo la nostra politica per cercare di arrestare l’inflazione e riportarla al 2%”. Sul rischio recessione ha aggiunto: “Quando abbassi la domanda, c’è il rischio di rallentare l’economia in modo che smetta di crescere, perdendo tutto il suo slancio, e poi si potrebbe arrivare ad una situazione che alcuni definirebbero di recessione”.

Infine Lorie Logan, nuova presidente della FED di Dallas, mercoledì scorso ha sottolineato che la priorità principale al momento è ripristinare la stabilità dei prezzi. Riflettendo su quanto dichiarato da Powell a Jackson Hole, Logan ha detto: “Il tema era molto chiaro…la priorità chiara è abbassare l’inflazione, perché sta avendo conseguenze e difficoltà significative per aziende e famiglie”.

DATI MACROECONOMICI

I prezzi delle case hanno rallentato ben più delle attese. Trattandosi, nel caso del Case-Shiller, di una media dei prezzi di aprile-maggio-giugno, è facile ipotizzare che i prezzi a giugno si siano, nella migliore delle ipotesi, fermati se non sono addirittura scesi. L’S&P/Case-Shiller Home Price Index rilasciato da Standard & Poor’s che valuta le variazioni nel valore del mercato immobiliare residenziale in 20 regioni degli USA a livello mensile a giugno si attesta allo 0,4%, segnando un calo dall’1,5% di maggio. Il dato annualizzato di giugno è pari cresce del 18,6%, contro una previsione del 19,5% ed una rilevazione di maggio del 20,5%.

L’indice di prezzo delle case (HPI) a giugno a livello mensile registra una crescita dello 0,1% dopo il +1,3% di maggio (rivisto da +1,4%). Il dato è rilasciato dal Federal Housing Finance Agency.

Buon rimbalzo della consumer confidence, trainato dalle expectations, mentre la situazione coincidente è migliorata meno, ma non era nemmeno così bassa. Il dato sulla fiducia dei consumatori elaborato dal Conference Board in agosto si piazza a quota 103,2 punti facendo un bel balzo rispetto a luglio, quando il dato era pari a 95,3 punti (rivisto da 95,7 punti).

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono tornate a scendere nella settimana terminata il 27 agosto sono state 232 mila, vale a dire 5 mila in meno rispetto alle 237 mila della settimana precedente (oltretutto dato rivisto da 243 mila) e sotto al consensus di 248 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Il dato sul PMI manifatturiero S&P Global rilasciato da Markit Economics passa dai 52,2 punti di luglio agli attuali 51,5 punti, registrando un lieve aumento rispetto ai 51,3 punti del dato preliminare di agosto.

Migliore delle attese anche l'ISM manufacturing, stabile sui livelli di luglio e caratterizzato da un ritorno a salire degli ordini e anche un indice occupazionale molto forte. Buone notizie sul fronte prezzi, con un crollo (da 60 a 52.5) del sottoindice prices paid. Bene anche il dato sul costo unitario del lavoro nel secondo trimestre. Il quadro inflattivo in USA continua a migliorare. Il dato sul PMI manifatturiero elaborato da ISM, ad agosto resta invariato rispetto a luglio, ovvero a quota 52,8 punti. Il consensus prevedeva un calo a 52,0 punti.

L’indice di occupazione nel settore manifatturiero, elaborato da ISM, registra il secondo mese di crescita, passando dai 49,9 punti di luglio ai 54,2 punti di agosto, contro un consensus che prevedeva un calo a 49,0 punti.

Come detto cresce anche l’indice relativo ai nuovi ordini, passando dai 48,0 punti di luglio ai 51,3 punti di agosto.

I prezzi, invece, scivolano dai 60,0 punti di luglio ai 52,5 punti di agosto; per un dato più basso si deve tornare a giugno 2020.

Nel settore non agricolo nel mese di agosto sono stati creati 315 mila posti di lavoro, numero decisamente inferiore al dato di luglio di 526 mila (rivisto da 528 mila), ma leggermente superiore al consensus di 300 mila.

