SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. ESCE OGNI INIZIO SETTIMANA.
IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
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I morti ed i contagiati per il Coronavirus sale (altro che SARS) ed i mercati azionari, USA ed internazionali fanno registrare nuovi massimi storici o relativi (v. FTSE ALL-SHARE a 27000, ultima volta il 29-09-2008). Ritengo che il fattore principale di questi record sembra essere l'enorme voglia che c'è di comprare azionario USA da parte del pubblico retail; voglia che è semplicemente esplosa anche per la decisione dei principali brokers USA di azzerare le commissioni su azioni, ETF e opzioni USA dallo scorso autunno. Sul mercato dei derivati in settimana sono state acquistate 2 Call per ogni Put quindi non c'è dubbio che siamo in una fase frenetica ed il timore di perdere il rialzo supera di gran lunga il timore dell'impatto del Coronavirus. Nuove indagini da parte dei Democratici su Trump per l’attacco (non autorizzato dal congresso) in Iran che ha provocato l’uccisione del generale Soleimani, nuovi dazi USA sugli aeromobili importati dall'Unione Europea al 15% dal 10%, aumentando la pressione su Bruxelles in una disputa transatlantica di quasi 16 anni sui sussidi agli aerei, le aziende cinesi e quelle che operano in CINA quali, Airbus che sta lentamente riavviando la sua catena di montaggio, la General Motors ha iniziato la produzione limitata sabato scorso, la Toyota ha seguito la GM riaprendo questa mattina, porteranno sicuramente una contrazione nell’economia del Paese ma anche fuori dai confini, l'economia giapponese affonda tra le paure per l'impatto dei virus e dei tifoni che hanno ridotto la spesa dei consumatori. E’ proprio di questa mattina l’uscita del dato che il PIL del Giappone (la somma del valore dei prodotti e servizi di una nazione) è scivolato dell'1,6% negli ultimi tre mesi del 2019 trimestre su trimestre facendo scendere l’economia ad un ritmo annuale del 6,3% nell'ultimo trimestre.
Ebbene……tutto ciò non frega niente a nessuno. Avanti con gli acquisti. Chiaramente, ad eccezione delle morti e delle sofferenze della povera gente, non possiamo che essere soddisfatti dell’andamento dei mercati, visto che vendiamo questo umile foglio ai nostri abbonati.
Oggi è festa in US per il President Day e quindi per gli operatori americani è stato un week end lungo. Aspettiamo domani per vedere se, eventualmente, ci saranno prese di beneficio ma, a vedere ora le quotazioni dei futures USA, non sembra proprio.
Andiamo, quindi, ad analizzare i “Numeri” della scorsa settimana sui tre principali indici azionari statunitensi. Iniziamo, come sempre, dall’indice che più ci interessa da vicino e che continua ad essere il più performante: il NASDAQ100 che nella giornata di venerdì ha registrato un nuovo massimo storico a 9636.41 per poi chiudere le contrattazioni a 9623.58 guadagnando il + 2,37%, che porta il profit da inizio anno al + 10,20%. A seguire l’indice S&P500 che nella giornata di giovedì ha fatto registrare il suo massimo storico a 3385.09 andando a chiudere la settimana a 3380.16 guadagnando il + 1,58% portando il profit da inizio anno a + 4,62%. Infine l’indice che arranca rispetto agli altri due, il DOW JONES che sempre nella giornata di giovedì fa registrare, anche se di pochissimo, il nuovo massimo storico a 29568.57 per poi chiudere le contrattazioni a 29398.08 guadagnando un + 1,02% che porta il profit da inizio anno al + 3,01%. Di seguito i relativi grafici:
ORO INDEX
Questa settimana scriviamo che “non abbiamo nulla di serio da scrivere” su questa commodity. Candela settimanale “inside” rispetto alla precedente con l’indice che chiude la settimana a 1586.9 $/oz. guadagnando il + 0,83%. Riprendendo un passaggio dell’articolo del Dott. Bellosta di qualche giorno fa a proposito delle dichiarazioni del mitico Marc Faber, su oro ed argento che tra 3/6 mesi scatteranno al rialzo, noi pensiamo che se rimane la correlazione inversa con l’azionario di mesi ne dovremmo aspettare anche 9/12, a meno che un evento straordinario non intervenga a sovvertire la situazione e se non ci è riuscito il Coronavirus, cosa dovremmo aspettarci ? Ai posteri……..
