Incertezza generalizzata ma un vecchio target è stato centrato


Buon fine settimana a tutti. Ci eravamo salutati con un indice FTSEMIB40 a 22740 punti e questa ottava abbiamo registrato una leggera discesa (close settimanale a 22255). Le soglie indicate hanno funzionato molto bene a mio avviso, salvo la sbavatura registrata ieri (venerdì, ndr) quando c'è stata una accelerazione al ribasso poco sotto i 22400. Valutiamo il tutto con il relativo chart. Come sempre le linee continue rappresentano i livelli "previsti" la settimana scorsa mentre le linee tratteggiate si riferiscono a quanto realmente successo sul mercato. Per prima cosa notiamo come i 22520 punti siano stati un ottimo livello supportile testato diverse volte ed in corrispondenza del quale i prezzi hanno "lavorato" parecchio tempo. La rottura di tale area ha prodotto il test millimetrico di 22400 nella seduta di lunedì per poi rimbalzare e riportarsi attorno a 22500 per tutte le sedute successive salvo venerdì pomeriggio in cui la mancata tenuta del livello indicato ha provocato una accelerazione ribassista verso i 22250 (alle ore 16.30, quindi trattasi di rottura molto "manovrata" e pilotata a mio avviso) che però hanno permesso al mercato di rimbalzare e di chiudere a 22270. Personalmente non credo che la crisi di governo abbia influito più di tanto al momento, altrimenti il ribasso sarebbe partito prima di venerdì. Probabilmente il mercato deve ancora assorbire il corposo rialzo del mese di novembre e parzialmente di dicembre. 

Per la prossima ottava terrò monitorati i 22500 che rappresentano il baricentro delle ultime cinque sedute e sono ora una resistenza importante. A seguire i 22400 da cui c'è stata la piccola accelerazione di venerdì. Il supporto ultimo è a 22000, ma ritengo che più ci si avvicinerà a tale livello senza un vero e proprio tentativo di allontanamento e più la situazione diventerà instabile. Personalmente ritengo che l'impostazione rialzista -di breve- sia messa a rischio finchè i prezzi non recupereranno in modo stabile e "chiaro" i 22500. 

L'ottava passata avevo evidenziato come ci fosse stato un improvviso e repentino ritracciamento dei preziosi con oro e silver in testa (ma anche su altre materie prime come il platino) poi riassorbito nelle sedute successive. Curiosamente questo leitmotiv del venerdì si è riprodotto ieri, seppur con minore intensità. Francamente non ne conosco il motivo ed allo stato attuale non lo considero un segnale preoccupante. Mi limito a segnalarlo per avere una view a 360 gradi sugli strumenti finanziari che possono avere volatilità. 

Vi avevo parlato del sentore relativo ad un ritracciamento del Bitcoin contro euro, ricordate? Avevo postato questo grafico:

La motivazione era presto detta: ne aveva parlato il telegiornale nei titoli di testa. Naturalmente il grafico di cui sopra non dava adito ad inversioni di trend pur provenendo da un rialzo continuo ed incessante dai 16000: de facto il valore era raddoppiato nell'arco di un mese. L'aspetto buffo è che il giorno seguente al mio articolo (domenica,ndr) è iniziato il ribasso. Ricordo ai nuovi lettori che le crypto contrattano tutti i giorni della settimana, sabato e domenica inclusi, 24 ore su 24. Insomma, un grande casinò non regolamentato che attrae migliaia di persone proprio come se si fosse a Las Vegas. Dicevamo del ritracciamento: di quelli rapidi e fulminanti. Da 33000 a 24500: -25% secco! Interessante il recupero che ne è seguito e che ha riportato i valori fino al punto di partenza, ma questo Vi indica la volatilità (=rischio) nell'operare su strumenti di questo tipo.

Sempre la settimana scorsa avevo indicato come unico titolo potenzialmente interessante Cementir. Mercoledì c'è stata la rottura della resistenza a 7.15 con una piccola accelerazione fino a 7.38. Naturalmente nulla di esplosivo come avevo del resto scritto. Il quadro tecnico rimane rialzista anche se c'è stato un pò di indebolimento nelle due sedute successive ed un calo di volumi. Stop alzato a 6.80 market on close.

Una azione di cui avevo parlato nel mese di dicembre è El.En.. Questo il chart che Vi avevo postato: un bel breakout di 25.50 con un target "logico" a chiusura del gap down di febbraio. Si è però trattato di un trade "sofferto" per quanto mi riguarda con diversi tentativi di caccia agli stop loss.

Questo trade per un soffio non ha preso lo stop loss iniziale ed ho rischiato di dover chiudere l'operazione in almeno un paio di occasioni. In settimana ha raggiunto il target compreso tra 28.00 e 28.80. Tecnicamente l'impostazione rimane rialzista, ma c'è stato bisogno di oltre un mese per raggiungere questo obiettivo ed il rialzo è stato molto lento, quasi orizzontale potremmo dire. Non fa per me. Pronto a rivalutarla nel caso si formasse una configurazione interessante.

