Trading & investimenti: ● Le roventi azioni di difesa e gas ● Ferrari al D Day ● Il bond della settimana ● 13 certificati con maxi cedola


C’è solo l’imbarazzo della scelta fra tanti titoli da proscenio, obbligazioni molto particolari e certificate che pagano subito dal 12 e al 18% del valore nominale. 

Il report della domenica

La richiesta è giunta a LombardReport direttamente dai lettori. Ed è stata molto precisa: “Scrivete dei titoli cosiddetti della difesa e di quelli coinvolti nell’enorme business del gas”. In altre parole degli attualissimi temi emersi dalle vicende belliche nell’est Europa. Ci mettiamo sull’attenti e approfondiamo i due settori.

Chiamiamoli titoli della difesa!

Rammentiamo che a Piazza Affari non è quotato alcun Etf specifico e che i tre maggiori replicanti a livello internazionale sono:

● Invesco Aerospace & Defense (Isin US46137V1008 – non armonizzato – trattato su alcune piattaforme di trading italiane): è poco sotto i massimi assoluti di marzo.

● SPDR S&P Aerospace & Defense (Isin US78464A6313 – non armonizzato – trattato su alcune piattaforme di trading italiane): toccò a giugno dello scorso anno un massimo. In seguito è iniziata una fase di alta volatilità.

● iShares U.S. Aerospace & Defense (Isin US4642887602 – non armonizzato – trattato su alcune piattaforme di trading italiane): dopo un massimo oltre 112 $ a fine aprile è cominciata un trend discendente abbastanza pronunciato ma negli ultimi giorni si è registrato un tentativo di rimbalzo.

Dato che sul tema delle azioni Usa abbiamo già scritto il 24 aprile in un report domenicale della serie “Titoli caldi” (https://www.lombardreport.com/2022/4/24/titoli-caldi-7/), oggi analizziamo le leader europee del comparto.

Airbus (Parigi): 108,68 euro

Da mesi consolida senza particolari spunti, poco sotto i massimi assoluti. Monitorare i 118,8 euro al rialzo. Pericoloso solo il ritorno sotto i 90 euro

Leader mondiale per gli aerei civili ha anche una forte presenza in campo militare. Sta progettando un motore a idrogeno per i diversi impieghi

Bae Systems (Londra): 776,7 Gbx

La guerra in Ucraina è stata motivo di forte accelerazione per il titolo, che è sui massimi storici. Proteggersi al ribasso nell’area dei 670 Gbx, corrispondente a un forte “gap up” (28 febbraio) ancora da chiudere

Alcune delle soluzioni elettroniche che l'azienda fornisce ai militari includono sistemi di difesa, di navigazione, sensori elettro-ottici, motori digitali e impianti di controllo del volo

Hensoldt (Francoforte): 24,3 euro

Dopo i massimi a quasi 30 euro di fine marzo è iniziata una fase ribassista. Monitorare i 26,25 euro al rialzo e i 20,2 euro al ribasso. Sotto quest’ultimo valore c’è pure per Hensoldt un “gap up” da chiudere, determinatosi il 28 febbraio

È un'azienda tedesca che si concentra su sviluppo e vendita di sensori per missioni di protezione e sorveglianza. Forte la richiesta proprio dagli eventi bellici in Ucraina

Leonardo (Milano): 10,4 euro

Sui massimi dal 2020 malgrado le polemiche degli ultimi giorni. Positive le indiscrezioni sulla vendita del 49% di Oto Melara. C’è anche dell’altro? Target da monitorare: 11,6 euro. Uno stop nell’area di 7,86 euro  

Elicotteri per tutti i diversi impieghi e soprattutto per quelli militari e impianti di sicurezza informatica: sono le due attività in cui è caposcuola a livello mondiale. Complesse però le sue vicende societarie

QinetiQ Group (Londra): 369,2 Gbx

Da febbraio ha messo a segno un incessante trend rialzista. Ora potrebbe lateralizzare. Un’eventuale correzione troverà un sostegno sui 348 Gbx

L'azienda elabora intelligenza artificiale e tecnologie informatiche avanzate per la produzione di armi e sistemi avanzati di difesa

Rheinmetall (Francoforte): 208,5 euro

L’attivismo sul fronte acquisizioni sta portando il titolo verso i massimi di maggio a 218,6 euro. Decisiva la tenuta – su debolezza – dei 178,6 euro