Nulla di nuovo anche a livello operativo, se non che il supporto in area 1550/1545 ha tenuto e rimane confermato (per chi ha posizioni aperte) il livello di STOP sotto i 1540 $/oz. IN CHIUSURA, e per il target il test dei massimi precedenti, altrimenti per chi è fuori dal mercato, acquisti moderati in area 1545/1540 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO INDEX:
LA POLITICA USA DI DONALD TRUMP
Il Dipartimento del Tesoro ha dichiarato mercoledì nella sua relazione mensile sul bilancio che il deficit da ottobre a gennaio è stato di 389.2 mld $, in aumento di 78.9 mld $ rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Il deficit riflette la spesa pubblica che è cresciuta del 10,3% quest'anno, mentre i ricavi sono aumentati solo del 6,1%. Per gennaio, il disavanzo è stato di 32.6 mld $, rispetto a un avanzo di 8.68 mld $ dell'anno precedente. Il presidente Donald Trump ha inviato al Congresso un nuovo progetto di bilancio, lo scorso lunedì, secondo cui si supererà quest'anno un trilione $, ma che poi diminuirà nel prossimo decennio. L'Ufficio del bilancio del Congresso, tuttavia, prevede che il disavanzo supererà il trilione $ quest'anno e rimarrà sopra il trilione $ anche nel prossimo decennio. Il deficit effettivo per l'esercizio finanziario 2019, conclusosi il 30 settembre, è stato di 984.4 mld $, in crescita del 26% rispetto al deficit del 2018. I crescenti disavanzi riflettono l'impatto del taglio delle tasse pari a 1.5 trilioni $ che Trump ha spinto attraverso il Congresso nel 2017 ed aumentando la spesa per programmi militari e nazionali che il presidente ha accettato come parte di un accordo di bilancio con i democratici. Nel suo nuovo piano di bilancio per l'anno fiscale 2021 che inizia il 1° ottobre 2020, Trump propone di spendere 4.8 trilioni $, ma cercherebbe di contenere il deficit facendo tagli ai programmi nazionali come buoni pasto e Medicaid. Il piano di Trump prevede che se il Congresso procedesse con il suo programma di tagli alla spesa, il che è altamente improbabile, il bilancio tornerebbe in pareggio tra 15 anni. Durante i primi quattro mesi di questo anno, la spesa pubblica ha raggiunto un record di 1.57 trilioni $, in crescita del 10,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. I ricavi hanno anche stabilito un record per i primi quattro mesi di un esercizio finanziario, aumentando del 6,1% a 1.18 trilioni $. Il governo ha registrato per la prima volta un deficit di 1 trilione $ dal 2009, quando i ricavi sono diminuiti e la spesa è aumentata per i programmi di sicurezza, come le indennità di disoccupazione, il salvataggio delle banche e delle case automobilistiche a causa della crisi finanziaria del 2008, la peggiore recessione dopo quella dagli anni '30.
Tra i vari provvedimenti fiscali che l’amministrazione Trump vorrebbe mettere in atto, prima delle prossime elezioni, ci sarebbero: un modo per incentivare le famiglie statunitensi a investire nel mercato azionario attraverso tagli fiscali; la riduzione dell'aliquota fiscale al 15% per i lavoratori della classe media; la riforma del sistema sanitario.
Il tutto per garantire che il presidente Donald Trump governi per altri quattro anni, fare in modo di rieleggere un senato repubblicano ed eleggere anche una Camera con la maggioranza dei rappresentanti repubblicani. Della serie “Di tutto….di più !”
IRAN
Nessuna tregua da parte dei democratici contro il presidente Trump.
Venerdì scorso, il presidente della commissione per gli affari esteri della Camera, Eliot Engel, si è scagliato contro il rapporto presentato dall’amministrazione Trump al Congresso degli Stati Uniti d’America (Senato e Camera dei rappresentanti) nella quale afferma, che il Presidente aveva l’autorità per ordinare la controversa uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani in Iraq, nel mese scorso, sotto l’autorizzazione del Congresso del 2002 per l’uso di forze militari contro l’Iraq.
Il presidente della commissione, ha sostenuto che il nuovo rapporto dell’amministrazione al Congresso sull’attacco del 3 gennaio a Soleimani: “contraddice direttamente la falsa affermazione del Presidente secondo cui avrebbe attaccato l’Iran per impedire un imminente attacco contro il personale degli Stati Uniti e delle ambasciate”. “La spiegazione dell’amministrazione in questo rapporto non menziona alcuna minaccia imminente e mostra che la giustificazione offerta dal Presidente al popolo americano era falsa, chiara e semplice”.
Il rapporto dell’amministrazione Trump afferma: “che il Presidente ha diretto questa azione in risposta a una serie crescente di attacchi, nei mesi precedenti, da parte di milizie iraniane e di sostegno dell’Iran contro le forze e gli interessi degli Stati Uniti nella regione del Medio Oriente. Lo scopo dell’attacco a Soleimani era quello di proteggere il personale degli Stati Uniti, dissuadere l’Iran dal condurre o sostenere ulteriori attacchi contro le forze e gli interessi degli Stati Uniti, degradare le milizie iraniane e le forze di appoggio quali la Forza di Quds”. L’attacco a Soleimani, all’aeroporto di Baghdad, è stato coerente con l’interpretazione dell’autorità data al Presidente ai sensi, sia dell’articolo II della Costituzione, sia dell’autorizzazione del 2002 all’uso della forza in Iraq.
