Un insegnamento profittevole che vale più di un gain sul mercato


C'è chi vive il presente, chi il passato fatto di ricordi e chi ha la mente proiettata costantemente nel futuro. Credo tuttavia che sia molto importante guardare al passato per trarre insegnamenti e poter vivere meglio il presente programmando ciò che -magari- sarà. Nella seduta odierna e anche in quella di ieri mi è capitato di osservare due azioni che abbiamo avuto modo di cavalcare al rialzo e che sono uscite qualche settimana fa dalla mia watchlist. Mi riferisco a GVS e ad Esprinet. Ricordate? Per i nuovi lettori metto direttamente i link degli articoli in cui le avevo segnalate prima che iniziasse il loro rialzo a doppia cifra:

https://www.lombardreport.com/2023/3/16/azioni-webuild-azioni-inwit-azioni-esprinet/

https://www.lombardreport.com/2023/3/25/azioni-gvs-azioni-deutsche-bank/

Sul titolo GVS il breakout di 5.20-5.25 ha permesso un super upside quasi fulminante che ha portato il titolo ben oltre i 6 euro (estensione a 6.38) sui quali si è alleggerito alzando mano a mano l'asticella dello stop PROFIT (non più stop loss quindi), in modo da salvaguardare e consolidare gli utili stando a mercato in modalità paragonabile al rischio zero (che non esiste mai naturalmente). L'uscita degli utlimi pezzi è stata attorno a 6.10 (vado a memoria, ma potete controllare nei miei ultimi articoli). Ieri il titolo è stato oggetto di una caduta libera che lo ha riportato esattamente al punto da cui era partito e nulla vieta che possa scendere ulteriormente visto che i dati non sono piaciuti. Per la serie: oggi i dati sono buoni e si sale, domani sono brutti e si scende. Forse per questo motivo non ho mai amato il trading di lungo periodo: quanti trimestri abbiamo in un anno? Quante volte può cambiare l'umore del mercato su quella singola azione? Certamente in tutto questo ribasso una valida mano la danno i software di negoziazione che non sono nemmeno regolamentati: una sorta di pilota automatico che è disposto a schiantarsi pur di raggiungere l'obiettivo di chi lo ha programmato. Spesso nella vita reale si sente parlare di incidenti sul lavoro e questo è spesso (ma non sempre) frutto dell'imperizia/disattenzione del lavoratore ma anche del fatto che un macchinario continuerà a lavorare senza rendersi conto che il suo lavoro rischia di mettere in pericolo la vita stessa di quel lavoratore che lo utilizza. Credo che in finanza capiti qualcosa di analogo proprio grazie agli HFT e ai software che sono in grado di creare (provocare?) rischi sistemici come mostrato e dimostrato da alcuni studi (e dai vari flash crash e movimenti anomali sui titoli). Del resto mi viene da pensare che se due o tre mani riuscivano in concerto a manipolare il tasso Euribor, figuriamoci cosa possono fare i software sui titoli azionari, tanto più che non ci sono volumi sul mercato: anche oggi, come ieri, alle ore 16.30 la nostra Borsa ha scambiato meno di 1.2 miliardi di euro e poi "magicamente" la manipolazione delle chiusure di seduta ha portato il volume giornaliero a 1.8 miliardi....voglio dire: il 50% dei volumi della seduta è stato fatto in asta di chiusura e nell'ultima ora. E così si pilota il mercato laddove si vuole, facendo vedere ciò che si desidera sui grafici. Di seguito trovate i volumi delle 16.30 e poi a seguire quelli delle 17.39.

Di seguito trovate invece il grafico daily del titolo GVS "scattato" alle 16.30 di oggi.

Un'altra azione analizzata nei mesi scorsi è stata Esprinet che dopo una forte salita (mano a mano alleggerita alzando l'asticella dello stop profit fino ad uscire completamente dal trade, link: https://www.lombardreport.com/2023/4/25/azioni-esprinet-azioni-gvs/) è stata oggi oggetto di vendite che l'hanno portata a perdere oltre il 18%. Ricordo che sul titolo si è incassato anche un corposo dividendo prima dell'uscita totale al prezzo rettificato e comunque il gain è stato superiore al 10%. Mentre scrivo (ore 14.30) il titolo fa segnare un ribasso attorno al 15%. 

Sia Esprinet che GVS sono uscite dalla mia watchlist già da diverso tempo, ma osservare il recente passato mi convince sempre più su quanto sia importante rispettare gli stop, che in questi due casi NON sono stati stop loss MA stop profit (per entrambi a doppia cifra positiva e non decimale). Abbiamo preservato il capitale finanziario e soprattutto quello psicologico, cosa ben più importante. Noi ragioniamo, gli algoritmi e i software di negoziazione no. Ricordiamolo sempre! Questo pensiero apre la strada ad una ulteriore riflessione: non innamoriamoci mai dei titoli. Nel long term entrano in gioco troppe variabili imponderabili e questo espone l'operatore in carne ed ossa a troppi rischi: come diceva Keynes "nel lungo periodo siamo tutti morti". 

Buona serata a tutti e buona metiazione.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)