NASDAQ100 WEEKLY - 2019 - Anno da incorniciare per gli indici azionari USA !


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. ESCE OGNI INIZIO SETTIMANA.

IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>
CONSIGLIAMO DI SEGUIRE IN PAPER TRADING LE OPERAZIONI PER QUALCHE SETTIMANA PRIMA DI APPLICARLE.
 

Poco da dire in questa settimana appena trascorsa sugli indici azionari USA ed europei, tra le festività e le inevitabili contrattazioni con bassi volumi, se non che è la quinta settimana consecutiva di rialzo e che il 2019 è stato e continua a dimostrarsi un anno “stellare”. Anche in questa settimana “corta” registriamo sui tre maggiori indici azionari USA un aggiornamento dei rispettivi massimi storici con guadagni, tuttavia, modesti che fanno ben sperare per un prosieguo del rialzo. Come riportato la scorsa settimana su queste colonne, il trend rialzista rimane intatto ed anche le probabili, possibili, forse auspicabili, correzioni attese non intaccherebbero minimamente la forza del trend rialzista. Quando questo possa accadere lo chiederemo, nella prossima seduta spiritica, a Mago Merlino, la Fata Morgana ed OZ. Noi più che stringere i livelli di STOP non possiamo fare, se non augurarci di raggiungere i target mancanti sui titoli del Portafoglio.

Passiamo ora a “dare un po' di numeri” iniziando dal (nostro) indice NASDAQ100 che ha aggiornato il proprio massimo storico a 8811.10 andando a chiudere le contrattazioni a 8770.98 guadagnando il + 1,07%, con un profit da inizio anno del + 38,56%. Visto il livello di RSI alto a 80 (come ad aprile dello scorso anno), le quotazioni potrebbero toccare area 8850/8900 per poi prendere fiato. A seguire l’indice S&P500 che ha aggiornato il massimo storico a 3247.93 chiudendo la settimana a 3240.02 guadagnando il + 0,67% e portando il profit da inizio anno a + 29,25%. Anche su questo indice il livello di RSI è alto (addirittura più alto dello scorso aprile) e molto difficilmente le quotazioni potrebbero arrivare, a breve, al prossimo target in area 3315/3330 se non dopo una bella pausa. Infine l’indice DOW JONES che ha anch’esso fatto registrare un nuovo massimo storico a 28701.66 per poi chiudere le contrattazioni a 28645.26 guadagnando il + 0,67% e con un profit annuo del + 22,80%. Essendo l’indice che ha corso di meno potrebbe tranquillamente continuare il rialzo ma, da quel che vediamo, manca il…..“carburante”. Di seguito i relativi grafici:

ORO INDEX

Ottima settimana per le quotazioni dell’ORO con una punta massima di 1515.42 $/oz. mentre la chiusura di venerdì ha fatto registrare 1510.89 $/oz. con un guadagno settimanale del + 2,24% ed un guadagno annuale del + 17,97%. A livello operativo chi non avesse alleggerito, nelle scorse settimane in ottica di brevissimo, in area 1480/1485 $/oz., si apre l’opportunità di alleggerire (e non vendere tutta la posizione) in area di resistenza a 1520/1525 $/oz. - STOP a pareggio in area 1450/1440 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO INDEX:

LA POLITICA USA DI DONALD TRUMP

Dall’elezione del presidente Donald Trump il mercato azionario USA si è ben collocato rispetto alla maggior parte dei suoi predecessori presidenziali.

L’ indice S&P500 è andato al rialzo di oltre il 50% da quando Trump è stato eletto, più del doppio del rendimento medio del mercato (23%) dopo i tre anni di mandato dei presidenti precedenti, secondo i dati di Bespoke Investment Group dal 1928.

Nonostante la volatilità aumentata a causa della guerra commerciale USA-Cina, il 2019 è stato un anno di massimi storici per le medie azionarie principali. L’ S&P500 ha attraversato il livello di 3.200 per la prima volta in assoluto la scorsa settimana, raggiungendo la sua settima pietra miliare del numero di round del 2019. Mentre gli investimenti delle imprese sono crollati a causa dell’incertezza che circonda le due maggiori economie del mondo, gli operatori del mercato pubblico sono rimasti abbastanza sicuri nell’investire in azioni.

