Piano Bar : Focus Europa_se Deutche Bank fallisce...(MES atto II° con giallo)


Piano Bar : Focus Europa _ se Deutsche Bank fallisce…              

Focus Europa è un’estensione periodica della rubrica Piano Bar di Virginio Frigieri volta ad offrire una panoramica sull'Europa, che normalmente non viene trattata negli appuntamenti settimanali. 

MES, atto II° con giallo?

Nelle ultime settimane molto è stato scritto, e i titoloni hanno campeggiato sulle prime pagine dei giornali, circa il MES e un pò di cose le abbiamo capite. Anche questa rubrica se n’è occupata a inizio di dicembre, dal punto di vista italiano. Oggi proviamo ad ampliare il discorso andando oltre i confini nazionali. Dicevo che un po’ di cose le abbiamo capite, ma purtroppo non tutto, perché al solito come accade fin dall’inizio della favola europea, l’opacità regna sovrana e la favola europea rimane ammantata da una coltre di nebbia, probabile incantesimo di una non meglio definita fata Morgana.

Basta riavvolgere un momento il nastro e vediamo che di fatto l’unica Europa che esiste oggi a vent’anni dall’introduzione della moneta unica, è l’Europa geografica. Se aprite un Atlante geografico li si vede l’Europa. Per il resto tabula rasa. La moneta unica nasce prima di tutto col peccato originale di non avere alle spalle un voto referendario di tutti i paesi membri e quel che è peggio è che nasce in un’Europa priva di una Costituzione; senza una costituzione non puoi avere una vera Banca Centrale, un ministero dell’Economia europea, un unico sistema fiscale e molte altre cose. Insomma l’euro che doveva essere il tetto della casa comune Europea, è stato costruito per terra sul prato ed ora si pretenderebbe di costruirci il palazzo da sotto sollevandolo man mano che salgono i muri. E’ una gara decisamente in salita in tutti i sensi.

Se la BCE fosse uguale alla FED americana o alla Bank of Japan o a qualsiasi banca centrale vera, non ci sarebbe nessuna necessità di avere un organismo che assomiglia all’FMI (che esiste già) in chiave europea.

Per di più, sempre per non smentire la regola dell’opacità, parliamo di un organismo che nasce esautorato dal controllo di qualsiasi ente o tribunale esistente. Basta leggere con attenzione gli articoli 32,33,34 e 35 del Trattato del MES che trovate qua, https://www.esm.europa.eu/sites/default/files/20150203_-_esm_treaty_-_it.pdf per capire che questo organismo assomiglia di più a una filiale del gruppo Bilderberg che ad una Authority democratica Europea.   

Altra cosa che abbiamo capito, è che il MES nasce come fondo salva stati e poi si trasforma per poter salvare anche le banche.

Poiché, stante le regole attuali al fondo salvastati possono accedere soli i paesi che presentano un rapporto debito/pil sotto al 60% e in Germania ci sono due banche da tempo molto inguaiate che sono Deutsche Bank (di cui abbiamo parlato molte volte su questa rubrica) e Commerzbank, ecco che diventa automatico, nell’opinione pubblica, il ragionamento “mettiamo i soldi nel MES per salvare le banche tedesche!”.

E’ vero, ma il paradosso è che salvare le banche tedesche non sarebbe nemmeno il peggiore dei mali. Il guaio vero per l’Italia è che se si dovesse arrivare alla ristrutturazione del debito pubblico per poter accedere al fondo, essendo il 70% del debito pubblico in mani italiane, e principalmente in mano a banche italiane, il taglio al valore dei titoli di stato, metterebbe a rischio di fallimento diverse banche, e assicurazioni sicché nel momento stesso in cui vai a prendere i soldi dal fondo salvastati per salvare lo stato italiano,  rischi di avere metà delle banche a rischio fallimento con necessità di dover ricorrere a loro volta al MES e a quel punto dubito che con 700 miliardi si possano fare entrambe le cose.

Quindi facciamo prima a dire che se si arrivasse alla ristrutturazione del debito l’Italia fallirebbe comunque a meno che nella favola non compaia una fata Turchina che con qualche incantesimo sbrogli la vicenda.

Fino a qua bene o male niente di nuovo sotto al sole, ma il mese scorso mentre giravo in uno dei tanti blog che seguo ho trovato riportato un articolo di Charles Sannat che titolava : “Deutsche fallirà e affonderà l’Europa?”. Sono quindi risalito all’articolo originale in francese che potete tradurre con Google e si trova qua: http://www.economiematin.fr/news-faillite-deutsche-bank-danger-risque-syst%C3%A9mique-europe-sannat e devo dire che ho trovato molto interessante seguire il filo dei ragionamenti di questo signore, perché è un economista “interno al potere” nel senso che frequenta i piani alti di Bnp Paribas, è esperto di speculazione finanziaria, e allo stesso tempo critico del sistema.  Cosa dice in sostanza questo signore?