Con produzioni di veicoli, armi, munizioni, soluzioni elettroniche e sensori, il gruppo impiega più di 23.000 persone e ha una capitalizzazione di circa 7 miliardi di euro

Thales (Parigi): 114,2 euro

Grafico simile a quello di altre azioni del settore difesa: “gap up” il 28 febbraio, poi massimi ad aprile e ora un po' di debolezza. Monitorare al rialzo i 126,8 e al ribasso i 104,5 euro

Molto ampie le attività nel comparto militare dai sistemi di difesa alla sicurezza informatica. La società da anni investe rilevanti risorse anche in innovazioni digitali e “deep tech” (big data, intelligenza artificiale, connettività, cybersecurity e tecnologia quantistica)

Ultra Electronics Holdings (Londra): 3.241 Gbx

I 3.352 Gbx rappresentano un livello già testato più volte. Attenzione però ora: la media a 200 si è avvicinata (venerdì a 3.186 Gbx) e il confronto sarà aspro nei prossimi giorni

Fornisce soluzioni su misura progettate per applicazioni nel settore della difesa e della sicurezza con tecnologie super evolute. Nel 2021 il gruppo britannico dell’aerospazio e della  difesa Cobham ha acquistato Ultra Electronics per 2,6 miliardi di sterline

  

Natural gas stock: meglio quelle Usa

La battaglia del gas è tutta europea ma se si guarda al mercato azionario gli strumenti a replica puntano soprattutto sui titoli Usa. Complesse le ragioni di questa apparente incongruenza. Valutiamo allora tre leader del settore “immatricolate” negli Usa.

Cheniere Energy (Nyse): 141,9 Usd

Dal 25 marzo si muove vicino ai massimi storici di 149,3 Usd, livello toccato di nuovo il 4 maggio. Attenzione ai 130,6. Sotto si potrebbero rivedere i 100 Usd

È uno dei maggiori esportatori mondiali di gas naturale liquefatto (Lng). Estrae, trasporta, liquefa e vende, oltre a disporre anche di alcune navi specifiche

Eqt (Nyse): 47,99 Usd

Il titolo è tornato ai massimi dell’estate 2018. Allineato su una trendline rialzista tenta di superare la resistenza dei 50,3 Usd. Una buona protezione si delinea sui 38 Usd, livello piuttosto distante dalla quotazione in corso

Il più grande produttore di gas naturale negli Stati Uniti ha prodotto nella prima parte del 2022 una media di 5,5 miliardi di piedi cubi di Lng ogni giorno. Negli Usa dicono: “Se fosse un Paese sarebbe il 12° produttore al mondo!”

Kinder Morgan (Nyse): 19,9 Usd

In questo caso il titolo è tornato ai massimi di inizio 2020 su una resistenza testata più volte (19,7 Usd). Anche Kinder si muove lungo una trendline rialzista, con una protezione che si può fissare sui 18,1 Usd

Leader nella gestione di infrastrutture energetiche in Nord America, sovrintende la più grande rete di distribuzione di gas naturale della nazione. All'inizio del 2022 disponeva di 71.000 miglia di gasdotti, con una capacità di stoccaggio di 700 miliardi di piedi cubi

Naturalmente si potrebbe cercare un’alternativa sul/i Etc del natural gas, tutt’altro strumento però, più complesso per la continua necessità di rinnovare i future sottostanti in scadenza e di ribilanciarli.  Inoltre, dato che il mercato del gas naturale è tipicamente in contango (situazione in cui il prezzo dei future è superiore alla quotazione spot), il che comporta rendimenti negativi annuali spesso abbastanza rilevanti, l’Etc può accumulare una perdita significativa nel tempo rispetto al benchmark.

► Azione Ferrari, in attesa del 16 giugno

Credete ai target price proposti dagli analisti specializzati in singoli titoli? Chi scrive questo report domenicale non li segue (magari sbagliando!) ma su un titolo cede alla tentazione, perché – nella professione di giornalista – ha seguito le vicende societarie del relativo gruppo fin dai lontanissimi tempi della mancata acquisizione da parte di Ford. Inevitabilmente si tratta di Ferrari. Già solo il nome fa tremare il polso di chi scrive. Tutti vorremmo Ferrari trionfante in ogni GP di Formula 1 e l’azione a 300, poi a 400 e infine a 500 euro! La realtà però è un po' diversa.

