azioni BF e warrant FF


1) Chi ci segue da 22 anni sarà sorpreso. Ritrova ora un nome che ci ha accompagnato fin dai primi numeri del Lombard: Bonifiche Ferraresi. L'avevamo seguita dal 1996 entrando duramente sul titolo nel 2003 in attesa di una OPA. Banca d'Italia infatti non poteva, secondo molti accreditati osservatori, mantenere il controllo di una società quotata. E quattro calcoli mostravano la sottovalutazione del titolo in quanto avevamo contattato i vari consorzi per sapere il valore dei terreni fondiari posseduti.

Le azioni salivano ma il Fondo Pensione della Banca d'Italia non vendeva. E così incredibilmente non vendettero neppure nel 2006 prima del grande crac azionario. Si decisero a vendere nel 2014 dopo un'altra vergognosa storia. Infatti avevano rifiutato un prezzo di una cordata italiana a 35,50 euro per azione per poi accettare pochi mesi dopo una proposta, più o meno degli stessi pretendenti, a 30,50 euro per azione. I pensionati della Banca d'Italia non saranno stati felici di incassare 5 euro di meno per azione. E non saranno mancate le critiche per non aver venduto prima del grande crac quando esimi osservatori lo richiedevano.

Non è esattamente la stessa società in quanto è divenuta dal 2017 BF Group dopo una offerta di azioni e scambio, ma se si esclude il premio di 1,05 euro dato alle vecchie Bonifiche per convertirle (1:10) (vi era una seconda alternativa che non cito per non annoiare), abbiamo quotazioni vagamente uguali. In relazione al conferimento le azioni "vecchie" Bonifiche Ferraresi erano state valutate 25,05 euro prima del frazionamento (10:1) e del "regalino". Si aggiunga anche che c'è stato un aumento di capitale.

Da quel momento la pattuglia di azionisti che a suo tempo aveva lanciato l'OPA è rimasta immobile fino alla uscita pochi mesi dal gruppo De Benedetti.

Da alcune settimane invece BF Group (sigla BFG) come ora è denominata la Bonifiche Ferraresi, è partita al rialzo dopo aver stagnato a lungo attorno a 2,50 euro con scambi impressionanti. Oggi finora oltre 75000 azioni.

BF Group si è lanciata in molte nuove attività con i nuovi capitali e promette, grazie alla serietà della gestione, di diventare un marchio di qualità sul nostro mercato alimentare di alta classe. I prezzi hanno segnato nuovi massimi. Attendiamo quindi..... il buy del Lombardreport del nostro Emilio Tomasini visto che si sono superati i livelli precedenti.

2) L'effetto leva dei warrant Fine Foods Pharmaceuticals (sigla WFF per i warrant e FF per Fine Foods) non ha mancato di mostrarsi nello scorso trimestre. L'azione, grazie ad una ottima semestrale, ha abbandonato quella quota di 10 euro su cui si era bloccata da molti, molti mesi. Unica continua acquirente era la società per il buy back. E oggi è salita a 10,60 €.

I warrant che tre mesi fa quotavano 1 euro circa sono volati oggi a 1,50 €. Ecco l'effetto-leva sul quale abbiamo incentrato il nostro mantenimento nel portafoglio a scarso rischio del Lombardreport.com della partecipazione in warrant Fine Foods ricordata sistematicamente su queste colonne .

Una (azione) sale del 6%, l'altro (warrant) del 45%/50%. Poichè, ovviamente, i warrant sono rischiosi (se il titolo scende il warrant amplifica la discesa) bisogna acquistarli SOLO se si apprezza la società e se i rischi sono minimi. In questo caso con Fine Foods che ha un buy back aperto, e siamo solo all'inizio, per chi ha comperato da giugno attorno a 10 euro, i rischi erano minimi. Si aggiunga che nel contempo uscivano report di banche e SIM che davano target molto più elevati (ad ex Akros 13,20 € e Intermonte 12,80 €).

Se i target delle banche d'affari fossero rispettati, il warrant Fine Foods dovrebbe dare ben altre soddisfazioni. Scade tra quattro anni. C'è tempo per avere ulteriori soddisfazioni se la compagnia continuerà a vendere i suoi integratori con i tassi di sviluppo attuali.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)