Analisi per la prossima ottava


Buon fine settimana a tutti. Con la seduta di venerdì si è chiusa la prima scadenza tecnica importante con un nulla di fatto su scala settimanale almenoper quanto riguarda il mercato italiano. Utilizzando il nuovo contratto scadenza giugno e timeframe orario notiamo come il mercato sia rimasto sostanzialmente in trend laterale nelle giornate di lunedì e martedì, come sia improvvisamente salito mercoledì e giovedì per poi tornare al punto di partenza nell'ultima seduta di contrattazione. Volatitlità quindi in calo ed indecisione generalizzata senza particolari spunti o temi operativi. 

Procedo subito all'analisi dei livelli sul future FTSEMIB40 scadenza giugno per la prossima ottava. Personalmente credo che il mercato stia continuando la fase di assestamento e al momento sono drasticamente calati i volumi sui titoli, segno che chi doveva vendere è uscito completamente (la "capitolazione" famosa di cui avevo scritto nelle scorse settimane), qualcuno ha comprato ma al momento non c'è comunque una vera e propria corsa agli acquisti. Parlavo con altri operatori che hanno la mia stessa view: molto probabilmente qualcuno è "saltato" e non mi riferisco necessariamente ad un trader in carne ed ossa. Questo lo si nota proprio dai volumi. Torniamo all'analisi delle aree da monitorare. Il supporto importante per le prossime sedute è collocabile a 22900 e a 22500. Le resistenze sono a 23650, 23900 e 24500. Se notate abbiamo livelli che nel complesso sono abbastanza vicini tra di loro e questo è il segno di contrazione di volatilità (già anticipato in precedenti articoli relativamente al mercato americano). Sta quindi tornando il sereno o è semplicemente la quiete prima della tempesta? Credo che sia più valida la prima ipotesi ovvero quella di un mercato che se non sarà orientato al rialzo dovrebbe almeno lateralizzare ma non scendere. Certamente siamo in balìa degli eventi bellici ma credo che le Borse li abbiamo comunque già metabolizzati (escludo al momento l'ipotesi escalation); in intraday noto ad esempio che a dichiarazioni che allontanano l'ipotesi del fine guerra il mercato reagisce inizialmente male ma poche ore dopo si riprende e questo sta a significare che le vendite vengono riassorbite. Lo stesso ragionamento nel caso di dichiarzioni positive che fanno inizialmente salire e poi mano a mano ci si "rimangia" il movimento.

Estendendo l'analisi ad un chart daily nelle prossime settimane se il mercato continuasse a salire troverebbe una fortissima resistenza in corrispondenza del punto da cui è partito tutto il ribasso ed individuabile in un range compreso tra 25200 e 25650 punti. 

Sabato scorso avevo posto l'accento sul fatto che il mercato potesse salire anche grazie alle possibili prese di profitto sui preziosi (oro e argento in primis). Così è stato, quindi se si propende per una view rialzista delle Borse bisognerà partire dal presupposto che i metalli "debbano" stabilizzarsi/scendere o comunque non salire (di seguito il grafico dell'oro a sinistra e dell'argento a destra entrambi su scala giornaliera e sui quali sono ben vesibili le prese di profitto rispetto a venerdì scorso).

Lo sbilanciamento degli short di cui ho più volte scritto ha permesso ai mercati a stelle e strisce di rimbalzare molto bene dai minimi che sono stati colti abbastanza bene e con discreta precisione. Attenzione però che rialzi così decisi necessitano di un minimo di prese di profitto tanto più che osservando il Nasdaq Composite notiamo l'importanza della prima forte resistenza posta a 13850 punti (e a seguire a 14500). 

Come ho accennato in un veloce update infrasettimanale la settimana post scadenze presenta qualche indicazione statistica interessante ed anticipatrice. In primis se il mercato è stato al rialzo (come nel nostro caso anche se mentre scrivo gli USA sono ancora aperti ma il dato su scala weekly difficilmente viarierà visto che manca una sola ora al termine delle negoziazioni) questo potrebbe indicarci che il peggio è alle spalle. Questa ipotesi sarebbe avvalorata dalla mia previsione di fine febbraio: mercato in discesa fino alla metà di marzo e poi in salita. Un secondo dato statistico positivo riguarda gli indici americani dal momento che non tutti hanno raggiunto i livelli di mercato orso (quindi con cali almeno pari al 20%): è il caso dell'S&P500 e del Dow.

Il problema statistico riguarda piuttosto la prossima settimana visto che negli ultimi 34 anni anni il Dow è risultato negativo in 22 rilevazioni. Ci sono state tuttavia delle clamorose eccezioni: +12.84% nel 2020, +6.84% nel 2009 e +4.88% nel 2000. 

Per le prossime cinque sedute credo sia verosimile un primo tentativo di rialzo e poi qualche presa di profitto/consolidamento successiva.

Azzardo un'ipotesi: e se il mercato, scongiurato il pericolo atomico, fiutasse già la fine della guerra e avesse così intrapreso una tendenza alla salita o alla lateralizzazione (nella peggiore delle ipotesi) fino appunto alla fine del conflitto stesso? Dichiarata la tregua potrebbe avere un'improvvisa fiammata rialzista che sarebbe il classico "sell on news" (vendita sulla notizia), magari verso la metà/fine di aprile quando ci si avvicina al detto "sell in may".

