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NASDAQ100 WEEKLY - Continua la fase rialzista sugli indici azionari USA...


CONTINUA l’OTTIMISMO SULL’INDICE AZIONARIO TECH CHE TRASCINA ANCHE L’INDICE S&P500. DOPO QUALCHE SETTIMANA RIPRENDE A GUADAGNARE ANCHE L’INDICE DOW JONES.

Terminati i festeggiamenti del Memorial Day di lunedì scorso, l’inizio di settimana faceva registrare due giorni consecutivi di calo sull’azionario a Wall Street stretto tra l’uscita di news macro non particolarmente ispirate oltre a prese di beneficio sui titoli tech e AI cresciuti a doppia cifra fino a due venerdì fa ed a una nuova ondata di vendite sulle banche regionali.

Poi a metà settimana, dopo qualche incertezza iniziale, grazie anche alle dichiarazioni del vice presidente FED nominato, Jefferson e del membro FED Harker che entrambi hanno aperto ad una pausa al rialzo dei tassi nel FOMC del 14 Giugno, Wall Street ha preso solidamente la via del rialzo, accumulando grossi progressi, questa volta ben distribuiti tra gli indici ed i settori, con una price action iper tranquilla e con un collasso della volatilità implicita (il VIX ha perso oltre 12% facendo registrare un minimo a 14,42). Violenti rimbalzi anche delle commodities (metalli preziosi e industriali) e settori connessi (energy è il migliore). Difficile dire da cosa dipenda il forte rimbalzo del sentiment. Possiamo ipotizzare che si tratti di una commistione delle seguenti motivazioni:

1) l'aumento delle probabilità di una pausa Fed, ipotesi che ha ricevuto supporto anche dalle dichiarazioni di alcuni membri della FED.

2)  La crescente sensazione che in fatto di inflazione il peggio sia definitivamente alle spalle.

3) L’approvazione di Camera e Senato degli Stati Uniti della legislazione bipartisan sostenuta dal Presidente Joe Biden che alza il tetto del debito del governo di 31,4 trilioni di dollari, scongiurando quello che sarebbe stato il primo default in assoluto.

4) La perdurante euforia sul tech che vede l'esplosione di titoli coinvolti nell'AI e in generale big caps, che continuano il loro movimento parabolico (vedi grafico dell' Indice Faang, +64% da inizio anno che contiene al momento Nvidia, Meta, AMD, Netflix, Google, Amazon, Microsoft, Snowflake, Apple, Tesla)

6) Un eventuale effetto "inizio del mese".

Date le preoccupazioni del mercato su un possibile rallentamento economico o recessione, gli analisti hanno abbassato le stime degli utili più del normale per le società dell’S&P500 per il secondo trimestre?

La risposta è no. La stima degli analisti per gli utili EPS del secondo trimestre è diminuita in media solo del 2,0% (a 53,28 $ 54,38 $) dal 31 marzo al 31 maggio.

A livello settoriale, nove degli undici settori hanno registrato una diminuzione della stima degli analisti per gli utili del secondo trimestre 2023, guidati dai settori Energia (-12,1%) e Materiali (-7,9%). D'altra parte, due settori hanno registrato un aumento della stima degli analisti e sono: i servizi di comunicazione (+1,7%) e tecnologia dell'informazione (+1,3%).

Sempre nel periodo dal 31 marzo al 31 maggio, li analisti hanno leggermente aumentato le stime degli utili in aggregato per tutto il 2023. La stima è aumentata dello 0,2% (a 222,05 $ da 221,51 $).

A livello di settore, sette settori hanno registrato un aumento della stima degli analisti per gli utili di tutto il 2023, guidati dai servizi di comunicazione (+3,1%), dai beni di consumo voluttuari (+2,5%) e dalla tecnologia dell'informazione (+2,0%) settori. D'altra parte, quattro settori hanno registrato un calo della stima per l'anno fiscale 2023, guidati dai settori Energia (-5,2%) e Materiali (-1,8%).

Infine gli analisti non hanno apportato sostanziali revisioni al ribasso delle stime degli utili per l’anno 2024 poiché la stima è diminuita solo dello 0,3% (a 247,59 $ da 248,24 $) dal 31 marzo al 31 maggio.

Dicevamo dell’approvazione da parte di Camera e Senato della legge bipartisan che alza il tetto del debito del governo di 31,4 miliardi di dollari. Il Senato ha votato 63-36 per approvare il disegno di legge mentre il Dipartimento del Tesoro aveva avvertito che non sarebbe stato in grado di pagare tutti i suoi conti il ​​5 giugno se il Congresso non avesse agito entro quella data. Biden ha elogiato l'azione tempestiva del Congresso. "Questo accordo bipartisan è una grande vittoria per la nostra economia e il popolo americano", aggiungendo che la firmerà come legge il prima possibile. Mentre questa aspra battaglia è finita, il leader repubblicano del Senato, Mitch McConnell, non ha perso tempo a segnalare la prossima battaglia sul budget, dichiarando: "Nei prossimi mesi, i repubblicani del Senato continueranno a lavorare per provvedere alla difesa comune e controllare la spesa sconsiderata dei democratici di Washington". McConnell si riferiva ai 12 disegni di legge su cui il Congresso lavorerà durante l'estate per finanziare i programmi governativi nell'anno fiscale che inizierà il 1 ottobre, che eseguiranno anche le istruzioni generali del disegno di legge sul limite del debito. Nel frattempo il segretario al Tesoro, Janet Yellen, ha emesso alcuni consigli mirati dicendo: "Continuo a credere fermamente che la piena fiducia e il credito degli Stati Uniti non debbano mai essere usati come merce di scambio" (come hanno fatto i repubblicani negli ultimi mesi, ndr).

