Il solito tira e molla con l’Europa


E così venne il giorno in cui il Def fu presentato e le ire dei mercati si abbatterono sul debito governativo italiano. Francamente questo continuo e pervasivo affondo verso il nostro Paese ha stancato a sufficienza e si badi bene, non solo per il valore degli investimenti, ma anche e forse soprattutto per la sgradevole evidenza di essere ostaggi di entità astratte come “il mercato”.

Da tempo è noto che nessun Paese (ripetiamo, nessun Paese) sarebbe in grado di ripagare per intero il proprio debito pubblico, perché ormai la carta e l’effetto leva hanno preso il sopravvento sul vecchio ma sano legame tra carta e collaterale in oro. Per chi avesse la memoria corta ricordiamo che qualche anno fa gli USA approvarono una legge che alzò l’asticella del montante del debito pubblico dopo che S&P aveva declassato il rating del debito USA e il Tesoro aveva ovviamente criticato sia l’operato sia le conclusioni cui era giunta l’agenzia di rating.

Detto questo, non è il caso di mettere a rischio la stabilità della zona Euro ma non ha nemmeno senso dover sempre mediare (per non dire accettare obtorto collo) le esigenze di un Paese che è ormai alla frutta con gli interessi di altri. Interessi che sono quelli che ci hanno, guarda caso, portato a questa situazione disastrosa.

Ora si legge che il Governo stia rivedendo alcuni numeri, per conciliare un po’ con le critiche che sono giunte da ogni dove, con un deficit che dovrebbe essere ridotto al 2,20% nel 2020 e al 2,00% nel 2021, rispetto al programma originario che prevedeva un defici al 2,40% per i prossimi tre anni. E così lo spread si calma un po’ e torna sotto 300 bps. Ci rimarrà?

Difficile saperlo poiché è evidente che gli umori saranno ancora per molto tempo condizionati dalle schermaglie tra il nostro esecutivo e il resto dei politici europei. Il nostro portafoglio torna a risentire la pressione e corregge nuovamente con un NAV che vale oggi 110,00 rispetto ai 110,72 dell’ultima valorizzazione. Viste le turbolenze sui mercati attendiamo un momento prima di dar fondo alla liquidità che abbiamo in cassa con nuovi acquisti. Portafoglio aggiornato nella consueta sezione e NAV pubblicato anche qui sotto.

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