Occhio alla penna !


In gergo marinaresco si dice occhio alla penna per indicare al timoniere di prestare attenzione e non farsi sorprendere da improvvise raffiche. 

Buon sabato a tutte le lettrici e lettori. Si è chiusa una settimana particolarmente noiosa per quanto riguarda l'operatività, tolte un paio di sedute. Il mercato italiano sta mostrando volumi estremamente bassi (ieri, a memoria, alle ore 15 del pomeriggio erano stati scambiati 10 mila FIB o giù di lì). Nel mio update spedito mercoledì (https://www.lombardreport.com/2019/9/25/qualche-aggiornamento/) indicavo come fosse verosimile l'ipotesi di una barra di shakeuot sul nostro indice, che avrebbe permesso molto probabilmente di avere una o due sedute di "respiro" rispetto all'incipit settimanale. Così è stato. Le forti vendite di mercoledì fino alle ore 13 circa sono state mano a mano riassorbite e questo ha permesso all'indice FTSEMIB40 di rientrare al di sopra dell'area 21770 / 21780 prima fino a chiudere l'ottava a 22017 punti, al di sopra dell'area psicologica dei 22000 punti. Quanto potesse durare la ripresa lo avevo indicato: almeno una o due sedute a mio avviso. Adesso però dobbiamo individuare dei punti di supporto e resistenza per le prossime cinque sedute. Iniziamo subito.

Il grafico daily presenta fondamentalmente il massimo dei 22350 ed il "solito" supporto dei 21780 punti. Andando a vedere il chart orario continuerei ad utilizzare il supporto dei 21780 punti, un'area mediana sui cui i prezzi hanno "lavorato" parecchie volte e che colloco a 22050 (linea tratteggiata bianca) ed infine i 22250 punti che se rotti ci potrebbero proiettare effettivamente all'attacco dei massimi. Questo per quanto riguarda l'Italia.

Il quadro macro (dazi con Trump che oggi pare voglia escludere le compagnie cinesi da Wall Street, politica internazionale, Brexit, possibilità di impeachment etc..) però non mi convince: se l'Italia è forte, non lo sono ad esempio gli Stati Uniti. Anche questa settimana sono state fatte ulteriori aste di rifinanziamento di cui avevo già parlato sabato scorso (https://www.lombardreport.com/2019/9/21/aaaa-2/) e di cui pochi scrivono. Ebbene, la Fed ha deciso di prorogare al 10 ottobre le aste repo, attraverso iniezioni di liquidità da 90 miliardi a settimana per un totale di circa 140 miliardi di euro nel sistema. Ora, negli ultimi dieci anni (dal 2008, anno dell'inizio della crisi) la Fed non era mai dovuta intervenire con tale forza. Fondamentalmente ci si domanda il motivo che spinge le banche a non prestare soldi ad altre banche che ne hanno necessità a breve. In altri termini se ci sono problemi nell'interbancario e se la Fed presta a un giorno è come se ci fosse sfiducia sul fatto che qualcuno possa non adempiere alla restituzione ADDIRITTURA il giorno successivo. Insomma, è un campanello di allarme associato a cose che ho scritto nelle settimane passate. Proviamo a guardare l'indice Nasdaq Composite sia sul daily che sul weekly. Nel primo grafico notiamo come ci sia stato un tentativo, per ora fallito, di uscire dalla fase di incertezza e lateralità che lo aveva caratterizzato dal mese di agosto. Settimane di incertezza colme di gap up and down. A logica ci sarebbe potuto essere un attacco ai massimi storici di area 8350 punti, cosa che per ora non si è concretizzata. 

Sul settimanale direi che è evidente la presenza di una divergenza ribassista per chi è amante dell'analisi tecnica o degli oscillatori, che non uso ma che talvolta mi diletto ad osservare. 

Ma questa è analisi tecnica appunto. Altro motivo che mi fa riflettere è che ultimamente le IPO in USA non stanno andando un granchè bene. Peloton (fitness) ha fatto segnare un ribasso superiore al 10%. Altre società hanno rinunciato direttamente alla quotazione pur avendo inizialmente ridotto il prezzo di IPO. Insomma, occhio alla penna !