Quindi, archiviata la questione debt ceiling, a questo punto l’attenzione passa agli effetti che questo accordo dovrebbe portare al mercato dal momento che il conto del Tesoro alla FED è ormai praticamente svuotato e la sospensione del tetto al debito fino al 2025 farà sì che il Tesoro procederà all’emissione di T-bills per riempirlo nuovamente.

A livello di politica monetaria, dopo le dichiarazioni di mercoledì scorso dei membri FED Jefferson e Harker, il mercato ormai sconta solo 25% di probabilità di un rialzo al FOMC del 14 giugno e solo un 65% di probabilità che il rialzo avvenga entro il 26 luglio.

A loro volta i rendimenti sono bruscamente calati, a scontare i dati macro che hanno visto la revisione del costo per unità lavorativa e il crash del sottoindice prezzi pagati, oltre che l'attività manifatturiera in contrazione. Solo con l’uscita dei buoni dati sull’occupazione di venerdì scorso, i rendimenti si sono ripresi un po' dal calo dei giorni precedenti.

Analisi grafica dell’indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Nella scorsa settimana scrivevamo a chiare lettere che l’indice tech con un livello di RSI a 75, aveva bisogno di rientrare dal forte ipercomprato. Ebbene nonostante la settimana corta per la festività del Memorial Day, l’indice ha prodotto solo un breve pullback che non è servito gran ché a scaricare i vari oscillatori ma soprattutto l’ipercomprato (tornato a 70.76), per poi far registrare un nuovo max relativo a 14595.81 in chiusura di settimana. Questi livelli non si vedevano da più di un anno quando l’indice ha lasciato un gap aperto il 6 aprile 2022, gap che è in procinto di chiudere a breve e di andare a testare il max di onda 2 del trend ribassista a 15265.42. La forza di codesto indice è impressionante ed ora, finalmente, sembra anche supportato da una discreta rotazione settoriale, il che riduce un po' il rischio di “bolla” dei titoli FAANG a favore di una fase rialzista più stabile. Al momento gli ostacoli sembrano essere superati, dall’approvazione del debt ceiling, al più che probabile stop ai rialzi dei tassi al prossimo FOMC, al rialzo delle stime degli utili da parte degli analisti per i prossimi due trimestri che chiudono l’anno. Detto del prossimo target rialzista, visto il ritorno dell’indice a 75 di livello dell’RSI, nel probabile caso di consolidamento/ritracciamento è opportuno non scendere sotto l’area 14000/13900. Quindi sempre okkio alle penne e livello di STOP sempre presente nella piattaforma. La settimana si è chiusa a 14546.64 con un guadagno del + 1,74% che porta ad un profit da inizio anno del + 32,97%.

A forza di tentare ed in scia alle buone notizie del mondo politico ed economico, l’indice S&P500 riesce a superare, anche con una ritrovata forza, l’invalicabile resistenza dei 4200 punti massimo relativo degli inizi di febbraio scorso. Come possiamo notare dal grafico, di strada da fare ce n’è parecchia, ma prendiamo per buono questo primo passo che vede a breve distanza un secondo passo importante e cioè la rottura del max relativo di onda 4 a 4325 con conseguente chiusura del gap lasciato aperto ad agosto 2022. Questo passo, se confermato con diverse chiusure sopra tale livello, ci consentirebbe di modificare il conteggio delle onde come sull’indice tech. Il livello di RSI a 66, concederebbe la realizzazione di questo secondo passo. Al riguardo di possibili pullback, l’ideale sarebbe non scendere sotto l’area 4200 ma di sicuro mai sotto l’area 4100 che finora ha fatto il proprio dovere di supporto. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 4282.38 con un guadagno del + 1,83% che porta ad un guadagno da inizio anno del + 11,53%.

Infine l’indice delle blue-chip DOW JONES che, inaspettatamente, ritrova una certa forza relativa e mette a segno un buon rialzo settimanale, il migliore della compagnia. Niente di trascendentale visto che i prezzi rimangono sempre ingabbiati nella congestione che dura oramai da dicembre dello scorso anno ed ultimamente con segnali più tendenti al ribasso che al rialzo. Ma se prendiamo per buona l’ampiezza del rialzo e la chiusura di venerdì scorso, possiamo essere ottimisti circa la prosecuzione del rialzo visto che i prezzi si sono lasciati alle spalle le M.M. a 200 periodi, semplice (linea bianca) ed esponenziale (linea gialla) e, soprattutto, il forte supporto costituito dall’area 33000. Prossimo obiettivo rialzista rimane sempre il massimo relativo del 13 dicembre 2022 a 34712 contrassegnato come onda A. L’RSI a 58 permette questo scenario. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 33762.77 con un guadagno del + 2,02% e che porta a segnare un guadagno da inizio anno del + 1,86%.

ORO INDEX 

Dopo tre settimane di ribasso, il prezzo dell’ORO finalmente rimbalza dai minimi in area 1935 per andare a testare per ben due volte la soglia psicologica dei 2000 $/oz. dalla quale viene ricacciata all’indietro dopo i buoni dati sull’occupazione di venerdì scorso chiudendo la settimana in area 1965 $/oz. Novità importanti non ce ne sono e i prezzi del metallo giallo potrebbero beneficiare del ribasso del Dollaro nel caso, molto probabile, che la FED non rialzi i tassi nella prossima riunione del 14 giugno. Nel frattempo l’uscita di qualche altro dato macro potrebbe condizionare, nel bene o nel male, le quotazioni della commodity ma non in maniera rilevante da uscire dal range 2000 – 1920 $/oz.