Engel, nella sua dichiarazione, ha definito tale argomento “assurdo”, dichiarando: “A peggiorare le cose, per evitare di dover giustificare le sue azioni al Congresso, l’amministrazione Trump afferma falsamente che il Congresso stesso aveva già autorizzato l’uso della forza militare ai sensi della risoluzione sulla guerra in Iraq del 2002”. “Questa teoria legale è assurda. L’autorizzazione del 2002 è stata approvata per trattare con Saddam Hussein, questa legge non ha nulla a che fare con l’Iran o i funzionari del governo iraniano in Iraq”. Inoltre ha aggiunto: “Suggerire che, 18 anni dopo, questa autorizzazione potrebbe giustificare l’uccisione di un funzionario iraniano estende la legge ben oltre qualsiasi cosa il Congresso abbia mai inteso. Sono stato contento di unirmi a molti dei miei colleghi per votare per abrogare l’autorizzazione della guerra in Iraq, ormai obsoleta, sperando che il Senato seguirà l’esempio”.
Al momento della sua morte, Soleimani, 62 anni, era il comandante della Quds Force iraniana, l’ala delle operazioni estere dell’élite paramilitare del Corpo di Guardia Rivoluzionaria Islamica.
Una settimana dopo la sua uccisione, il segretario di Stato Mike Pompeo disse: “Non c’erano dubbi sul fatto che ci fossero una serie di imminenti attacchi che furono progettati da Qasem Soleimani, anche se non sapevamo esattamente quando ed esattamente dove, ma erano reali”. Tralasciando le notizie “ad effetto” tipo quella riferita a metà gennaio 2020 da NBC News secondo la quale, Trump aveva autorizzato l’uccisione di Soleimani già sette mesi prima che fosse effettivamente ucciso, la stessa dichiarazione di Mike Pompeo lascia esterrefatti.
LA CINA RISPONDE
Nel pomeriggio si è fatto sentire anche il presidente cinese Xi: La prevenzione e il controllo stanno ottenendo effetti positivi, e i target economici e sociali che sono stati stabiliti verranno raggiunti (un assioma, visto che nessun target ufficiale delle autorità è stato mai mancato di più di uno 0.1% negli ultimi anni).
Il South China Morning Post ha scritto un pezzo sull'argomento, in cui rivela che il Presidente Cinese ha dato ordine alle amministrazioni locali di sostenere l'occupazione in ogni modo.
In un’altra comunicazione, la China Banking and Insurance Regulatory Commission ha annunciato che i prestiti che andranno in default a causa del Coronavirus godranno di un periodo di grazia, in cui non saranno inseriti nel monte dei “non performing loans”.
Ricordiamo che le banche cinesi sono tradizionalmente già poco diligenti nel mettere a sofferenza i crediti inesigibili. Ora avranno anche il beneplacito dell'autority.
Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha dichiarato sabato, a margine della Conferenza sulla sicurezza a Monaco di Baviera, che le critiche statunitensi a Pechino sono tutte “bugie” e ha accusato Washington della tumultuosa relazione tra le due maggiori economie del mondo.
Ha detto: “La causa principale di tutti questi problemi e questioni è che gli Stati Uniti non vogliono vedere un rapido sviluppo e ringiovanimento della CINA, e tanto meno vorrebbero accettare il successo di un paese socialista. Ma ciò non è giusto, la CINA ha il diritto di svilupparsi. La spinta del Paese verso la modernizzazione è una tendenza inevitabile della storia e non sarà frenata o fermata da nessuna forza nel mondo perché rappresenta la direzione del progresso umano”.
I commenti di Wang, alla conferenza di Monaco, sono seguiti a quelli del segretario di Stato Mike Pompeo (ancora lui !) e del segretario alla Difesa Mark Esper, entrambi hanno tenuto discorsi consecutivi accusando la CINA di attività maligne.
Mike Pompeo: “La CINA invade le zone economiche esclusive di Vietnam, Filippine e Indonesia e su quel punto, ha avuto una disputa di confine o marittima con quasi tutte le nazioni confinanti con essa. E parliamo per un secondo dell’altro regno, la sicurezza informatica. Huawei e altre società tecnologiche cinesi supportate dallo stato sono cavalli di Troia per l’intelligence cinese”.
Mark Esper: “Pechino sta attuando una strategia nefasta attraverso la società di telecomunicazioni Huawei. È essenziale che noi, come comunità internazionale, ci svegliamo alle sfide poste dalla manipolazione cinese basate su regole internazionali di vecchia data”.
LA POLITICA DELLA FEDERAL RESERVE
Sia nella giornata di martedì davanti al comitato dei servizi finanziari della Camera che in quella successiva davanti al comitato bancario del Senato ed in un contesto molto amichevole nei suoi confronti, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha affrontato una serie di argomenti dal Community Reinvestment Act (legge federale statunitense della quale parleremo in seguito), alle sue opinioni sui mercati finanziari e sulla disparità di reddito.