Nel settore non agricolo privato i posti di lavoro creati ad agosto sono 308 mila, contro un consensus di 300 mila ed una rilevazione di luglio di 477 mila (dato rivisto da 471 mila). I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Dalla rilevazione di agosto, la disoccupazione è salita a causa dell'ingresso di 782.000 individui nella forza lavoro (+0.3% di partecipazione a 62.4%) portando il tasso di disoccupazione al 3,7% (dato più alto da febbraio ad oggi), quindi appena sopra alla rilevazione di luglio del 3,5% e al consensus sempre al 3,5%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Robuste, ma sotto attese, le pressioni salariali. Il salario orario medio a livello mensile ad agosto cresce dello 0,3%, rallentando rispetto alla crescita dello 0,5% registrata a luglio e restando appena sotto al consensus del +0,4%.

A livello annualizzato ad agosto si registra un +5,2%, stessa crescita di luglio e lievemente sotto al consensus del +5,3%. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il dato mensile di luglio relativo agli ordini di fabbrica è accompagnato dal segno ‘meno’. Nello specifico si registra un -1,0% contro un consensus del +0,2% ed una crescita di giugno del +1,8% (rivista da +2,0%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

PORTAFOGLI AZIONARI

Sul Portafoglio “The Challenge”, la scorsa settimana ho dimenticato di segnalare la vendita sull’ETF/ETC SOLAR ENERGY, dopo aver abbassato il livello di target a 45,85 € appena sotto il doppio massimo di metà agosto. Nel contempo siamo entrati in acquisto sul 4° ed ultimo lotto del titolo ZOOM VIDEO e siamo in lista d’attesa per l’acquisto, nuovamente, dell’ETF CARBON. Sul titolo TUI, anch’esso sui minimi, stiamo aspettando che i prezzi vadano in ipervenduto prima di dare il BUY ufficiale per il secondo lotto. Infine abbiamo messo un alert di prezzo su un titolo italiano del quale non sveliamo il nome altrimenti c’è il rischio che vi buttiate subito all’acquisto, mentre c’è da valutare se gli indici decidano per il rimbalzo dalla correzione o continuino ad andare giù impulsivamente. Con questo rispondo ad un paio di abbonati che vorrebbero più dinamicità sui Portafogli. Acquistare tanto per movimentare i Portafogli non fa parte del nostro DNA, anzi la nostra preoccupazione è quella di non aumentare il grado di rischio negli investimenti dei nostri abbonati. Pertanto cerchiamo di preservare il capitale in quanto, a volte, a stare fermi si guadagna molto di più.

Sempre fermo il Portafoglio Storico nell’attesa che la strategia del Nasdaq Weekly ritorni ad operare, nell’attesa anche della nuova strategia su un basket di titoli europei, sempre su base weekly che stiamo finendo di testare. Presto ne daremo conto con le specifiche operative.

Alla prossima.

ULTIME NOTIZIE SUI TITOLI DEI NOSTRI PORTAFOGLI

ALIBABA -  Nella sua lettera per gli investitori del secondo trimestre 2022, First Eagle Investments Global Fund ha menzionato Alibaba Group Holding Limited e ha spiegato le sue intuizioni per l'azienda. Fondata nel 1999, Alibaba Group Holding Limited è una società di e-commerce con sede a Hangzhou, in Cina, con una capitalizzazione di mercato di 249,4 miliardi di dollari. Alibaba Group Holding Limited ha realizzato un rendimento del -21,00% dall'inizio dell'anno, mentre i suoi rendimenti a 12 mesi sono diminuiti del -43,81%. Le azioni del colosso cinese dell'e-commerce Alibaba sono salite sui segnali che il governo cinese potrebbe iniziare ad allentare la sua repressione normativa sul settore tecnologico. Ci sono state segnalazioni secondo cui la posizione più accomodante di Pechino potrebbe riaprire le porte all'offerta pubblica iniziale di Ant Group, una delle principali piattaforme online a pagamento cinesi la cui IPO pianificata per il 2020 è stata annullata dalle autorità di regolamentazione. Alibaba possiede circa un terzo di Ant. Continuiamo ad apprezzare le risorse principali di Alibaba, compreso il suo business cloud, che continua a generare forti flussi di cassa. I nostri calcoli mostrano che Alibaba Group Holding Limited è al 13° posto nella nostra lista dei 30 titoli più popolari tra gli hedge fund. Alibaba Group Holding Limited era presente in 106 portafogli di hedge fund alla fine del secondo trimestre del 2022, rispetto ai 100 fondi del trimestre precedente.

