Ho scelto una Renault alla Ferrari e vi dico il perché.


Giovedì scorso è uscita la notizia di una joint venture tra Fca Italy ed Engie (analizzata un mese fa, vedi https://www.lombardreport.com/2020/10/7/engie-pu-riscattarsi/) per la mobilità elettrica, mentre il settore si dirige inesorabilmente verso delle auto a zero emissioni anche grazie ai finanziamenti Ue.

Il settore auto si muove e sarà protagonista di molti cambiamenti durante i prossimi anni.

Oggi mi soffermerò ad analizzare l’indice STOXX Europe 600 Automobiles & Parts, più auto che parts…, e sceglierò come sempre un titolo del settore.

Fra qualche giorno proporrò un suo concorrente in una situazione molto diversa. Non mancate.

L’indice settoriale

Il settore è molto interessante, proprio in questo momento, perché ha recuperato quanto perso durante il primo lockdown fino a riportarsi in corrispondenza dei livelli di fine gennaio, mentre ha avuto questa settimana un importante appuntamento.

Anche se un appuntamento è sempre importante, l’indice testa la resistenza dinamica di medio periodo che delimita il trend discendente in essere dai primi del 2018 generando, di conseguenza, un segnale di inversione rialzista che, tuttavia, necessità di una conferma vista l’importanza dello stesso.

Il settore è, per quanto riportato sopra, drogato e sostenuto da una serie di iniziative che favoriscono un’ottima performance sui mercati finanziari e questo dobbiamo prenderlo in considerazione mentre osserviamo i vari algoritmi.

L’Efficiency index ha evidenziato un doppio minimo ascendente sotto -20%, divergente rispetto all’indice, confermando poi la fase di recupero in essere da marzo.

Emerge un doppio livello di supporto a 430 circa, generato dall’incrocio tra una retta statica e il supporto dinamico di breve periodo, e poco sotto un successivo punto di possibile appoggio a 400 circa. Questi due livelli saranno da prendere in considerazione in caso di flessione.

L’indice ha dunque realizzato una serie di massimi relativi nelle immediate vicinanze di 450 per poi mettere a segno un rialzo decisamente speculativo durante le ultime sedute superando un’importante resistenza dinamica. La situazione puramente tecnica, già rialzista nel breve periodo, sta per essere ascendente anche nel breve/medio periodo, ma cautela.

Il nemico è nascondo e ci osserva; solo per dire che l’assoluta certezza non esiste se non parliamo di tasse e di cose peggiori…

Probabile tuttavia un ulteriore recupero dell’indice.

Long su tenuta di 450/30 e sopra 500 con obiettivi rispettivi 490/500 e 540, poi 590 e 630/50.

Avremo un segnale di indebolimento sotto 430 con una possibilità di rimbalzo già a 400. In caso di difetto, invece, probabile il proseguimento della discesa verso 340.

Il caso del giorno.

Avrei potuto scegliere Ferrari, ma va troppo veloce a tutti gli effetti in quanto macina nuovi massimi. Cosi non è divertente

Pertanto vi presento la francese Renault, e per ottimi motivi.

Prima di tutto osserviamo la stessa fase discendente in essere dal 2018, come quella già identificata nel relativo indice settoriale, ma con un’importante differenza.

In effetti, il comparto ha solitamente recupero quanto perso in primavera, mentre Renault si è limitata a consolidare, dall’inizio del mese di giugno fino ai primi del mese attuale, tra 20 e 26 circa, ed è proprio questa fase di congestione a interessarmi.

Tale congestione potrebbe essere un’accumulazione e l’esplosione dei volumi in essere dalla fine del mese di febbraio potrebbe confermarlo.

Anche in questo caso, il titolo ha infranto al rialzo, proprio durante la settimana appena conclusa, la resistenza dinamica che delimita il trend discendente sopra descritto.

Inoltre, l’Efficiency index, che non è tuttavia oro colato, proviene dai valori sotto -15% che, solitamente, hanno preceduto storicamente importanti rialzi; eccezione fatta per l’inizio del 2019.

Infine, il recente minimo dell’anno ha sfiorato il minimo storico del 2009 e, anche se questo non basta a rendere un titolo infallibile, evidenzia per lo meno un potenziale rialzista obiettivamente interessante.

Il dilemma è quindi; scegliere un titolo forte che ha dato molto e che potrebbe offrire ancora tanto o un titolo vicino ai minimi assoluti e che proviene da una probabile fase di accumulazione?

Tranquilli in quanto non c’è una risposta certa e valida in tutti i casi.

Penso pertanto che Renault sia in grado di regalarci qualche soddisfazione perché avrà un minimo di auto-stima (brutta battuta) e voglia di recuperare il tempo perso.

Tentare qualche long su tenuta di 23/21 e sopra 31 con obiettivi rispettivi 30/31 e 35, poi 41 e 48/50. Il titolo potrebbe essere interessante, in un’ottica di medio periodo, anche in caso di chiusura con stop. Negativo, tuttavia, l’eventuale ritorno sotto 21 con obiettivo verso 16/14.

A disposizione

Giovanni