Trading & investimenti: ● 4 Etf azionari quasi senza crisi ● Bond in $, il più scambiato ● Cosa si dice sui mercati ● Enel e Snam con garanzia del capitale ● 6 azioni Usa su cui l’Orso non ha colpito troppo


Di tutto e di più puntando soprattutto a strumenti che hanno dimostrato di essere protettivi negli ultimi mesi. Una rassegna inoltre di voci dell’industria finanziaria su come muoversi da qui a fine anno. 

Il report della domenica

Il “Bear market” spadroneggia incondizionatamente. La ricerca di strumenti esenti da segni meno porta così a mettere in luce questa settimana alcuni Etf che hanno affrontato le tempeste borsistiche senza troppo colpo ferire. La loro lista sarebbe in realtà molto più lunga nel caso si includessero replicanti riferiti ai settori petroliferi e delle commodities (azionari anche qui), dalle performance strabilianti da inizio anno, oltre che a vari Paesi emergenti e infine a tipologie atipiche. Quello che importa è il segno più da gennaio. Ne segnaliamo quattro dell’ultima categoria, quotati a Milano, che soddisfano appunto tale requisito.

► Ishares Agribusiness

Isin

IE00B6R52143

Valuta denominazione

Usd

Valuta negoziazione

Eur

Sottostante

Azionario globale settore agricolo

Performance da inizio anno

+ 10,1%

Performance a 1 anno

+ 22,9%

Ter

0,55%

Distribuzione dividendi

No

Trend

Non si guardi il grafico relativo a Borsa Italiana, poiché l’Etf quota a Piazza Affari solo da fine maggio. Su altri listini evidenzia sì una correzione dai massimi di aprile, accentuatasi nelle ultime settimane, ma con un bilancio 2022 che resta in netto utile. Interessanti i livelli in corso per l’avvio di un piano di acquisto, che deve tenere conto di una volatilità piuttosto elevata

► Xtrackers S&P Global Infrastructure

Isin

LU0322253229

Valuta denominazione

Usd

Valuta negoziazione

Eur

Sottostante

Azionario globale settore infrastrutturale

Performance da inizio anno

+ 4,4%

Performance a 1 anno

+ 11,5%

Ter

0,60%

Distribuzione dividendi

No

Trend

Doppio massimo a metà aprile e a inizio giugno. Da qui è iniziata una correzione di circa 5 euro (da 52 a 47,6 euro). Decisiva la tenuta dei 46,6 euro

► Vaneck Developed Markets dividend leaders

Isin

NL0011683594

Valuta denominazione

Eur

Valuta negoziazione

Eur

Sottostante

Azionario large caps ad alti dividendi dei mercati sviluppati

Performance da inizio anno

+ 4,2%

Performance a 1 anno

+ 11,9%

Ter

0,38%

Distribuzione dividendi

Sì (yield fra il 2,3 e il 2,5%)

Trend

Un continuo rialzo fino a inizio giugno. Poi una fase correttiva, non tale da comportare però una performance negativa nell’year to date

► Wisdomtree Us Equity Income D

Isin

IE00BQZJBQ63

Valuta denominazione

Usd

Valuta negoziazione

Eur

Sottostante

Azionario Nord America con elevati rendimenti da dividendi

Performance da inizio anno

+ 3,5%

Performance a 1 anno

+ 15,4%

Ter

0,29%

Distribuzione dividendi

Sì (yield fra il 2,8 e il 3%)

Trend

Ha retto molto bene fino a inizio giugno. Successivamente una correzione da un massimo di 23 euro ai 20,9 della chiusura di venerdì. Non tale però da inficiare la performance positiva messa a punto da inizio anno

Bond in Usd, a sorpresa il più scambiato è il portoghese

Non ha subito l’impatto Fed, perché avvicinandosi alla scadenza la sua quotazione segue il tipico trend ribassista da effetto rimborso, con una curva discendente molto regolare e priva di improvvisi scatti. Il Portugal 5,125% Ot24 Usd (Isin XS1085735899 – taglio 1.000) ha ormai più punti forti che punti deboli. Per questo motivo gli scambi sul Mot si confermano costanti e rilevanti pur in una fase di liquidità dei mercati alquanto instabile. Così per esempio a maggio è risultato il più trattato nella categoria “Foreign public debt”, precedendo i sempre favoriti Romania, Polonia e Bund tedeschi. Per chi investe sull’obbligazionario in Usd è pertanto un interessante strumento soprattutto per collocare liquidità con un rendimento adeguato.

