Doppio minimo sul Real?


INDICE BOVESPA: PC: 79665

 EURBRL: PC: 4,7400

Che cosa è accaduto?

Il primo semestre dell’anno non è stato positivo per il paese sudamericano, né lato azionario né lato valutario, ma il secondo semestre sta fornendo dei segnali di possibile inversione di tendenza.

L’indice Bovespa si è riportato in territorio positivo da inizio anno, con un guadagno del 4,5% in divisa locale - a fronte di un -2% dell’Eurostoxx50 - ma tenendo conto dell’effetto cambio per un investitore dell’area euro la performance rimane ancora negativa per il -12%. Una debolezza che ha caratterizzato un po’ tutti i Paesi emergenti, che hanno patito il dollaro forte e le tensioni commerciali legate alla guerra sui dazi.

Dai minimi del 19 giugno a 69070, la Borsa è comunque risalita con forza, riportandosi verso 81765 ad inizio agosto, per poi fare base al di sopra di 74250 e ultimamente risalire verso quota 80000

Lato cambio, il real si è molto indebolito negli ultimi mesi, col cross risalito verso 4,9300. Graficamente si nota una perdita di spinta che potrebbe preludere ad un movimento correttivo dell’euro: un segnale di conferma si avrebbe con la violazione del forte supporto a 4,6500, che completerebbe una figura di possibile doppio-massimo sull’euro (e quindi un doppio-minimo sul Real), che potrebbe respingere il cambio verso 4,4000. 

Su orizzonti plurimensili un segnale di negatività per l’euro si avrebbe solo alla violazione del forte supporto in area 4,2000-4,3000, già testato ad inizio agosto, ma tale eventualità rimane prematura.

Operativamente:

Per la Borsa brasiliana la tenuta del supporto a 76500 (ext 75000) conserva un’impostazione tonica, con possibili ulteriori rialzi a testare i picchi a 81765, sopra cui si aprirebbe la strada a rialzi verso quota 85000. Un’opportunità che si potrebbe giocare a cambio scoperto, per approfittare del possibile rimbalzo del Real sopra-indicato.

Ancorché non emergano segnali convincenti di esaurimento del trend dominante di EurBrl, che rimane impostato al rialzo su orizzonti strategici, visti i livelli raggiunti dalla divisa unica si suggerisce di mantenere aperte le posizioni, anche per sfruttare il carry decisamente favorevole, ovviamente per importi contenuti all’interno di una più ampia diversificazione valutaria strategica. Su scadenze intermedie a 3-5 anni la divisa brasiliana, infatti, è remunerata al 10-11%, mentre i Btp italiani su analoghe scadenze rendono solamente tra l’1,15% e l’1,85%, nonostante i rialzi dall’inizio del mese di maggio sulla curva dei rendimenti italiani.

Non emergono elementi di particolare criticità per i prossimi mesi, ancorché là volatilità, come sappiamo, rimanga una costante nei paesi emergenti come il Brasile.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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