Azione e Warrant Fine Foods


Innova Italy 1, a lungo nel "portafoglio a scarso rischio del lombardreport.com", è stata una sfibrante operazione chiusasi in pareggio. La SPAC non ha avuto vita facile. L'attesa è stata lunghissima nella scelta della preda e alla fine l'accordo molto interessante con la principale società italiana di integratori alimentari e anche di prodotti farmceutici è stato comunicato nello scorso autunno in un momento durissimo delle borse internazionali. La preda è stata azione Fine Foods Pharmaceuticals, fatturato 2017 di 119 milioni di euro e Ebitda di 16,7 milioni di euro.

Noi eravamo usciti dalle azioni Innova Italy 1 quasi in pareggio a 9.80 euro circa temendo un aggravamento della crisi di novembre/dicembre ed abbiamo mantenuto nel portafoglio a scarso rischio solo i warrant. Sono passati quattro mesi e l'azione, ora ovviamente chiamata Fine Foods (FF), scesa fino a quasi quota 9 euro nei momenti più cupi dell'autunno, ha bucato quota 10 e vale 10,50 euro c.a.

Prendiamo atto con piacere che tra gli internal dealing vi è l'acquisto di un certo quantitativo di azioni comunicato il 26 febbraio da un consigliere della società ed avvenuto tra 10,10 e 10,20 euro. Un segnale sempre da osservare prima di sponsorizzare una compagnia per conoscere il comportamento di chi conosce internamente la vita sociale.

I warrant, onestamente quasi dimenticati nel portafoglio a scarso rischio e provenienti dalla operazione Innova Italy 1, ricevuti gratuitamente, mentre possedevamo le azioni diventano perciò molto interessanti. Naturalmente sarà la comunicazione degli attesissimi dati dell'esercizio 2018, previsti per il 28 marzo, che ci daranno la spinta, se positivi, per incrementare ancor più i warrant che ci sono rimasti nel" portafoglio a scarso rischio" e per tornare in caso sulle azioni. Su queste è in atto un buy back di 2 milioni di titoli, una cifra di tutto rispetto, insolitamente alta, da parte della stessa società che mostra in tal modo il suo ottimismo sul futuro. Nella scorsa settimana gli acquisti sul mercato nell'ambito del buy back sono stati di circa 10.000 azioni. Altre 16.400 azioni sono state acquistate tra il 18 ed il 22 marzo.

Ricordiamo perciò le caratteristiche del warrant:

 29.916.500 warrant

termine decadenza 1/10/23 come da loro comunicazione ufficiale datata 2/11/18.

prezzo di sottoscrizione euro 0,01

prezzo strike 9,50 euro

prezzo soglia 13 euro

rapporto di esercizio    ( prezzo medio mensile- prezzo strike) : (prezzo medio mensile-prezzo sottoscrizione)

Se per ex prezzo medio mensile e' 11 il rapporto di esercizio e' (11-9,5):(11-0,01)  e cioe' 0,1376

Se fosse 14 (oltre soglia 13) rapporto (13-9,5):(13-0,01)  cioe' 0,2713

Codice isin IT 0005215337

La durata del warrant, se i risultati che saranno comunicati il 28 marzo saranno positivi, lo rende interessante visto che quota   attorno a 1,20 euro e l'anno scorso quotava ben di più. Una scommessa a rischio contenuto che ce li fa ovvimente mantenere in portafoglio. E se i risultati saranno  esaltanti magari incrementiamo. Occhio che non spicca per liquidabilità! Il quantitativo di warrant scambiati passa da 15.000 a 3 (sic!) per seduta. Alti e bassi negli scambi devono essere presi nella massima considerazione. I warrant in circolazione sono quasi 30 milioni. Speriamo che si presentino sul mercato per temperare le oscillazioni. Ordini al meglio sempre da evitare assolutamente. Purtroppo pochi warrant in taluni momenti della seduta di borsa provocano maxi sbalzi nelle quotazioni. Guardare perciò sempre attentamente il book prima di operare! E ricordarsi che come warrant può oscillare in ogni seduta, senza sospensione, del 30%.

