Mercato obbligazionario: rendimenti in allargamento + bond della settimana


Tralasciando le ormai consuete e stucchevoli scaramucce tra Italia e resto d’Europa, con lo spread che un po’ va a 300 e poi torna sotto, i rendimenti impliciti hanno subito in queste ultime sedute un allargamento a livello generale non indifferente, soprattutto per effetto della fine del QE. Sotto questo profilo, a prescindere dalle altre dinamiche collaterali, è stato imponente il ridimensionamento delle quotazioni del Bund che a livello di rendimento è ormai sopra 0,50%.

Come già detto in tempi non sospetti, la fine del QE si sta riverberando su tutti i governativi europei poiché la BCE se non compra più BTP non compre nemmeno più Bund e OAT. Ed ecco che quindi, magicamente, si iniziano ad aprire gli spiragli di cui già a suo tempo parlavamo, e cioè sul fatto che una normalizzazione della politica monetaria avrebbe – fortunatamente – riportato un po’ di opportunità sul mercato obbligazionario fermo al palo ormai dal 2015.

E così, la nostra consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve, ci mostra questa settimana rendimenti impliciti in rialzo rispetto alla scorsa rilevazione, con il tratto a lunga sopra area 1,50% per le scadenze ora a partire dal 2035 per arrivare in area 1,55% per le scadenze dal 2037; sulla scadenza a 10 anni siamo ora in area 1,06%. Si irripidisce lievemente anche la parte a breve che accentua la sua inclinazione, in accordo alle attese sui tassi da qui in avanti. Più stabili i forward su Euribor 6 mesi, soprattutto sul tratto a lunga ove si mantengono sopra area 2,10% mentre muovono leggermente sulla parte a breve rosicchiando qualche basis point al rialzo.

Naturalmente movimentati gli i rendimenti dei benchmark decennali così come sugli spread contro Bund, in modo particolare per ciò che concerne il nostro Paese per le note vicende legate al Def. Il decennale tedesco si porta oltre area 0,50% di rendimento (0,54% attuale contro 0,49% della scorsa rilevazione), la Francia va allo 0,88% e l’Irlanda si porta a 1,05%. Per ciò che concerne i periferici, il nostro Btp vola al 3,32% di rendimento, il Portogallo va a 1,91% e la Spagna va all’1,56%. A livello di spread Vs Bund, riprende l’altalena dell’Italia e quindi abbiamo Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 138 bps, 103 bps e 280 bps.

Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati la situazione prospettica si conferma orientata ad un rialzo dei rendimenti, con Trendycator che rimane LONG sull’area UK e si mantiene NEUTRAL sull’area BUND. L’area UK consolida oltre area 1,55% di rendimento, mentre il decennale tedesco va oltre area 0,50%. Nuovamente in salita il rendimento del nostro Btp che torna sui massimi relativi di maggio oltre il 3% con l’impostazione di Trendycator stabile su LONG (verde). Riprende la salita per l’area USA che si riporta oltre i massimi relativi di maggio e si assesta poco sotto il 3,20% di rendimento con Trendycator che ritorna in conformazione LONG.

Il bond della settimana
Il bond HY che analizziamo oggi è un titolo emesso da Agri Resources Group, azienda internazionale con sede in Lussemburgo che si occupa della coltivazione vaniglia e spezie in Africa. La società gestisce le attività agricole in tutte le fasi della catena di fornitura producendo i prodotti che sono poi distribuiti sia ai mercati nazionali sia a quelli internazionali. Agri Resources fa parte del Monaco Resources Group, una società internazionale di risorse naturali con una base patrimoniale diversificata che copre l'industria agroalimentare, i metalli e i minerali, l'energia, la finanza e la logistica.

Il bond analizzato è un tasso fisso, collocato a 100,00 a giugno 2016, ISIN XS1413726883, corrisponde una cedola annua dell’8,00%; emesso per un ammontare di 25 Mln Euro, rimborso in unica soluzione alla pari il 17.06.2021. Il bond è negoziabile su OTC per importi minimi di 10.000 Euro.

ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.