Vacanze di Pasqua: tempo di commenti sui nostri titoli monitorati......


Il trimestre borsistico si chiude tra incertezze e speranze. Noi siamo soddisfatti, altamente soddisfatti. I nostri (pochissimi) titoli monitorati hanno fatto spesso faville considerando che l'indice del mercato segna un rialzo omeopatico, tendente allo zero.

La palma  delle soddisfazioni va a Retelit con un rialzo trimestrale del 20% ad oltre 2 euro (e non smetteremo di ricordare che il Lombardreport.com  sponsorizzò e lanciò il titolo tre anni fa a 0,50 euro quando nessuno lo voleva) Intek ord + 17% (molto meno buone le risp. con un - 3%), Autostrade Meridionali anch'esse con un + 17%. La pecora nera è Fratelli Orsero che vivacchia da tre mesi invariata con una compressione di volatilità incredibile, attorno a 9 euro nonostante che ben quattro SIM/banche abbiano lanciato target price recentemente superiori del 25%/30% alle quotazioni attuali.

La tecnica alla Warren Buffett di insistere sui titoli  "forti", leader del settore, e sfacciatamente sottovalutati ed accompagnarli per anni ha decisamente pagato.

Aggiungiamo la "mosconata" su Agatos della quale abbiamo immediatamente segnalato prima di Natale, con il titolo a 0,29 euro) l'interessante operazione di distribuzione dei warrant gratuiti (e l 'azione toccò in seguito dopo poche settimane 0,38 euro dando la possibilità a tutti di uscire visto che si stava avvicinando il noto target di euro 0,41 fissato da UBI Banca, da noi prontamente pubblicizzato su queste colonne).

Situazione di staticità anche nel settore delle obbligazioni ove Intek 5% continua regolarmente a darci quella ghiotta cedola. Per i coraggiosi con spirito parzialmente speculativo c'è sempre Agatos 4,75% che è salita da 81 a 91 ed ancor oggi rende più di quasi tutte le altre proposte.

In  febbraio abbiamo anche iniziato a monitorare Fiera Milano per la quale ci attendavamo un turn around vista la stima che circonda il nuovo gruppo dirigente e le prime mosse azzeccate intraprese. Questo è effettivamente avvenuto come testimonia l'utile di 1,9 milioni € contro una perdita di 229 milioni € dell'anno precedente comunicato al pubblico dopo poche settimane.  Prontamente una SIM ha elevato il target price, ma noi l'avevamo messa sotto osservazione un mese prima. Aspettiamo ora con interesse il Piano Industriale per inserirla stabilmente tra i titoli seguiti sistematicamente per un lungo periodo. L'azione Fiera Milano rispetto ai massimi  di pochi anni fa, vale solo un terzo. Spazio di recupero ce n'è.   

1) Parliamo perciò  prima di RETELIT in quanto vi è una lotta tra gli azionisti. Tutta la stampa ne parla da settimane. Una cordata contro l'altra, ma senza le necessarie munizioni per lanciare l'opa se salgono oltre il 30%. La prima nuovissima cordata  raggruppa Bousval (il redivivo socio libico scomparso per anni e ritrovato in un Paese arabo) unitosi ad Axxion con il 24,36%. La seconda cordata è guidata da Mincione che ha l'8,97% del capitale e che, insieme ad altri soci come Giorgetti, Cividini e Pretto, sfiora complessivamente il 20%.

Retelit è sempre più concupita in quanto ha offerto risultati entusiasmanti nell'ultimo esercizio che sarà approvato tra poco.L'utile infatti è stato di 11,3 milioni € (da 2,9 milioni) ed i ricavi sono cresciuti del 32% a 65,4 milioni €, il MOL dell'85% a 26,9 € e la posizione finanziaria positiva è di 33,4 milioni €. Ci sarà la ciliegina del dividendo, scarso ma significativo per il futuro, di 0,02 euro.

Molto interessante il Piano Industriale 2018-2022 vista la bravura dell'attuale CdA nel mantenere e migliorare i target fissati tre anni fa. Ci si attende un MOL tra 48 e 51 milioni € nel 2022, un fatturato tra 99 e 104 milioni € ed una posizione finanziaria positiva per 155/160 milioni €. Tenete presente che Retelit capitalizza ora 332 milioni €.

Due gruppi alla caccia del comando della società sono il succo su cui si muove la speculazione. Una pacchia per i piccoli azionisti. Chi è rientrato a 1,50 euro, dopo la temporanea vendita, ricordi che vale sempre il consiglio del Lombardreport.com di accompagnare i rialzi....

2) AUTOSTRADE MERIDIONALI. Un 17% di guadagno anche nei primi tre mesi dell'anno è grasso che cola !! La capitalizzazione e' ora di 140 milioni €, l'utile tocca 19,6 milioni €, il dividendo è di un euro e il p/e.....7,14. Non trovate molte società affidabili con business remunerativi con p/e di 7,14 in Europa !

