Segnali contrastanti impongono estrema cautela (in un contesto di bassa volatilità e volumi)


Il mercato pare stia tirando il fiato dopo l'eccesso di gennaio. Oggi -finalmente- c'è stata qualche vendita sui bancari. Penso ad Unicredit già debole nella seduta di ieri piuttosto che a Bami. E' altrettanto vero che su altre banche ci sono state vendite nella prima parte della giornata in scia ai titoli menzionati ma poi hanno visto una ripresa altrettanto veloce durante la seduta (Bper e Intesa ad esempio). Di seguito trovate i grafici a 5 minuti di Unicredit e Bami che hanno visto vendite e non sono riusciti a recuperare e contestualmente Intesa e BPER che invece nonostante il piccolo sell off sono riuscite a recuperare decorosamente.

Questo mi dice una cosa: qualcosa sta cambiando a livello di acquisti e qualcuno sta tirando i remi in barca, almeno al momento. Quindi cautela su tutti i fronti, anche sui titoli menzionati nel report di sabato dal momento che si tratta di banche. 

Qualora ci fosse un pò di storno non mi preoccuperei più di tanto: sarebbe una salutare pausa dopo un movimento insensato quanto a velocità nel mese di gennaio. Forse stiamo per correggere qualche eccesso, con un indice italiano -ma non solo- che è arrivato su una importante resistenza. Meglio quindi tirare ancora un pò i remi in barca su azioni che hanno strappato prepotentemente (Iveco +60% dalla segnalazione di fine dicembre piuttosto che TXT che da 13.50 si è spinta a 18 euro (+33%)...se proprio non si vuole uscire completamente almeno alleggerire. 

Ricordo che nella seduta di ieri è entrato lo stop su Orsero ma non è nulla di grave (-5.5%). Lo avevo collocato sul minimo di venerdì a 14.90. 

Attenzione anche al fatto che c'è meno denaro fresco che entra, andamenti contrastanti su titoli dello stesso settore e contestualmente la volatilità rimane sui minimi. Di per sè non sarebbe un brutto segnale avere una bassa volatilità ma la cautela è doverosa, anche perché negli USA il rendimento sul decennale è tornato a salire e siamo in area 3.9%, livelli toccati verso la fine di dicembre dello scorso anno.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)