Per quanto riguarda la politica economica in USA, Powell si è soffermato sul riconoscimento che la banca centrale potrebbe non avere la potenza di fuoco per combattere la prossima recessione e ha invitato il Congresso a prepararsi a cooperare in tal senso. Ha detto: “L'attuale basso livello dei tassi di interesse significa che sarebbe importante che la politica fiscale sostenga l'economia se si indebolisce".
L'osservazione è stata un appello insolito da parte del capo di un'istituzione politicamente indipendente che è abituata a combattere le contrazioni economiche da sola. Ma mette in evidenza le difficoltà, che la FED e le altre principali banche centrali, devono affrontare in un mondo di tassi di interesse storicamente bassi e pertanto potrebbero essere necessari tagli delle tasse e aumenti della spesa pubblica per combattere le recessioni future.
La FED è impegnata in una revisione approfondita delle sue politiche che mirano a trovare modi per migliorare le proprie capacità di combattere la recessione. Powell ha affermato che la Fed ricorrerebbe agli strumenti che ha usato nell'ultima recessione se fosse nuovamente costretta a ridurre i tassi di interesse a breve termine fino allo zero. In pratica si tratta di un allentamento quantitativo, in cui la FED acquista buoni del Tesoro per abbassare i tassi di interesse a lungo termine ed inoltra indicazioni sulla direzione futura dei tassi a breve, tuttavia, ha anche chiarito che la banca centrale non seguirebbe l'esempio delle sue controparti europea e del Giappone, non arrivando a spingere i tassi al di sotto dello zero. Ha dichiarato: "Nel contesto americano, questo non è uno strumento che stiamo esaminando", respingendo inoltre il suggerimento che la banca centrale consideri il finanziamento diretto del governo, in modo che possa tagliare le tasse e aumentare la spesa in una recessione, affermando: "Questa è davvero una prospettiva non testata e non ampiamente supportata".
Per fare spazio alle future azioni fiscali per aiutare l'economia, Powell ha esortato i legislatori a frenare, fin da ora, il deficit di bilancio. Dicendo loro: "Mettere il bilancio federale su un percorso sostenibile quando l'economia è forte contribuirebbe a garantire che i responsabili politici abbiano lo spazio per usare la politica fiscale per aiutare a stabilizzare l'economia durante una recessione". Il suo commento è arrivato sulla scia dell'uscita di lunedì degli ultimi piani di budget del presidente Donald Trump, che avrebbe spinto il debito federale lordo a superare i 30 trilioni di dollari nel prossimo decennio.
Per quanto riguarda il Community Reinvestment Act è stato segnalato dalla FED di New York che il debito delle famiglie è aumentato di oltre 600 mld $ nel 2019, segnando il più grande aumento annuale da poco prima della crisi finanziaria.
Lo scorso anno i saldi del debito delle famiglie sono aumentati di 601 mld $, raggiungendo i 14 trilioni $ per la prima volta. L'ultima volta che la crescita è stata così grande è stata nel 2007, quando il debito delle famiglie è aumentato di poco più di 1 trilione $. Gli economisti della FED hanno dichiarato, sul blog di Liberty Street Economics, che la crescita è stata trainata principalmente da un forte aumento dei saldi del debito ipotecario, che è aumentato di 433 mld $ ed è stato anche il più grande guadagno dal 2007. Il debito delle abitazioni ora ammonta a 9,95 trilioni $ del saldo totale. I saldi per prestiti auto e carte di credito sono entrambi aumentati di 57 mld $ in un anno. Gli economisti hanno dichiarato nel post sul blog che le carte di credito hanno nuovamente superato i prestiti agli studenti come la forma più comune di storia creditizia iniziale tra i giovani possessori, dopo diversi anni dopo la crisi, quando i prestiti degli studenti erano più alti. Wilbert Van Der Klaauw, vice presidente senior della FED di New York, ha dichiarato: "I dati mostrano anche che le transizioni verso la delinquenza tra i possessori delle carte di credito sono costantemente aumentate dal 2016, in particolare tra i possessori più giovani". Tuttavia, anche se l'ammontare totale del debito delle famiglie è aumentato, il livello del debito delle famiglie in percentuale al reddito personale disponibile è ai minimi storici, che risalgono al 1980. Il nuovo rapporto ha mostrato che gli standard di credito si inaspriscono per alcune forme di debito anche quando il saldo complessivo aumenta. Il punteggio di credito mediano per i richiedenti di nuova generazione per mutui e prestiti auto è aumentato leggermente nel quarto trimestre. Le richieste di mutui sono state pari a 752 mld $ nel quarto trimestre, il più alto aumento trimestrale dal 2005, ma ciò è dovuto principalmente all'aumento dell'attività di rifinanziamento, hanno dichiarato dalla FED.
Infine in un comunicato in settimana, la FED ha dichiarato che ridurrà l'importo dei repo di 5 bln $ la prossima settimana, e di altri 5 quella che inizia il 3 marzo. I membri del FOMC avranno pensato che questo mercato, al momento, non sembra bisognoso di un supporto extra.