A livello di grandi acquisti di ORO, la Banca centrale dell'Iraq (CBI) ha annunciato martedì scorso che le riserve auree dell'Iraq hanno superato le 132 tonnellate. Nella dichiarazione rilasciata dalla CBI si è affermato di aver recentemente acquistato circa 2,3 tonnellate d'oro, che rappresentano l'1,79% delle attuali disponibilità della banca, per un totale di 132,74 tonnellate d'oro. Con il nuovo acquisto, la CBI ha mantenuto il suo 30° posto tra i paesi con le maggiori riserve auree del mondo. La CBI ha acquistato 34 tonnellate d'oro lo scorso giugno 2022, rappresentando un aumento del 35% nelle sue partecipazioni. L'Iraq ha ripreso i suoi acquisti di oro nel 2022 dopo un'interruzione di 4 anni come parte di un programma per diversificare le sue attività estere, stimate in 100 miliardi $. Le banche e le istituzioni finanziarie aumentano costantemente le loro riserve auree perché questa misura ha un impatto positivo sulla loro solvibilità finanziaria e sul merito di credito dei loro paesi.

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, continua la debolezza delle quotazioni del Platino che dopo aver rotto all’ingiù anche il forte supporto in area 1050 $/oz. due settimane fa, si sono assestate tra i 1050 ed i 1000 $/oz. testati due volte nella settimana appena trascorsa. Ricordiamo che in area 1000 $/oz. passa la M.M. exp a 200 periodi che dovrebbe frenare la caduta. Al rialzo sarebbe molto importante recuperare subito l’area dei 1050 $/oz. ma non è per ora.

In controtendenza rispetto agli altri due metalli preziosi le quotazioni dell’Argento che, dopo essere scese fino in area 23 $/oz. in coincidenza con la M.M. exp a 200 periodi ed essere andate in zona di ipervenduto, hanno rimbalzato e continuato il rialzo fino alla soglia dei 24 $/oz. chiudendo la settimana a 23,75 $/oz. Inutile dire che è auspicabile tornare sopra i 24 $/oz. e consolidare sopra tale soglia.

La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1969.60 $/oz., in guadagno del + 1,30% rispetto alla scorsa settimana e che porta ad un guadagno da inizio anno del + 7,85%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1948.46 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES AGOSTO 2023:

GUERRA RUSSIA - UCRAINA (EUROPA)

Giovedì scorso il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, durante un incontro tra leader europei tenutosi in Moldavia ha chiesto ai membri della NATO di prendere una decisione chiara sull’ammissione di Kiev nell’alleanza. Zelensky ha detto che cercherà un chiaro invito dalla NATO affinché l’Ucraina si unisca al summit dell’alleanza previsto per metà luglio a Vilnius. Inoltre, ha detto che nel caso in cui l’adesione alla NATO non dovesse essere al momento possibile, l’Ucraina cerca garanzie di sicurezza future, pur sottolineando che la miglior garanzia di sicurezza è l’adesione. Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che al vertice di luglio della NATO dovranno essere fornite garanzie di sicurezza chiare e forti all’Ucraina.

Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, venerdì scorso rispondendo ad una domanda in merito alle aspirazioni di Kiev di adesione alla NATO ha detto: “Ci dispiace affermare che questo indica l’impreparazione, la mancanza di volontà e l’incapacità del regime di Kiev di risolvere i problemi esistenti al tavolo dei negoziati”. Peskov ha affermato che l’adesione dell’Ucraina alla NATO sarebbe “un potenziale problema per molti, molti anni”, inoltre ha aggiunto che diverse nazioni dell’Unione europea sono consapevoli di ciò: “ma sfortunatamente Washington ordina e paga i brani nella NATO. L’UE è semplicemente uno strumento obbediente in questa orchestra”.

Venerdì scorso durante una conferenza in Estonia insieme al suo omologo estone Alar Karis, il Presidente ucraino Zelensky ha detto che unirsi alla NATO rimane la miglior garanzia di sicurezza per Kiev, ma ha aggiunto “siamo persone adeguate e capiamo che non trascineremo nessun paese della NATO in una guerra” specificando che comprendono che non saranno membri dell’alleanza mentre la guerra è in corso.

POLITICA USA

Dopo l’approvazione del Congresso incassata la scorsa settimana, prima alla Camera e poi al Senato, il disegno di legge nato dall’accordo tra Joe Biden e lo speaker della Camera repubblicano Kevin McCarthy sabato scorso è stato firmato dal Presidente. Tale disegno di legge sospende il tetto del debito del governo da 31,4 trilioni di dollari evitando così il default. La Casa Bianca annunciando la firma del disegno di legge ha ringraziato lo speaker della Camera McCarthy, il leader della minoranza alla Camera Hakeem Jeffries, il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer ed il leader della minoranza al Senato Mitch McConnell per la loro collaborazione. La legislazione prevede la sospensione del limite legale al prestito federale fino al 1° gennaio 2025, quindi dopo le prossime elezioni presidenziali.

Venerdì scorso con un intervento dallo Studio Ovale della Casa Bianca il Presidente Joe Biden ha parlato di “crisi evitata” ed ha invitato gli americani a superare le divisioni facendo riferimento al compromesso raggiunto con McCarthy: “Non importa quanto dura diventi la nostra politica, dobbiamo vederci non come avversari ma come concittadini americani”. Il Presidente statunitense ha sottolineato che con il raggiungimento dell’accordo nessuno ha ottenuto tutto quello che voleva “ma il popolo americano ha ottenuto ciò di cui aveva bisogno”. Il Presidente Biden prima di firmare il disegno di legge, venerdì scorso ha detto che l’accordo sul tetto del debito dovrebbe dare ulteriore impulso alle prospettive economiche degli Stati Uniti.

Il repubblicano della Camera Ken Buck, membro dell’House Freedom Caucus, ha detto che l’accordo non ha portato i tagli alla spesa promessi da McCarthy quando si era candidato per il ruolo di speaker della Camera. In merito all’eventualità del ricorso ad un voto da parte del Freedom Caucus per la rimozione di McCarthy, Buck parlando alla CNN ha affermato: “Non so se la mozione di revoca avverrà subito. So che lo speaker McCarthy ha problemi di credibilità”. Il repubblicano della Camera Garret Graves, che ha contribuito al negoziato per l’accordo sul tetto del debito, invece, ha detto che la posizione di McCarhty è sicura.