META PLATFORM - Meta Platforms Inc ha firmato un accordo per fare in modo che il produttore di chip Qualcomm Inc produca chipset personalizzati per i suoi dispositivi di realtà virtuale (VR). Questo le società hanno annunciato venerdì scorso in una conferenza sull'elettronica di consumo a Berlino. I team di progettazione e prodotto di entrambe le società lavoreranno insieme per produrre i chip, basati sulle piattaforme Snapdragon di Qualcomm. L'accordo mostra la dipendenza di Meta, nota come Facebook, dalla tecnologia di Qualcomm anche se cerca di sviluppare un proprio silicio personalizzato per i suoi dispositivi di realtà virtuale, aumentata e mista. "A differenza dei telefoni cellulari, la realizzazione della realtà virtuale comporta nuove sfide multidimensionali nell'elaborazione spaziale, nei costi e nei fattori di forma", ha affermato Mark Zuckerberg, A.D. di Meta, in un videomessaggio. "Siamo ancora nelle prime fasi del metaverso e questo tipo di profonda integrazione tecnica aiuterà la realtà virtuale a diventare una piattaforma informatica multifunzionale". Meta ha investito molto in tecnologie come occhiali pass-through e occhiali per realtà aumentata mentre cerca di dare vita alla visione di Zuckerberg per il metaverso, un concetto che coinvolge un insieme di mondi digitali. Da anni fa affidamento sui chip di Qualcomm per i suoi dispositivi VR, incluso il suo ultimo visore Quest2. I chipset prodotti attraverso la collaborazione non saranno esclusivi di Meta, ma saranno ottimizzati specificamente per le specifiche di sistema di Quest. Infine Zuckerberg ha affermato: "Potrebbero esserci situazioni in cui utilizziamo silicio pronto all'uso o collaboriamo con partner del settore sulle personalizzazioni, esplorando anche le nostre nuove soluzioni di silicio. Potrebbero anche esserci scenari in cui utilizziamo sia soluzioni partner che personalizzate nello stesso prodotto". I termini finanziari dell'accordo non sono stati divulgati.

FOCUS SU TITOLI

Micron Technology - Il produttore di chip di memoria ha svelato l'intenzione di investire 15 miliardi di dollari nella costruzione di una nuova base di produzione in Idaho. Micron ha affermato che la nuova struttura sarà il primo hub di produzione di nuova memoria costruito sul suolo statunitense in più di due decenni e garantirà che le forniture domestiche di chip di memoria per i settori automobilistico e dei data center rimangano coerenti. La società ha affermato che i propri investimenti, così come i fondi del disegno di legge CHIPS e Science Act approvato di recente e gli incentivi del governo statale dell'Idaho, aiuteranno a creare 17.000 nuovi posti di lavoro legati allo stabilimento di Boise e con circa 2.000 nuove assunzioni in Micron entro la fine del decennio.

Il CEO della società, Sanjay Mehrotra, ha affermato: “Il nostro nuovo stabilimento di produzione di memorie all'avanguardia alimenterà la leadership tecnologica degli Stati Uniti, garantendo una fornitura domestica affidabile di semiconduttori che è fondamentale per la sicurezza economica e nazionale. Apprezziamo anche il sostegno del governatore Little e della sua amministrazione, dei legislatori dello stato dell'Idaho, del sindaco McLean e dei nostri partner di Idaho Power. Siamo orgogliosi dell'impatto positivo che questo investimento avrà sulla comunità e sui nostri 6.000 dipendenti dislocati a Boise, sede centrale di Micron ed epicentro della nostra innovazione da oltre 40 anni”. 

