Buon sabato a tutti. Settimana di storno sui mercati azionari, innescata prima dalle parole di Powell martedì e poi dalle problematiche della Silicon Valley Bank (SVB) da cui sono stati ritirati 42 miliardi di dollari in un solo giorno e che a quanto pare, secondo un articolo del Wall Street Journal, non seguiva le regole bancarie sulla liquidità. C'è stato l'effetto del "bank run" ovvero la corsa al ritiro di denaro dai conti correnti e questo ha spinto la Federal Deposit Insurance Corporation a chiudere l'accesso ai clienti e ad assumere il controllo del gruppo. Inevitabili le conseguenze sui mercati, specialmente sul settore bancario. Il motivo della crisi della SVB nasce dal repentino rialzo dei tassi USA attuato dalla Fed. La velocità del rialzo ha affossato i titoli di Stato detenuti dalla banca. La banca ha avuto bisogno di liquidità e quindi si è trovata con asset svalutati (perdite). Del resto la clientela allettata dal rialzo dei tassi a breve fino al 5% ha optato per acquisti sui T-Bonds rispetto al fatto di avere conti infruttiferi. E qui apro un punto che ho menzionato recentemente su queste colonne: la sovraperformance delle banche italiane dovuta al fatto di prestare soldi a tassi vertiginosi...
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