In settimana c'è stato un ulteriore exploit su un titolo che avevo analizzato per il medio/lungo periodo a metà luglio 2020: Farmae (questo il link: https://www.lombardreport.com/2020/7/18/tutti-in-gita-a-quanto-pare/). Le quotazioni, da quella analisi, sono raddoppiate ma c'è stato bisogno di mesi affinchè qualche analista si accorgesse della società e personalmente ho colto una parte di questo movimento ma non tutto. Questo il grafico che avevo postato al tempo:

Naturalmente le salite non sono mai lineari e presentano magari delle repentine discese, un pò come in una coppia: non fila mai tutto liscio e si alternano momenti piacevoli a momenti di discussione. Ad ogni modo dopo quasi sei mesi questo è il risultato: quotazioni più che raddoppiate.

Non avendo titoli particolari da mettere in evidenza mi limito ad indicare quello che ho notato nelle ultime sedute sul mercato italiano. La scorsa settimana mettevo in luce come l'indice italiano tendesse ad aprire al rialzo e poi scendesse, segnale di una prevalenza di venditori nella fase di negoziazione in continua (e magari anche di qualche astuto compratore sul finale della seduta precedente). Ho notato questo aspetto anche sul comportamento di alcune azioni negli ultimi giorni. Prendiamo un esempio: Unieuro. Giovedì 14 gennaio sono usciti i conti dei primi nove mesi 2020/2021: ricavi in salita del 7.4% a 1.89 miliardi di euro sul 2019, il mol adjusted è salito del 34.1% a 132.1 milioni di euro con un aumento della marginalità, posizione finanziaria netta positiva per 152.4 milioni di euro rispetto a 29.6 milioni di inizio 2020, utile netto adjusted salito a 49.6 milioni di euro rispetto ai 19.3 del 2019. Insomma dati a mio avviso molto buoni. Nonostante questo l'azione ha rotto una importante resistenza a 15 euro spingendosi fino a 15.96 euro (+6.4% dall'open e +9.9% dal close della seduta precedente) salvo poi invertire TUTTO il movimento tornando al punto di partenza, formando una sorta di shooting star (stella cadente, ndr) che notoriamente rappresenta una candela di inversione secondo l'analisi tecnica giapponese. Cosa voglio dire con tutto questo? Semplicemente che ho la sensazione che non vi siano delle basi solide sui titoli o comunque degli ordini continuativi (in acquisto così come in vendita naturalmente). E' come se il mercato andasse alla ricerca di liquidità (che è molto bassa su Borsa Italiana) per poi assumere una posizione uguale e contraria obbligando così a stopparsi. 

Altro esempio di una azione che seguo: Banca Mediolanum (in assenza di dati societari o di notizie). Qui abbiamo avuto una bella rottura di livello a 7.18 con un allungo veloce fino all'area 7.40 e poi una mancata continuazione del movimento di breve. 

Potrei continuare il discorso con Azimut o altri titoli, ma il mio intento è solo di mettere in guardia chi mi legge: siamo in una fase in cui non è tutto oro quello che luccica, almeno sulle nostre azioni, e per questo occorre estrema cautela e soprattutto stop loss stretti e rispettati da parte di chi opera. A proposito di stop loss: ritengo importante, come già visto in passato, adattarli e alzarli mano a mano che il trade corre in nostro favore in modo da preservare sia il capitale che l'eventuale utile. 

Un'ultima considerazione prima di congedarmi. Lunedì 18 ci sarà il debutto di Stellantis nata dalla fusione di Fiat e Peugeut. I book saranno molto scarichi nelle prime battute. Credo però che ci possa essere un potenziale problema derivante dalla inefficienza della maggior parte dei back office di banche e sim: la mancata codifica del nuovo titolo. Cambiando nome, cambia infatti l' ISIN e quindi chi si troverà in possesso di (ex) azioni Fiat potrebbe non poter vendere il titolo nelle prime battute proprio perché le piattaforme operative non saranno state aggiornate (poi col Covid ogni scusa va sempre bene) e questo potrebbe (il condizionale è d'obbligo!!! ora più che mai) portare ad un tentativo di rimbalzo dopo le vendite di venerdì, almeno nei primissimi minuti di contrattazione e senza avere l'intoppo di trovare grossi venditori proprio perché non ci sarà disponibilità di titoli. E' giusto un'idea che ho e "dedicata" a chi opera nel brevissimo e magari non guarda nemmeno il grafico perché lo ha già nella sua testa dopo migliaia di ore passate davanti al pc. Grafici che partiranno però da zero visto che sarà tutto nuovo. Di seguito trovate il chart daily ed orario delle ultime sedute di Fiat.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)