Orso o toro: 25 indicatori per captare l’umore dei mercati


C’è un distacco netto fra il sentiment delle Borse (nonostante tutto positive) e molti altri parametri correlati con l’economia. Attenzione in particolare all’inflazione, che sale.

Cedole & dividendi

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Torniamo, dopo alcune settimane dedicate a piani B per salvare i risparmi (tema su cui potremmo intrattenervi ancora per puntate e puntate), alla valutazione del livello di rischiosità dei mercati. Utilizzando una nuova struttura di indicatori e parametri utili per determinarne l’umore.

Indicatore/parametro

Valore

Segnale

rischiosità

Responso

S&P Vix

12,2

Basso

E’ ridisceso quasi sui minimi

Dax Vix

14,1

Basso

Stessa situazione dell’S&P

S&P 500 vs media 200

(distanza positiva o negativa fra indice e media mobile)

+4,5%

Basso

Il distacco positivo è aumentato nelle ultime sedute

S&P 500 Earnings Yield (media degli utili delle società quotate rispetto a valore indice borsistico – in termini più semplici indica la percentuale di ciascun dollaro investito su un titolo trasformata in profitti dalla società – al 4% scatta di solito un segnale di allarme)

4,12%

Medio

Da tanto tempo sotto la sua media storica ma negli ultimi tempi punta a stabilizzarsi. Se scendesse ancora potrebbe anticipare una forte correzione dei mercati

Nasdaq vs media 200 (distanza positiva o negativa fra indice e media mobile)

+10,7%

Basso

Il segnale resta molto solido, con un miglioramento nelle ultime sedute

Dax vs media 200

(distanza positiva o negativa fra indice e media mobile)

-1,9%

Medio

La rottura al ribasso è avvenuta a metà giugno ma il distacco negativo sta riducendosi da alcune sedute

Ftse Mib vs media 200 (distanza positiva o negativa fra indice e media mobile)

-3,5%

Medio

Inevitabilmente più debole il quadro del nostro principale listino

Nikkei vs media 200 (distanza positiva o negativa fra indice e media mobile)

+1,7%

Basso

Tutte le medie mobili su base “daily” sono improntate sul “buy”

Shanghai vs media 200 (distanza positiva o negativa fra indice e media mobile)

-12,6%

Alto

Lo scenario appare compromesso (causa guerra dei dazi) e potrebbe costituire elemento di traino negativo per altri mercati asiatici

Investor Us sentiment (riportiamo il dato riferito ai “bullish”, cioè ai rialzisti)

43,1%

Basso

La media storica si colloca sul 38,3%. Quindi si è sopra. L’entusiasmo sembra però un po’ eccessivo

Yield Us Treasury 10 anni

2,83%

Alto

Il fatto che si sia stabilizzato in un quadro di tassi al rialzo non è un buon segnale

Us Treasury 10-2 years yield spread

0,25%

Alto

Aiuto! L’anomalia di uno spread così ridotto riferito alla curva dei tassi Usa è una brutta avvisaglia, trascurata da troppi

Yield Us High Y. Bond

6,37%

Medio

Una discesa delle quotazioni è in atto ma lenta e progressiva. Comunque va presa in considerazione

Yield Bund 10 anni

0,28%

Alto

L’acquisto di titoli di Stato tedeschi prosegue e non è un bel sintomo se si tiene conto dell’annunciata (ma effettiva?) conclusione del Qe in area Bce

Yield Btp 10 anni

2,57%

Medio

Va verso una lenta normalizzazione e ora si è appoggiato su un importante supporto. Determinanti i prossimi due mesi

$ Index

94,4

Medio

Il rapporto fra il dollaro e un paniere di altre valute occidentali torna sulla parte alta (min e max 52 settimane: 88,15 – 95,25): il biglietto verde è in una fase di lento rafforzamento ma si è appoggiato su una resistenza importante

€ Index

95,27

Medio/basso

La nostra valuta resta forte rispetto a un paniere di altre divise occidentali (dollaro, sterlina, yen e franco svizzero) ma in realtà sono alcune di queste a essere molto deboli

Cambio €/Yuan

7,82

Alto

La moneta cinese sta indebolendosi di nuovo e questo è un freno per le nostre esportazioni

Inflazione Usa

+2,9%

Alto

Sotto le attese ma elevata. Su anno la crescita è risultata in accelerazione rispetto al +2,8% di maggio. Il mercato non sembra però preoccuparsi più di tanto di un segnale così negativo

Inflazione Ue

+1,87%

Medio/alto

Le previsioni della Bce appaiono ancora una volta sbagliate e l’Hicp Ue sale quasi al livello del 2%

Inflazione Italia

+1,38%

Medio

I dati Istat sono veritieri? Troppe voci fuori dal carrello aumentano e di molto in presenza di un adeguamento di salari e pensioni quasi a zero. Attenzione a un problema che potrebbe aggravarsi nei prossimi mesi!

Ifo Germania

101,8

Medio

Si avvicina a quota 100, mentre a gennaio girava oltre 117. Tutta colpa dei dazi di Trump?

Fiducia imprese Italia

105,4

Basso

Nel mese di giugno aumenta da 106,9 a 107,3 nel manifatturiero e da 128,1 a 129,8 nelle costruzioni; per quanto riguarda i servizi, si attesta a quota 106,0 da 105,6. In controtendenza solo il commercio al dettaglio dove l’indice cala da 111,1 a 108,9. Colpa dell’inflazione?

Prezzi abitazioni Italia

-0,4%

Medio/basso

Su base annua e ciò indica che si va verso una stabilizzazione del mercato

Quotazione oro

1.241,8

Basso

In $ continua a scendere ma potrebbe aver trovato un punto di appoggio

In sintesi – se si esclude la Borsa cinese, tutte le altre tengono più o meno la determinante media mobile a 200 sedute e gli investitori Usa sono positivi (un po’ troppo?). Il resto invece preoccupa: a cominciare dall’inflazione, in surriscaldamento soprattutto oltre Oceano, per proseguire con il rendimento dei titoli di Stato. La curva Usa appare assolutamente anomala e il Bund eccede in compressione. Si direbbe che – contrastando quanto palesano gli indici azionari – il mercato non si fidi più di tanto, acquistando titoli tedeschi e parte corta dei Treasuries. I due maggiori segnali di percezione di possibili tensioni sono e restano questi.

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