Il disegno di legge prevede che nel 2024 le spese discrezionali non di difesa vengano mantenute approssimativamente sui livelli attuali nel 2024. Si è stimato che il totale delle spese discrezionali non di difesa, escludendo i benefici per i veterani, ammonterebbe a 637 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2024, rispetto ai 638 miliardi di dollari dell’anno precedente. Tra le altre cose, l’accordo prevede anche il recupero di gran parte dei fondi Covid inutilizzati; funzionari della Casa Bianca hanno detto che alcuni fondi saranno mantenuti, tra i quali voci relative al finanziamento dei vaccini, assistenza abitativa e sostegno ai nativi americani. Sono previsti poi nuovi requisiti lavorativi per alcune persone con un reddito basso che ricevono assistenza alimentare nell’ambito del programma SNAP fino all’età di 54 anni, invece che fino a 50 anni. L’accordo non include modifiche a Medicaid. Viene introdotto poi il meccanismo di bilancio ‘PAYGO’, il quale prevede che le nuove azioni delle agenzie governative che riguardano entrate e spese debbano essere compensate da risparmi; tuttavia secondo la legge il direttore del bilancio del Presidente avrebbe la possibilità di fare deroghe e sarebbe limitato anche il controllo giurisdizionale delle decisioni. Prevista anche una modifica a regole per rendere più semplice l’approvazione di permessi per progetti di gasdotti.

POLITICA USA – CINA

Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin sabato scorso ha rimproverato la CINA per essersi rifiutata di tenere colloqui militari, lasciando le superpotenze in una situazione di stallo su Taiwan e le dispute territoriali nel Mar Cinese Meridionale.

Parlando allo Shangri-La Dialogue, il massimo vertice sulla sicurezza in Asia, Austin ha affermato che la riluttanza di Pechino a parlare ha minato gli sforzi per mantenere la pace in una regione in cui i due rivali stanno aumentando la loro potenza di fuoco militare. "Sono profondamente preoccupato che la Repubblica popolare cinese non sia stata disposta a impegnarsi più seriamente su meccanismi migliori per la gestione delle crisi tra i nostri due eserciti. Più parliamo, più possiamo evitare fraintendimenti e calcoli errati che potrebbero portare a crisi o conflitti".

Un alto funzionario militare cinese, il tenente generale Jing Jianfeng, durante il vertice ha reagito, affermando che gli Stati Uniti sono responsabili della rottura del dialogo aumentando le sanzioni contro i funzionari cinesi e destabilizzando l'Asia-Pacifico con la sua presenza militare. "Le relazioni militari tra Cina e Stati Uniti si trovano di fronte a difficoltà e la responsabilità ricade interamente sulla parte statunitense. La Cina attribuisce importanza allo sviluppo delle relazioni militari CINA-USA e le nostre interazioni e comunicazioni non sono mai state sospese". Il feroce "fuoco incrociato" tra Cina e Stati Uniti sulle questioni di sicurezza continua al 20° Dialogo Shangri-La dell'IISS a Singapore, è stato stemperato con le dichiarazioni del consigliere di Stato cinese e ministro della Difesa nazionale, Li Shangfu, che nella giornata di domenica (ieri) ha elaborato domenica una visione di sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile della Cina e il perseguimento di un nuovo percorso verso la sicurezza caratterizzato dal dialogo piuttosto che dal confronto, dalla partnership piuttosto che dall'alleanza e dal vantaggio reciproco rispetto a somma zero. I delegati presenti all'evento, attraverso le osservazioni di Li, possono avere una comprensione più profonda della Global Security Initiative (GSI) proposta dalla Cina, hanno detto gli analisti, poiché è conforme alla tendenza generale della pace mondiale e dello sviluppo e dimostra la saggezza, la forza e gli sforzi della Cina per sicurezza e prosperità regionali, in netto contrasto con l'approccio divisivo e di scontro di blocco degli Stati Uniti riflesso nel discorso del Segretario alla Difesa Lloyd Austin "La leadership degli Stati Uniti nell'Indo-Pacifico". Il ministro della Difesa cinese ha affermato che per attuare il GSI, il rispetto reciproco dovrebbe prevalere sul bullismo e l'egemonia, l'equità e la giustizia dovrebbero trascendere la legge della giungla, eliminando i conflitti e il confronto attraverso la fiducia e la consultazione reciproche e prevenire il confronto di blocco con l'apertura e l'inclusività. "La Cina è pronta a lavorare con tutte le parti per rafforzare il nostro impegno nei confronti di una comunità dell'Asia-Pacifico con un futuro condiviso, promuovere un solido sviluppo della cooperazione per la sicurezza regionale e sforzarsi di costruire un'architettura aperta, inclusiva, trasparente ed equa e perseguire prospettive più brillanti per la sicurezza nell'Asia-Pacifico", ha affermato Li, specificando la necessità di costruire sistemi di sicurezza e di fiducia più forti; promuovere regole di sicurezza più eque; migliorare i meccanismi di sicurezza multilaterali; e svolgere una più efficace cooperazione in materia di difesa e sicurezza. Li ha anche sottolineato che la modernizzazione cinese è una forza potente che guida lo sviluppo per tutti, contribuisce a salvaguardare la pace nel mondo e a migliorare la “governance” globale. Sulla questione di Taiwan, Li ha affermato che la Cina si adopererà per le prospettive di una riunificazione pacifica con la massima sincerità e il massimo impegno, ma non promette di rinunciare all'uso della forza: "Se qualcuno osa separare Taiwan dalla Cina, l'esercito cinese non esiterà un secondo".