DATI MACROECONOMICI
Importanti dati macroeconomici sono usciti in settimana specie sul fronte inflattivo, ma iniziamo dal dato del Dipartimento del Tesoro pubblicato mercoledì scorso che mostrano un deficit di 389,2 mld $ nei primi quattro mesi del 2020 ad un ritmo di 100 mld $/mese. Negli ultimi 12 mesi, il governo ha speso 1,06 trilioni $ in più di quanto ricavato portando il debito nazionale ad un totale di 23,3 trilioni $.
I prezzi al consumo sono aumentati a Gennaio quando le famiglie hanno pagato di più per affitti e vestiti, sostenendo la tesi della Federal Reserve secondo cui l’inflazione aumenterebbe gradualmente verso l’obiettivo del 2%. Il Dipartimento del Lavoro ha dichiarato che l’indice dei prezzi al consumo “core” escludendo le componenti volatili di cibo ed energia è aumentato dello 0,2% dopo essere salito dello 0,1% a dicembre ed in linea con le attese degli analisti. Nei 12 mesi fino a gennaio, il PCI core è aumentato del 2,3%, aumentando dello stesso margine per quattro mesi consecutivi, in linea con il mese precedente ed in lieve rialzo rispetto alle attese degli economisti poste a 2.2%.
Le vendite al dettaglio di Gennaio non hanno impressionato La spesa sembra aver ulteriormente rallentato a gennaio, con le vendite nei negozi di abbigliamento in calo dal 2009. Il dato "control group” (escluse le automobili, la benzina, i materiali da costruzione e i servizi alimentari) è uscito invariato contro attese per + 0.3% e con una revisione al ribasso del mese di Dicembre a + 0.2%.
La produzione industriale è scesa dello 0,3% a gennaio a causa del clima eccezionalmente caldo che ha frenato la produzione di servizi pubblici e da Boeing che ha rallentato la produzione di aeromobili civili, contro attese degli analisti poste a – 0.2% e meglio del – 0.4% della revisione del dato del mese precedente.
Infine il dato sul sentiment dei consumatori statunitensi a febbraio che sono usciti più alti del previsto nonostante il recente scoppio del Coronavirus. L’indice sulla fiducia dei consumatori di febbraio a cura dell’Università del Michigan è uscito a 100.9 contro attese degli economisti che aspettavano un dato a 99.5 e contro il 99.8 del mese precedente.
FOCUS SU UN TITOLO
KRAFT HEINZ – 9,04%. Il colosso alimentare proprietario di marchi alimentari famosi come Oscar Mayer, Planters e Maxwell House, ha pubblicato utili del quarto trimestre più forti del previsto e ha detto che spera di fare "progressi significativi" nella sua inversione di tendenza quest'anno. La Società ha riportato utili del 4° trimestre 2019 pari a 0,72 $/az. su ricavi per 6,53 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,68 $/az. su ricavi per $ 6,6 mld $. Il fatturato è diminuito del 5,2% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.
Miguel Patricio, amministratore delegato di Kraft Heinz ha dichiarato: "Mentre i nostri risultati del 2019 sono stati deludenti, abbiamo chiuso l'anno con prestazioni coerenti con le nostre aspettative e spinti da fattori che avevamo anticipato. Negli ultimi sei mesi abbiamo intrapreso azioni critiche per ristabilire la visibilità e il controllo sul business".
I titoli, tuttavia, sono stati negoziati in forte calo, dopo che il gruppo ha rivelato anche una svalutazione dell'avviamento di 660 mln $ legata al suo marchio di caffè Maxwell House e ad alcune sue operazioni internazionali. Non solo in quanto Fitch Ratings ha ridotto il debito della società allo status di spazzatura. Fitch ha tagliato la società a BB + da BBB- con una prospettiva stabile, dicendo che potrebbe essere necessario cedere una parte considerevole della sua attività per ridurre il debito. Nel grafico un raffronto della leva debito contro valore dell'azione tra 2 titoli dello stesso settore alimentare:
KRAFT HEINZ offre agli investitori un enorme rendimento del dividendo del 5,3% in un momento in cui il rendimento più ampio del mercato è inferiore al 2%. Opera nel settore alimentare in gran parte stabile, offrendo prodotti di marca che i consumatori acquistano ogni giorno. E conta Warren Buffett come un grande investitore. Sembra tutto fantastico, ma Kraft Heinz è ancora un investimento terribile. Ecco perché.