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

BAIDU – 5,19%. Una delle principali società di intelligenza artificiale con solide basi Internet in lingua cinese, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 2,36 $/az. su ricavi per 4,43 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,63 $/az. su ricavi per 4,45 mld $. Il fatturato è diminuito del 5,0% su base annua.

Robin Li, co-fondatore e CEO di Baidu, ha affermato: "Nonostante il difficile contesto macroeconomico causato dalla pandemia, Baidu Core ha generato ricavi per 3,46 mld $ nel secondo trimestre, mentre i ricavi di Baidu AI Cloud hanno mantenuto una crescita del 31% anno su anno e del 10% trimestre su trimestre. L'EBITDA rettificato è stato pari a 1,05 mld $ e il margine EBITDA rettificato è stato del 24%. Al 30 giugno 2022, liquidità, mezzi equivalenti, liquidità vincolata e investimenti a breve termine erano pari a 28,28 mld $; il flusso netto di cassa è stato pari a 823 mln $; le spese di vendita, generali e amministrative sono state pari a 714 mln $, in calo del 16% anno su anno. Apollo Go ha ulteriormente consolidato la sua posizione come il più grande fornitore di servizi di guida autonoma al mondo. Apollo Go ha completato 287.000 corse nel secondo trimestre e ha accumulato un milione di corse al 20 luglio 2022, diventando un importante mezzo alternativo per gli spostamenti quotidiani delle persone nella regione di Yizhuang di Pechino. Inoltre, Apollo Go è diventato il primo fornitore a offrire servizi di ride-hailing completamente senza conducente, ovvero completamente senza la presenza di conducenti umani nell'auto, su strade aperte a Chongqing e Wuhan, consentendoci di accelerare ulteriormente le nostre operazioni. Baidu Core ha ottenuto un margine operativo del 22% nel secondo trimestre, in aumento rispetto al 17% del primo trimestre del 2022, poiché abbiamo continuato a ottimizzare i nostri costi e migliorare l'efficienza operativa. In futuro, rimaniamo impegnati per una crescita dei ricavi di qualità e modelli di business sostenibili".

BROADCOM – 3,97%. La società è leader tecnologico globale che progetta, sviluppa e fornisce soluzioni software per semiconduttori e infrastrutture, impegnata nella produzione di prodotti a semiconduttori come optoelettronica, componenti a radiofrequenza e microonde e circuiti integrati per applicazioni specifiche, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2022 pari a 9,73 $/az. su ricavi per 8,46 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 9,56 $/az. su ricavi per 8,37 mld $. Il fatturato è aumentato del 24,9% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per il quarto trimestre fiscale 2022 ricavi pari a 8,90 mld $ e l'attuale stima degli analisti per i ricavi è pari a 8,73 mld $.

Hock Tan, Presidente e CEO della società, ha affermato: “I risultati record del terzo trimestre di Broadcom sono stati guidati da una forte domanda nel cloud, nei fornitori di servizi e nelle imprese. Prevediamo che la solida domanda dei nostri mercati continuerà nel quarto trimestre, a dimostrazione del continuo investimento da parte dei nostri clienti verso le tecnologie di nuova generazione in data center, banda larga e wireless. L'utile operativo è aumentato del 32% ed abbiamo generato 4,3 mld $ di flusso netto di cassa e ci aspettiamo che il free cash flow continui ad essere forte. Continuiamo a impegnarci a restituire la liquidità in eccesso agli azionisti, ai quali nel terzo trimestre abbiamo restituito 3,2 mld $, inclusi 1,7 mld $ di dividendi in contanti e 1,5 mld $ in riacquisti di azioni. Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti della Società alla fine del trimestre fiscale erano pari a 9,977 mld $, rispetto ai 9,005 mld $ della fine del trimestre precedente".