Negli ultimi giorni si sono susseguite valutazioni meno entusiastiche rispetto al passato. Citigroup vede per esempio Ferrari a 130 Eur e la notizia ha pesato non poco sul mercato. La chiusura venerdì a Piazza Affari a 177,7 euro è stata accompagnata da volumi in discesa. Non è tanto questo ad aver sollevato dei dubbi sulla situazione futura. Si avvertono qua e là altre incertezze, dovute a:

● timori che il settore del lusso possa essere penalizzato da una domanda in discesa nei prossimi mesi;

● qualche perplessità sulle strategie future del nuovo amministratore delegato, Benedetto Vigna, da cui forse il mercato si attendeva maggiore dinamismo comunicativo;

costi in aumento sia nel settore industriale sia in quello delle attività sportive. Torna in proposito un dubbio già espresso altre volte: che il finanziamento per lo sviluppo di nuovi modelli e delle trazioni alternative peserà sui risultati della società.

I numeri dicono in realtà questo:

Il debito resta elevato, sebbene il cash disponibile cresca di anno in anno

Il margine operativo al 25% è uno dei migliori del settore “automotive”

Il Roe (Return on equity, che mette in relazione l’utile d’esercizio con il capitale netto) al 41,3% è più che soddisfacente

Il p/e ratio (al 38,8%) si attesta su quello medio degli ultimi anni

Da un punto di vista di “fair value” il titolo è da considerare leggermente sottovalutato ma preoccupazioni in generale riguardano il mercato del lusso che potrebbe deludere nei prossimi mesi. Si attende così ora il Ferrari Capital Markets Day del prossimo 16 giugno. Dopo quell’appuntamento i target price (media attuale a 263 euro relativamente a 23 analisti, di cui alcuni però risalenti al 2021) potrebbero subire delle correzioni sostanziali. Importante è comunque la tenuta dei 175 euro.

► Il bond della settimana: un AA+ sotto 100 per scendere e poi salire

La strategia ormai è bene individuata: puntare su titoli di Stato a scadenza molto lunga che quotano sotto 100 e a taglio 1.000 euro per poter sfruttare sia eventuali ribassi (dovuti ad aumenti dei tassi di interesse), in questo caso accumulando posizioni, sia a veloci rialzi se all’opposto la Bce intervenisse di nuovo sui mercati con una qualche forma di immissione di liquidità nel sistema, ipotesi che comincia a farsi strada per fine anno. Loro sono i figli dell’epoca tassi a zero e si caratterizzano per cedole modeste e scadenze molto lunghe. Un esempio per tutti, il francese Oat 0,5% 2072 (Isin FR0014001NN8), il cui grafico spiega la realtà meglio di ogni altra parola.

   

Grafico da ProRealTime

A discesa violenta può corrispondere però un rimbalzo altrettanto impetuoso in presenza di condizioni favorevoli in tal senso.

Di obbligazioni simili ce ne sono molte. Oggi analizziamo allora un nuovo titolo di questa generazione (sebbene meno esasperato), da pochi giorni quotato sul Mot e che si caratterizza per una cedola più elevata.

Emittente

Austria

Rating

AA+

Tipologia

Tasso fisso green

Isin

AT0000A2Y8G4

Cedola

1,85%

Scadenza

23/5/2049

Collocamento

24/5/2022

Lotto base

1.000 euro

Mercato

Mot

Ammontare

4 miliardi euro

Inizio negoziazione

2/6/2022 (gli scambi per ora latitano ma sulle Borse estere in cui è quotato gli spread risultano già contenuti)

Duration

21 (valore elevato – di qui una potenziale elevata volatilità sia al ribasso sia al rialzo in presenza di fattori incisivi sui mercati)

Rendimento in corso

Circa il 2,1% a una quotazione fra i 97 e i 98 euro

Punto forte

Una cedola maggiore rispetto a quasi tutti gli altri titoli dello stesso tipo, emessi dalla stessa Austria, oltre che da Germania, Belgio, Francia ecc.

