La sottile differenza tra Trading e Gambling


Il sogno di ogni risparmiatore, quello che ognuno di noi ha avuto almeno una volta nella vita, forse proprio coincidente con il primo acquisto in assoluto, in cui ci si è sentiti possessori di un pacchetto azionario, può essere facilmente dedotto dal grafico di sotto.

La prima cosa che si fa quando si osserva un grafico, magari anche incosciamente, è fare un rapido calcolo di quanto si sarebbe guadagnato investendo ai prezzi minimi e vendendo ai relativi, prezzi massimi.

La storia della borsa è piena zeppa di sogni, e forse è proprio questa caratteristica ad attirare sempre in maniera immutabile l'attenzione delle persone.

Quando poi, si vuole trasformare il semplice ruolo di investitore mediamente informato, in un qualcosa di più professionale  e metodico, ci si imbatte in una innumerevole vastità di variabili.

Il trend, le prime analisi tecniche fatte in casa, le prime analisi di fondamentali e, infine, con lo scoccare del primo acquisto, le proprie reazioni emotive che oscillano rapidamente tra l'euforia e la preoccupazione con un minimo comun-denominatore: l'assoluta certezza di aver acquistato ad un ottimo prezzo, a cui, senza dubbio seguirà un rialzo delle quotazioni.

E' proprio in questo esatto momento che si presenta l'amletico bivio: Trading o Gambling ( gioco d'azzardo ).

E' in questo preciso istante che incosciamente si sta scegliendo di prendere la prima o la seconda strada.

Il risultato?

Se sceglierete la seconda strada, quella del Gambling, sappiate che il banco vince sempre, più volte si ripete questa tecnica, più vi accorgerete di quanto sia vera questa proporzione che è ampiamente conclamata da arcinoti modelli matematici, nonchè statistici.

Se sceglierete invece, la seconda strada, con cognizione di causa e con padronanza dei mezzi che il mercato mette a disposizione, avrete la possibilità di farla diventare una attività redditizia o magari anche una vera e propria professione.

Se volgete per un attimo ancora, lo sguardo al grafico che è stato allegato in alto, è bene sappiate che in tutta Wall Street, non esiste una Banca d'affari o un singolo Trader che abbia seguito la tecnica del Buy and Hold, ovvero dell'acquisto al minimo per vendere al massimo.

Il perchè è annidato nei meandri dei dati inerenti ai volumi di contrattazione giornaliera.

Wall Street e tutti gli operatori, costruiscono il loro guadagno dalla miriade di contrattazioni che avvengono secondo per secondo su tutti gli strumenti finanziari messi a disposizione.

Essenzialmente, la tipologia di Trader si differenzia tra chi "decide il prezzo" e chi lo "subisce" semplicemente perchè non è a conoscenza di questo semplice concetto.

Di una cosa si può essere certi, esiste un moto armonioso nei mercati, esiste una logica che ha basi matematiche e comportamentali su cui fondarsi.

Queste leggi aromoniose, si manifestano nei book di contrattazione e nei contratti scambiati e, infine, i grafici ne sono il libro trascritto che ne esce fuori e che rimane eternamente ai posteri.

Saper leggere un book di contrattazione e , successivamente, un grafico può essere giudicato in maniera semplicistica, come un percorso semplice e deduttivo.

In realtà è lo scoglio più difficile da superare che si incontra quando si vuol fare parte della categoria di coloro che "decidono il prezzo".

Ciò che non mi stancherò mai di ripetere è che, prima di aprire una posizione in qualsiasi strumento finanziario, bisogna avere ben chiaro in mente il percorso da seguire, pertanto, bisogna sapere:

1) A che prezzo si è disposti ad acquistare

2) A che prezzo, badate bene, e non oltre, si chiuderà la posizione con uno Stop-Loss qualora il mondo intero vi dicesse che il prezzo del vostro acquisto non era assolutamente un "buon prezzo"

3) Infine, e non casualmente, a che prezzo Target si intende vendere per materializzare un guadagno e non lasciarlo puramente in forma "virtuale"

Questa è , essenzialmente, la missione di noi del LombardReport.com, darvi un percorso chiaro e descrittivo, cercando di limitare il più possibile, il rischio propriamente insito, nell'investimento.

Buon Trading a tutti.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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