Sabato una nave da guerra statunitense e una canadese hanno attraversato lo Stretto di Taiwan, ha affermato la Marina degli Stati Uniti, uno spettacolo di potenza militare che ha irritato la Cina in passato e che probabilmente allontanerà ulteriormente le due parti. C'erano state scarse speranze che l'annuale Dialogo Shangri-La potesse essere un'opportunità per ricucire il rapporto tra Stati Uniti e Cina, che è al suo punto più basso da decenni. Washington e Pechino sono ai ferri corti su tutto, dal futuro di Taiwan governata democraticamente, alle rivendicazioni territoriali nel Mar Cinese Meridionale e alle restrizioni del Presidente Joe Biden sulle esportazioni di chip semiconduttori.

POLITICA DELLA FED

Michelle Bowman, membro del consiglio direttivo della FED, mercoledì scorso ha parlato del mercato residenziale e del suo possibile legame con la lotta all’inflazione della banca centrale. Bowman ha detto: “Prevediamo che gli affitti più bassi alla fine si rifletteranno nei dati sull’inflazione, man mano che i nuovi contratti di locazione si faranno strada nei calcoli”. Bowman ha spiegato che il mercato immobiliare residenziale sembra si stia riprendendo e che i prezzi delle case recentemente si sono stabilizzati “il che ha implicazioni per la nostra lotta per ridurre l’inflazione”.

Il presidente della FED di Filadelfia, Patrick Harker, mercoledì scorso ha spiegato di essere propenso a sostenere un mancato rialzo dei tassi al meeting di giugno del FOMC, aggiungendo poi che i dati sul mercato del lavoro che sarebbero usciti venerdì avrebbero potuto fargli cambiare idea. Sempre in riferimento al ciclo di rialzi dei tassi, Harker ha sottolineato che non gli piace la parola “pausa”, in quanto secondo lui una pausa indica una situazione di stallo per un po’ di tempo. Il numero uno della FED di Filadelfia ha detto che ad un certo punto i funzionari potrebbero mantenere i tassi fissi per un periodo più lungo, ma non sa se quel momento è vicino. Inoltre, Harker ha detto i decisori politici della banca centrale devono essere pronti ad applicare ulteriori rialzi nel caso in cui l’inflazione non dovesse dare abbastanza risposte ai rialzi già applicati ed ha detto di essere disposto a farlo, “ma voglio dare un po’ di tempo”. Giovedì Harker ha detto: “È ora di premere il pulsante ‘stop’ per almeno una riunione e vedere come va”. Nelle sue previsioni Harker indica un’economia che quest’anno cresce meno dell’1%, un tasso di disoccupazione che sale fino a circa il 4,4%, un’inflazione in calo fino al 3,5% quest’anno, al 2,5% il prossimo anno e che raggiunge l’obiettivo del 2% entro il 2025. Il numero uno della FED di Filadelfia ha detto che nel caso in cui il tasso di disoccupazione dovesse crescere molto più velocemente o l’inflazione calare più velocemente rispetto alle sue attuali previsioni, potrebbe immaginare tagli dei tassi da parte della banca centrale. La sua linea di base tuttavia è che i tassi restino stabili dando tempo all’inflazione di calare e mantenendo un percorso “ragionevolmente ampio” per evitare una recessione che potrebbe verificarsi se la FED dovesse inasprire eccessivamente la politica.

Philip Jefferson, membro del consiglio direttivo della FED nominato per assumere il ruolo di vicepresidente, ha sottolineato che una scelta di mantenere fisso il tasso di riferimento non andrebbe interpretata come il raggiungimento del picco del ciclo di inasprimento e che un mancato rialzo al prossimo meeting permetterebbe al FOMC di prendere in considerazione più dati prima di decidere in merito ad un ulteriore consolidamento della politica. Jefferson ha riconosciuto che l’inflazione è ancora troppo elevata e che “secondo alcune misure i progressi hanno rallentato recentemente”, tuttavia ha anche detto che secondo lui l’economia resterà debole per il resto dell’anno in quanto le famiglie spendono i risparmi accumulati durante la pandemia ed il credito diventa più costoso. Inoltre ha toccato il tema dei tempi di risposta dell’economia ai rialzi dei tassi: “La storia mostra che la politica monetaria funziona con ritardi lunghi e variabili e che un anno non è un periodo lungo abbastanza perché la domanda senta il pieno effetto”.

Mercoledì, invece, il presidente della FED di Cleveland, Loretta Mester, in un’intervista al Financial Times ha detto che non vede un “motivo convincente” perché ci sia una pausa: “Io vedrei più di una ragione convincente per far aumentare i tassi e poi mantenerli per un po’ fino a quando non si sarà meno incerti circa la direzione verso la quale sta andando l’economia”.

Mercoledì scorso è stato anche rilasciato il Beige Book, report della banca centrale pubblicato otto volte all’anno e che raccoglie informazioni sulle condizioni economiche nei 12 distretti della FED. Nel documento viene riportato che le “aspettative per la crescita futura sono leggermente peggiorate, anche se i contatti si aspettano ancora un’ulteriore espansione dell’attività”. Secondo i contatti dei distretti il mercato del lavoro rimane forte ma si è un po’ raffreddato; aziende di alcune regioni hanno segnalato una pausa nelle assunzioni o riduzioni del personale dovute ad una domanda più debole o maggiore incertezza. I distretti hanno anche segnalato un rallentamento del ritmo dell’inflazione.

DATI MACROECONOMICI

La consumer confidence di maggio, meglio delle attese, e con una revisione importante del dato di aprile, che però lascia intatto il trend di deterioramento. L’indice di fiducia dei consumatori a maggio scivola a quota 102,3 punti, in calo rispetto ai 103,7 punti di aprile (dato rivisto da 101,3 punti). Il consensus prevedeva una contrazione ancora più marcata, a quota 99,0 punti. Il dato è rilasciato dal Conference Board.