“E’ vero che quando sentiamo o leggiamo certe notizie su Deutsche Bank ci sono buoni motivi per preoccuparsi, ma se vogliamo comprendere meglio cosa sta succedendo e la realtà dei rischi che si affrontano dobbiamo cercare di vedere le cose nella maniera più obiettiva possibile.  Cominciamo quindi con l’analizzare  Deutsche Bank in cifre.  

  1. - Il bilancio di Deutsche Bank scende notevolmente da 1200 miliardi circa a circa 800.
  2.  
  3. - Le attività di trading per conto proprio sono precipitate da 600 a 300 miliardi
  4.  
  5. - Il rischio massimo stimato per Deutsche Bank è di 1.515 miliardi di euro (tralascio i 414 milioni che a questo punto non sono più  significativi considerando le somme coinvolte
  6.  
  7. - E’ stata creata una bad-bank capitalizzata in una prima fase con 75 miliardi di euro per stoccarci dentro le attività marce.
  8.  
  9. - Per finire i derivati ammontano a 45.000 miliardi di euro… si avete letto bene quarantacinquemila miliardi di euro.”

Quindi prosegue  Sannat, che evidentemente essendo nell’ambiente non si lascia impressionare più di tanto, “c’è qualcosa di cui preoccuparsi, ma non abbastanza per essere terrorizzati.”

E continua:

“questa è solo la mia opinione e la mia analisi, ma se la cifra di 45.000 miliardi può sembrare colossale, è solo un ammontare “nozionale” che non rappresenta affatto il rischio finale sostenuto da questa banca.”  

Rimanda poi tutto a un video che, non ho potuto gustare appieno, nonostante i sottotitoli, perché di francese conosco soltanto poche parole, ma chi lo volesse vedere lo trova a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=3z2cz_rI4lw

“Se guardiamo alla massima esposizione al rischio che è 1.515 miliardi” prosegue Sannat, “siamo su un ordine di cifre che sono alla portata della BCE, il cui bilancio è già di 4.000 miliardi di euro. Quindi nel peggiore dei casi, l’aggiunta di altri 1.500 miliardi, non cambierà sostanzialmente nulla nella situazione macro economica. L’euro scenderà di un 10% rispetto al dollaro. Donald Trump scricchiolerà , e se non è lui, sentiremo i cigolii del suo successore, che chiederà alla FED di stampare altri dollari per calarlo; le cose si aggiusteranno e continueranno ad andare nello stesso modo… nel modo in cui sono andate fino ad oggi, dopotutto.

E dove porta questa direzione? Alla crisi monetaria!” esclama Sannat, economista principe di Paribas.  “Le crisi economiche, le Borse, o le Obbligazioni, sono sostituite da un rigonfiamento di tutte le attività che formeranno la bolla di tutto! Le banche centrali salveranno tutte le banche che andranno a sbattere per evitare il collasso. Alla fine, la valuta si sta erodendo, perché per evitare il peggio, hai bisogno ogni giorno di soldi in più. Più nuove banconote. Ci stiamo quindi muovendo verso una crisi monetaria che sarà la fase finale di questa crisi che dura da oltre 10 anni. Ma questo è lo scenario favorevole, (sottolinea Sannat). Per altri casi, di fronte a problemi diversi, in caso di incidente, in caso di impotenza delle banche centrali (NdA questa è la linea che porta avanti Precther) o peggio ancora in caso di esplosione dell’euro, e del ritorno catastrofico alle valute nazionali, le cose ovviamente possono andare peggio. Tuttavia per il momento, non vi è alcun motivo, nonostante le sue fragilità monumentali, nonostante i cadaveri finanziari nascosti da miliardi di euro negli armadi della Deutsche Bank, che la banca tedesca collassi, perché per evitare il peggio sarà salvata.”

Il Report annuale di Deutsche Bank lo trovate a questo link: 

Annual_Financial_Statements_and_Management_Report_of_Deutsche_Bank_AG_2018

E qua termina l’articolo e iniziano le mie perplessità per non dire che la questione si tinge perfino di giallo!.

Innanzi tutto non posso pensare che un personaggio di quel calibro pubblica questo articolo il 18 novembre e non sappia che sta per essere varata la riforma del MES e che molti media considerano ormai di fatto il MES come fondo salva stati e salva banche tedesche; eppure se vi rileggete per bene quello che dice, Sannat non nomina mai il MES ma sempre e solo la BCE e quindi? Significa forse che alcune banche non possono essere salvate dalla BCE  e devono ricorrere al MES mentre altre possono tranquillamente rivolgersi alla BCE??.