Quotazione in corso

102,75 Usd

Rendimento lordo

3,9%

Volatilità

Molto bassa

Min-Max anno

101,92 - 110,98 Usd

Prossima cedola

15/10/2022

Rating emittente

BBB

Data emissione

10/7/2014

Ammontare emesso

4,5 miliardi $

Rischio call anticipata

No

Rischio liquidità

Basso

Rischio tassi

Basso (duration 2,1)

Punti forti

Vita residua corta – Rendimento interessante – Aliquota 12,5% - Minusvalenza fiscale a scadenza

Punti deboli

Quota sopra 100 in un mercato in cui varie scadenze 2024 sono già scese sotto la pari: per esempio il Polonia 4% Ge24 (US857524AC63) scambia sui 99,2 Usd e l’Usa T-Note 1,25% Ag24 (US912828YE44) sui 96,5, con yield rispettivi del 4,3% e del 3,1%. Il rischio che ciò possa avvenire anche per il Portogallo non può essere escluso se la Fed proseguisse con rialzi a manetta

Cosa si dice, cosa si fa

Raccogliamo un po' di rumours e di valutazioni dai mercati.

Per uno dei più seguiti analisti Usa, Louis Navellier, il petrolio potrebbe spingersi oltre i 180 $ al barile nel prossimo anno, il che l’ha portato a esortare gli americani a iniziare a prepararsi già fin d’ora. Incrociamo le dita!

Andrea Siviero, Investment Strategist di Ethenea, vede l’Europa perdente nel confronto con gli Usa. Il rischio recessione è forte nell’area Ue, mentre l'economia statunitense appare più resiliente, sebbene gli ultimi dati indichino un secondo trimestre in calo, con un mercato del lavoro forte, una domanda dei consumatori ancora sana e investimenti solidi, pur in presenza di un’inflazione elevata.

In un suo documento Fidelity International esprime cautela e sottopesa sia l’azionario sia l’obbligazionario. Nell’ambito di quest’ultimo esorta prudenza per l’area Usa rispetto ad altri Paesi sviluppati. In presenza di una Fed falco, i gestori di Fidelity ritengono che questa view sia sensata, in quanto i mercati del credito rimarranno vulnerabili, data la possibilità di una recessione che l'attuale inasprimento indotto dalla Banca centrale Usa potrebbe determinare.

Dalle analisi di Robeco emerge che il settore bancario sia come bilanci sia come riserve e redditività è a livelli tali da consentire di affrontare una fase di stagflazione senza violare i requisiti di capitale. Pertanto, le cedole dei bond AT1 (subordinati che partecipano all'assorbimento delle perdite nel caso in cui gli indici patrimoniali scendessero sotto certi livelli) sarebbero al sicuro. Inoltre il rialzo dei tassi rappresenta un fattore di supporto propizio per le banche europee, destinato a favorirne utili e redditività. Gli istituti tedeschi, italiani e spagnoli in particolare evidenziano la maggiore sensibilità attiva all’aumento dei tassi d’interesse, soprattutto in virtù della composizione dei rispettivi canali di finanziamento.

Per Vontobel l’aumento dei tassi Usa non influisce in generale sulle obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti. Questo perché le relative politiche monetarie sono già cresciute molto rispetto alla realtà Fed, il che avviene in un contesto in cui i rialzi dei tassi da parte di Washington non comportano di solito indebolimenti per le divise “emerging”.

Per Credit Suisse nell’attuale quadro di svolta energetica la quota di rinnovabili per la produzione di elettricità passerà dal 28% a oltre il 90% entro il 2050 a livello mondiale. Se si considera che eolico e fotovoltaico sono già significativamente più economici rispetto alla generazione di elettricità da carbone o nucleare, si aprono interessanti opportunità di investimento nelle infrastrutture energetiche e logicamente nelle stesse rinnovabili.