La creazione di Kraft Heinz risale al 2015 quando le due società - Kraft Foods e HJ Heinz - hanno concordato una fusione. Nessuna delle due società, comunque, era nel pieno della forma. L'obiettivo era che 3G Capital, una società di private equity che fondamentalmente gestiva Heinz, si concentrasse sulla riduzione dei costi. Quello era il piano strategico che veniva eseguito con successo ed Heinz in quel momento ha iniziato a migliorare notevolmente la redditività. Tuttavia, il management stava arrivando al punto in cui non poteva tagliare molto di più; doveva aggiungere un'altra attività ad alta redditività, ma anche ad alto costo, per poter continuare a tagliare. Quindi l'accordo con KRAFT. Warren Buffett ha anche fornito un grande sostegno, spiegando nel comunicato stampa che era "felice" di partecipare all’accordo della fusione. La riduzione dei costi è importante; nessuna azienda dovrebbe operare con spese alte. E mettere insieme due società con attività simili ha senso su questo fronte, poiché può eliminare le spese ridondanti. Ma il taglio o contenimento delle spese non può salvarti fino a raggiungere un profitto, alla fine rischi di danneggiare l'azienda se non investi anche per il futuro. 3G Capital era così concentrato sul taglio dei costi che ha perso di vista il quadro generale e i suoi prodotti sempre più vecchi hanno iniziato a perdere “appeal” tra i consumatori. E non servì l’introduzione di un nuovo CEO, in quanto la società riscontrò dei problemi a vendere marchi che non desiderava più, marchi che anche il mercato non desiderava tanto da offrire valutazioni nettamente inferiori al valore reale.
La soluzione al problema dell'azienda dovrebbe essere piuttosto semplice. Deve lavorare sì, sulla riduzione dei costi ma concentrarsi maggiormente sull'innovazione. Ha una scuderia di marchi iconici con cui lavorare, quindi c'è un'opportunità molto reale per cambiare le cose. Questo è, alla fine, ciò che l'azienda cercherà di fare, stando alle dichiarazioni. Il problema è che investire per il futuro costa denaro e KRAFT HEINZ non è in ottima posizione su quel fronte. È stata costretta a tagliare il dividendo del 36% all'inizio del 2019 per preservare la liquidità e sebbene sia stata, probabilmente, la scelta giusta per l'azienda, ha creato malumore agli investitori in dividendi (cassettisti) che si sono affidati a questa certa remunerazione per coprire le spese quotidiane. A questo punto, il rapporto debito/patrimonio netto della società è di circa 0,9 volte, il che è estremamente elevato. Ad essere onesti, uno dei motivi per cui il rapporto debito/capitale proprio di KRAFT HEINZ è così negativo è che ha ridotto il valore dei suoi marchi di circa 15 mld $ (!) all'inizio del 2019. Oneri non monetari come questo provengono da utili non distribuiti (una parte del patrimonio netto), che peggiora la leva finanziaria. Tuttavia, il problema più grande è che questa mossa è stata un'ammissione che le attività dell'azienda non valgono quanto il management ha pensato e la situazione non è migliorata, con la società che ha registrato utili deboli nel 2019 registrando ancora un'altra perdita di valore. Sebbene la spesa trimestrale più recente, pari a circa 500 mln $, sia molto più ridotta, ciò suggerisce che il management non ha ancora preso una posizione sul business. Come notato sopra, il tagliare così tanto prima di arrivare all'osso, sembra aver arrecato danni permanenti ai suoi marchi. Gli investitori astuti dovrebbero chiedersi se quel danno sia stato contenuto e se il valore dei marchi sia effettivamente sottovalutato. Come se ciò non bastasse, KRAFT HEINZ fu anche costretta, dai regolatori del mercato, ad annunciare che avrebbe dovuto riformulare i risultati finanziari per i successivi tre anni. Sebbene tutti i problemi contabili siano avvenuti sotto la guida precedente, le conseguenze sono attuali anche in virtù del fatto che i regolatori stanno osservando i libri contabili dell'azienda. Sebbene il futuro impatto finanziario di questo problema non sarà probabilmente enorme, è una dichiarazione su quanto la società sia spenta nei suoi sforzi per ridurre i costi.
Anche dopo un forte taglio dei dividendi, gli investitori possono ancora ottenere un rendimento del dividendo del 5,3% sui titoli della società. Questo perché tutti i problemi dell'azienda hanno portato a un calo del prezzo delle azioni di circa il 70% rispetto ai massimi del 2018. Probabilmente qui esiste una potenziale inversione di tendenza, in particolare con una nuova leadership in atto, ma la storia è brutta e fattori chiave (in particolare la leva finanziaria e un portafoglio di marchi trascurato) rendono molto più difficile risolvere il business. La maggior parte degli investitori si sta chiedendo se sia meglio cercare altrove un investimento ad alto rendimento oggi, rilevando che diverse aziende di fascia economicamente medio-alta con una gestione prudente, hanno rendimenti elevati e prospettive di crescita ancora solide.
PORTAFOGLIO AZIONARIO
EHHH, EHHH…..pensavate che questa settimana rimanevamo a bocca asciutta ! Ed invece il titolo KLA TENCOR, appena entrato lunedì scorso, è andato subito a target 100% (potenza del c… (ehm….della fortuna!) portando a casa il classico "tozzo di pane". Bene così, ogni tanto ci vuole anche quella. Portafoglio ben impostato in attesa delle ultime trimestrali economiche che usciranno a breve. Speriamo e guardiamo avanti, il mercato è con noi ! Alla prossima.
