Non duplichiamo gli errori di Trichet


Nel luglio 2008 J.Claude Trichet, presidente BCE, compie una mossa estremamente negativa. Aumenta il tasso al 4,25% per paura "dell'inflazione". Due mesi dopo i segnali della recessione internazionale diventano ancor più evidenti e il mondo cade in una crisi colossale. Poche mosse, come quella di Trichet, risultano più criticate nel mondo finanziario.

Il LombardReport.com poche volte parla dei grandi temi internazionali preferendo concentrarsi sulla gestione dei portafogli e sulle occasioni di investimento. Ma in tale occasione non mancammo di esprimere il nostro sconcerto per la sbagliatissima mossa di Trichet. Per fortuna in seguito quel posto venne preso da Draghi.

Tutto questo ci sovviene quando leggiamo che Jerome Powell, presidente della FED, desidera drasticamente diminuire tra poche settimane il costo del denaro negli USA. Il mercato sconta all'80% un taglio dello 0,25% a fine luglio ed al 20% un taglio dello 0,50%. Consideriamo una FOLLIA tagliare i tassi mentre l'espansione USA continua. Tutti gli studi universitari sono stati inutili. Tutte le lezioni del prof.Giovanni Demaria in Bocconi sono state tempo perso. Come farà Powell a combattere la prossima (purtroppo statisticamente ineluttabile nella legge probabilistica) recessione se utilizza l'arma del taglio dei tassi nel momento del boom? I tassi vanno tagliati quando si entra in recessione, non quando l'economia sta piacevolmente esplodendo.

Tutto questo per mantenere sempre più artificialmente elevati gli stimoli per il mercato azionario che, secondo la filosofia delle Banche Centrali in atto da pochi anni, NON può essere abbandonato e NON può crollare.

Siamo allibiti, ripetiamo. La legge economica non può essere calpestata a lungo. Per il bene di tutti ci auguriamo in un attento controllo della FED sull'economia. Eventuali sbagli, come quello macroscopico di Trichet, li paghiamo tutti.

Per gli investitori questo è, da anni, il mondo della cuccagna. Il paradiso degli utili da raccattare visto che ogni settimana un 1% sembra assicurato. E con i tassi negativi è grasso che cola.

Noi siamo nel pessimo ruolo di Cassandra. Ricordiamo che la pacchia prima o poi finirà e ci auguriamo veramente che l'atterraggio sia morbido per tutti.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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