Fronte watchlist: qualche analisi senza ....

Purtroppo mancano i volumi come ho scritto precedentemente e questo rischia di invalidare qualunque tipo di analisi. Nonostante questo ho deciso di fare ugualmente qualche analisi per evitare eventuali errori su situazioni grafiche apparentemente interessanti. Altre azioni presentano invece andamenti meno rischiosi.

Alla luce dei provvedimenti governativi starei lontano dal settore energetico per l'ipotesi di tassazione degli extraprofitti per calmierare il caro bolletta. Mi riferisco ad esempio ad azioni come Enel, Snam et similia che potrebbero essere oggetto di ribasso sfruttabile dai trader di breve termine in ottica intraday. In Francia ad esempio la sola ipotesi di tassazione degli extra profitti ha fatto scendere l'azione EDF di oltre 5 punti percentuali nelle scorse settimane. 

Il 5 Marzo, nel pieno del patatrac, su queste colonne scrivevo (link articolo: https://www.lombardreport.com/2022/3/5/putin-ha-comunque-ragione/ ):

"Quello che mi sento di dire, anche se chiaramente NON ne ho la certezza, è che molto spesso (che non significa SEMPRE) movimenti violenti al ribasso possono portare a reversal altrettanto violenti. Ricordiamoci però che questo ribasso avviene SENZA l'attore principale: il mercato statunitense."

Molte azioni italiane hanno avuto un rimbalzo a "V" mostrando quindi una notevole forza rispetto all'indice FTSEMIB40 (che comunque ha avuto un ottimo rimbalzo). E' il caso di Generali, titolo CORE, che è tornata al punto di partenza in area 18.80 dove poco sopra incontra una forte resistenza collocabile a 19 euro sopra i quali troverebbe solo i 19.345 euro (massimo dal 2020). 

Altre azioni come Leonardo sono salite dal giorno del conflitto ma non mi lascerei ingannare dalla forza relativa: quando la guerra terminerà si valuterà l'effettiva robustezza del rialzo che credo stia già iniziando a mostrare il fianco (e ci sono ben due gap up aperti). Del resto siamo passati da 6.10 euro ai 9.50 in meno di un mese (per un titolo che è rimasto in laterale per svariati mesi). Su scala settimanale l'area 9.50/9.60 è stata un forte supporto (ora resistenza) nel lontano 2019. Azione forte, da non shortare quindi, ma sulla quale eviterei anche di andare long dal momento che sull'ultimo rialzo i volumi sono comunque scesi notevolmente sul grafico daily (ATTENZIONE: il propellente potrebbe essere in esaurimento). Alle volte nel trading il profitto deriva da ciò che non si fa (o se preferite dagli errori che non si commettono)!

Anche alcuni bancari presentano un movimento a "V". E' il caso di Mediobanca che credo possa allungare ancora fino all'area importante di resistenza (ex supporto) collocabile attorno a 9.60 euro. Il problema delle "V" è duplice: individuare quando si stanno per verificare (e su questo il timing è stato abbastanza preciso nel complesso) e poi riuscire a "cavalcarle" convinti del fatto che non si tratti del classico "rimbalzo del gatto morto". Recuperati i 9.60 con almeno un paio di sedute consecutive con chiusura SOPRA tale livello è ipotizzabile un ulteriore allungo verso i 10 euro che nei mesi passati sono comunque stati una discreta resistenza (ma anche supporto quando sono stati bucati al rialzo). L'ipotesi di "V" verrebbe invalidata qualora il titolo scendesse sotto 8.60 euro.

Talvolta ci sono azioni sottili su cui il ribasso non è nemmeno stato sentito. E' il caso di Mondadori, tornata sui livelli di gennaio con volumi in notevole aumento nelle ultime tre sedute della settimana. In questo caso la "calamita" è posta a 2.27 euro. Azione da monitorare.

Abbiamo poi Prysmian che non è scesa ma sulla quale la maggior forza relativa incontra un forte ostacolo derivante da una vecchia trendline di lungo periodo che potrebbe configurare l'ipotesi di un pullback in corso. Per questo eviterei il long (ma anche lo short).

Una azione "risanata" già analizzata nei mesi scorsi è RCS che pare sia caduta un pò nel dimenticatoio come molti titolini con buoni fondamentali presenti sull'Euronext Growth (ex AIM per intenderci). Utilizzando uno stop sotto 0.66 euro in chiusura si può ipotizzare che il minimo sia stato in qualche modo già toccato e che quindi ci possa essere un tentativo di recupero verso 0.80 prima e 0.90 euro poi. Purtroppo come ho già scritto mancano i volumi ma questo è un problema generalizzato.

Alcuni titoli non si sono mossi nella fase di rimbalzo di mercato. Penso ad esempio a Saipem su cui tuttavia non escludo un movimento di squeeze degli short PRIMA dell'aumento di capitale che a mio avviso sarà molto diluitivo. 

Per oggi è tutto. Buon fine settimana.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)