VARIAZIONI IMPORTANTI SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SCORSA SETTIMANA
APPLIED MATERIALS + 8,33%. La Società che fornisce attrezzature, servizi e software di produzione a semiconduttori globali, display a schermo piatto, fotovoltaico solare, ha registrato utili nel 1° trimestre 2020 pari a 0,98 $/az. su ricavi di 4,16 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,92 $/az. su ricavi di 4,09 mld $. Il fatturato è cresciuto del 10,9% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi guadagni del secondo trimestre tra 0,98 e 1,10 $/az. su ricavi tra 4,14 e 4,54 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,96 $/az. su un fatturato di 4,14 mld $.
L'amministratore delegato di APPLIED MATERIALS, Gary Dickerson, ha accreditato la relativa performance della società a un "forte aumento della domanda di apparecchiature a semiconduttore, combinato con una crescente produzione da parte dell'azienda, dovuta all’adozione di sempre più nuove tecnologie per migliorare le prestazioni, la potenza, l'area e i costi dei chip e stiamo investendo in soluzioni uniche per consentire il successo dei nostri clienti nell'era AI-Big Data".
ADVANCE MICRO DEVICES + 11,22%. La Società di semiconduttori che opera in due segmenti: soluzioni informatiche e soluzioni grafiche e visive, dovrebbe trarre beneficio dopo che NVIDIA (che vedremo dopo) ha registrato ottimi risultati in termini di guadagni. Diversi analisti, tra cui Mitch Steves di RBC Capital Market, in una nota ai clienti ha dichiarato che "dopo i risultati pubblicati da Nvidia, il mercato dei chip per videogiochi rimane sano e, nonostante i problemi relativi al coronavirus, i risultati del 2020 (tutto l'anno) non saranno influenzati". "Poiché i videogiochi continueranno a diventare sempre più complessi e le dimensioni dei videogiochi aumenteranno per adattarsi alla grafica migliorata, la domanda di GPU probabilmente aumenterà, ed AMD ha effettuato investimenti corretti ed a lungo termine che pagheranno nei prossimi 12 mesi e oltre".
CADENCE DESIGN + 7,08%. L'azienda che progetta interi sistemi elettronici e circuiti integrati sempre più piccoli e complessi, o circuiti integrati e dispositivi elettronici, ha registrato utili nel 4° trimestre 2019 pari a 2,36 $/az. su ricavi di 599,6 mln $. L’utile includeva un beneficio fiscale unico GAAP di 2,06 $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,54 $/az. su ricavi di 596,4 mln $. Il fatturato è cresciuto del 9% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi guadagni non GAAP nel primo trimestre 2020 tra 0,53 e 0,55 $/az. su ricavi tra 610,0 e 620,0 mln $ ed utili nel 2020 tra 2,40 e 2,50 $/az. su ricavi tra 2,545 e 2,585 mld $. L'attuale stima del consensus per il prossimo trimestre per gli utili è di 0,57 $/az. su ricavi per 609,8 mln $. Mentre per l’intero anno 2020 e di 2,34 $/az. su ricavi per 2,49 mld $.
Cadence Design Systems ha annunciato di aver acquisito Integrand Software, Inc. per accelerare ulteriormente l'innovazione nello spazio di comunicazione RF 5G. Attuando la strategia di Cadence Intelligent System Design, l'integrazione di Integrand EMX con le soluzioni Cadence Virtuoso, Sigrity, Clarity e AWR offrirà ai clienti soluzioni complete elettromagnetiche. I termini della transazione non sono stati resi noti.
EXPEDIA + 11,54%. La compagnia di viaggi online che ha attraversato una notevole fase calante negli ultimi tempi, con la pubblicazione dei buoni dati economici, hanno dissolto i timori di una ennesima contrazione dovuta al Coronavirus, portando agli investitori segnali incoraggiati circa i progressi compiuti recentemente. La società ha registrato utili nel 4° trimestre 2019 pari a 1,24 $/az. su ricavi per 2,75 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,14 $/az. su ricavi per 2,77 mld $. Il fatturato è cresciuto del 7,3% su base annua.
Il presidente di Barry Diller e il vicepresidente Peter Kern in una nota hanno dichiarato: “Dopo le partenze forzate del CEO Mark Okerstrom e del direttore finanziario Alan Pickerill, abbiamo ri-focalizzato la società sulle nostre attività principali, che avevano sofferto per gran parte del 2019, semplificando il modo in cui operiamo e aumentandone l'efficienza. Questi cambiamenti ci hanno aiutato ad orientare la nostra gamma di offerte verso la fascia alta e contribuiranno all'accelerazione della crescita dei profitti nelle nostre attività sottostanti nel 2020.