Tutto questo (ed è il colmo!) avviene SENZA che sia stata lanciata l'asta per il rinnovo della concessione governativa che attendiamo vergognosamente da anni. Questo è il vero fulcro dell'interesse degli investitori. Ma come ben sapete la burocrazia  ha tagliato le gambe all'economia e siamo sempre in regime di prorogatio. L'asta non parte. Non sappiamo perciò chi la vincerà. Non sappiamo se ci sarà un nuovo concessionario dopo i Benetton (con rimboro ai soci del patrimonio e degli investimenti non ammortizzati) o se i Benetton (ammesso che partecipino) vinceranno. Nel frattempo in questa attesa in meno di due anni siamo saliti da 16 a 32 euro, incassando anche i dividendi. Poche attese sono state così fruttuose...

3) FRATELLI ORSERO. Capitalizzazione 160 milioni €, fatturato 937 milioni € (proforma a parità di perimetro), utile proforma da 18,5 a 15,8 € (dopo il brutto primo semestre le cose sono migliorate nel secondo), dividendo di 0,12 euro. Il trasporto e la distribuzione di frutta sono tornate ad essere remunerative dopo la diminuizione di utile del primo semetre 2017. Ma come sussurrato tra i piccoli soci le attese sono rivolte all'estero e gli annunci continui di consolidamento nel settore dei trasporti vengono accolti con piacere, perché quanto accaduto a Fyffes etc. etc. fa sopportare anche bilanci meno brillanti, ovvio che è una speranza, solo una speranza per gli inguaribili ottimisti. Nel frattempo il primo dividendo viene apprezzato, come il buy back (anche se chi scrive avrebbe preferito una assegnazione gratuita di azioni al dividendo, come detto ai vertici di Orsero).

4) INTEK. Altro turnaround in pieno sviluppo, come per Fiera Milano e (da due anni) Retelit.

Qui abbiamo dati esaltanti. Utile di 36,7 milioni € contro una perdita di 4,447 milioni €), patrimonio netto della holding da 442 a 486,1 milioni €, indebitamento netto sceso da 80,4 a 35,4 milioni €.Teniamo presente che parte del profitto annuale deriva da utili di valutazione a fair value e sarà accantonato a riserva indisponibile.

Ricordiamo questa frase UFFICIALE DELLA SOCIETA' a pagina 5 del comunicato stampa: IL PATRIMONIO NETTO PER AZIONE E' PARI A EURO 1,12 RISPETTO A 1,13 DEL DICEMBRE 2016. E l'azione al momento del comunicato quotava 0,30 €.

Ricordiamo, inoltre, anche questa frase a pagina 2 dove si parla di Riorganizzazione del settore Rame (KME, operante in Germania): "è proseguita l'attivita' di riorganizzazione del settore rame (nda: quasi 90% del gruppo) per il quale sono previsti futuri sviluppi strategici che potrebbero portare ad accordi con terzi in relazione ala cessione di alcuni comparti di business e al potenziamento di altri ritenuti interessanti e sinergici alla attività di KME mediante acquisizioni da terzi".

L'opera di consolidamento è proseguita con l'incorporazione di Ergy Capital. Si è poi quotata Culti Milano su AIM. Nessun accenno ovviamente nel comunicato alla conversione delle risparmio in ordinarie. D'altronde i soci (pochissimi intervenuti  in estate all'assemblea) non avevano raggiunto il numero necessario per accettare la conversione di 18 ord per 10 risp sei mesi fa. E' proprio vero....chi troppo vuole.... I soci devono curare i loro interessi. Non limitarsi a protestare ma presenziare e/o (almeno !) dare le deleghe. Ora il buy back proposto darà nuovi motivi di discussione tra i soci......Ma il turnaround è significativo e i soci risparmio incominceranno a sognare quello stacco di un dividendo cumulato (oltr 0,21 euro) pari al 50% del valore delle risparmio (0,42 euro) attuale. Sognare non costa niente, anche se si ipotizza il futuro a 1 o 2 anni.

In ogni modo in 40 anni di borsa con giornaliere letture di bilanci sociali non ricordo di avere mai letto che una società in utile, patrimonialmente seria e ben gestita, scrivi "nero su bianco" che il suo titolo, patrimonialmente, vale 1,12 euro rispetto a 0,30 della quotazione. Quasi 4 volte di piu'. Questa frase fa resistere ad oltranza su Intek, sia gli azionisti ordinari che quelli di risparmio. Ovvio che vi è (quasi) sempre una marcata sottovalutazione per le holding rispetto al valore delle partecipazioni azionarie possedute. Uno sconto-holding del 30% è normale, talora anche al 40%. In Italia vediamo First Capital a sconto di oltre il 30% rispetto al NAV, FC, trattata su AIM, vorrebbe diminuirlo, come da comunicazione di due giorni fa, ma uno sconto superiore al 70% è francamente anomalo, di solito a questi livelli intervengono in USA i fondi-avvoltoi cercando di smembrare la compagnia per ricavarne il valore inespresso......anche se non è il caso di Intek sia per la consistente quota in mano all'azionista di maggioranza (quasi al 50%) sia per il controllo focalizzato al 90% su una sola società.

5) Quanto sopra non ci ferma nella ricerca di altri valori a nostro giudizio sottovalutati. Ci tarpa il desiderio di inserirli causa l'elevato livello di tutte le borse internazionali e le incertezze politiche. Il "portafoglio a scarso rischio" che abbiamo compilato dal 1996 su queste colonne cerca come prima regola di minimizzare i rischi. "Prima non prenderle" è il nostro motto,ma la borsa è sempre aperta e le occasioni positive non mancheranno. Auguri a tutti....

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)