Nuovi massimi sull'EuroDollaro


EurUsd (PC 1,2140)

Sempre molto debole il biglietto verde. Nelle ultime sedute il cambio EurUsd riprende a salire con slancio, portandosi a registrare un nuovo picco sul finire d'ottava a 1,2173, sui massimi da gennaio 2015. Il deprezzamento del dollaro Usa contro euro, rispetto al picco a 1,0340 del 3 gennaio 2017, corrisponde a circa il 15%.

La debolezza del dollaro non è frenata dai progressivi rialzi dei tassi che la Fed sta portando avanti. Come mai?

La motivazione di fondo della marcata debolezza del dollaro sembra risiedere nella nuova politica fiscale dell'amministrazione Trump, che prevede un taglio di 1.500 miliardi di dollari alle tasse nei prossimi 10 anni. Una manovra decisamente espansiva, che dovrebbe avere un impatto positivo sulla Borsa a stelle e strisce.

Diverso è però l'impatto sul cambio. Visto che i tagli alle tasse non saranno accompagnati da una riduzione della spesa pubblica, la manovra avrà una conseguenza negativa sul deficit federale, che potrebbe innalzarsi ​per circa 1.100 miliardi di dollari (non per i 1.500 del taglio in quanto la riduzione dell'imposizione fiscale dovrebbe avere comunque un effetto espansivo sull'attività economica e quindi "ripagarsi" almeno in parte).

Graficamente, finché le quotazioni si mantengono al di sopra di 1,1900 il tono rimane positivo per l'euro, che potrebbe spingersi oltre 1,2200 in direzione della forte resistenza in area 1,2500/2570. Un segnale distensivo per l'euro si avrebbe solo su ridiscese al di sotto di 1,1800 (al momento poco probabile).

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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