LAM RESEARCH + 7,58%. Il fornitore di apparecchiature per la produzione di semiconduttori è stato il secondo titolo con le migliori prestazioni dell'S&P500 lo scorso anno, ma alla fine della scorsa settimana è stato venduto come tutto il resto del suo settore nonostante la pubblicazione sugli utili, del 29 gennaio u.s., davvero impressionante che non solo ha superato le aspettative degli analisti su tutta la linea, ma ha anche fornito una “guidance” altrettanto impressionante per il trimestre in corso, anche tenendo conto delle potenziali contrazioni delle vendite dovute al Coronavirus. Evidentemente, in questa settimana, gli investitori si sono accorti della penalizzazione del valore del titolo iniziando ad acquistarlo in dosi massicce.
MERCADOLIBRE + 13,77%. La piattaforma di commercio online in America Latina, è stata uno degli attori più importanti del mercato azionario nel 2019, guadagnando il 95% nello scorso anno. Mentre l'attività di e-commerce ha continuato a raccogliere risultati impressionanti, ha fatto un passo indietro nel settore dei pagamenti. I ricavi sono cresciuti a 674,3 mln $, in crescita del 57% su base annua, ma le spese operative sono aumentate dell'83%, con una perdita netta di 54 mln $ che hanno portato ad una perdita di utili pari a 1,11 $/az. La stima del consensus per gli utili pari ad una perdita di 0,69 $/az. su ricavi di 669,8 mln $.
Il management di MercadoLibre, in una nota, ha osservato come la perdita netta di 54 mln $ era "dovuta principalmente agli investimenti incrementali nel marketing", dichiarando: "Riteniamo che stiamo investendo in modo adeguato per le giuste iniziative di crescita. Lo sviluppo sostenuto che vediamo ci dà fiducia nel concentrarci sulla promozione dell'efficienza dei costi ridimensionando la forti spese ed iniziando a concentrarsi maggiormente sui profitti.
NVIDIA + 15,18%. Il chipmaker di visual computing che collega le persone attraverso il potente mezzo della computer grafica, ha registrato utili nel 4° trimestre fiscale 2020 pari a 1,89 $/az, su ricavi di 3,11 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,66 $/az. su ricavi di 2,96 mld $. Il fatturato è cresciuto del 40,8% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi ricavi del primo trimestre fiscale 2021 tra 2,94 3,06 mld $ ed un utile non GAAP tra 1,61 e 1,81 $/az.. L'attuale stima del consensus per gli utili è pari a 1,52 $/az. su un fatturato di 2,84 mld $. La “guidance” Q1 è robusta, sebbene ridotta a causa del Coronavirus.
Il CEO, Jensen Huang, ha attribuito le straordinarie prestazioni del data center alla rapida adozione dell'IA (intelligenza artificiale) per un numero crescente di applicazioni, mentre il CFO, Colette Kress, si è soffermata sulla crescita del mercato dei videogiochi che riflette le maggiori vendite di GPU, di SoC (sistemi su un chip) e di GeForce per piattaforme di gioco; sulla crescita delle workstation professionali per desktop e notebook, inoltre l'aumento dei clienti finali del data center.
Infine NVIDIA ha dichiarato nel comunicato che è ancora in discussione con l'Amministrazione statale cinese per la regolamentazione del mercato, in merito alla sua acquisizione in corso di Mellanox, un fornitore di soluzioni di interconnessione per server e storage. Inizialmente, la società si aspettava che questo accordo da 6,9 mld $ in contanti si chiudesse entro la fine dell'anno civile 2019, ma crede ancora "che l'acquisizione si chiuderà probabilmente nella prima parte del 2020".
T-MOBILE + 12,92%. La società che offre servizi di comunicazione wireless nei mercati postpagati, prepagati e all'ingrosso, importante ramo della società madre DEUTSCHE TELECOM, in settimana ha fatto registrare un nuovo massimo storico, con tanto di gap up, dopo la brillante performance della scorsa settimana, in seguito al fatto che la casa madre vuole rinegoziare i termini dell'acquisizione della società SPRINT da parte di T-MOBILE, poiché il valore delle azioni SPRINT sono diminuite da quando l'accordo è stato proposto nel 2018 avendo la società diminuito il fatturato ed aumentato i debiti. I colloqui di rinegoziazione dovrebbero iniziare presto, in quanto seguiranno la decisione di questa settimana circa la sentenza del giudice, Victor Marrero della Corte distrettuale degli Stati Uniti, sulla fusione da 26 miliardi di dollari che consente al terzo e quarto vettore wireless statunitensi di accoppiarsi dopo quasi due anni di controversie relative alla concorrenza e ai problemi di prezzo. Il Financial Times ha riferito che DEUTSCHE TELECOM sta cercando di cambiare i termini di acquisizione di SPRINT ma non ha fornito dettagli su un prezzo rinegoziato ma è facile prevedere uno sconto in quanto la fusione nei termini è stata strutturata come una transazione di tutte le azioni con un rapporto di cambio fisso di 0,10256 azioni T-MOBILE per ogni azione SPRINT.
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Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO