Il Kiwy sul supporto


EURNZD (PC: 1,7760)

Che cosa è accaduto? 
Dal minimo del 7 febbraio 2017 a 1,4535 il cross EurNzd ha messo a segno un rally sostenuto che si è spinto nelle ultime sedute a toccare un massimo a 1,7827, con un deprezzamento del Kiwy contro la divisa unica pari a circa il 18% (5% da inizio anno).

Che cosa possiamo aspettarci nei mesi a venire?
Anche se non si possono escludere ulteriori salite del cross EurNzd verso la resistenza critica costituita dai picchi del settembre 2015 a ridosso di 1,8000, sembra poco probabile l'avvio di un forte trend rialzista dell'euro su orizzonti strategici.
Visti i livelli correnti sono quindi possibili acquisti di obbligazioni denominate in dollari neozelandesi - all'interno di una più ampia diversificazione valutaria strategica - non per particolari "scommesse" su futuri marcati apprezzamenti del Kiwi (poco probabili) ma in ottica di diversificazione del rischio vista la volatilità sui titoli di Stato italiani nell’ultimo quadrimestre. In termini di tassi i governativi neozelandesisu scadenze intermedie 3-5 anni, rendono circa l’1,70/90%, livelli in linea con le corrispondenti scadenze dei Btp italiani. Il tasso annuo di inflazione core è in calo all’1% e non rappresenta quindi un fattore di pericolo.

La Borsa neozelandese prosegue il suo trend rialzista pressoché lineare, che ha portato l’indice delle blue chip (S&P/NZX 50 Gross Index) a registrare un nuovo massimo storico a 9370 il 30 agosto, con un apprezzamento, da inizio anno, dell’11% in divisa locale e dell’8% in euro.

Operativamente, si possono mantenere/incrementare le posizioni in  Kiwi neozelandesi, sia lato obbligazionario sia lato azionario. Il quadro tecnico si deteriorebbe solo in caso di rialzi al di sopra di 1,8000 (poco probabile).

Un rinnovato segnale di forza per il dollaro neozelandese si avrebbe tuttavia solo in caso di ridiscese del cross al di sotto di 1,7500, in prima battuta, e quindi al di sotto di 1,7100 (prematura). In ottica strategica il Kiwy tornerebbe forte contro euro al di sotto del livello critico a 1,6500 (improbabile nei prossimi mesi).

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

Gli ultimi articoli di Giovanni Milano