Prendiamo inoltre atto, come sopra accennato, che il buy back di azione Fine Foods prosegue. Dal 11/3 al 15/3 la società ha acquistato 12.800 azioni ad un prezzo medio di 10,18 euro portando in tal modo le azioni proprie possedute allo 0,51% del capitale. Importante perciò segnalare che la stessa società reputa il prezzo di 10,18 euro allettante per acquistare le azioni del buy back.... Il buy back è teoricamente molto sostenuto in quanto Fine Foods può acquistare fino a ben 2.000.000 di azioni entro giugno 2020 per un controvalore massimo di 26 milioni di euro. Il buy back è iniziato il 19 dicembre e finora Fine Foods deteneva 117.600 azioni al 19/3 pari allo 0,5182% del capitalle. Proprio oggi Fine Foods ha comunicato di avere ulteriormente acquistato altre azioni: tra il 18 marzo ed il 22 marzo ne ha raccolte 16.400 ad un prezzo medio ponderato di 10,3549 portando allo 0,5905% la sua partecipazione nel capitale.

Noi possediamo solo i dati ufficiali semestrali di Fine Foods Pharmaceuticals che segnalavano un patrimonio di 100.825.000 euro ed una perdita di 792.000 euro, grazie all'assurdità ed alla vergogna della borsa italiana di NON obbligare le società su AIM ad emettere comunicazioni trimestrali. Quindi diviene imperativa la lettura dei risultati del 28 marzo. Potrebbero essere stati spesati anche tutti i costi per la quotazione. Meglio perciò, come prima approssimazione, basarsi sul report di Banca IMI che segue.

Il settore degli integratori alimentari, e della nutraceutica, è sulla cresta dell'onda ed uno dei pochi segmenti economici in espansione. Fine Foods, leader in Italia, ha comunicato che intende sfruttare la business combination con Innova Italy 1 per acquistare nuove aziende e sviluppare l'attuale attività che da una decina d'anni vede il fatturato crescere mediamente del 10% all'anno.

Il warrant rappresenta una scommessa giustificata dalla peculiarità dell'azienda farmaceutica bergamasca. Se i dati che verranno comunicati il 28 marzo saranno positivi e mostreranno un continuo sviluppo inseriremo sicuramente anche l'azione nel portafoglio. Per ora siamo contenti di avere i warrant.

Ma siccome siamo pronti a saltare sul titolo ecco l'unica analisi che siamo riusciti ad ottenere. Si tratta di Banca IMI che con un ADD(aumentare) di poche settimane fa fissa un target a 10,90 euro. Banca IMI si attende un fatturato in crescita da 119,6 ( 2017) a 129,6(2018) a 140 (2019) e a 152 milioni di euro(2020).

L'Ebitda per il quadriennio vede queste voci: 15,5 (2017) - 17,69 (2018)  - 19,67 (2019) - 22 (2020)

mentre l'utile previsto da Banca IMI  per azione Fine Foods sale nel quadrienno da 6,19 ( 2017) a 7,27 (2018) a 7,84 (2019) e 8,67 milioni (2020).

I calcoli sono abbastanza plausibili in quanto la progressione di fatturato ed utile nello scorso decennio è stata molto lineare.

L'operazione di fusione rende però necessario controllare questi dati tra pochi giorni. Chi si basa sullo studio di Banca IMI e sulle suddette considerazioni può puntare sulle azioni, molto molto più liquide del warrant. Gli scambi azionari in settimana sono stati tra 30.000 e 40.000 per seduta. Quelli sui warrant hanno avuto punte di 15.000 warrant con talune sedute invece con scambi  veramente irrisori.

La valutazione del titolo azione Fine Foods (FF) tiene ovviamente conto della scarsa conoscenza dello stesso tra gestori ed investitori. Gli scambi sono già consistenti per le azioni: oggi a mezz'ora dalla fine delle contrattazioni erano state scambiate oltre 60.000 azioni. Ultimo prezzo alle 17:00 era di 10,60 euro dove sembra esserci un ordine asteriscato. Una volta analizzato il bilancio 2018 comunicato il 28 marzo nei suoi dati più importanti, se esaltanti, e preso atto che tra un anno circa l'azione sarà sullo STAR le cose cambieranno. Ma allora la conosceranno tutti........

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)