Bond week – Nuovo Btp Italia, sarà l’occasione dell’anno?


In collocamento dal 20 giugno. Decisivo l’annuncio venerdì 17 del tasso reale annuo definitivo. Il doppio premio fedeltà? Determinante solo in certe condizioni.

Cedole & dividendi

La strategia commerciale di lancio è ottima, con una progressiva serie di notizie che si susseguono in merito all’esordio del nuovo Btp Italia, collocato sul mercato attraverso la piattaforma elettronica Mot di Borsa Italiana, in due fasi: la prima si svolgerà in tre giornate, da lunedì 20 a mercoledì 22 giugno, salvo chiusura anticipata, e sarà dedicata esclusivamente ai risparmiatori individuali; la seconda si realizzerà nella mattinata del 23 giugno, in quanto riservata agli investitori istituzionali.

Cominciamo allora a valutarne le caratteristiche, sebbene manchi quella più significativa del cosiddetto tasso reale annuo minimo garantito, cioè – in parole semplici – della cedola base, su cui si congiunge l’inflazione italiana, riconosciuta semestralmente.

Scadenza

8 anni (28 giugno 2030). Diventa quindi il più lungo in assoluto della famiglia dei Btp Italia, superando l’ottobre 2027, che quota sui 102,2 euro

Cedole

Non cambia nulla rispetto ai precedenti Btp Italia: sono semestrali indicizzate al Foi (indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi), cui si aggiunge il pagamento del recupero dell'inflazione maturata nel semestre (con la presenza di fatto di un “floor” nel caso di deflazione, a garanzia che quanto pagato non possa essere inferiore al tasso reale garantito definitivo)

Doppio premio fedeltà

 Viene introdotto sul Btp Italia (dopo aver caratterizzato gli sfortunati Btp Futura, scesi sul secondario ben sotto 100). Più in dettaglio a chi acquista il titolo durante la prima fase del periodo di collocamento e lo detiene fino al termine dei primi quattro anni (28 giugno 2026), è corrisposto un premio intermedio pari allo 0,4% del capitale nominale non rivalutato. Dopo i successivi quattro anni, alla scadenza del titolo (28 giugno 2030), a chi avrà continuato a detenere il titolo dall'emissione fino a scadenza, sarà corrisposto un premio finale pari allo 0,6% del capitale nominale sottoscritto non rivalutato. Chi acquista il nuovo Btp Italia all'emissione e lo detiene fino al termine riceverà un premio complessivo pari all'1%

Quanto è importante il premio fedeltà?

Lo è solo per chi accetta di restare investito per tutto il periodo di vita del titolo. Strategicamente conta poco, poiché un Btp Italia a otto anni si caratterizzerà per una volatilità molto elevata: l’equivalente 2027 da inizio 2022 ha messo a segno un 6,5%, che non è trascurabile per un “inflation”, sebbene inferiore rispetto ai Btp a tasso fisso. Non ci si faccia quindi incantare da questa caratteristica

Quale sarà la cedola base?

Il tasso reale annuo minimo garantito per questa nuova emissione sarà comunicato venerdì 17 giugno, mentre il tasso reale annuo definitivo sarà annunciato nella mattinata del 23 giugno, prima dell'apertura della seconda fase

Di quale importo potrebbe essere la cedola base?

Una stima attendibile la colloca fra lo 0,8% e l’1%. Sopra l’1% si tratterebbe di un’ottima struttura. Sotto lo 0,8% di una struttura deludente

Che fare?

Chi non sia collocato sui Btp Italia trova un’occasione per acquistare un nuovo “inflation” sull’inflazione italiana a 100, sempre che scelga di andare a scadenza.

Chi sia collocato su un Btp Italia attenda l’annuncio della cedola base e poi eventualmente si alleggerisca del/i titolo/i equivalenti in portafoglio (purché quotino sopra il prezzo di acquisto) ed entri sul nuovo. La componente inflazione è infatti identica, mentre determinante risulta appunto la cedola base

E se l’inflazione scendesse di molto?

Un titolo di questo tipo è comunque protettivo, visto che non subirebbe impatti dal rischio di deflazione, pagando comunque la cedola base. Di qui la sua rilevanza

E il rischio di credito?

I Btp Italia nel complesso si sono dimostrati meno reattivi rispetto a questo rischio. Certo è che in presenza di un’accentuazione di tale incognita nessun titolo di Stato italiano sarebbe esente da impatti negativi