Piano Bar : Verità assolute, verità relative...


Piano Bar di Virginio Frigieri
*Verità assolute, verità relaitve…*

Un lettore attento pone una questione insidiosa e tutt'altro che di lana caprina: mi è parso il caso, a beneficio di tutti, di andare oltre una breve risposta nello spazio dei commenti.
Scrive il lettore:
Buongiorno mr.Frigieri : come si conciliano le sue ipotesi di rialzo dell'oro e dell'argento con un ipotizzato contemporaneo rafforzamento del USD ( fino alla parità ed oltre…)? Grazie per la cortese attenzione !

Il lettore pone una questione seria perché effettivamente pensare che il prezzo delle commodity possa salire mentre contemporaneamente il dollaro si rafforza stride e si scontra decisamente con le sane e buone regole di buon senso della nonna… ma come? …se ieri con un dollaro potevo acquistare una certa quantità di oro ed oggi il dollaro si è rafforzato e vale più di ieri è evidente che con lo stesso dollaro potrò acquistare una quantità di oro maggiore e quindi rovesciando la visuale il prezzo dell'oro sarà più basso… domani il dollaro si indebolisce significa che domani con il medesimo dollaro riuscirò ad acquistare meno oro… chi può confutare una verità così elementare?
Purtroppo la storia dell'economia è costellata di queste "verità relative" che si insinuano nel pensiero collettivo come "verità assolute" che poi hanno portato e continueranno a portare in futuro a disastri e fallimenti terribili…
Ma prima di entrare in questo capitolo, devo tuttavia chiarire per l'ennesima volta la mia vision sull'oro che nel medio non è mai stata rialzista; quando l'oro viaggiava ancora sopra i 1500-1600$ e tutti si sperticavano a dare target di 3000, 4000, 5000 $/onz io sostenevo, come sostengo oggi, che quei target nel prossimo ciclo quarantennale dell'oro saranno sicuramente raggiunti e forse anche superati, ma che prima di arrivare lì, l'oro avrebbe dovuto rivedere prezzi a 3 cifre (ovvero sotto 1000) e quando io metto uno schema come quello di due settimane fa , che rimetto ancora oggi per i "duri di comprendonio", non mi potete dire che sono uno sfegatato rialzista.

Ora sappiamo che nel trading tutto è permesso e lecito… si può fare trading sulle news e sui rumors come si può fare trading seguendo le fasi della luna e la posizione dei pianeti in cielo… ed io rispetto TUTTI.
Ma in tutti i casi un bravo analista deve avere una linea, un metodo e non cambiare idea ogni cinque minuti (a meno che di mestiere non faccia lo scalper). Io ho amato e fatto molti studi su Fibonacci, le proprietà della serie etc etc, e quando si è trattato di scegliere fra Gann ed Elliott, per me è stato "naturale" prendere la strada di Elliott dove Fibonacci te lo ritrovi ad ogni piè sospinto.
Questo non significa che chi invece usa Gann sbagli… anzi… ma su questa rubrica (vi sfido a scandagliare tutto lo storico), non troverete mai un riferimento a Gann, semplicemente perché non è il mio metodo.
Scelto il metodo un buon analista ha il "dovere" della disciplina nell'applicazione dello stesso sia rispetto a se stesso che per rispetto nei confronti dei lettori, se no vai a fare il ciocca piatti alle fiere e buonanotte.

La teoria delle Onde di Elliott dice che servono cinque onde al rialzo per considerare terminata l'onda B in contro trend.
Ma la teoria delle onde è infallibile ??? Certamente NO!!!
Ma la prova che sto prendendo un granchio ce l'ho solo se viene schiantato il minimo di 1098$/onz.. Quando cederà 1098 senza che l'oro abbia bucato 1250$ prima e 1307$ dopo, allora dovrò fare mea culpa e chiedere scusa ai lettori, e rivedere tutto l'attuale conteggio del modello che ci ha portato dal massimo storico dell'oro fino ad oggi, ma finchè questo non succede, Frigieri con la disciplina di un colonnello tedesco delle SS, deve tenere la barra al centro e il target sopra 1307. Questo a prescindere dal dollaro…, dalla Fed…, da cosa dice la Yellen… e tutto quello che si trova nel calderone mass-mediatico.

