Piano Bar : Quadro Tecnico del 2016-03-06


Piano Bar  di Virginio Frigieri

  • Quadro Tecnico del 06 Mar. 2016

Sia il Dow Jones che l'S&P500 e a seguire un pò tutti gli altri indici dopo un gennaio decisamente brutto chiudono febbraio con discreti guadagni e un buon recupero rispetto a gennaio. Per condensare e ridurre un pò il numero dei grafici, oggi posto il Russell 3000 che da solo rappresenta il 98% dei titoli acquistabili sul mercato azionario statunitense.

Il Russell 3000 ha fatto segnare il suo massimo il 23 giugno del 2015 a 1275 punti; da allora  possiamo identificare un (1) (2) che fa sottintendere l'inizio di un mercato orso pesante, ma a tutt'oggi non possiamo ancora escludere un modello alternativo che vedrebbe al posto dell'onda (5) che chiude la C cerchiata l'apice della (3) posizionata prima, per cui il modello che segue al ribasso potrebbe essere un ABC che forma la (4) (ovvero una A al posto della (1), una B al posto della (2) e la C in corso). Se fosse così allora per chiudere la b di grado cycle mancherebbe ancora una (5) rialzista con un nuovo massimo. Dopo possiamo fare altre considerazioni e possiamo dire che con lo spread tra Junk Bond e Tresaury Bond in ampliamento il rapporto oro/argento in flessione e il rapporto tra small cup (beta elevato) e large cap (beta più basso) anch'esso in caduta, le probabilità favoriscono lo scenario ribassista, ma ripeto le ipotesi per ora sono entrambe vive poi se vedremo il cedimento della trendline di sostegno, allora torneremo sull'argomento.

Rendimenti dei T-Bond

L'aumento del trentennale americano finalmente riceve vento in poppa e i rendimenti saltta nella seduta di venerdi a toccare 2,73% salvo chiudere leggermente sotto ma comunque sopra 2,70%. Questa spinta fa parte di un onda 3 da capire se di grado minor o come onda iii cerchiata di grado minute nel qual caso l'onda in corso sarebbe ancora la 1 di grado minor. In ogni caso questa spinta deve portare i rendimenti almeno in zona 3% ; un calo sotto 2,512 ci riporterebbe ad un atteggiamento più neutro.

Dollar Index e EUR/USD:

Il Dollar Index continua a tracciare un onda intermedia (4) seguendo quasi alla lettera lo schizzo disegnato due o tre settimane fa. Va detto che allora avevamo ipotizzato due possibili scenari, ma a stasera con l'evoluzione che c'è stata le quotazioni per la soluzione del triangolo hanno preso decisamente quota rispetto all'ipotesi del flat, che a meno di sorprese dell'ultimo secondo può essere archiviata, e la settimana prossima sicuramente la tolgo. Il Dollaro appare in ritardo rispetto al massimo dello scorso anno, o meglio io non mi aspettavo una correzione così lunga in termini di tempo, ma credo ancora nel modello rialzista e sul fatto che terminato il triangolo ci sarà un'onda (5) al rialzo.

Sull'Euro osserviamo l'onda D in corso (figura rovesciata rispetto al dollar-index) che ha attirato i prezzi a 1,0825. Sull'euro servono probabilmente alcune suddivisioni in più rispetto al Dollar Index prima che l'onda D si completi, ma alla fine dovremmo avere un onda E che rimbalza senza raggiungere il masssimo di onda C e a quel punto potrà riprendere la corsa verso il basso.

Oro e Argento:

Oro e argento procedono come da copione. Dico subito cercando di anticipare eventuali domande dei lettori che il breakout del triangolo di onda 4 per prendere l'onda 5 non è assolutamente nè un buon punto nè di entrata nè di ricarico. A parte i casi di troncamento o failure dove l'onda 5 non riesce a far fuori il massimo di onda 3, nella stragrande maggioranza dei casi l'onda 5 si presenta uguale all'onda 1 e nel nostro caso se osservate il grafico l'onda 1 non è stata molto lunga (del resto si veniva da un prolungato periodo di pessimismo fortissimo su oro e argento). Quindi chi è entrato come noi per cavalcare l'onda "B cerchiata" se vuole ricaricare la posizione ragionando come ragiona un analista di Elliott, aspetta di vedere delineata e finita l'onda (B) per cavalcare la (C) , ma per ora sta alla finestra con quello che ha. Per altro quando saremo in prossimità della fine di onda (B) saremo anche molto più precisi nel calcolare il target di onda (C).

  • Sotto i grafici.

alla prossima

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