Per Axa nelle prossime settimane gli investitori dovrebbero rimanere concentrati sull’evoluzione del conflitto russo-ucraino e sulle sue ripercussioni a seguito del blocco delle risorse alimentari e degli annunci di embargo sulle esportazioni di energia da parte di Mosca. Anche l’inasprimento delle politiche monetarie da parte delle Banche centrali, al fine di combattere livelli record di inflazione, sarà un importante punto di attenzione, visti i rischi che ciò comporta per la crescita economica mondiale. Questi elementi avranno un impatto significativo sull’andamento dei mercati azionari e sugli stili di investimento (value/growth). La volatilità dovrebbe rimanere elevata. Si ritiene così più che mai importante mantenere una buona diversificazione del portafoglio per affrontare tutti gli scenari. Meglio rimanere fedeli in sintesi a una strategia di investimento basata su società che combinano capacità di adeguare i prezzi, prospettive di crescita attraverso l’esposizione a temi di lungo periodo, nonché dalla solida struttura finanziaria.

Un 4,5% medio con la garanzia del capitale sulle utilities

Nell’ambito dei certificati vanno ormai di moda quelli a capitale garantito. Merita quindi attenzione una novità emessa da Mediobanca, che si rivolge appunto a questa tipologia di prodotti.

Isin

IT0005497133

Sottostanti

Enel e Snam

Categoria

A protezione totale del capitale

Scadenza

17/06/2027

Prezzo di emissione

1.000 euro

Ultima quotazione

939 euro

Autocallable

No

Cedole

Cinque premi annui crescenti (3,5%-4%-4,5%-5% e 5,5%) senza memoria, calcolati sul prezzo di emissione, a condizione che entrambi i titoli quotino, nelle date di valutazione annue, sopra lo strike. Rendimento medio 4,5%

Valori iniziali (strike)

Enel 5,481 euro

Snam 5,194 euro

Rimborso finale

Alla scadenza nel giugno 2027, indipendentemente dalle quotazioni di Enel e Snam, l'investitore sarà rimborsato con il 100% del valore nominale del prodotto (1.000 euro). Invece l'ultima cedola da 55 euro sarà pagata soltanto se entrambi i sottostanti non saranno scesi sotto i valori iniziali

Punto forte

La protezione del capitale

Punto debole

Il non incasso dei dividendi dei due titoli, potenzialmente superiori rispetto al rendimento medio del certificato

Strategia

Un’operazione mista che da una parte punti sul certificato (cogliendo la debolezza attuale) e dall’altra sulle due azioni

La crisi? Loro l’hanno vista meno

La continua ricerca di azioni ad alta resistenza rispetto agli choc di Borsa ci porta oggi a mettere in luce sei titoli Usa che stanno (almeno finora) sopportando abbastanza bene gli attacchi degli orchi di Wall Street.

Church & Dwight (CHD)

Articoli di grande consumo a basso costo. E’ nota soprattutto per detersivi da bucato e dentifrici

Performance a 1 anno -2,17%. Ottima la profittabilità, sebbene la situazione debitoria sia negativa. Costante la crescita degli utili per azione

Intuit (INTU)

Sviluppa software aziendali e per il settore fiscale. Crisi? Non la conosce

Performance a 1 anno -22,6%; a 1 mese +2,1%. Con un margine operativo al 24% e un debito in discesa evidenzia tuttavia un p/e alto (42)

Kellogg (K)

Nota specialista di prodotti alimentari per la colazione e di cibi pronti

Performance a 1 anno +5,5%; da inizio anno +4,4%. La profittabilità si è un po' indebolita, a causa anche di un debito elevato. Buono il “dividend yield” al 3,4%

O'Reilly Automotive (ORLY)

Catena distributiva di ricambi per auto, business in crescita per la minore propensione dei consumatori ad acquistarne di nuove

Performance a 1 anno + 7,2%; a 1 mese + 2,5%. Il debito resta elevato ma vari indici di bilancio non danno segnali di stress. P/e ratio a 18,8

Sempra (SRE)

Società di infrastrutture energetiche nordamericana con sede a San Diego (California), molto attiva anche nel settore del gas naturale

Performance a 1 anno +0,8%; da inizio anno +5,7%. Si è registrato un indebolimento del quadro finanziario ma i margini operativi restano più che positivi (21%). Da oltre dieci anni la società produce profitti

Tyson Foods (TSN)

L'azienda è il secondo produttore di carni di pollo, manzo e maiale al mondo dopo JBS

Performance a 1 anno + 12,9%; da inizio anno -5,4%. I margini operativi sono scesi e il debito salito. Il business resta tuttavia molto solido

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