Si conclude una settimana piuttosto tranquilla per l'azionario italiano. Potremmo dire soporifera visti i volumi. Il nostro derivato ha testato prima i 28600 punti segnalati lo scorso weekend e poi è riuscito a spingersi addirittura sopra i 28800 fino ad un test "euforico" dei 29000 (massimo a 29150) salvo poi chiudere nel range previsto inizialmente tra 28600-28800 (esattamente a 28705). La fase è positiva ma anche se un trader dovrebbe analizzare le cose per quelle che sono, faccio fatica a pensare ad un mercato long e francamente preferisco perdere un rialzo che non buttarmi nell'arena dei long. Chiaramente pensare allo short è da folli visto che si sale per inerzia. Per il momento, per chi segue il trend, credo che la linea maginot sia quella dei 29600-29700 visibili sul chart settimanale: penso che AL MOMENTO siano un buon paletto per distinguere una view long da una view short o neutrale. In questa fase continuo a ritenere che sia meglio puntare su eventuali idee di breve termine e prediligo il cash.
Nella seduta di venerdì abbiamo avuto un importante breakout rialzista sul petrolio. Prezzi alti sulle materie prime potrebbero portare ad una inflazione più lunga del previsto anche se in rallentamento. Nel grafico successivo su scala weekly trovate l'andamento dell'oil che venerdì ha chiuso la settimana a 86 $ al barile. Il target successivo di breve potrebbe essere quello dei 93 dollari, massimi toccati ad ottobre 2022 (+8% dai livelli attuali). Se tale rottura venisse confermata nelle prossime sedute credo che un target meno ambizioso ma più plausibile possa essere la cifra tonda dei 90 dollari. Attenzione dunque al comportamento delle materie prime energetiche che potrebbero influenzare le decisioni di politica monetaria nei prossimi mesi: un rincaro delle stesse o comunque una loro stabilizzazione su livelli mediamente più elevati degli ultimi mesi comporterebbe minori probabilità di forte discesa dell'inflazione. Come sempre c'è da considerare che l'Europa paga in euro materie prime valutate in dollari e che l'economia europea inizia una fase di stagnazione a differenza di quella americana molto più forte. Pil dell'eurozona in deterioramento e inflazione ancora alta portano alla stagflazione (=STAGnazione+inFLAZIONE).
Sul fronte europeo l'indice DAX continua nella sua estenuante lateralità: sembrava volesse rompere al ribasso e invece l'ennesimo colpo di reni che mi ero immaginato. Rimane tuttavia decisamente più debole se rapportato agli indici americani. Abbiamo una fascia mediana a 16100 testata tantissime volte in passato. Poi estensione a 16400 ed infine a 16600 testati un paio di volte. Al ribasso abbiamo i 15550 su cui però passa anche la media a 200 che risulta quasi piatta e quindi poco significativa come supporto. Del resto se il laterale dura da inizio anno anche le medie più lunghe perdono validità.
Lunedì 4 settembre la Borsa americana sarà chiusa per il Labor Day. Una curiosità: negli ultimi 21 anni DOPO questa festività (quindi martedì) i mercati a stelle e strisce hanno registrato tendenzialmente un calo (-0.26% medio per il Dow Jones e -0.15% per l'S&P500) salvo poi recuperare mercoledì (+0.35% sul Dow Jones e +0.38% sull'S&P500).
Fronte watchlist...
Come ho scritto più volte il mio portafoglio rimane sostanzialmente scarico sull'azionario: perché investire quando l'obbligazionario rende lo stesso con minor rischio e minore volatilità? Però siamo trader ed il trader per sua natura va alla ricerca di opportunità, con un piano d'azione ben definito. Il fatto di vivere in una fase difficile (calo di volumi, calo di volatilità, assenza di spunti operativi da notizie) non preclude il fatto che ci possano essere possibili trade per andare alla ricerca di qualche punto percentuale magari a doppia cifra ma sempre orientati al breve termine. Un esempio in settimana è stato il collocamento di una convertibile su Saipem. La società ha infatti emesso una obbligazione senior unsecured guaranteed equity-linked per 500 milioni e se tutte le obbligazioni venissero convertite si potrebbe avere un effetto diluizione attorno al 12% secondo alcuni analisti. Questo mi ha dato la possibilità di uno short "innaturale" nella seduta di giovedì mattina, ricoperto esattamente sul minimo di seduta. L' "innaturalità" del trade è dovuta al fatto che il grafico daily era comunque bellissimo a mio avviso: ad alcuni amici già da lunedì dicevo che il titolo sembrava proiettato al breakout di 1.52-1.53. Breakout che è avvenuto con una estensione fino a 1.587 nella seduta di mercoledì......e poi giù in gap down a 1.50 euro. Quello che voglio dire è che spesso i grafici in questo periodo fanno vedere lucciole per lanterne e chi avesse acquistato l'azione in ottica multiday si troverebbe sostanzialmente in pari o poco sotto. Niente di drammatico, per carità, ma è frustrante per un trader vedere un titolo su una potenziale rampa di lancio rientrare poco dopo sotto il livello e questo generalmente è un segnale che non mi piace particolarmente.
Naturalmente idee dell'ultimo secondo come questa non si possono scrivere: ci vorrebbe una chat real time in modo da condividere prima del suono della campanella possibili idee che spesso sono frutto di sensazioni o di osservazioni.
ITWAY
Nella mia watchlist ho inserito Itway S.p.A., azienda italiana a capo di un gruppo che opera a livello internazionale nel settore dell'Information Technology e della sicurezza informatica. Ottima la salita nella seduta di venerdì con volumi particolarmente elevati (oltre 500 mila pezzi scambiati) per un controvalore attorno al milione di euro (da metà luglio e nel corso di agosto ad essere fortunati scambiava attorno ai 50mila pezzi). Interessante notare come nei mesi di giugno e luglio i volumi si siano impennati sul daily: a forti strappi al rialzo visibili sul grafico daily seguivano ritracciamenti della barra rialzista (generalmente nel corso delle 2 o 3 sedute successive) e poi via con nuovi rialzi a doppia cifra. Il punto da rompere è collocato a 1.96 e sarebbe poi "logico" un test sopra i 2 euro, resistenza psicologica e punto alto di una congestione che dura da due anni.
Il titolo ha chiuso la seduta di venerdì a 1.90 euro. Se il rialzo proseguisse con la stessa modalità dei mesi scorsi è possibile pensare ad acquisti scaglionati e modici tra 1.78 e 1.85 per poi "sperare" nella calamita posta attorno alla cifra tonda dei due euro. L'alternativa, come sempre, è un piccolo acquisto alla bersagliera sperando che ci sia una nuova puntata verso nord. View rialzista invalidata al di sotto di 1.70 market on close.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)