Il mercato azionario, sotto Trump, ha ricevuto una spinta dal presidente della Federal Reserve Jerome Powell e dalla banca centrale, che ha abbassato i tassi di interesse tre volte quest’anno, la prima volta dalla fine della crisi finanziaria. La FED ha ridotto i tassi per timore di rallentare la crescita in patria e all’estero. Trump è stato fortemente critico nei confronti di Powell per non aver abbassato i tassi sempre più rapidamente, menzionando spesso i quasi 15 trilioni di dollari in titoli di stato a rendimento negativo collocati al di fuori degli Stati Uniti.

I mercati sono stati anche aiutati da uno dei mercati del lavoro più alti della storia, con il tasso di disoccupazione attualmente al 3,5%, il più basso dal 1969. E poiché gli americani lavorano, stanno anche spendendo. Il forte dato al consumo degli americani sta compensando la frenata dell’economia segnalata da alcuni dati manifatturieri in contrazione. I consumatori si sono inoltre mantenuti forti in un mercato obbligazionario disordinato, quando i rendimenti delle obbligazioni a breve termine sono saliti al di sopra dei rendimenti a lungo termine, causando l’inversione della curva dei rendimenti, un fenomeno che, di solito, precede le recessioni. Da allora la curva si è inasprita e non si è più invertita.

Il terzo anno di Trump è al di sopra della media, ma non è il migliore di tutti i precedenti presidenti. Nel 2013, il mercato azionario dell’indice S&P500, nel periodo dell’ex presidente Barack Obama, ha guadagnato oltre il 32%, mentre l’economia è rimbalzata dalla Grande recessione.

Nel primo anno di Trump il guadagno del mercato azionario è stato circa il triplo della media presidenziale, con l’S&P500 che ha guadagnato il 19,4% rispetto alla media del 5,7%.

Le aziende hanno ricevuto aiuto dalla revisione fiscale di Trump del 2017, con le società che hanno acquistato un numero record di azioni proprie con i soldi ricavati dagli utili.

Il punto meno favorevole per il record di Trump è stato il secondo anno. Il mercato azionario, nel 2018, ha registrato guadagni inferiori alla media quando ha sofferto il suo peggior dicembre, dalla Grande Depressione, quando si è intensificata la guerra commerciale USA-CINA e la Federal Reserve ha aumentato i tassi. L’indice S&P500 ha perso il 6,2%, rispetto all’aumento medio del 4,5%.

Molti investitori si stanno chiedendo se anche il quarto anno sarà forte?

Guardando alle precedenti storie, per i mercati azionari si prospetta un altro anno forte nel 2020. I titoli, nel quarto anno, sono stati rialzisti per più del 72% del tempo e l’S&P500 restituisce un guadagno medio del 5,7%, secondo Bespoke.

Gran parte di questi guadagni azionari dipenderanno da come i colloqui commerciali con la Cina proseguiranno nel futuro prossimo. All’inizio di questo mese, i Paesi hanno annunciato un accordo commerciale di “Fase uno” in cui la CINA ha accettato di acquistare miliardi di prodotti agricoli statunitensi e gli Stati Uniti hanno deciso di annullare una serie di dazi. Per la maggior parte, le azioni si sono ritirate dall’accordo

Mentre Trump è fiducioso in un mercato forte nel prossimo anno, Wall Street prevede guadagni molto più modesti a causa della mancanza di chiarezza e del percorso incerto verso l’accordo commerciale di “Fase due”. Per gli analsiti di Wall Street, l’obiettivo medio dell’S&P500 per il 2020 è di 3.330, meno del 3% in più rispetto alla chiusura di venerdì. Trump avrà bisogno di un guadagno del 6% nell’S&P500 per battere il rendimento presidenziale medio.


IMPEACHMENT

In settimana il candidato alla presidenza democratica, Joe Biden, ha cercato di chiarire il suo recente annuncio di: "rifiutare di ottemperare ad una eventuale citazione, in caso di richiesta da parte del Senato, che lo costringerebbe ad una sua testimonianza nell'udienza di impeachment presidenziale.

