Piano Bar : Quadro Tecnico del 2016-05-08


Piano Bar  di Virginio Frigieri

  • Quadro Tecnico del 8 Mag. 2016

I mercati azionari americani sono riusciti a chiudere la settimana con un rally al rialzo che non è però stato abbastanza forte per evitare che la barra settimanale andasse a chiudere ad un livello inferiore all'ottava precedente. Dal massimo del 20 Aprile, i prezzi stanno ora  ripercorrendo la gamba rialzista iniziata l'11 febbraio scorso riprendendosi i guadagni messi a segno nelle ultime due settimane del suddetto periodo  quando la misura della fiducia degli investitori raggiunse un estremo rialzista pluriennale. Nel quasi totale silenzio dei media il 1° maggio abbiamo assistito al default del Puerto Rico che avevamo anticipato lo scorso Ottobre nell'incontro a Milano con i lettori. Il default dei Bond municipali è diventato quindi ufficiale, avendo l'amministrazione portoricana mancato il pagamento del capitale lo scorso 1° maggio. Ora mi direte che l'economia portoricana conta come il due di coppe sotto strozzo quando a briscola c'è denari, ma ricordatevi che contrariamente all'elevato consenso attuale, questo non è e non resterà un caso isolato... man mano che la deflazione avanzerà molti altri bond municipali cadranno in default. Il sentiment su oro e argento si è ora capovolto passando dall'estremo pessimismo dello scorso dicembre ad un livello di elevato ottimismo. Questa nuova tendenza rischia di portare nel breve termine ad un declino delle quotazioni per le inevitabili prese di beneficio. Complessivamente però sono convinto che vi sia ancora un buon margine di recupero per oro e argento rispetto a quanto visto finora, e per questo non ho toccato le posizoni in portafoglio. Il dollaro avendo rotto il minimo della scorsa estate ha sconfessato la nostra ipotesi un onda (4) formata da un triangolo ripristinando normale ABC in formazione Flat 335 ed ha iniziato un rally al rialzo che dovrebbe costituire l'onda (5) al rialzo che durerà diverse settimane. Lo spread tra il rendimento dei titoli spazzatura e i Treasury-Bond americani dopo aver sforato la soglia pericolosissma dell'8% a gennaio, ora si è ridotto e sta provando a tornare sotto al 6% come mostra il grafico sottostante:

Ma veniamo al dettaglio dell'analisi sugli indici azionari. I mercati azionari stanno mostrando una lingua biforcuta, nel senso che mentre molti indici e settori hanno già realizzato i loro Top e si trovano in un mercato decisamente orso (basta guardare il Dax e viene freddo, ma ne parleremo la settimana prossima sull'Europen-Zone)  altri, ma in particolar modo gli indici delle blue-chip americane come il Dow-Jones e l''S&P500, sono rimbalzati fino a sfiorare i precedenti massimi del 2015. Se si analizzano i dieci principali settori economici dell'S&P500 solo due (Utility e beni di prima necessità) sono vicinissimi ai loro massimi storici di tutti i tempi ed hanno contribuito a portare l'S&P500 a solo l'1,1% di distanza da quel massimo di 2.134,72 punti realizzato il 20 maggio dello scorso anno.

Tutto questo porta ad un quadro tecnico che lascia aperte per ora entrambe le strade, ovvero sia uno scenario rialzista che un ribassista e solo il tempo ci dirà quale dei due era giusto, ma per capire cosa voglio dire bisogna che passiamo ai grafici:

Se osserviamo il grafico l'MSCI_World che contiene 1612 titoli di livello globale scelti su oltre 20 paesi il quadro tecnico è piuttosto chiaro e lascia pochi dubbi sulla formazione del mercato orso che va delineandosi. Ma se ripetiamo lo stesso esercizio sul Dow e sull'S&P500 le cose non sono assolutamente così chiare. Sotto vediamo entrambi gli indici nelle due ipotesi:

Questo è lo scenario che fino a pochi mesi fa avevamo sempre sostenuto e che continuerà comunque a restare valido fino a quando non non sarà spazzato via il massimo storico del 2015. Ora sotto di nuovo il Dow Jones nella ipotesi di uno scenario rialzista non ancora terminato a cui mancherebbe un’onda 5 che è in corso.

