"Sell in may" e "liquidazione dei morti": la statistica (e lo stop-loss) ci hanno salvato dai ribassi


Da maggio il lombardreport.com ha sistematicamente ripetuto la solita litania: "sell in may and go away". Rileggete l'articolo su queste colonne del 5/5/2018 con cui ricordavamo di vendere al più tardi entro il 31 maggio. In seguito vi abbiamo tediato per mesi con tale adagio di borsa. Ed in ottobre abbiamo, implacabilmente, come da trenta anni, ricordato gli orribili esiti (spesso, non ovviamente sempre!) della liquidazione dei morti di alcuni decenni fa che confermano i rischi che in autunno sopporta il mercato azionario. Il mese di ottobre è quasi sempre statisticamente ferale per il mercato azionario. Una specie di stranissima maledizione ultradecennale derivante da cause diversissime ma che si concentrano stranamente in ottobre e che aveva spinto gli agenti di cambio, trent'anni fa, a denominarla "liquidazione dei morti". Quando ancora la liquidazione avveniva mensilmente e non cash 3 giorni come ora.

Abbiamo mantenuto da fine maggio solo un micro pugno di azioni (azione PLTE, azione Intek risp, azione Innova Italy1) incrementandole solo con sparute limitatissime puntate speculative rialziste su altre azioni poi liquidate "per giocarsi un caffe". L'unico vero acquisto è stato quello di azione Mediolanum Real Estate B. (in utile a tutt'oggi dopo il rimborso di parte del capitale), ed una piccola partecipazione da luglio in azione IVS. Oltre a residui molto limitati di azione Autostrade Meridionali, azione Intek ord e azione Retelit. In pratica i nostri lettori hanno da sei mesi meno del 5%/10% (a seconda della personale propensione al rischo) in borsa, oltre ad un 2% di auriferi (sui quali le perdite sono ingenti ma che manteniamo per monitorare questo settore, pronti a gettarci dentro come nel 2010 o nel 2016; ma per ora NESSUN segnale di acquisto). Cash is king perciò per gli amici del lombardreport.com. Cash che potrebbe già essere utilizzata a fine novembre/ inizio dicembre (come fatto più volte dal 1996) SE le cose dovessero migliorare.

La quotazione di azione Fine Foods (ex azione Innova Italy 1) è stata molto buona se si considera che la borsa ha perso dal giorno dell'approvazione del merger quasi il 20%. Azione Innova Italy 1, che allora valeva 10 euro, quota ora come azione Fine Foods 9,50 euro dopo aver distribuito gratuitamente i warrant valutabili circa 0,30 euro pro quota di ogni azione. Chiaramente non si poteva guadagnare con questi chiari di luna devastanti, ma fa piacere, per chi lo desideri, uscire quasi in pareggio. In questo momento a 9,40 euro c'è un asteriscato in denaro per chi voglia chiudere con una minima perdita tenendo conto dei warrant. Cadere in piedi è già un miracolo ed è quello che ci chiedono gli abbonati al portafoglio a scarso rischio. Per azione Fine Foods sfruttiamo questa possibilità per uscire dalle azioni in buona parte, pronti a ritornare sul titolo in quanto la società è ottima. E si mantengono anche li warrant gratuiti. Non vogliamo rovinarci la performance annuale dopo essere fuggiti in tempo dal mercato all'inizio di maggio con la maggior parte dei valori.

Da vecchio e convinto statistico sono ancora una volta a segnalare la strana, ma implacabile, incidenza di risultati disastrosi nei mesi estivi ed autunnali e specialmente in ottobre/novembre. Chiamatelo un caso strano, una coincidenza misteriosa etc ma non possiamo dimenticare la realtà: ottobre è statisticamente un mese PESSIMO per i mercati. Come pure, come scriviamo dal 1980, è pessimo il semestre tra maggio/novembre che statisticamente non ha quasi mai fatto guadagnare mediamente in borsa mentre l'altro semestre brilla per la sua redditività. Sarà ripeto un caso, potrete deridere le statistiche ricordando i polli di Trilussa, ma la statistica in cui mi sono laureato tantissimi anni fa in Bocconi è una scienza da non deridere. Ci sarà sempre l'eccezione "che conferma la regola" ma quando il 90% delle volte il segnale è univoco da 30 anni questo dato non va sottovalutato. L'articolo del 5/5 era chiaro, consigliando di liquidare entro fine maggio al solito per rispettare il proverbio.

E che deve fare chi non abbia venduto per avere dimenticato le statistiche oppure per non avere applicato il tassativo stop-loss del 5%, pietra miliare del lombardreport.com e dell'investitore prudente? Come consolazione segnaliamo che dall'inizio di dicembre la statistica torna favorevole per le azioni. Per l'oro invece devono ancora passare alcune settimane. Il sole per le azioni potrebbe perciò finalmente risplendere. (Christmas rally?). Ma non dimenticate i nuvoloni che giungono da Wall Street e le crisi del nostro bilancio statale e della nostra politica che aggravano l'atmosfera mondiale. Ci vorrà pazienza, molta pazienza. Sarà l'analisi tecnica che ci dirà quando rientrare. C'è un proverbio in borsa che dice che i prezzi in borsa si rivedono prima o poi. Mi auguro che funzioni per tutte le azioni. Colgo l'occasione per l'ennesima volta di ricordare di applicare lo stop loss. Regola sempre adottata dal lombardreport.com che saggiamente la strombazza da 22 anni ogni mese in vari articoli. Se si cade in piedi non ci si fa molto male. E' il vecchio proverbio di tagliare le perdite e far correre i profitti, frutto dell'esperienza di migliaia di agenti di borsa.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)