In secondo luogo colpisce la mentalità che regna nel mondo della finanza che “dispone delle banche centrali” come fossero cosa sua; quindi Deutsche Bank sarà salvata punto e a capo. Le sue dimensioni sono alla portata della BCE, …pagheranno gli stati…, pagheranno i correntisti…, qualcuno pagherà, ma certamente non ci spaventeremo di fronte a 1500 miliardi… e se proprio andrà a finire male, finirà con una crisi monetaria planetaria, ma per ora non c’è da spaventarsi… Notevole infine anche la disinvoltura con cui Sannat si libera dei 45.000 miliardi di derivati in pancia a Deutsche. Sono nozionali… d’accordo, ma è normale che una banca tedesca apra scommesse su un sottostante che vale grosso modo 10 volte il PIL dell’intera Germania? allora perché non li consideriamo anche fittizi?. Sappiamo tutti che ci sono ma facciamo finta che non ci siano e magari anziché in Euro li esprimiamo in banconote del Monopoli… insomma …avanti così verso la catastrofe ma con ottimismo e soprattutto senza paura! … Fischia! Ma non è finita!.

Sempre per il detto che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, un’altra cosa non mi quadra è la veloce giravolta di Berlino che negli anni passati si era sempre opposta ad accettare un’assicurazione europea sui depositi, proprio per non dover pagare i default delle banche meridionali… ed ora improvvisamente Berlino accetta che il MES possa salvare anche le banche?. Come mai ora c’è fretta di concludere e portare in porto alla veloce la riforma semi-segreta del MES al punto che due o tre mesi di rinvio proposti dai cinque stelle paiono essere uno scoglio insormontabile? Non sarà che Deutsche Bank è già andata a gambe all’aria ed è già in corso l’operazione di salvataggio in cui in attesa del MES stanno pompando soldi gli americani? Vi state chiedendo cosa c’entrano gli Stati Uniti eh?

Beh qualche sospetto, lo solleva Zero Hedge il 17 novembre con questo articolo https://www.zerohedge.com/markets/fed-secretly-bailing-out-major-bank in cui l’autore Tyler Durden titola: “La FED sta segretamente salvando una grande banca?” Complessivamente tutto interessante e ve lo potete leggere, ma per seguire il filo del nostro discorso dobbiamo scendere verso la fine dove a un certo punto si legge:

“Ormai probabilmente sei ben consapevole dei  problemi nel mercato dei finanziamenti overnight . L'abbiamo toccato più volte. In breve, tra lunedì sera e martedì mattina, dal 16 al 17 settembre, il tasso di pronti contro termine passivi (pronti contro termine) ha raggiunto il 10 percento. I mercati della liquidità a breve termine si sono sostanzialmente rotti.

Dopo diversi problemi tecnici, la Fed ha eseguito la sua prima operazione di pronti contro termine in un decennio - $ 53 miliardi - per mantenere il flusso del mercato dei finanziamenti interbancari. Da allora, le operazioni di pronti contro termine durante la notte sono diventate quasi quotidiane. Tuttavia, queste operazioni quotidiane sono aumentate all'ordine di oltre $ 120 miliardi e vengono mantenute a tempo indeterminato. Nonostante gli sforzi della Fed e gli sforzi degli economisti professionisti per spazzare via le preoccupazioni sotto il tappeto, qualcosa si è chiaramente rottoPerché altrimenti sarebbero necessari 120 miliardi di dollari in operazioni overnight ripetitive per controllare i tassi di interesse?

Potrebbe essere, forse, che la Fed stia segretamente salvando una grande banca americana o straniera o qualche altro istituto finanziario? Può essere. Forse no. Ma questa settimana la Fed di New York ha dichiarato che  non rivelerà  quali banche ricevono liquidità pronti contro termine da almeno due anni. Se questo fosse reso noto ora, ne conseguirebbe una corsa bancaria vecchio stile.”

Segue poi questo grafico:

Federal Reserve repo operations, then and now: it does give one pause… [PT]

E infine :

“Nel frattempo, con un po’ di immaginazione, i problemi di oggi nel mercato dei pronti contro termine potrebbero essere un avvertimento che i CLO si stanno trasformando in rifiuti tossici e, di conseguenza, si stanno sviluppando nella prossima crisi finanziaria.  Sebbene non sia ancora chiaro, è molto probabile che una banca o un istituto finanziario non disponesse di garanzie sufficienti di alta qualità e sia stato congelato dai mercati dei pronti contro termine privati. Quindi, il drammatico picco dei tassi seguito dalla Fed che ha fornito liquidità.

