Dicembre: tempo di consuntivi per il 2016 e di molte (azzardate) previsioni per il 2017


Si sta chiudendo il 2016. Guardando a quanto successo nel mondo possiamo considerarci soddisfatti per gli esiti degli investimenti. Abbiamo esordito con eccezionale bimestre gennaio/febbraio accentrato massicciamente sui preziosi (oro e argento),mentre tutti detestavano questo investimento a partire dai soliti (in quanto notoriamente ribassisti dal 2000!) giornali finanziari italiani e da Goldman Sachs.... Ribassisti con tromboni in piena funzione per allarmare inutilmente i possessori delle azioni aurifere proprio alla vigilia di un clamoroso balzo del 100% (minimo!) di questi titoli (NG,SLW,ABX).

Poi, dopo le vendite,  è seguito un periodo di stanca. Ci siamo mantenuti fuori dal settore delle banche mentre la nostra borsa crollava del 25%, abbiamo fatto qualche azzeccata fortunatissima operazione come Go Internet con il clamoroso e fortunatissimo 80% in una giornata sui diritti liquidissimi, oppure la sottoscrizione dell'aumento Expert Systems con assegnazione gratuita di warrant che ha dato un utile del 15% abbondante dopo un paio di mesi o l'acquisto di molte quote di Fondo Investietico (rischio bassissimo e guadagno tranquillo anche se non stellare), chiuso da poche settimane con successo, per non parlare,come chiusura di operazioni, della vendita fatta di Ansaldo STS in febbraio con un bel profitto sul prezzo di carico per queste azioni acquistate nel 2015, etc. etc. mentre la scelta di seguire Retelit dopo il famoso ribaltone del vertice, giornalmente monitorato su queste colonne, ed il presenziare alle assemblee pubblicando i nostri favorevoli commenti sul nuovo gruppo dirigente ha dati i suoi frutti con un balzo fino oltre 0,90 € delle azioni (oltre il 50% dall'inizio dell'anno). In tal caso il nostro suggerimento è ben noto, accompagnare piano piano il rialzo per abbassare il prezzo di carico della quota rimanente. Tutte le premesse sulla validita' della societa' tra i titoli seguiti da vicino rimangono intatte.

In ottobra la scelta, finora baciata dalla fortuna, di limitare al massimo i rischi è stata di puntare massicciamente su Parmalat a 2,35 euro sperando che prima o poi i francesi puntino al delisting, noi speriamo di vedere (almeno) quella quota di € 2,60 dell'opa del 2011, ma sappiamo benissimo che pochi le consegnerebbero all'opa dopo che l'ETF sugli alimentari in Europa è salito in 5 anni del 90%.....Percio' la nostra fantasia vola...

Non è mancato l'utilizzo dello stop-loss sull'acquisto di Snam per la distribuzione di Italgas, ovviamente non tutte le ciambelle riescono con il buco e questa sembrava una operazione a scarso rischio, al punto che Goldman Sachs sparava target elevati su Snam, ma la realta' era differente...per fortuna una operazione di importo limitato e subito stoppata.

In seguito un colloquio con i vertici di Banzai ci ha spinto ad aprire una posizione, in ottica biennale, sul titolo specializzato in e-commerce che cambiera' nome in ePrice tra poco, sulla base della sfacciata svalutazione ricordataci dai vertici (quota quasi meta' del prezzo di emissione delle azioni) e dalla analisi fatta da Triboo e da noi pubblicata, circa i parametri di analisi delle societa' del settore delle vendite on line. Ieri il titolo è stato sospeso per eccessiva salita, non ne sappiamo le ragioni anche se era molto consistente il controvalore (400.000 azioni contro le solite 50.000, poi è parzialmente ridisceso, lasciandoci un buon  profitto giornaliero, ma noi aspettiamo tempi ancora migliori.

L'analisi dei npl,i prestiti inesigibili delle banche che offrono possibilita' di buoni guadagni e sui quali si sono gettate molte societa' finanziarie estere, ci ha spinto a approfondire lo sviluppo di Prelios in questo settore. Una societa' senza azionista di maggioranza e sottovalutata dal mercato ci trova d'accordo, per quanto possa valere il nostro pensiero. Equita ha pubblicato poco tempo fa una dettagliata analisi su Prelios con un target price a 11,80 euro, reiterando il prezzo-target pochi giorni fa ed avere anche  un  parere così favorevole di Equita ci rende tranquilli nel mantenere il titolo.