E adesso vediamo qualche titolo da

Watchlist

Argento

Come ho accennato l'altro giorno (https://www.lombardreport.com/2019/9/25/qualche-aggiornamento/) mi sembrava fossero iniziate un pò di vendite "a goccia" che si sono poi effettivamente intensificate giovedì e venerdì fino a toccare millimetricamente un vecchio supporto che avevo indicato tempo fa (area 17.25 dollari). Ad ogni modo ed altrettanto sinceramente lo avevo cancellato. I nuovi supporti sono ora collocabili a 16.70 prima e 16.46 poi (per la settimana entrante naturalmente) e qualora arrivasse velocemente dai prezzi attuali (17.50 circa il close di venerdì). Il grafico che vedete è daily. I livelli sono indicati da linee orizzontali rosse.

Juventus

La settimana scorsa indicavo come forti supporti o comunque aree supportili 1.30 euro prima ed 1.24 euro poi (https://www.lombardreport.com/2019/9/21/aaaa-2/). Si è fermata ad 1.26 euro ed ha chiuso a 1.31. La rimetto in watchlist, ma se deve fare un aumento da 300 milioni nei prossimi mesi cercherò comunque più dei punti short che long. Per ora si è arrestata a 1.31. Non facile da tradare: tendo a sconsigliarla.

Tamburi

In settimana è uscita la notizia che Tamburi, noto finanziere, procederà ad acquistare 8 milioni di azioni entro il 31 Gennaio 2020. Titolo più da posizione che da trading stretto. Ad occhio e croce sono un centinaio di sedute di Borsa, quindi circa 80 mila pezzi al giorno (che non sono pochi). Questa naturalmente NON è garanzia che il titolo debba salire a tutti i costi visto che ci muoviamo in un contesto macro, ma è una sorta di paracadute a mio modo di vedere. 

Graficamente vedo due forti resistenze: una a 6.43 euro circa e l'altra a 6.70 euro. Ieri (venerdì) è stata rotta in volatilità la trendline dinamica discendente e la chiusura è stata leggermente sotto. De facto si tratterebbe di una rottura non confermata quindi. Abbiamo un buon supporto grafico attorno a 6.05 euro. Il grafico weekly mostra invece una fase laterale che si protrae ormai  dal 2017 ma che avviene comunque dopo una spinta rialzista del titolo e con oscillatori ben impostati. Il supporto di lunghissimo periodo è invece posto a 5.40 euro, ma naturalmente solo un evento particolarmente avverso potrebbe farlo tornare in auge.

Portobello

Titolo dell'AIM, con un solo anno di vita, ha mostrato volumi monstre nell'ultima settimana, complici anche i risultati semestrali naturalmente. La società si occupa di advertising per i propri clienti e consente di proporre prodotti di brand famosi a prezzi accessibili. Ci sono sia store fisici che l'e-commerce. Il primo semestre si è chiuso con ricavi a 19 milioni di euro rispetto agli 8 dei primi sei mesi del 2018 e l'utile netto è raddoppiato, passando da 575 mila euro ad oltre 1.1 milioni, benchè la posizione finanziaria sia passata da 109 mila euro ad un valore negativo di 1.65 milioni. 

Naturalmente come tutti i titoli dell'AIM anche in questo caso siamo in balìa di spread ampi ed improvvise "spazzolate" in acquisto o in vendita. Pessimo sarebbe un ritorno sotto i 5.90 euro dai 7.54 di chiusura di venerdì. Mi rendo conto che gli stop sono larghissimi, ma come sempre è la size bassa che permette di ridurre il rischio finanziario. In questo caso il quantitativo minimo di pezzi tradabili è 300, quindi circa 2400 euro di controvalore. Un euro e mezzo di stop significa permettersi una perdita attorno ai 450 euro. Questo lo dico perché non sono un amante dei titoli dell'AIM in generale, pur ammettendo che ci sono belle realtà di cui abbiamo parlato spesso nei mesi passati, da Pattern a Officina Stellare.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)