Terminato il chiarimento tecnico, possiamo tornare alla domanda del lettore a al discorso delle "verità relative"/"verità assolute" con esempi concreti di vita vissuta e comincio dalla più banale.

I miei nonni e i miei genitori sono cresciuti con impresso a fuoco nel cervello che "…il mattone nel lungo termine paga sempre!!!". Quante decine o centinaia di volte l'avete sentito dire?? Io ho perso il conto … Eppure questo detto popolare che è risultato vero ed ha funzionato per decenni dalla fine della seconda guerra mondiale alla fine del millennio è una puttanata clamorosa se non si contestualizza correttamente.
Della serie: in un'economia dominata dall'inflazione, il mattone paga sempre e più l'inflazione è alta più ripaga in fretta…. Ma basta che l'umore sociale cambi e l'economia entri in un regime di inflazione zero o peggio ancora di deflazione che il mattone col passare del tempo non solo non paga più ma erode il valore dell'immobile stesso. Andate a chiedere ai tanti giapponesi che sottoscrissero un mutuo per la casa alla fine degli anni '80 appena prima che l'economia si avvitasse in un lungo periodo di deflazione e scoprirete un sacco di persone che hanno finito di pagare il mutuo in questi ultimi anni ed oggi si ritrovano con un immobile che nella migliore delle ipotesi vale un terzo in meno di quello che gli è costato col mutuo sottoscritto 20, 25 o 30 anni prima.

Se i modelli finanziari tradizionali, fossero delle certezze matematiche prevedere la crisi del 2007-2009 avrebbe dovuto essere uno scherzo ed invece non solo non sono riusciti a prevedere la crisi che stava venendo avanti, ma ahimè sono destinati a fallire di nuovo (e ancora).

Prendiamo un altro esempio: la teoria economica sostiene che le obbligazioni viaggiano "in concorrenza" con le azioni perché più è alto il reddito che gli investitori possono ottenere da obbligazioni "sicure", meno attraente sarà il tasso di interesse che si può ottenere dalle più "pericolose" azioni, con la distribuzione dei dividendi azionari; al contrario, quando si contrae fin quasi ad azzerarsi, il reddito che gli investitori possono ottenere da obbligazioni "sicure", tanto più attraenti risulteranno le azioni e la distribuzione di dividendi che si potranno incassare…
Vi quadra? Mi sembra una dichiarazione "ragionevole" e di buon senso. Sarebbe come, in campo economico, affermare che "l'aumento dei prezzi delle carni bovine rende più attraente l'acquisto di carne di pollo. Mi pare un'affermazione semplice e vera. Peccato che in campo finanziario simili dichiarazioni volano in aria di fronte all'evidenza.
Nel grafico sotto pubblicato da Elliott Wave International, possiamo osservare la storia dei quattro più grandi cali del mercato azionario degli ultimi cento anni. Sono raffigurati crolli che vanno dal 54% all' 89%.

In tutti questi casi, i tassi di interesse sono diminuiti, e in due di questi casi sono andati fino a zero! Ma se fosse vero l'enunciato precedente, gli investitori vedendo azzerarsi i tassi di interesse, avrebbero dovuto scambiare tutte le loro obbligazioni in azioni che con prezzi così bassi avrebbero reso allettante perfino un dividendo invariato rispetto all'esercizio precedente. Ma il fatto è che non l'hanno fatto; anzi hanno fatto il contrario, vendendo azioni e comprando obbligazioni. Cos'è che gli investitori non riescono a capire sul valore dei dividendi?…