A inizio dicembre abbiamo reiterato a 16,20 euro il nostro interesse per Autostrade Meridionali, in un articolo sul Lombardreport.com, mentre l'azione scendeva per le vendite della Provincia di Napoli che liquidava probabilmente il suo 5% posseduto, di cui in portafoglio da tanti anni abbiamo una posizione limitatissima, ma che ci serve per seguire questa concessionaria autostradale che, caso unico in Europa, ha la concessione scaduta da quattro anni, opera in modalita' di ordinaria amministrazione ed attende che le diatribe tra burocrazia, Bruxelles,TAR etc. etc. terminino finalmente con l'assegnazione di una  concesisone. Nel frattempo l'azione rende bene e quota il 60% dei mezzi propri, sorprende che Atlantia non abbia approfittato della situazione per arrotondare il suo pacchetto che non raggiunge il 60% ma forse la controllata Aurtme è troppo piccola per meritare attenzione dalla controllante visto che in Atlantia sono ora lanciati anche in nuovi business.

Seguiamo inoltre talune societa' totalmente dimenticate in quanto abbandonate sul mercato AIM come PLTE (PLT  Energia )che ha un target price di 3,90 dal serissimo ufficio studi di CFO Sim (e target piu' elevata da parte di Integrae) e che rende benissimo come dividendo e Piteco di cui manteniamo le convertibli in portafoglio prese al nominale che quotano oltre 110 e rendono il 4,5%.Guardo anche a Orsero (ex Glenalta), gia' commentata favorevolmente su queste colonne, che cambiera' nome tra poco e regna nel mondo della distribuzione della frutta esotica in Italia.

Un giardinetto dei suddetti titoli azionari piuttosto sacrificate dal mercato, lontani dai massimi e dimenticati o sconosciuti, offre una buona diversificazione per il 2017 senza i rischi imprevedibili che sovrastano i bancari e altre societa' sui massimi. Ovvio che lo stop loss deve essere SEMPRE in vigore.

Chi ci rimprovera per il nostro scarso entusiasmo per le borse deve ricordare che i grandi affari in borsa si fanno comperando sui minimi e vendendo sui massimi. Le borse sono sui massimi decennali storici (Milano esclusa). Ricordiamo percio' questa lezione che viene dalla logica e dall'esperienza con una valida giustificazione nel non lanciarsi a man bassa in acquisti azionari....

Non dimenticate l'esistenza di una convertibile  PRYSMIAN 1,25% scadente nel marzo 2018 che quota circa 114/116 ed è convertibile a 22,3146 euro al massimo entro poco piu' di un anno (il rimborso è fissato a marzo 2018). L'azione vale attorno a 24 euro ed è percio' sopra il prezzo di conversione.. In caso di clamoroso crollo delle borse, si perde" soltanto" la differenza tra il prezzo di acquisto della CV e quota 100, incassando nel frattempo un misero dividendo lordo dell'1,25% annuo mentre, in teoria, se le borse nel mondo continuassero a galoppare, il guadagno sarebbe "illimitato", l'unico forte handicap è rappresentato dall'  investimento minimo, pari a 100.000 euro.

Il grosso degli investimenti pero' rimane (ancora!) sulle obbligazioni Intek 5% e IVS 4,5% prese a suo tempo al nominale. Due bond che ci hanno dato ottime soddisfazioni come rendimento, con Alerion che è stata nel frattempo venduta con largo utile rispetto al prezzo di emissione di 100 e grazie al consistente cedolone maturato.

Buona parte del portafoglio è liquido. Cash is king in questi tempi, ma siamo pronti a riportarlo sui preziosi non appena verra' un segnale dall'analisi tecnica. Per ora tutto congiura contro ma se i prezzi scenderanno maggiore sara' il rimbalzo ed entreremo su quotazioni stracciate, aspettiamo percio' pazientemente.

Non dobbiamo dimenticare le occasioni perse nel 2016: non siamo saltati sul dollaro dopo l'elezione di Trump, non abbiamo cavalcato RCS ed Alerion al tempo delle OPA, non abbiamo creduto nel forte rimbalzo del petrolio. Tutto questo per limitare i rischi e così abbiamo perso delle occasioni. Speriamo che  la lezione ci serva per il 2017, ma non lamentiamoci troppo mentre il mercato italiano vede un indice ancora molto negativo noi possiamo essere decisamente soddisfatti. Dal 1996 il riepilogo annuale del conto profitti/perdite è positivo e lo era stato anche nel 2008 quando l'unico titolo in portafoglio (Ergo Previdenza) venne opato alla fine in autunno e come statistici fummo impensieriti dal calcolo delle probabilita' che tale fortunatissima serie ultraventennale positiva potesse incrinarsi. Ma tocchiamo ferro e proseguiamo, a tutti gli amici che ci hanno seguito leggendo pazientemente i nostri articoli, scrivendo mail e telefonandoci, il nostro piu' sincero augurio per questo scampolo che rimane nel 2016 e per il 2017 e ricordate che la borsa e' sempre aperta e che le maggiori occasioni del 2017 non sono ovviamente note, ma noi speriamo di sfruttarle !!

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

Non accontentarti solo degli articoli Free!

Registrati gratuitamente e avrai accesso senza limitazioni ai servizi premium per 7 giorni!