I prezzi delle case in marzo hanno completato quello che sembra un quadro di stabilizzazione dell'immobiliare (new home sales in recupero, fiducia dei homebuilders anche, nuovi cantieri in stabilizzazione e prezzi in rimbalzo) L’indice di prezzo delle case a livello mensile a marzo cresce dello 0,6%, contro un consensus che indicava un rialzo solo dello 0,2% e dopo una crescita di febbraio dello 0,7% (dato rivisto da +0,5%). Il dato è rilasciato dalla Federal Housing Finance Agency.

L’S&P/Case-Shiller Home Price Index rilasciato da Standard & Poor’s, che valuta le variazioni nel valore del mercato immobiliare residenziale in 20 regioni degli USA, a livello mensile a marzo segna un +1,5%, ben al di sopra del +0,4% indicato dal consensus e al +0,3% di febbraio (rivisto da +0,2%).

A livello annualizzato, a marzo si registra una contrazione del 1,1%, più contenuta del consensus fissato a -1,6%; a febbraio c’era stata una crescita dello 0,4%.

Il Chicago PMI, che aveva marcato un discreto rimbalzo a aprile, a maggio ha ceduto oltre 8 punti, segnando i minimi per il 2023. Il dato di maggio si attesta a quota 40,4 punti, dato più basso da novembre 2022. Ad aprile si era attestato a quota 48,6 punti ed il consensus prevedeva un calo solo fino a 47,0 punti. Il dato è rilasciato dall’ISM-Chicago, Inc.

Il PMI manifatturiero S&P Global rilasciato da Markit Economics a maggio è pari a 48,4 punti, praticamente in linea con il dato preliminare di 48,5 punti e in calo rispetto ai 50,2 punti di aprile.

Il PMI manifatturiero rilasciato da ISM registra un lieve calo, passando dai 47,1 punti di aprile ai 46,9 punti di maggio, con un consensus pari a 47,0 punti.

L’indice relativo all’occupazione nel settore manifatturiero rilasciato da ISM a maggio è ulteriormente sceso, sfiorando i minimi di marzo. Il dato tocca quota 51,4 punti, dato più alto da agosto 2022 e in rialzo rispetto ai 50,2 punti di aprile.

L’indice sui nuovi ordini nel settore manifatturiero rilasciato da ISM sono tornati sui livelli di gennaio, minimi dal 2009, se si esclude il periodo Covid (marzo-maggio 2020). Nella storia di questo indicatore, l'unica volta che si sono registrati questi livelli di new orders, senza essere in recessione e senza che ne sia arrivata una in tempi brevi, è stato nel 1952. Il dato passa dai 45,7 punti di aprile ai 42,6 punti di maggio, rilevazione appunto più bassa da gennaio.

Mentre il dato sui prezzi nel settore manifatturiero rilasciato da ISM fa un balzo indietro, passando dai 53,2 punti di aprile ai 44,2 punti di maggio, dato più basso da dicembre 2022. Il consensus indicava un calo solo fino a 52,0 punti.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 27 maggio, ammontano a 232 mila, poco sopra alla rilevazione della settimana precedente di 230 mila (rivista da 229 mila), ma sotto al consensus di 235 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Il dato del primo trimestre 2023 sulla produttività nel settore non agricolo segna un -2,1%, contrazione più contenuta del dato preliminare del -2,7%. Nell’ultimo trimestre 2022 era stata registrata una crescita dell’1,7%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il dato del primo trimestre 2023 sul costo unitario del lavoro segna un +4,2%, crescita inferiore al +6,3% indicato dal dato preliminare, ma superiore al +3,2% registrato nell’ultimo trimestre 2022. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statitstics.

I posti di lavoro creati nel settore non-agricolo a maggio sono stati 339 mila, in rialzo rispetto ai 294 mila di aprile (rivisti da 253 mila).

Nel settore non-agricolo privato i posti di lavoro creati a maggio sono stati 283 mila, anche in questo caso in crescita rispetto ai 253 mila di aprile (rivisti da 230 mila). I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il tasso di disoccupazione a maggio si attesta al 3,7%, in crescita rispetto al 3,4% di aprile e sopra anche al consensus fissato al 3,5%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il salario orario medio a livello mensile a maggio registra un +0,3%, dato inferiore alla crescita di aprile del +0,4% (rivista da +0,5%).

A livello annualizzato la crescita di maggio è del 4,3%, appena inferiore al 4,4% di aprile. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

PORTAFOGLI AZIONARI

Altra settimana, quella appena trascorsa, dal sapore agrodolce dal nostro Portafoglio Storico nel quale abbiamo raggiunto altri due target questa volta con la strategia “Azioni Italia ed Internazionali” e precisamente sui titoli STMICROELECTRONICS con un + 7,01% e INTERPARFUMS con un + 6,72%, questa addirittura nel giro di 4 giorni di contrattazione. Purtroppo, dopo AMGEN di due settimane fa, dobbiamo registrare il secondo STOP vero, consistente, da inizio anno 2023 con la stessa strategia e sempre su un titolo del settore biofamaceutico e parliamo di BIOMARIN che ha riportato una perdita del –16%. Nuovamente pochissimo danno subito dalle tre operazioni congiunte e ci auguriamo che sia solo un momento particolare del settore sopra menzionato, ecco il motivo per il quale è molto importante diversificare gli acquisti, sia geograficamente che per settori. Anche questa settimana proponiamo 5 nuovi acquisti, dei quali alcuni sotto i minimi della scorsa settimana, diversificando tra tre diversi mercati europei e due USA.