In realtà quando un'economia si contrae per cause esogene … risulta altrettanto facile ed efficace sostenere la tesi opposta. Allora si può ragionevolmente e razionalmente affermare che:
"Quando un'economia implode, i valori aziendali cadono, deprimendo il mercato azionario. Allo stesso tempo, cade la domanda di prestiti, che va a deprimere i tassi di interesse. In altre parole, quando l'economia si contrae, entrambi questi trend si muovono insieme verso il basso. Viceversa, quando l'economia si espande, entrambe queste tendenze muovono insieme al rialzo. Questa tesi spiega perché i tassi di interesse e i prezzi delle azioni vanno nella stessa direzione. "
Visto? Con un ragionamento razionale e ragionevole abbiamo spiegato i casi mostrati su quei grafici.
E spiegano anche il caso opposto che vediamo sotto di azioni e rendimenti che salgono insieme:

Tutto chiaro e risolto allora? Neanche per sogno perché se si va a cercare troveremo altri casi in cui effettivamente un rialzo delle borse ha coinciso con un ribasso dei tassi e viceversa

A questo punto, gli economisti delle "teorie convenzionali" potrebbero cercare di formulare una complessa rete di interrelazioni per spiegare queste mutevoli, quanto contraddittorie correlazioni!!. Ma poi serve? Io devo ancora leggere che questo approccio abbia dato a qualche economista un vantaggio nel prevedere i tassi di interesse, i prezzi delle azioni o il rapporto tra questi…

Se poi vogliamo ritornare al dollaro e alle commodity, dobbiamo anche dire che i prezzi delle commodity non dipendono esclusivamente dall'andamento del dollaro… c'è una domanda del mercato che risente delle aspettative che i più hanno sul ciclo economico e c'è un'offerta di beni che nel caso delle commodity agricole dipende molto anche da fattori stagionali, siccità/piogge/tempeste/uragani raccolti scarsi/raccolti abbondanti, e nel caso dei metalli dipende dal rapporto tra i prezzi del mercato e i costi di estrazione e dal numero di miniere che si lasciano aperte o si tengono chiuse per far lievitare i prezzi stessi. La stessa forza del Dollaro non dipende solo dalle decisioni della FED di stampare o meno e di alzare o meno i tassi ma dipende anche dal come le altre divise si pongono nei suoi confronti. Il dollaro si rafforza tanto se la Fed spegne le rotative, quanto se le rotative le accende Draghi, la Bank of Japan e la Cina… insomma i fattori in gioco sono veramente tanti e siccome in ultima analisi io non mi chiamo Paul Krugman, l'unica cosa che posso fare da "discreto analista tecnico" è dimostrare ai lettori, con grafici alla mano, che la regola della nonna si è instaurata nella mente delle persone come "verità assoluta" solo perchè nella stragrande maggioranza dei casi si è rivelata corretta, cosi come i miei nonni e i miei genitori erano assolutamente certi che il mattone alla lunga paga sempre!. Da qua a pensare che la regola della nonna possa essere una certezza matematica come il Teorema di Pitagora ce ne passa e nella prossima sequenza di grafici mostrerò sia casi in cui la correlazione "dollaro su / oro giù" e "dollaro giù / oro su" ha funzionato alla perfezione ed altri casi in cui o si muovevano all'unisono o uno scendeva e saliva e l'altro si manteneva fermo in verticale.

Il fatto che voi viaggiate in aereo da oltre trent'anni e non vie è ancora successo nulla, non dimostra che vi andrà sempre bene, ma dimostra solamente che l'affidabilità dei voli aerei ha degli standard di sicurezza elevatissimi in grado di limitare i danni a meno di 500 vittime all'anno a fronte di decine di milioni di persone che in un anno prendono un volo. Ma se non siete imbecilli, dovete mettere in conto che se l'unico aereo che cade quest'anno è il vostro, voi comunque siete morti!.

