Margin Debt debole in Europa


Due giorni fa il tasso dei Treasury a 2 e 3 anni ha superato quello della scadenza a 5 anni ed è immediatamente scattato l'allarme.

Motivi di ricorrenza, ovvero del fatto che una simile situazione era avvenuta esattamente nel 2007, hanno fatto invertire ad U le aspettative sull'economia USA, ma in quel caso c'era di mezzo lo scandalo dei Subprime.

Quindi, se esattamente fino ad un mese fa, l'economia americana veniva giudicata in ottima forma, parere avvalorato dai dati sul GDP e del mercato del lavoro, nonchè quelli relativi alla produttività, dopo esattamente un mese, con la borsa americana ancora vicina ai suoi massimi storici, viene invocato, a più voci, nelle sale degli analisti, lo spettro della recessione.

Siamo all'alba di un altra bella scrollatina di spalle del mercato statunitense, dopo aver illuso tutti nella giornata di lunedi ( 3 Dicembre ndr).

Quale è la considerazione necessaria da fare?

Come si può saltare da un giorno all'altro ad una completa inversione ad U delle aspettative?

Nessuno, c'è semplicemente la cecità di fronte ad un mercato che ha semplicemente invertito il trend e a una riallocazione dei portafogli a seguito del rialzo dei tassi messo in atto dalla Fed e nient'altro, ad oggi, a parte qualche screzio commerciale tra USA e CINA a cui seguirà benauguratamente, un accordo.

La maggior parte dei Market Talk, non tiene mai debitamente conto di questo aspetto.

In Europa il movimento è iniziato qualche  mese prima, ma nessuno ha voluto ammetterlo candidamente.

Basta, ad esempio, guardare il grafico del Dax, a partire dai massimi del Febbraio 2018, riconoscendo un chiarissimo trend di correzione.

Sarebbe opportuno tenere a mente che le due banche centrali, l'europea e l'americana, hanno attualmente, due politiche monetarie radicalmente differenti.

Se,infatti,  l'Europa lotta ancora contro una crescita lentissima e un'inflazione che non riesce a reagire elasticamente agli stimoli messi in atto dalla BCE, gli USA, di converso, si trovano in una fase di crescita, a cui è dovuto necessariamente seguire un rialzo dei tassi d'interesse a gettare una secchiata d'acqua fresca sui bollenti spiriti euforici che pigiavano da anni un solo tasto sui loro book di contrattazione, neanche a dirlo il tasto BUY.

Ciò che invece mi lascia perplesso, è proprio la correzione brusca in atto in Europa, che, se da un lato può essere giustificata dai tassi di crescita, non lo è tanto dalla politica monetaria ancora fortemente espansiva , che come sappiamo ha alimentato il Margin Debt, utilizzato dagli operatori, che prendevano liquidità a tassi bassi per investirli in strumenti, in particolare azioni, che garantivano un tasso di rendimento superiore. Almeno questo è ciò che è accaduto negli USA.

Una spiegazione alloggia nello stallo politico europeo, nella pressochè totale assenza di stimoli alle economie europee deciso già nel lontano 2009. Una politica monetaria espansiva, infatti, per avere gli effetti sperati, deve necessariamente essere accompagnata da una altrettanto espansiva politica economica, cosa che, in Europa , non è avvenuto.

Mentre infatti, l'amministrazione Obama stanziava 800 Miliardi di dollari nel lontano 2009 per rilanciare l'economia americana e la FED si direzionava verso una politica monetaria ultra espansiva,l'Unione Europea, all'agosto 2016, stava ancora valutando se portare il piano di investimenti dai 315 Miliardi ai 550 Miliardi di Euro.

Al Luglio 2016 risultavano solo 20.4 Miliardi di Euro  già effettivamente impiegati.

Una enorme differenza , quindi, non solo nella tempistica (fattore fondamentale nell'efficacia degli stimoli ) ma anche nell'ammontare.

Come si possa pensare, nel nuovo millennio, che un'economia riesca a riprendere slancio dopo una crisi falcidiante, con la sola imposizione delle dita , rimane e rimarrà un mistero che, appunto, lasceremo ai chiromanti.

Risulta chiaro che una crescita lenta, sia stata un fattore determinante nella scelta di allocazione delle risorse prese a margine.

Al momento, infatti,  della scelta tra azioni appartenenti ad una economia dinamica ed azioni appartenenti ad una economia con prospettive di crescita a colpi di ZERO VIRGOLA, è lecito presumere che il processo decisionale abbia preso delle scorciatoie.

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(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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