Purtroppo in questo frangente non c'è interesse sul mercato italiano. I volumi sono pressoché inesistenti: nella giornata di venerdì alle ore 17.29 erano stati scambiati 1.5 miliardi di euro, magicamente passati ad un controvalore di 1.88 miliardi nelle aste finali. In altri termini le aste di chiusura pesano per il 20% del totale dei volumi e di fatto quel totale è poi dato da una decina di azioni del FTSEMIB40. Alcuni operatori, anche istituzionali, hanno manifestato il loro totale disinteresse verso il nostro mercato, tanto più che la chiusura/riduzione di posizioni su titoli sottili (comunque small caps, non la "Canistracci Oil" per intenderci) diventa improponibile: rischierebbero di far crollare ancor di più il titolo di svariati punti percentuali e quindi si astengono. Personalmente ritengo che questa débacle sia dovuta da un lato al passaggio ad Euronext e dall'altro agli algoritmi di negoziazione e quotatori che creano una continua turbativa di mercato immettendo togliendo proposte di acquisto e vendita. Poi naturalmente a tutto questo dobbiamo aggiungere la bassa volatilità e l'assenza di temi e di notizie.
In settimana il nostro derivato è sceso fino a lambire i 2...
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