Continuano le soddisfazioni dal Portafoglio “The Challenge” che, risvegliatosi dal torpore dei mesi precedenti, in due settimane ha raggiunto ben 5 target percentualmente molto consistenti così come da impostazioni di codesto Portafoglio che investe nel medio-lungo termine. Così come auspicato due settimane fa altri due titoli del settore semiconduttori ci hanno regalato non dei tozzi di pane ma due sacche piene di pagnotte. ADVANCED MICRO DEVICES venduta in apertura e grazie ad un leggero gap up a 130,42 $ con un ottimo + 29,13% e LAM RESEARCH venduta a 640 $ con un altrettanto ottimo + 24,27%. Bene il nostro recente acquisto REPLY, ora aspettiamo al varco i titoli europei anche vendendo qualche titolo a pareggio per avere più liquidità per i prossimi acquisti.

Seguite sempre gli aggiornamenti pubblicati nei relativi Portafogli alla sez. “nuovi ordini”.  

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA.

BROADCOM – INV%. La società è leader tecnologico globale che progetta, sviluppa e fornisce soluzioni software per semiconduttori e infrastrutture, impegnata nella produzione di prodotti a semiconduttori come optoelettronica, componenti a radiofrequenza e microonde e circuiti integrati per applicazioni specifiche, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 10,32 $/az. su ricavi per 8,73 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 10,08 $/az. su ricavi per 8,71 mld $. Il fatturato è aumentato del 7,8% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per il terzo trimestre fiscale 2023 ricavi pari a 8,85 mld $ e l'attuale stima degli analisti per i ricavi è pari a 8,72 mld $.

Hock Tan, Presidente e CEO della società, ha affermato: "I risultati del secondo trimestre di Broadcom sono stati guidati dalla domanda di tecnologie di nuova generazione da hyperscale, mentre le aziende e i fornitori di servizi hanno continuato a sostenere l’attività. Le nostre prospettive per il terzo trimestre prevedono una crescita anno su anno, riflettendo la continua leadership nel networking mentre supportiamo una gamma di prodotti misurata verso reti di intelligenza artificiale su larga scala. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale abbiamo riportato: ricavi consolidati cresciuti dell'8% anno su anno a 8,7 mld $ e il margine EBITDA è aumentato anno su anno al 65%. Abbiamo generato 4,4 mld $ di flusso netto di cassa e prevediamo che i flussi di cassa rimarranno solidi anche nel terzo trimestre. Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti della Società alla fine del trimestre fiscale ammontavano a 11,553 mld $, rispetto ai 12.647 mld $ della fine del trimestre precedente. Durante il secondo trimestre fiscale, abbiamo generato 4,502 mld $ in contanti dalle operazioni e speso 122 mln $ in spese in conto capitale. Inoltre abbiamo speso 3,420 mld $ in riacquisti ed eliminazioni di azioni, di cui 2,806 mld $ in riacquisti di 4,6 milioni di azioni e 614 mln $ in pagamenti di ritenute d'acconto relativi a premi azionari netti maturati nel trimestre (che rappresentano circa 1,0 milioni di azioni trattenute). Infine il 31 marzo 2023, la Società ha pagato un dividendo in contanti di 4,60 dollari per azione, per un totale di 1,914 mld $".

CROWDSTRIKE HLDG. – 1,82%. La società di sicurezza informatica basata su cloud, con la piattaforma CrowdStrike Falcon protegge i clienti dagli attacchi informatici sugli endpoint e sui carichi di lavoro all'interno o all'esterno della rete offrendo visibilità e protezione in tutta l'azienda, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2024 pari a 0,57 $/az. su ricavi per 692.60 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,51 $/az. su ricavi per 677.37 mln $. Il fatturato è cresciuto del 42,0% su base annua. La società ha dichiarato che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2024 tra 0,54 e 0,57 $/az. su ricavi tra 717.2 e 727.4 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,54 $/az. su ricavi per 718.90 mln $. Infine la società ha detto che prevede un aumento degli utili per l’intero anno fiscale 2024 tra 2,32 e 2,43 $/az. aumento su ricavi tra 3,0005 e 3,0367 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,30 $/az. su ricavi per 3,00 mld $.

George Kurtz, Presidente, A.D.e co-fondatore della società, ha affermato: "I risultati del primo trimestre di CrowdStrike hanno superato le nostre metriche previste e hanno raggiunto nuovi traguardi finanziari, offrendo la combinazione vincente di crescita, redditività e flusso netto di cassa su larga scala. La nostra leadership dimostrata nello sfruttare l'intelligenza artificiale per ottenere migliori risultati di sicurezza e consolidare la spesa per la sicurezza posiziona strategicamente CrowdStrike per vincere nei nostri mercati. A livello contabile i punti salienti del trimestre includevano una regola di 75 sulla base del flusso netto di cassa e record di entrate, margine lordo, utili e flusso di contanti. Attraverso la nostra incessante attenzione al lavoro, abbiamo raggiunto questi record rimanendo efficienti in termini di capitale. Abbiamo riportato entrate totali in aumento del 42%, rispetto ai 487,8 mln $ del primo trimestre dell'anno fiscale 2023; i ricavi ricorrenti annuali (ARR) sono aumentati del 42% su base annua e sono cresciuti fino a 2,73 mld $ al 30 aprile 2023, di cui 174,2 mln $ sono stati nuovi ARR netti aggiunti nel trimestre; l'utile da operazioni è stato pari a 115,9 mln $, rispetto ai 83,0 mln $ del primo trimestre dell'anno fiscale 2023; l'utile netto è stato pari a 136,4 mln $, rispetto ai 74,8 mln $ del primo trimestre dell'anno fiscale 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 300,9 mln $, rispetto ai 215,0 mln $ del primo trimestre dell'anno fiscale 2023; il flusso netto di cassa è stato pari a 227,4 mln $, rispetto ai 157,5 mln $ del primo trimestre dell'anno fiscale 2023. La liquidità, i mezzi equivalenti e gli investimenti a breve termine ammontavano a 2,93 mld $ al 30 aprile 2023”.

