Il titolo è in difficoltà, ma questo lo rende decisamente interessante nel lungo periodo.


Al momento della redazione dell’articolo Biden è stato “certificato” come il neo Presidente Usa.

Allo stesso modo, è lecito ipotizzare festeggiamenti e godurie varie in Cina e, forse, soddisfazioni in Russia e in qualche altra parte del pianeta, ma la presidenza di Biden sarà molto difficile in quanto probabilmente penalizzata dai numeri. In effetti, l’altra partita si svolgerà al Senato all’inizio del prossimo anno, ma il rischio di una Presidenza "paralizzata” c’è.

Per lo meno, la fase di incertezza che ha penalizzato le ultime settimane, per quanto riguarda le elezioni americane, dovrebbe esaurirsi a brevissimo.

Attualmente, invece, la piaga del Covid-19 rimane a dire poco... forse erano "meno peggio" le cavallette.

E’ pertanto arrivata l’ora di osservare il reparto azionario europeo del retail.

Il relativo indice STOXX Europe 600 Retail è composto unicamente da 10 titoli dei quali 6 inglesi.

Cercherò tuttavia di vedere che cosa è accaduto in primavera durante il lockdown per scovare eventuale opportunità di investimento o titoli a rischio di peggioramento.

Oggi, proporrò una possibile opportunità valida in un’ottica di medio/lungo periodo.

Il comparto europeo retail.

Lo scenario di lungo periodo mostra un doppio massimo storico in area 382/386, massimi realizzati a maggio 2007 e ad aprile 2015, mentre a metà dello scorso mese di febbraio l’indice settoriale stava oltrepassando 371 diretto verso l’area come sopra.

A metà marzo, invece, solo un mese dopo, il comparto aveva perso poco più di un terzo del proprio valore realizzando un minimo relativo a 244 circa. Successivamente, piano piano, è riuscito a innalzare i massimi relativi di febbraio fino 374.

I contraccolpi del lockdown si sono fatti sentire, per ovvi motivi, anche nel retail, ma il settore ha saputo reagire prontamente. Questo dovremo ricordarlo nel caso sfortunato di una nuova chiusura generalizzata anche perché manca veramente poco.

Un’altra cosa interessante accaduta durante le ultime settimane.

In effetti, l’indice ha perso circa il 10% dal 20 ottobre al 2 novembre, ma sta già recuperando gran parte di quanto perso con un movimento a “V”. Evidentemente, l’andamento delle elezioni Usa potrebbe fare bene al comparto, ma il supporto statico di 335 non è da meno.

Il settore tende a riportarsi in corrispondenza dell’area dei massimi storici e sembra aver le carte in regola per farcela. Attenzione tuttavia all’attuale test di una Fibonacci Fan che si è già dimostrata molto efficace in passato.

A proposito, non ho utilizzato il minimo relativo di marzo 2009, ma quello del 2008 perché lo ritengo maggiormente significativo.

Probabile il proseguimento della tendenza in essere, ma attenzione alla tenuta del sopra citato 335.

Il composite.

L’indice settoriale si sta rafforzando dalla fine dello scorso 2017 nei confronti dell’indice generale europeo riportandosi in corrispondenza dei massimi relativi del 2013.

Molto interessante osservare che è stato proprio il lockdown ad aver avviato la fase di accelerazione del momento di “ripresa relativa” nei confronti dell’indice generale.

Non tutti mali vengono per nuocere” agli stessi soggetti; si chiama opportunità.

L’attuale trend ascendente è molto fragile poiché “giovane” e, pertanto, attenzione alla tenuta del doppio livello di supporto a 0.95 e, per il breve/medio periodo, 0.90 circa.

Il caso del giorno.

Marks and Spencer Group plc (https://corporate.marksandspencer.com/); azienda fondata, nel 1884, che gestisce oltre 1.500 negozi nel Regno Unito e 62 a livello internazionale.

Il trend di lunghissimo periodo ricorda la lettera “m” di Marks, ma, scherzi a parte, il titolo consolida da qualche mese in corrispondenza dei minimi storici realizzati per l’occasione.

In effetti, il titolo ha realizzato durante il mese di maggio 2015 un massimo relativo a 600 dal quale non è più ripreso e viene scambiato a meno di 100 GBp.

La commercializzazione in negozi fissi è chiaramente penalizzata da una situazione di lockdown che, tuttavia, non esisteva prima del 2020. Il titolo è probabilmente penalizzato dalla concorrenza online.

Di positivo, invece, sono le tendenze (dei prezzi di borsa) che sono relativamente ben definite e di medio/lungo periodo. Di conseguenza, l’eventuale superamento confermato di 150 circa, livello che coincide con il passaggio della resistenza del canale discendente in essere da oltre 5 anni, potrebbe dare il via a una tendenza ascendente di medio periodo.

Il mio Efficiency index, dopo aver mostrato una divergenza negativa negli anni 2013/2015, sottolinea ora un titolo in un’area relativamente interessante che potrebbe convalidare l’ipotesi di un’opportunità di investimento in un’ottica di lungo periodo.

Tecnicamente, Marks and Spencer ha molti elementi tecnici a sfavore, ma necessità soltanto di tempo o di una ristrutturazione aziendale.

Avremo pertanto un segnale di inversione rialzista in caso di superamento di 150, ma non possiamo attendere fino ad allora.

Lecito pertanto qualche operazione di trading tra 85 e 120 circa, mentre aspetteremo, per lo meno, 120 prima di entrare in posizione con obiettivi 140/150 e 190, poi 250.

I livelli sono volutamente molto molto ampi in quanto ideati per un cassettista. A mio modesto avviso potrebbe essere la strategia più adatta per un titolo del genere.

La vera scommessa sarebbe acquistare sui livelli attuali, con quantitativi decisamente ridotti, e guardare il titolo dopo qualche anno. Anche l’idea del Pac, …, ma attenzione in ogni caso al rischio cambio che non è da sottovalutare, anzi. Spesso è proprio il risultato dell’operazione in cambio a definire la plus o la minus dell’operazione.

A disposizione

Giovanni