L'asporto da tutto questo: non essere sorpreso se una grande banca va a pancia in su con poco preavviso.”

Deutsche Bank, monthly – needless to say, this is not a happy chart. [PT]

“Da un punto di vista indipendente,  Deutsche Bank ha  scaricato una perdita netta di 832 milioni di euro, ovvero 924 milioni di dollari, nel gabinetto durante il terzo trimestre del 2019.”

Quale sia  la verità non è semplice capirlo, però se sull’enorme e liquidissimo mercato overnight in cui le banche del mondo si prestano denaro a tassi bassissimi,  una notte, questi tassi schizzano di brutto al 10% (cifra mai vista!), non sarà il segnale che le banche non si fidano a prestarsi denaro perché sanno che ce n’è almeno una grossa che sta per andare in default?.  Se il fiume di soldi si blocca e smette di scorrere, allora ci sta che una FED deva creare dal nulla decine di miliardi di dollari per farlo scorrere di nuovo. Se però queste iniezioni non sono più l’anomalia di una notte, ma diventano la norma quotidiana, non sarà come si diceva in quel film?... “Huston abbiamo un problema!”… e che il problema sia di dimensioni veramente grandi??

In altri termini, il timore che ormai circola da più parti, è che tutte queste misure non convenzionali effettuate dalle banche centrali, unitamente alla manipolazione dei tassi della liquidità abbiano generato una bolla molto più grande di quanto si possa immaginare. Peraltro finora si è parlato di Deutsche Bank, ma se Deutsche Bank è una banca grossa nel panorama europeo, non dobbiamo dimenticarci che le 10 banche più grosse d’Europa messe assieme sono più piccole ad esempio di una JP Morgan. E se il problema riguardasse Jp Morgan che è dieci volte più grande di Deutsche Bank??.

Nel mondo della finanza globale, USA e Cina hanno accumulato debiti su debiti con un’accelerazione senza precedenti soprattutto negli ultimi anni, così che ci avviciniamo alla bolla delle bolle, piena di enti, banche, aziende, prossimi al fallimento che grazie alla rete di vasi comunicanti creatasi con l’economia globalizzata, diffonderanno il disastro in tutto il mondo ad una velocità multipla di quella con cui in passato si infettavano le popolazioni per la peste o il vaiolo!.

Nella prossima recessione, l’Europa sarà colpita da un’ondata di insolvenze di gran lunga più grandi rispetto alla crisi del 2008, considerato il gran numero di imprese il cui debito viene classificato “spazzatura” dalle agenzie di rating. Moody’s ha già messo in guardia: “il numero di aziende europee che hanno rating B-3 (spazzatura) alle quali la finanza per prestare denaro chiede interessi molto più alti, e alle quali nella prossima recessione non presterà nulla è raddoppiato negli ultimi tre anni”

Il motivo? Io su questa rubrica lo vado scrivendo da molto tempo, ma qua   lo ribadisce Moody’s, non il sottoscritto.

I tassi di interesse a zero e sottozero! Le banche centrali in questi anni di tassi a zero quando non anche negativi, hanno spinto la finanza, sempre a caccia di rendimenti più alti, a finanziare aziende spazzatura e nello stesso tempo queste aziende zombie, decotte hanno potuto sopravvivere, riuscendo ad indebitarsi con poco, mentre in condizioni di mercato normale sarebbero morte e sepolte da anni. In ultima analisi un micidiale quanto fatale circolo vizioso!.

Circolo vizioso a cui personaggi con la mentalità di Sannat credendosi i padroni del vapore, pensano di poter far fronte con sempre maggiori interventi delle “loro” banche centrali e le giovani generazioni crescono e imparano in fretta e sono ancora più spregiudicati. Il quarantaduenne Madis Mueller banchiere centrale dell’Estonia, membro più giovane del consiglio direttivo della BCE, quando Mario Draghi a settembre decise di riprendere gli acquisti di titoli pubblici dei paesi dell’euro, votò contro insieme ai tedeschi, agli olandesi e ai baltici. Oggi lo stesso ragazzotto, propone che la BCE, se le cose si metteranno veramente male, compri addirittura azioni di imprese private, ovvero che la banca centrale finanzi direttamente le società zombi europee con denaro creato dal nulla come, ha sottolineato, “come stanno già facendo Giappone e Svizzera”

Ebbene sì, i giovani maturano in fretta ed acquisiscono rapidamente la mentalità dei custodi del lager finanziario… siamo onnipotenti, manteniamo tutte le imprese, possiamo farcela!....

alla prossima

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