Dividendi, oggi staccano Enel e Snam, entrambe sui massimi


Sono gli acconti riferiti al 2018. Si prevedono i “saldi” in primavera per “dividend yield” molto simili, superiori al 5% lordo. Le recenti correzioni dei mercati non hanno minimamente impattato sui rispettivi trend rialzisti.

Cedole & dividendi

Parte la stagione 2019 dei dividendi, con stacco oggi degli acconti riferiti all’esercizio 2018 di Enel e Snam. I giochi sono fatti, poiché bisognava possedere il titolo entro venerdì per godere dell’incasso, che avverrà in entrambi i casi mercoledì 23. L’occasione è però interessante per fare il punto sulle due azioni.

Enel paga 0,14 euro, equivalente a un “dividend yield” parziale del 2,63%. L’anno scorso aveva versato 0,105 euro, con un incremento ora sostanzioso del 33%, ancora più netto rispetto al 2017 (esercizio 2016) quando erano stati corrisposti 0,09 euro. A luglio sarà naturalmente riconosciuto il saldo, con una somma complessiva attesa di 0,28 euro, salvo sorprese dell’ultima ora. Il “dividend yield” globale assommerà quindi – alla quotazione di venerdì – al 5,27% lordo (3,9% netto).

Snam riconosce 0,0905 euro, pari a un “dividend yield” parziale del 2,19%. Nel 2018 (esercizio 2017) l’acconto era risultato di 0,0862 euro, mentre nel 2017 (esercizio 2016) si era registrato un solo pagamento a maggio. E’ possibile che l’importo globale per l’annata appena finita sarà di 0,22 euro, equivalente a un “dividend yield” globale lordo del 5,21% - alla quotazione di venerdì – con un netto al 3,85%.

E’ un pareggio quello fra le due azioni del Ftse Mib, con in più una situazione grafica molto simile.

Enel si muove da inizio novembre in un ben definito trend rialzista, che ha portato l’azione vicino ai massimi testati due volte a fine 2017 e a maggio 2018. Sui 5,31 euro di venerdì si trova poco sotto la resistenza di 5,39 euro, invalicata nelle precedenti occasioni. Inoltre si è appoggiata su una trendline rialzista di lungo periodo: non si può quindi escludere una fase correttiva, sebbene tutti gli indicatori non l’anticipino, ancorché l’11 gennaio fosse scattata una divergenza sul Macd, che non ha avuto impatti nelle giornate successive. Da notare che la partecipazione del mercato è aumentata, come testimonia il Chaikin Money Flow. E’ quindi probabile (e forse auspicabile) una fase caratterizzata da volatilità

Snam vive un momento altrettanto positivo, anzi ancor più positivo, avendo già rotto la resistenza d lunghissimo periodo di 4,013 euro, contro la chiusura venerdì a 4,136 euro. Anche in questo caso c’è una trendline rialzista cui il titolo non si è però ancora avvicinato. Ci sono di conseguenza margini di crescita, sebbene alcuni indicatori siano molto tirati. Attenzione quindi a quanto avverrà nelle prossime due/tre sedute, decisive per definirne le evoluzioni di breve/medio termine.