Mercato obbligazionario: i trader di Reddit colpiscono ancora


Con il mercato obbligazionario soporiferamente inchiodato ormai da tempo immemore e con le Banche Centrali che non forniscono particolari novità in tema di politiche monetarie, è anche difficile trovare argomenti legati ai bond degni di vero interesse.

Ma, come sempre, qualcosa che attira l’attenzione sui mercati c’è sempre e anche se usciamo un po’ dal seminato oggi parliamo di quanto sta accadendo intorno alla vicenda Reddit, o meglio alla “guerra” che i trader del famoso forum hanno ingaggiato contro le c.d. mani forti del mercato.

Dopo GameStop è stata la volta dell’argento, che ieri è letteralmente schizzato al rialzo, e stando ad alcune notizie di oggi, qui la faccenda è grossa. Ma andiamo con ordine. Il tutto pare essere partito giovedì scorso, quando una discussione su Reddit ha fatto lievitare le quotazioni dell’argento, volate del 7% nel giro di poche ore, arrivando a toccare i 27 dollari l’oncia.

Trend che è poi proseguito nella seduta successiva, e poi ancora ieri, con un rialzo in tre giorni che ha portato il metallo sin sopra i 30 dollari l’oncia. Interessante – e non privo di acume – il commento di un trader, il quale ritiene che l’argento dovrebbe quotare 1.000 dollari e non 25 dollari, sostenendo che le banche starebbero manipolando i prezzi dei preziosi per nascondere l’inflazione reale.

Ora, come sappiamo con GameStop si è assistito allo “short squeeze” e qualche cane grosso pare si sia fatto piuttosto male. I “piccoli” di fatto si stanno coalizzando per far passare qualche brutto quarto d’ora a chi decide le sorti del mercato. E pare ci siano riusciti. E così, a Wall Street è suonato l’allarme e le contrattazioni sono state di fatto distorte bloccando gli acquisti e permettendo solo di vendere o shortare.

Di fatto una presa di posizione netta a favore dei grossi short sellers che stavano perdendo fiumi di denaro. E questo a me personalmente non è piaciuto. Perché se alcuni titoli o i mercati crollano sotto il peso della manipolazione dei ribassisti di professione non si vieta la vendita e lo short? Perché se a lasciarci le penne sono i risparmiatori non si fa nulla, mentre se sono i grossi a farsi un po’ di male si urla allo scandalo e si interviene pesantemente?

Domande retoriche, ovviamente, a cui tutti sappiamo rispondere perché bazzichiamo sui mercati ormai da diversi lustri e sabbiamo bene quali sono le regole e le dinamiche che li governano. Però fa davvero specie leggere che “troppi titoli azionari stanno registrando rialzi forti e improvvisi e, soprattutto, ingiustificati” a giustificazione dell’intervento a gamba tesa del “regolatore” del mercato.

Ad ogni buon conto, per ciò che concerne l’argento, sembra che i traders di Reddit si stiano muovendo in base ai fondamentali, ritenendo – non a torto – che l’argento sia pesantemente manipolato e che la sua quotazione sia artificiosamente sacrificata. Infatti, a ben guardare, non è per nulla razionale che l’argento quoti ai prezzi attuali, considerati in primis i rendimenti negativi sul mercato obbligazionario, cui si aggiunge l’immensa liquidità creata dalla combinazione tra stimoli monetari delle Banche Centrali e deficit fiscali dei governi. Il tutto senza considerare che con la ripresa della produzione dopo i vari lockdown, la domanda dell’argento per scopi industriali è destinata a salire, come quella legata alla produzione dei pannelli solari, a cui punta dichiaratamente la nuova amministrazione americana di Joe Biden.

Ora, come ritengono diversi analisti, è vero che i trader di Reddit non riuscirebbero a fare massa critica per smuovere oltremodo i prezzi – se non per un periodo piuttosto breve – visti i volumi medi giornalieri decisamente superiori rispetto al mercato azionario. E’ però vero che i loro acquisti in massa stimolerebbero quelli di chi effettivamente ritiene il metallo sottovalutato, creando un potenziale volano.

E così si legge già di un allarme delle Banche Centrali, perché le conseguenze di un eventuale “short squeeze” sull’argento potrebbero essere importanti. In primo luogo, perché insieme all’oro l’argento è considerato un metallo che tutela il potere di acquisto nel lungo periodo, per cui la sua rivalutazione segnalerebbe ai mercati che la stabilità dei prezzi sarebbe minacciata dalle azioni delle Banche Centrali.

Secondariamente, la sua crescita provocherebbe l’aumento dei prezzi di tutti i beni in cui l’argento rientra tra i fattori di produzione; questo, di fatto, farebbe lievitare l’inflazione e i governatori centrali sarebbero costretti ad agire, per preservare la loro credibilità di tutori della stabilità dei prezzi e dell’ordine monetario. Infine, cosa non meno importante a livello “educativo” è che per nessuna ragione deve passare il messaggio che “un gruppo di ragazzini” riesca a cambiare le sorti dell’economia mondiale e le dinamiche dei mercati, che devono restare in mano, in tutto e per tutto, ai market mover istituzionali.