CROWDSTRIKE HLDG. – 11,37%. La società di sicurezza informatica basata su cloud, con la piattaforma CrowdStrike Falcon protegge i clienti dagli attacchi informatici sugli endpoint e sui carichi di lavoro all'interno o all'esterno della rete offrendo visibilità e protezione in tutta l'azienda, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 0,36 $/az. su ricavi per 535.20 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,27 $/az. su ricavi per 515.42 mln $. Il fatturato è cresciuto del 58,5% su base annua. La società ha dichiarato che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2023 tra 0,30 e 0,32 $/az. su ricavi tra 569.1 e 575.9 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,28 $/az. su ricavi per 568.57 mln $. Infine la società ha detto che prevede utili per l’intero anno fiscale 2023 tra 1,31 e 1,33 $/az. su ricavi tra 2,223 e 2,232 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,20 $/az. su ricavi per 2,20 mld $.

George Kurtz, co-fondatore e A.D. della società, ha affermato: “CrowdStrike ha realizzato un ottimo secondo trimestre. L'ARR (entrate annuali ricorrenti) finale ha superato il traguardo di 2 mld $, il nuovo ARR netto ha raggiunto un record di 218 mln $ e i nuovi clienti in abbonamento hanno raggiunto un record di 1.741 nel trimestre. La nostra capacità di fornire un ROI immediato e consolidare la sicurezza ci distingue in modo significativo dalla concorrenza. CrowdStrike ha prodotto una solida crescita su larga scala e un'economia unitaria eccezionale con una crescita di oltre l'80% anno su anno del flusso di cassa operativo e netto, infatti abbiamo riportato un flusso netto di cassa pari a 135,8 mln $, rispetto ai 73,6 mln $ del secondo trimestre dell'anno fiscale 2022 e la liquidità netta generata dalle operazioni è stata pari a 209,9 mln $, rispetto ai 108,5 mln $ del secondo trimestre dell'anno fiscale 2022. Infine la liquidità e mezzi equivalenti, al 31 luglio 2022, era pari a 2,32 mld $. A causa delle condizioni macroeconomiche, le società stanno dando la priorità agli investimenti e stanno cercando di lavorare con un partner di sicurezza di cui possono fidarsi, per ottenere una protezione migliore con meno tempo, meno risorse e ad un costo totale inferiore. Stiamo aumentando la nostra previsione per l'anno fiscale 2023 e rimaniamo impegnati a fornire una maggiore leva operativa e un margine del flusso netto di cassa pari o superiore al 30% per l'intero anno".

LULULEMON ATHLETICA + 0,92%. La società è un designer e rivenditore di abbigliamento tecnico sportivo che opera principalmente in Nord America e Australia, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 2,20 $/az. su ricavi per 1,90 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,86 $/az. su ricavi per 1,77 mld $. Il fatturato è cresciuto del 28,8 % su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per il terzo trimestre 2022 utili tra 1,90 e 1,95 $/az. su ricavi tra 1,78 e 1,805 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,78 $/az. su ricavi pari a 1,73 mld $. Inoltre la società ha affermato che ora si aspetta utili per tutto il 2022 tra 9,75 e 9,90 $/az. su ricavi tra 7,865 e 7,94 mld $, mentre l'attuale stima degli analisti per gli utili è di 9,44 $/az. su ricavi di 7,69 mld $.

Calvin McDonald, A.D. della società, ha affermato: "L’aumento della nostra attività è continuato nel secondo trimestre, alimentato dalla forte risposta dei clienti alle innovazioni dei nostri prodotti, alle attivazioni della community e all'esperienza omnicomprensiva. Vorrei esprimere la mia gratitudine ai nostri team in tutto il mondo per la loro continua dedizione ed entusiasmo per il nostro marchio, che ci ha permesso di generare questo elevato livello di prestazioni. Guardando al futuro, siamo entusiasti della nostra capacità di realizzare con successo il nostro piano di crescita Power of Three × 2 e creare valore continuo per tutti i nostri azionisti. Il reddito operativo è aumentato del 31%, mentre il margine operativo è aumentato di 30 punti base. La Società ha riacquistato 0,4 milioni di azioni proprie a un prezzo medio di 298,38 $/az. per un costo totale di 125,3 mln $ chiudendo il secondo trimestre del 2022 con 498,8 mln $ in contanti e mezzi equivalenti e la capacità nell'ambito della sua linea di credito revolving è stata di 394,8 mln $. Infine abbiamo aperto 21 nuovi negozi netti gestiti dall'azienda durante il secondo trimestre, chiudendo con 600 negozi totali".

