Oggi tratterò nuovamente un titolo dell’indice STOXX Europe 600 Oil&Gas; uno dei più noti in Italia, e non solo; Eni.
La scorsa settimana ho analizzato il titolo francese Total.
Potete ritrovare di seguito la precedente analisi: https://www.lombardreport.com/autori/giovanni-maiano/
Il composite.
Il rapporto tra Eni e l’indice generale STOXX Europe 600 (parte superiore del grafico) evidenzia una tendenza discendente dall’inizio del 2009 e la realizzazione di un massimo storico proprio in questo mese di settembre. Il canale (rosso) è stato ricavato con la regressione lineare e lo 0.80 della deviazione standard solo per evidenziare il trend in essere.
Il composite tra Eni e l’indice STOXX Europe 600 Oil&Gas mostra uno scenario simile, ma dal 2013 e, allo stesso modo, l’attuale realizzazione di nuovi minimi assoluti. Il canale (blu) è ricavata dalla regressione lineare con una volta la deviazione standard.
Il titolo è pertanto molto più debole del mercato (ha un alpha a 2 anni attorno a -0.60) e un beta di poco superiore all’unità.
Il titolo.
Il grafico Point and Figure 1X3 mostra un contesto negativo, ma apparentemente meno “drammatico” rispetto a quanto evidenziato nei compositi come sopra.
In effetti, appare una prima reazione positiva dopo la realizzazione di un minimo relativo, ma il titolo ha dovuto fare i conti con la resistenza di 10. Questa rappresenta un ostacolo intermedio, mentre quello maggiormente importante è individuato appena sopra a 11.
Questo per avere uno scenario di riferimento.
Nel breve periodo, invece, dal minimo di marzo in poi, il titolo deve fare i conti con un doppio massimo discendente e una tendenza moderatamente ribassista.
Tuttavia, il movimento realizzato da Eni dallo scorso 24 agosto mi interessa.
Anche perché i titoli del comparto Oil&Gas non sono 100 mila… Bisogno dirla tutta.
La discesa in atto da una quindicina di sedute tende a rallentare in corrispondenza del minimo relativo di inizio agosto a 7.343 e del gap up del 24 marzo a 7.535/360.
Lo so, non è molto, ma potrebbe bastare. Chiaramente se il vento ci da una mano…
Al rialzo sono visibili molte resistenze in area 8.0/8.5 che mi ricordano un campo minato ricco di falsi segnali…
Il limite nella pubblicazione di un’analisi è che non c’è un “seguito costante” che rientrerebbe, invece, in una consulenza.
Ma lo studio è motivante proprio per questo.
Pertanto, lo scenario di Eni rimane negativo, ma con un timido accenno di quello che potrebbe risultare un possibile prossimo tentativo di recupero.
Ci troviamo in un sentiero più spirituale che tecnico.
Come per l’analisi di Rolls Royce non me la sento di acquistare su tenuta di 7.30 circa anche se la mia ipotesi si erige proprio su questo presupposto.
Non voglio impostare una strategia di scalping, ma ho in mente questa.
Long sopra 7.80 con obiettivi 8.30/8.50 e 9, poi 10.00/10.20 e 11. L’area del gap potrebbe fornire un livello per lo stop loss.
Il cedimento di 7.30 dovrebbe precedere il ritorno verso i minimi di marzo scorso o poco sopra.
A disposizione.
Giovanni Maiani