L’unica differenza è che in questo caso viene considerata un’onda (3) estesa e di conseguenza quello che è accaduto dal massimo dello scorso anno a fine gennaio è tutta onda (4) ed ora sarebbe in corso la 5 che potrebbe finire tra un annetto o forse più. Ripetiamo ora l’esercizio sull’S&P500 e vediamo che la musica non cambia:

Questo è lo scenario ribassista che fino a febbraio sostenevo come “il più probabile” e sotto vediamo il possibile scenario rialzista.

La verità la scopriremo solo vivendo ma, siccome i vecchi lettori sanno che io raramente cambio idea,  ci tenevo a far capire che l’unico motivo per cui ora sono possibilista su una continuazione del bull market è data appunto dal forte riavvicinamento dei prezzi ai massimi della scorsa estate dei due principali indici americani.

Rendimenti dei T-Bond

Per un’onda 3 le cose stanno procedendo lentamente e francamente non mi aspettavo una correzione così marcata; in ogni caso non tocco il conteggio perché fino a quando il minimo di onda 2 non viene violato non posso invalidare l’idea che siamo su un onda 3. Seguiremo quello che accade nelle prossime sedute.

Dollar Index e EUR/USD:

Il dollaro ha spazzato via il minimo di onda A e questo ci consente adesso di cancellare l’ipotesi del triangolo che ci ha tenuti in confusione negli ultimi mesi.  Adesso siamo sicuramente in una configurazione classica ABC in un cosidetto Expanded Flat (3-3-5). L’expanded-flat si verifica quando il massimo di onda B va anche di poco a superare il massimo della precedente onda impulsiva che in questo caso è la (3); sopra ho messo il prezzi massimi realizzati  e si vede che di poco l’onda B ha sforato.  Ora l’onda (4) sembra essere terminata; se non lo fosse potrebbe fare un ulteriore nuovo minimo ma di poco sotto al minimo attuale ed in ogni caso partirà (ma per me è già partita un’oda (5) destinata a durare molte settimane, anche se per ora l’euro non sta ancora confermando la figura in modo speculare.

Come si vede dal grafico sopra per l’Euro non vi è ancora nessun cambiamento e a meno di una spinta sora al massimo di onda A che porterebbe ad una configurazione di tipo “flat” anche sull’Euro si prosegue con lo sviluppo del triangolo che seguiamo da tempo. Chi lavora in ottica di breve, la discesa dell’euro continuasse,  potrebbe certamente pensare  ad uno short con obiettivo in area 1,07-1,06.

Oro e Argento:

Venerdi con un fulmineo colpo di reni, l’oro si è riportato verso quota 1.270$ il che fa sperare che il recente massimo di 1.304,07  possa essere superato al rialzo, però dai grafici dei COT il grado di ottimismo degli speculatori è ancora molto alto per sperare che questo avvenga subito in pochi giorni. Come ho detto rispondendo a un lettore che mi chiedeva il da farsi sull’oro, per mesi su questa rubrica si è scritto che il target minimo (ma proprio minimo) dell’onda B cerchiata di grado Primary era a 1.307,40 per cui diciamo che se qualcuno la settimana scorsa ha voluto prendere profitto o alleggerire, di certo male non ha fatto. Dopo personalmente siccome non vedo molti altri posti più tranquilli in cui mettere i risparmi, sono disposto ad accettare il rischio di un ulteriore correzione a breve termine, perche penso e credo che l’oro (e anche l’argento) abbiano spazio per fare meglio di quello che abbiamo visto finora. Poi la sfera di cristallo non ce l’ho, ma questo è il mio pensiero.

L’argento ha visto salire venerdì scorso l’indice di fiducia dei  tori al 90% (livello più alto degli ultimi 18 mesi) ricordo che toccò il 92% ad agosto 2013. I grandi speculatori sono in possesso di un numero record di posizioni lunghe in future e opzioni mentre le posizioni sullo Spot mantengono la loro terza posizione netta corta nella storia. E anche questi indici suggeriscono che una correzione su oro e argento sia nell’aria, ma ognuno come detto sopra si regoli come crede.

alla prossima