Analisi ZC-Yield Curve
La lettura della ZC-Yield Curve, questa settimana, mostra un’ulteriore salita dei rendimenti rispetto alla scorsa analisi. La scadenza a 10 anni, pur restando in territorio negativo sale ora al -0,17% mentre la scadenza trentennale va addirittura poco sopra lo 0,14% rispetto al precedente 0,05% di rendimento. Non cambia la forma della curva, ormai piuttosto stabile e difficilmente mutabile salvo eventi particolari e al momento imprevedibili. Ora si registra un massimo di rendimento sulle scadenze 2044-2047, in crescita rispetto alla scorsa rilevazione e ora poco sopra area 0,16% rispetto al precedente 0,07%. Salgono anche i tassi forward su Euribor 6 mesi, con il tratto a lunga che va in area 0,60%, mentre il tratto a breve si mostra più stabile e sempre in altalena tra area -0,60% e area -0,50%.

Analisi Integrata Trendycator
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei principali benchmark decennali, non abbiamo variazioni significative rispetto a quanto osservato nella scorsa analisi. Il recente rialzo dei rendimenti non ha portato con sé cambi di fronte, e pare che il mercato si stia adagiando su questo nuovo equilibrio, frutto delle politiche monetarie di lungo termine al momento sostenute dalle Banche Centrali. Sull’area UK è confermato il cambio di impostazione osservato ormai diverse settimane fa, con il modello Trendycator che si mantiene NEUTRAL e con rendimenti che gravitano ora poco sopra area 0,30%. Sempre laterale il BUND, con volatilità in contrazione e modello Trendycator che dopo aver abbandonato lo stato SHORT sta consolidando il NEUTRAL; il rendimento del decennale tedesco è ora poco sopra area -0,50%. Lieve salita dei rendimenti anche per il nostro Btp, complice una puntatina dello spread verso area 130 bps, ora rientrata poco sopra area 110 bps. Il rendimento del nostro decennale si è portato allo 0,60% con Trendycator che rimane SHORT, presentando però un’evidenza di BOTTOM che per ora pare confermata. Piuttosto stabile l’impostazione per l’area USA con i rendimenti che si mantengono poco sopra la resistenza in area 1%, con Trendycator sempre confermato su LONG.

Bond Governativi Mndo Weekly Ranking
Analisi sotto forma di ranking dei bond governativi mondiali con qualunque rating. In alcuni casi, per alcuni emittenti o per alcune valute, il rapporto rischio/rendimento di questi bond può essere anche piuttosto speculativo. Il ranking considera i bond benchmark decennali in tutte le valute di emissione.

Questa settimana torniamo a parlare del dollaro USA, dopo che la Lagarde ha in più occasioni fatto esplicito riferimento al tasso di cambio EUR/USD. Sarà un caso, ma dopo le sue parole il nostro euro ha ripiegato e si è portato nuovamente nei pressi di 1,20 ora supporto dopo la puntata verso area 1,24.

La situazione tecnica rimane, naturalmente, ancora sfavorevole al dollaro USA, ma analizzando l’indice di forza del modello Trendycator – un tipo di analisi più fine rispetto al solo grafico che siamo abituati a vedere – si nota una perdita di spinta dell’euro e non a caso lo stato è passato dal precedente STRONG LONG all’attuale LONG.

Normale che graficamente il Trendycator sia ancora verde, per cui ancora ci segnala trend al rialzo per l’euro, ma non va sottovalutata l’evidenza dell’indice di forza sopra menzionato. Il ritorno in area 1,20 è il classico pullback sul livello di resistenza che una volta superato diventa supporto. Da questi livelli, come sappiamo, possono aprirsi due scenari opposti.

Il grafico ben evidenzia questa situazione di attuale equilibrio intorno al valore di 1,20 che è lo spartiacque da tenere d’occhio per impostare eventuali operazioni in USD. Un ritorno sotto 1,20 se accompagnato da un aumento della volatilità e ulteriore indebolimento dell’indice di forza aprirebbe lo scenario per un cambio di stato da parte del modello Trendycator, dando un primo segnale di possibile inversione dell’attuale trend.

Non ancora per nulla scongiurata la possibilità, tuttavia, di rivedere area 1,24 che se dovesse saltare andrebbe a rafforzare ulteriormente il nostro euro, con ampi spazi di salita come già osservato nelle scorse analisi dedicate al cambio EUR/USD.

Ad ogni buon conto, la situazione va tenuta sotto osservazione poiché con l’aumento dei rendimenti a livello generale rimane valida la strategia di puntare su bond a breve scadenza, dal rischio tasso molto contenuto, ma è chiaro che ci deve essere un buon motivo sotto il profilo del rischio cambio per avere una discreta convenienza.