Aggiornamento portafoglio: è arrivata la correzione


Riprendiamo le fila del nostro portafoglio, dopo le ultime giornate schizofreniche sui mercati, e facciamo il punto non solo della situazione attuale, ma soprattutto iniziamo a ragionare in ottica strategica, poiché la situazione, almeno a noi, pare davvero poco chiara.

Innanzitutto, è evidente che per il momento archiviamo di buon grado l’intenzione di posizionare una piccola size del portafoglio su azionario, visto cosa ci sta riservando il mercato e, per quanto possa valere il senno del poi, davvero provvidenziale la decisione di attendere nell’entrare sul mercato. La cosa che ci piace meno di questa correzione è stata la dinamica: cioè, se da un lato un ritracciamento era atteso e considerato salutare per avere poi una ripartenza, dall’altro lato una discesa così tagliente e disordinata fa pensare. Non solo, forse sono più le reazioni (altrettanto disordinate e caotiche) dei giorni seguenti (oggi compreso) che lasciano perplessi sula piega che ha preso il mercato.

Rimaniamo quindi in standby, mirando eventuali interventi al portafoglio solo se necessari, consapevoli che dovremmo subire un po’ di volatilità se le cose non si assestano. La correzione infatti inizia a riverberarsi sul mercato obbligazionario, pur con delle differenze, e quindi il nostro portafoglio ha ritracciato un po’ pur mantenendosi comunque decorosamente in piedi. La volatilità si è fatta sentire, inutile negarlo, colpendo alcuni titoli in modo più evidente rispetto ad altri.

Ad ogni buon conto, il nostro NAV vale oggi 112,71 in contrazione rispetto ai 112,87 precedenti. In realtà siamo sostanzialmente sempre all’interno del trading range che avevamo già individuato e menzionato nello scorso aggiornamento, cioè il nostro NAV si muove tra i 113 (ultimo massimo storico registrato) e 112,68 minimo di gennaio 2018. In questa fase convulsa gli asset più volatili sono certamente gli High Yield – sono infatti molto influenzati dall’andamento dell’equity e dai rendimenti dei governativi; i certificati con sottostante azionario che sono ovviamente molto sensibili in termini di volatilità; i titoli legati all’inflazione e ovviamente i bond in valuta.

Tuttavia, nonostante la volatilità che potrebbe farci ballare un po’, tutti gli asset hanno punti di forza che ben ne bilanciano la sensibilità: gli HY vedranno aumentare inevitabilmente i rendimenti per cui i nostri dividendi mensili sul Pimco dovrebbero andare ad aumentare, i certificati hanno un rendimento minimo garantito e comunque saranno rimborsati a 100, gli inflation-linked saranno destinati ad apprezzarsi – nonostante la debolezza di quest’ultimo periodo – poiché si fanno via via sempre più insistenti le voci che vedono Banche Centrali pronte ad una politica monetaria restrittiva viste le previsioni sull’inflazione. Per i bond in valuta sarà importante la dinamica della BCE, poiché se dovesse rivedere i suoi programmi anticipando l’uscita dalla politica monetaria accomodante il nostro Euro prenderebbe a ridimensionarsi per bene.  

Insomma, la situazione contingente richiede estrema pazienza poiché è possibile che ci vorrà del tempo prima che le dinamiche del mercato si chiariscano quel tanto che basta per prendere decisioni operative; intanto il portafoglio ammortizza bene i colpi – anche se ormai non dovrebbe più essere una novità – e possiamo quindi stare relativamente tranquilli, seppur sempre con gli occhi bene aperti.

Portafoglio aggiornato nell’apposita sezione e grafico del NAV come di consueto anche qui sotto.