LULULEMON ATHLETICA + 7,40%. La società è un designer e rivenditore di abbigliamento tecnico sportivo che opera principalmente in Nord America e Australia, ha riportato utili nel primo trimestre 2023 pari a 2,28 $/az. su ricavi per 2,00 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,98 $/az. su ricavi per 1,92 mld $. Il fatturato è cresciuto del 24,0 % su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per il secondo trimestre 2023 utili tra 2,47 e 2,52 $/az. su ricavi tra 2,14 e 2,17 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,50 $/az. su ricavi pari a 2,16 mld $. Inoltre la società ha affermato che ora si aspetta utili per tutto il 2023 tra 11,74 e 11,94 $/az. su ricavi tra 9,44 e 9,51 mld $, mentre l'attuale stima degli analisti per gli utili è di 11,61 $/az. su ricavi di 9,37 mld $.

Calvin McDonald, A.D. della società, ha dichiarato: "Siamo soddisfatti del nostro solido inizio d'anno, offrendo una buona performance finanziaria e un aumento continuo. I risultati riflettono la forza delle nostre relazioni con i clienti, i nostri prodotti innovativi e il modo in cui il marchio risuona in tutto il mondo. Quest'anno celebriamo il nostro 25° anniversario e il modello basato sulla comunità rimane uno dei nostri maggiori vantaggi competitivi. Siamo entusiasti per il futuro e rimaniamo sulla buona strada per realizzare il nostro piano di crescita Power of Three ×2. A livello contabile nel primo trimestre abbiamo riportato: ricavi netti aumentati del 24% a 2,0 mld $ o aumentati del 27% su base dollaro costante; le vendite totali sono aumentate del 14% o del 17% su base dollaro costante; i ricavi netti diretti dal consumatore hanno rappresentato il 42% dei ricavi netti totali rispetto al 45% del primo trimestre del 2022. L'utile lordo è aumentato del 32% a 1,2 mld $ e il margine lordo è aumentato di 360 punti base al 57,5%; il reddito derivante dalle operazioni è aumentato del 54% a 401,4 mln $; il margine operativo è aumentato di 400 punti base al 20,1%. Abbiamo chiuso il primo trimestre del 2023 con 950,6 mln $ in liquidità e mezzi equivalenti e la capacità della linea di credito impegnata è pari a 393,5 mln $. Abbiamo riacquistato 0,3 milioni di azioni proprie ordinarie a un prezzo medio di 336,37 $/az. per un costo totale pari a 98,1 mln $. Infine abbiamo aperto sette nuovi negozi gestiti dall'azienda durante il primo trimestre, chiudendo con 662 negozi”.

ZSCALER + 9,01%. E’ una società di sicurezza cloud. La piattaforma tecnologica cloud-native dell'azienda, Zscaler Zero Trust Exchange, è progettata per aiutare i clienti ad essere più agili, efficienti, resilienti e sicuri, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2023 pari a 0,48 $/az. su un fatturato di 418.80 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,42 $/az. su un fatturato pari a 415.66 mln $. I ricavi sono aumentati del 46,0% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2023 di circa 0,49 $/az. su un fatturato tra 429.0 e 431.0 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,47 $/az. su un fatturato di 428.44 mln $. Infine la società alza le previsioni per l’intero anno fiscale 2023, affermando di aspettarsi utili tra 1,63 e 1,64 $/az. su ricavi tra 1,591 e 1,593 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,55 $/az. su ricavi per 1,59 mld $.

Jay Chaudhry, Presidente e CEO di Zscaler, ha affermato: "Il valore aziendale fornito dalla nostra piattaforma di sicurezza Zero Trust continua a guidare l'adozione da parte dei clienti di tutti i settori e a livello globale, portando a un altro trimestre di forte crescita. Su base annua, abbiamo registrato una crescita superando tutte le nostre previsioni dello scorso trimestre. Crediamo che la nostra piattaforma altamente scalabile ed estensibile consenta ai clienti di elevare notevolmente la loro posizione di sicurezza, ridurre la complessità IT e aumentare la produttività dei dipendenti, fornendo un vantaggio competitivo e contribuendo a garantire loro il successo aziendale in questo contesto macroeconomico incerto. A livello contabile nel terzo trimestre fiscale abbiamo riportato: "ricavi in aumento del 46% anno su anno; l'utile da operazioni è stato pari a 63,9 mln $ o il 15% delle entrate, rispetto ai 27,2 mln $ o il 9% delle entrate del terzo trimestre dell'anno fiscale 2022; l'utile netto è stato pari a 74,6 mln $ rispetto ai 24,7 mln $ del terzo trimestre dell'anno fiscale 2022. Il flusso di cassa fornito dalle operazioni è stato pari a 108,5 mln $ o il 26% delle entrate, rispetto ai 77,2 mln $ o il 27% delle entrate del terzo trimestre dell'anno fiscale 2022; il flusso netto di cassa è stato pari a 73,9 mln $ o il 18% delle entrate, rispetto ai 43,7 mln $ o il 15% delle entrate del terzo trimestre dell'anno fiscale 2022. Le entrate differite sono state pari a 1,1754 mld $ al 30 aprile 2023, con un aumento del 44% anno su anno; le disponibilità liquide, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine sono stati pari a 1,9684 mld $ al 30 aprile 2023, con un aumento di 237,1 mln $ rispetto al 31 luglio 2022”.

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SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>
CONSIGLIAMO DI SEGUIRE IN PAPER TRADING LE OPERAZIONI PER QUALCHE SETTIMANA PRIMA DI APPLICARLE.

ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (05/06/2023):

NON SONO PRESENTI NUOVI SEGNALI DI ACQUISTO.