Punto debole

La liquidità sul Mot è ancora marginale

Strategia

Molto dinamica con successivi piccoli lotti in acquisto su netti decrementi delle quotazioni e in vendita su altrettanto decisi incrementi delle stesse

► Una maxi cedola subito e in seguito tante cedole

I mercati scendono e l’appeal delle nuove emissioni di certificati Cash Collect sale, perché gli strike si abbassano, consentendo una migliore protezione. È il caso dei nuovi Bnp Paribas Maxi Cash Collect, quotati sul Sedex, che si caratterizzano per:

prima cedola Maxi (tra il 12% e il 18% del valore nominale) in pagamento alla fine del primo trimestre di vita del certificato, cioè ad agosto: è fissa, ovvero non condizionata all’andamento dei sottostanti;

● successive cedole trimestrali dall’1% al 3,5% del valore nominale. In questo caso pagano premi condizionati all’andamento del peggiore dei titoli del basket. Ciò significa che, nelle varie date di valutazione trimestrali, se la meno favorevole delle azioni del paniere (basket Worst Of) sarà al di sopra della barriera premio (dal 50% al 70% del valore iniziale di ciascuna) il certificato pagherà il premio. Importante la presenza dell’effetto memoria, che implica la possibilità di recuperare successivamente eventuali premi non pagati in occasione di precedenti date di valutazione.

Il certificato offre la possibilità di rimborso anticipato (100 euro più i premi con effetto memoria) dal secondo trimestre di valutazione se il valore di tutte le azioni del paniere sarà superiore o uguale al rispettivo valore iniziale.

Alla scadenza (31 gennaio 2025), nel caso il certificato non sia stato rimborsato anticipatamente, due gli scenari possibili.

● se la quotazione di tutte le azioni che compongono il paniere risulterà pari o superiore al livello barriera (tra il 50% e il 70% a seconda del certificato), il prodotto rimborserà il 100% del valore nominale oltre all’ultimo premio e a quelli eventualmente in memoria;

● altrimenti, se la quotazione di almeno una delle azioni che compongono il paniere sarà inferiore al livello barriera, il certificato pagherà un importo commisurato alla performance della peggiore (con conseguente perdita, parziale o – extrema ratio - totale del capitale investito).

Eccone le caratteristiche.

Codice ISIN

Azioni Sottostanti

Prezzi strike

Livello barriera

Barriera

Maxi cedola

Cedole successive

NLBNPIT1B9G8

Ferrari

186,9

50%

93,45

14%

1,20%

Ford

13,5

 

6,75

   

Stellantis

13,77

 

6,85

   

NLBNPIT1B9P9

Banco BPM

2,915

60%

1,749

12%

1,10%

Intesa Sanpaolo

1,9724

 

1,1834

   

Unicredit

9,696

 

5,8176

   

NLBNPIT1BRG0

Azimut Holding

19,98

60%

11,988

12%

1,20%

Eni

13,64

 

8,184

   

Poste Italiane

9,67

 

5,802

   

NLBNPIT1BAP7

Adidas

180,96

60%

108,576

15%

1,50%

Nike

113,01

 

67,806

   

Zalando

34,12

 

20,472

   

NLBNPIT1BAR3

Hermes

1070,0

70%

749,0

12%

1,00%

Kering

460,1

 

322,07

   

Moncler

45,36

 

31,752

   

NLBNPIT1BAS1

AbbVie

153,5

50%

76,75

16%

1,60%

Bayer

61,54

 

30,77

   

Moderna

137,91

 

68,955

   

NLBNPIT1BAT9

Airbnb

121,45

50%

60,725

16%

2,00%

Carnival

14,28

 

7,14

   

TripAdvisor

24,77

 

12,385

   

NLBNPIT1BAU7

Adyen

1483,8

50%

741,9

17%

1,60%

Nexi

9,02

 

4,51

   

Paypal Holding

78,83

 

39,415

   

NLBNPIT1BAW3

Plug Power

15,03

50%

7,515

18%

3,50%

SolarEdge Technologies

232,25

 

116,125

   

Sunrun

21,07

 

10,535

   

NLBNPIT1BAX1

AirFrance Klm

3,887

50%

1,9435

17%

1,70%

American Airlines Group

16,58

 

8,29

   

TripAdvisor

24,77

 

12,385

   

NLBNPIT1BB08

Leonardo

9,58

60%

5,748

15%

1,20%

Rheinmetall

183,9

 

110,34

   

Safran

96,53

 

57,918

   

NLBNPIT1BAZ6

Adobe

405,45

50%

202,725

16%

1,50%

Intel

43,6

 

21,8

   

Snap

24,75

 

12,375

   

NLBNPIT1BRV9

Siemens Gamesa Renewable Energy

13,295

60%

7,977

14%

1,20%

Veolia Environnement

25,98

 

15,588

   

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