La lista della spesa di Guido Bellosta


Quarant'anni fa mi ero imbattuto in Gran Bretagna, per la prima volta, in un articolo sul mercato azionario, nel proverbio "sell in May and go away". 

L'articolo mostrava come statisticamente l'acquisto di azioni effettuato all'inizio di marzo e vendute in ottobre non aveva portato benefici agli investitori.

Al contrario chi avesse optato per rastrellare titoli in novembre per liquidarli a fine aprile avrebbe ottenuto maxi soddisfazioni dagli investimenti azionari.

Sfruttai queste statistiche per molti articoli da me scritti sulla stampa italiana nel decennio successivo. 

Ho controllato l'esito di queste asserzioni anche fino ai giorni  nostri, eccettuando taluni anni - le  famose "eccezioni che confermano le regole" vi sono molte probabilità che questa situazione si verifichi anche quest'anno.

I mercati azionari internazionali sembrano inoltre fragili in queste settimane.

Politica e dazi  impensieriscono. Gli indici si trovano su massimi decennali proprio in presenza di una accentuata situazione speculativa. 

Moltissimi acquisti sono avvenuti in USA negli scorsi anni con denaro preso a prestito.

Se la tendenza rialzista si dovesse fortemente interrompere le conseguenti vendite potrebbero incidere sulle quotazioni e magari fare falle nei portafogli perché "ribasso chiama ribasso".

Menzionati questi nuvoloni che aleggiano sui mercati azionari ricordo però che molte aziende continuano a svilupparsi ed a incrementare gli utili. Altre sono ancora sottovalutate, specialmente in Italia, rispetto ad analoghe società straniere.

Chi ci segue conosce la nostra pazienza di Giobbe nel resistere a lungo su quei (pochi) titoli che da anni seguiamo.

Come Retelit, Autostrade Meridionali, presenti da anni nei nostri suggerimenti, etc. etc.

Chiaramente nessun investimento è "per tutta la vita".

Perciò consigliamo caldamente di "accompagnare i rialzi" vendendo pian piano parte delle azioni possedute a seconda della personale propensione al rischio. 

Ma non bisogna  basarsi solo sulle proprie forze. Si pecca di superbia e, con i soldi, non si può limitare le letture.

Vogliamo perciò segnalare in questo articolo parecchie altre società interessanti, particolarmente suggerite da banche d'affari e SIM.

Tra queste Banca Akros poche settimane fa indicava FILA, Gamenet, Digital Bros, El En, Sogefi, TIP Tamburi Investimenti e Unieuro, tutte consigliate con un "BUY".

Banca IMI negli stessi giorni monitorava con un BUY, Avio, D’Amico, Esprinet, Gamenet, IGD, Isagro, La Doria, Panariagroup e Prima Industrie.

Segnaliamo inoltre che il nostro mercato azionario viene ora analizzato anche dalla spagnola Alantra.

A fine marzo questa  compagnia, nella sua Italian Equity Research consigliava con un BUY Aquafil, B&C Speakers, Biesse, Cembre, Emak, IMA, Interpump, LU-VE, Reno de Medici e Sabaf.

Ricordiamo che un target price o un giudizio BUY non sono purtroppo sempre ineccepibili.

Molte volte l'analista "buca".....e la previsione di un rialzo non si avvera.

Ma calibrando i giudizi delle banche d'affari più serie - aggiungiamo Equita e Kepler molto rispettate giustamente dai gestori - si può avere una interessante idea di cosa pensino gli "esperti" sulle diverse compagnie e prendere una decisione dopo aver studiato i report pubblicati.

Altre volte le scelte sono provocate dai puri numeri. Si pensi ad Intek che quota 0,30 euro mentre la stessa società ,nel suo bilancio pubblicato da pochissime settimane, fissa a 1,11 € il valore patrimoniale del titolo.

Inoltre lo stesso azionista di maggioranza di Intek, pochi mesi fa ha comperato un grosso pacchetto di azioni derivanti da un prestito convertendo, pagandole 0,84 euro.

Oppure, meditate osservando lo stellare target price fissato da Edison Research Investment una settimana fa sulla bio-farmaceutica Newron Pharmaceuticals di Bresso (Milano) quotata (stranamente) a Zurigo ove passa di mano a 8,50 franchi dopo una discesa impressionante, durata oltre un anno, da oltre 30 franchi.

Ebbene il target viene fissato ad un incredibile prezzo di oltre 42 franchi svizzeri.

Noi ci limitiamo a riportarlo.

Peccato non capire niente di queste molecole scoperte da Newron per combattere il morbo di Parkinson.ed altre malattie.

Se dovessero avere successo il balzo è possibile, anche se forse non a tali livelli....

Ma le molecole su cui lavorava erano già note un anno fa quando quotava 30 franchi.....se non funzionassero o se altre compagnie biofarmaceutiche si presentassero sul mercato con farmaci equivalenti a minor prezzo ?

Tutto questo per  ricordare che TUTTI I TARGET SONO DISCUTIBILI.

Anche negli investimenti ci vuole fortuna ... tenendo sempre presente la legge del Lombardreport.com "prima non prenderle".

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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