Le dichiarazioni dell’ex vicepresidente arrivano a causa del fatto che alcuni repubblicani del Senato stanno chiedendo, a Biden ed a suo figlio Hunter, di testimoniare nel processo di impeachment. "Voglio chiarire qualcosa che ho detto ieri. Nei miei 40 anni di vita pubblica, ho sempre rispettato un ordine legale e nei miei otto anni come vicepresidente il mio ufficio, a differenza di Donald Trump e Mike Pence, ha collaborato con le legittime richieste di supervisione del Congresso e non ho intenzione di fingere che ci siano basi legali per le citazioni dei repubblicani per la mia testimonianza nel processo di impeachment. Ma questo è il punto di vista che ho sollevato ieri e ribadisco oggi, questo impeachment riguarda la condotta di Trump, non la mia". Conclude, riferendosi a Trump che: “È tutto ciò che fa sempre, tutta la sua carriera. Mettete bene a fuoco. Questo ragazzo ha violato la Costituzione".

Infine Joe Biden ha affermato che il Senato dovrebbe chiamare in giudizio i funzionari della Casa Bianca che sono stati i testimoni quando Trump stava “scuotendo” il governo ucraino. I democratici stanno esortando i repubblicani del Senato a far sì che i funzionari testimonino nel processo di impeachment. Di contro, tuttavia, i repubblicani chiedono a gran voce che i Bidens debbano testimoniare mentre i democratici sostengono di non forzare la loro testimonianza.

DATI MACROECONOMICI

Ad inizio settimana sono usciti importanti dati riguardanti la situazione economica negli States e riguardano gli ordinativi nel mese di novembre di Beni Durevoli di base, cioè esclusi i trasporti, usciti a 0% rispetto al + 0,2% del mese precedente e del quale riportiamo un grafico annualizzato con le variazioni percentuali dal 1993 ad oggi.

Ed il dato più seguito dagli economisti, il Nondefense Capital Goods Orders ex Aircaraft, cioè quello depurato dalle componenti più volatili, quali gli ordini del settore della difesa e dell’aeronautica, uscito a + 0,1% in contrazione rispetto al + 0,2% del mese di ottobre e del quale riportiamo un grafico annualizzato con le variazioni percentuali dal 1993 ad oggi.

Infine il dato sulla vendita di case nuove relativo al mese di novembre, sceso a 719.000 unità contro le 734.000 di ottobre.

PORTAFOGLIO AZIONARIO

Tutto fermo alla scorsa settimana nel nostro Portafoglio azionario. Questa volta il mercato non ci ha regalato un bel torrone (MONDELEZ docet !) in quanto il titolo, arrivato ad un soffio dal nostro livello di target ha, diciamo così, tirato un po' il fiato anche se siamo a meno di un punto percentuale dalla vetta. Per il resto rimane tutto positivo ad eccezione di STARBUCKS che fatica a tornare sopra la parità.

VARIAZIONI IMPORTANTI SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SCORSA SETTIMANA

ADVANCE MICRO DEVICES + 4,60%. Continuano ad uscire report positivi sulla Società di microchip, tanto che in settimana il titolo è arrivato a guadagnare fino al + 7,16%. Mitch Steves, analista estremamente stimato di RBC Capital, ha ribadito il suo rating di outperform su AMD ed ha aumentato il prezzo obiettivo del titolo da 50 a 53 $/az. Il suo ragionamento? Miglioramento delle attività di gioco e dei data center.

AMAZON + 4,66%. Il colosso dell'e-commerce ha rivelato vendite record durante le vacanze. Secondo la società, ha venduto miliardi di articoli in tutto il mondo, decine di milioni di dispositivi Amazon e in una sola settimana ha aggiunto oltre 5 milioni di nuove prove o abbonamenti Prime che in un solo giorno sono quasi quadruplicate anno su anno.

TESLA + 6,11%. Continua la sua marcia inarrestabile al rialzo aggiornando sempre più massimi storici su massimi storici. Le previsioni danno le quotazioni sopra I 450 $/az. Ed anche più. Nel frattempo un comunicato della Società dichiara che inizierà a consegnare i suoi primi veicoli Model 3 costruiti nello stabilimento di Shanghai lunedì prossimo. La fabbrica ha iniziato a essere costruita solo all'inizio dell'anno e rappresenta un'importante incursione per Tesla nel più grande mercato al mondo di veicoli elettrici. Inoltre è stata esentatata dal dover pagare una tassa del 10% su ogni vettura del Model 3 costruita in Cina.

ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (12/30/2019)
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Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.