Il grafico sopra mostra la correlazione che dal 2002 al 2005 ha funzionato perfettamente, anche se un po' sbilanciata sull'oro. Il dollar index nella parte inferiore della schermata è sceso costantemente portandosi da quota 120 a quota 80 lasciando sul terreno un 33%. Nello stesso periodo il prezzo dell'oro sale con un po' di effetto leva mettendo a segno una performance di oltre il 52%. Ma appena ci spostiamo un po' in avanti possiamo vedere come nel periodo 2006-2009, le cose non siano andate affatto in maniera così limpida e pulita…

In questo grafico possiamo osservare diversi momenti. Sotto sempre il dollar index che da novembre 2006 a marzo 2008 con velocità e pendenze diverse va comunque a perdere quasi un 29%. Nel primo periodo fino a dicembre 2006 la correlazione dollaro_giù/Oro_su viene rispettata anche se con parecchia leva nei confronti dell'oro… il dollar index infatti perde poco più di un 10%, ma l'oro nello stesso tempo mette a segno una performance che sfiora il 60%.
Nel secondo periodo da dicembre 2006 a ottobre 2007 il dollar index continua a scendere ma meno bruscamente e cala di un ulteriore 7,30%. L'oro in tutto quel tempo si mette in un canale di oscillazione laterale poco più ampio di un 15% e arriva a ottobre 2007 praticamente invariato sulle stesse quotazioni di partenza. Nella terza e ultima fase di discesa fino a marzo del 2008 il dollar index perde un ulteriore 8% di valore e questa volta abbiamo nuovamente la correlazione giusta sempre con un consistente effetto leva che permette all'oro di salire di un 43%. A questo punto da Marzo a Luglio 2008 il dollar-index recupera oltre il 26% ma l'oro invece di seguire l'abc del dollaro rovesciato al ribasso scende solo nella prima fase e, a fine luglio, quando termina il rialzo del dollaro, l'oro si è praticamente riposizionato ai livello di partenza.

Il terzo grafico della serie mostra il periodo giugno '99 febbraio 2001.
Il dollaro inizia la sua discesa da quota 105 e con costanza e senza scossoni arriva a quota 80 con calo che sfiora il 25%. L'oro nella prima parte del periodo segue in maniera inversa al rialzo confermando la regola della nonna, salvo poi strappare al ribasso con un poderoso gap inseguendo le quotazioni in discesa del dollaro nella parte centrale. Nel terzo tempo che per il dollaro è tutto in discesa, di nuovo si ripete lo schema di prima… l'oro comincia a salire nella fase iniziale poi torna a precipitare sui livelli di partenza nella zona centrale del terzo periodo, poi ancora un tentativo di rimbalzo e il ritorno ai livelli di partenza a fine del terzo periodo. Mi sono fermato qua ma vi faccio notare che anche dopo nella zona destra del grafico l'oro invece di andare in direzione opposta al dollaro, ha continuato a muoversi all'unisono rimbalzando quando il dollaro rimbalzava e facendo nuovi minimi ogni volta che il dollaro ha fatto nuovi minimi. Se la correlazione fosse sempre vera, alla fine del terzo periodo l'oro avrebbe dovuto trovarsi grosso modo dove termina la riga gialla.

Ancora un caso diverso: nel grafico sopra nella parte destra gli attori hanno rispettato i loro copioni e vediamo chiaramente che una salita del dollaro del 17%, provoca un calo dell'oro del 35% (stavolta c'è una leva 2). Ma se osserviamo la parte sinistra del grafico, vediamo che nonostante una caduta del dollaro superiore al 17%, l'oro è rimasto praticamente immobile in trading range laterale.

L'ultimo grafico, rappresenta l'andamento più vicino a noi nel tempo e rispecchia un po' tutte le casistiche, ovvero:
nel primo periodo la regola della nonna è vera e viene rispettata; infatti dollaro sale e oro scende. La stessa cosa accade nel breve secondo periodo, dopodichè abbiamo nel centro del grafico un dollaro praticamente stabile in laterale dentro a un canale largo circa il 7% e oro che si tuffa giù dal dirupo… finita la fase di laterale e fino ai giorni nostri abbiamo oro e dollaro che muovono quasi insieme nella stessa direzione.

Poi, il motivo io lo ignoro, ma come vedete, prima di assumere una verità della nonna come verità assoluta, sarebbe meglio ascoltare meno guru/media e passare più tempo ad osservare i grafici nudi e crudi.

Alla prossima.