Rompiamo gli indugi


Pare che, nonostante tutto, i mercati siano alla ricerca di un fondo. Un fondo da cui provare a mettere un argine alla caduta violenta che in poco più che tre settimane ha messo al tappeto i listini internazionali. Un fondo, si badi bene, che non va inteso come “IL” minimo, ma un punto di pausa in attesa di avere contezza dei danni economici che questa orribile pandemia si porterà dietro.

Perché a ben guardare, qui si tratta ora di trovare degli argini per provare a mitigare e a contenere i danni che saranno spaventosi. Per cui, da qui alla ripartenza vera è tutto un altro paio di maniche. Banche Centrali e governi hanno già dispiegato interventi tesi al sostegno dell’economia e al momento manca solo l’Europa (intesa come UE che dovrebbe fornire una risposta unita e compatta…) che rimane pietosamente divisa rendendo ancora più acuto – per quanto possibile – il senso di nausea e orticaria nei suoi confronti.

Ieri era in programma l’Eurogruppo, che avrebbe dovuto trovare una linea comune di intervento finanziario per contrastare l’emergenza, ma nonostante ben 16 ore di colloqui è stato tutto rinviato con un nulla di fatto. E’ passato un mese dallo scoppio dell’emergenza e mentre gli USA senza troppe manfrine hanno messo in campo tra FED e Casa Bianca un intervento poderoso, noi siano ancora qui appesi.

Il vertice è stato aggiornato a oggi, ma per ora la situazione rimane in stallo con Italia e Spagna – parzialmente sostenute dalla Francia – che chiedono un intervento comune e condiviso con l’emissione di debito comunitario in aperto scontro con l’Olanda che è assolutamente contraria agli Eurobond e che appoggia una Germania più cauta nei toni ma nei fatti anch’essa contraria a strumenti di debito comuni.

Vedremo se oggi, in qualche modo, la situazione si sbloccherà e come. Il timore di molti è che si giunga ad una sorta di accordo solo di facciata, poco utile e comunque penalizzante per i Paesi del sud Europa. Ciò che è certo, a prescindere da come finirà questa ulteriore triste prova di “unità” europea è che l’Italia è di fatto abbandonata a sé stessa, con alcune delle misure adottate dalla BCE che danno la misura di come l’Europa sia più interessata a circoscrivere gli effetti e ad assorbire lo shock di un eventuale revisione del rating del nostro debito.

Staremo a vedere ma, ad ogni buon conto, prima o poi tutto questo finirà, così come in un modo o nell’altro finirà lo stillicidio di dipendenza supina verso un Europa che non esiste. E anche se lo abbiamo già detto, lo ripetiamo, quasi fosse una preghiera: per favore, quando tutto questo sarà finito, ricordiamoci di ricompensare generosamente chi ha fornito aiuto e di ricompensare con gli interessi chi ha lavorato per darci il colpo di grazia.

Tornando ai mercati, è ora di riprendere a popolare, cum grano salis, il nostro portafoglio che è totalmente liquido dal 12 marzo scorso. Come anticipavamo nello scorso articolo, vi sono alcuni asset che abbiamo valutato e che ora possono essere inseriti con piccole quantità in portafoglio. La logica di base è quella di imbastire una strategia di medio che possa sopportare la volatilità negativa e che possa reggere una eventuale seconda onda d’urto. Si badi bene, “reggere” non vuol dire non vedere nel breve dei segni meno davanti agli asset eventualmente acquistati. Vuol dire resistere al meglio e con la minor volatilità possibile ad un proseguimento della negatività.

Tuttavia, nell’ottica di progressivi accumuli di posizioni, e soprattutto partendo totalmente puliti e con l’arsenale della liquidità disponibile al 100% sarà possibile contrastare eventuali momenti avversi e tenere sempre sotto controllo il rischio del portafoglio nel suo complesso.

Partire puliti, con il portafoglio ex-novo è un’opportunità importante per tutti gli abbonati, che siano di lungo corso oppure nuovi, perché è poi sempre difficile prendere il treno in corsa, come ben sappiamo. I segnali nascenti sono sempre più semplici da gestire, anche psicologicamente, che è cosa non da poco.

Stiamo ultimando le verifiche e tra oggi e al massimo domattina di buon’ora daremo i primi buy ufficiali per il nuovo portafoglio, che di fatto riparte pulito e nuovo di zecca. Le regole saranno quindi sempre le stesse: portafoglio modello parametrato su un capitale di 100.000 Euro, rischio moderato, strumenti ammessi prevalentemente ETF e Fondi con possibilità di inserire anche ETC o singoli titoli in particolari casi. Operatività rilassata (non si tratta di trading di breve termine) ma dinamica, con un certo equilibrio tra numero di operazioni da eseguire e reattività ai mercati.

Stay tuned, si riparte.

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