OKTA – 30,87%. La società utilizza un software basato su cloud per gestire i diritti di accesso digitale delle aziende, semplificando il lavoro per i dipendenti e aiutando i datori di lavoro a tenere traccia di chi è chi sulle loro reti. Con oltre 6.500 integrazioni predefinite per applicazioni e provider di infrastrutture, i clienti possono utilizzare in modo semplice e sicuro le migliori tecnologie per la propria attività. Ha riportato una perdita nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 0,10 $/az. su un fatturato di 451.80 mln $. La stima degli analisti per una perdita pari a 0,30 $/az. su un fatturato pari a 430.60 mln $. I ricavi sono aumentati del 43,2% su base annua. La società ha detto che prevede una perdita nel secondo trimestre fiscale 2023 tra 0,25 e 0,24 $/az. per un fatturato tra 463.0 e 465.0 mln $. L'attuale stima degli analisti è per una perdita di 0,27 $/az. per un fatturato di 466.20 mln $. Infine la società ha detto di aspettarsi una perdita per l’intero anno fiscale 2023 tra 0,73 e 0,70 $/az. su un fatturato tra 1,812 e 1,82 mld $. L'attuale stima degli analisti per il 2022 è per una perdita di 1,10 $/az. per ricavi è pari a 1,82 mld $.

Todd McKinnon, co-fondatore e A.D. di Okta, ha affermato: "L'identità è diventata una componente fondamentale della strategia di ogni organizzazione intorno alla sicurezza zero trust, alla trasformazione digitale e all'adozione del cloud. Queste tre mega tendenze continuano a guidare il mercato dell'identità. Guardando alla seconda metà dell'anno fiscale, ci concentriamo sul perfezionamento della strategia go-to-market per l'organizzazione di vendita combinata Auth0 e Okta, sul rafforzamento dei nostri team e sulla riduzione strategica della nostra spesa per migliorare la redditività. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 19 mln $, o 4% delle entrate totali, rispetto ai 3 mln $, o 1% delle entrate totali del secondo trimestre dell'anno fiscale 2022. Il flusso netto di cassa è stato negativo di 24 mln $, o 5% delle entrate totali, rispetto ai 4 mln $ negativi, o 1% delle entrate totali, del secondo trimestre dell'anno fiscale 2022. La liquidità, i mezzi equivalenti e gli investimenti a breve termine al 31 luglio 2022, era pari a 2,48 mld $".

PINDUODUO + 25,40%. E’ la più grande piattaforma tecnologica incentrata sull'agricoltura in Cina, che serve 731 milioni di acquirenti attivi a partire da settembre 2020. Ha creato una piattaforma che collega agricoltori e distributori con i consumatori direttamente attraverso la sua esperienza di acquisto interattiva, ha riportato utili nel secondo trimestre 2022 pari a 1,13 $/az. su un fatturato di 4,69 mld $. La stima di consenso per gli utili era pari a 0,39 $/az. su ricavi per 3,49 mld $. I ricavi sono aumentati del 31,5% su base annua.

Lei Chen, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Abbiamo assistito a una ripresa del sentiment dei consumatori nel secondo trimestre, in particolare durante il festival dello shopping 618, un riflesso della resilienza dei consumi complessivi. Il rinvio di alcuni progetti e la riduzione delle spese aziendali durante la prima metà del trimestre hanno influito sulle spese complessive a breve termine. Le spese operative totali sono state pari a 2.206,7 mln $; il flusso di cassa operativo è stato pari a 2.892,4 mln $, principalmente a causa dell'aumento dell'utile netto e delle variazioni del capitale circolante; la liquidità, i mezzi equivalenti e gli investimenti a breve termine al 30 giugno 2022 erano pari a 17,8 mld $. Guardando al futuro, rimaniamo impegnati a investire in settori come l'agricoltura e la ricerca e sviluppo per servire meglio i nostri consumatori".

SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
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Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.