Aggiornamento portafoglio: ancora un nuovo massimo storico


Prosegue bene la marcia del nostro portafoglio, con un nuovo massimo storico raggiunto dopo appena una settimana dal nostro precedente aggiornamento. Ma prima di occuparci del nostro asset, torniamo rapidamente alla vicenda dell’assalto al Congresso USA, con la messa in stato di accusa di Trump. E così, il nostro belligerante (ex)Presidente si becca l’impeachment per la seconda nella sua carriera: un record.

Probabilmente la farà franca sotto il profilo della giustizia ordinaria, ma certamente la politica non gli ha perdonato di aver, di fatto, fomentato le folle a compiere atti insansi oltre che illegali. Tra breve quindi si aprirà definitivamente l’era Biden e forse tanto è bastato ai mercati per non crollare nonostante l’estrema gravità – oltre ad essere un precedente storico – dell’accaduto.

Al di qua dell’oceano, in Europa, ieri la Lagarde ha tenuto un discorso che a prima vista pare non perfettamente intelligibile, prestandosi nei fatti a più interpretazioni. Da un lato, il governatore della BCE si è mostrata abbastanza ottimista in merito alla ripresa economica nell’Eurozona, confermando le stime di crescita per il 2021 attese dall’istituto al 3,9%. Stime che per altro sono superiori a quelle di diversi analisti, i quali le stanno tagliando in queste settimane a seguito dei nuovi lockdown.

Tuttavia, la Lagarde ha sottolineato che le stime di dicembre già consideravano uno scenario di mantenimento delle restrizioni fino a marzo, pur ammettendo che se le vaccinazioni proseguissero a rilento e le restrizioni si rendessero necessarie oltre marzo, questo potrebbe peggiorare le cose. Ed è per questo che il governatore della BCE si è tenuta una porta aperta, affermando che il PEPP potrà essere nuovamente rivisto nel caso in cui si rendesse necessario. Come ricorderete, a fine 2020 è stato elevato a 1.850 Mld di euro ed esteso fino al marzo del 2022, ma “se servirà potenziarlo ancora per centrare il target d’inflazione, così sarà”.

Nel discorso c’è stato anche un diretto riferimento al tasso di cambio, con la Lagarde che ha affermato che alla BCE sono “estremamente attenti circa l’impatto sui prezzi” che questo può avere, e di fatto ha. Non a caso, a seguito di questa dichiarazione, il cambio EUR/USD è tornato sotto 1,22. E’ chiaro che se l’euro continuasse a rafforzarsi velocemente questo avrebbe effetti deprimenti sull’inflazione, e non è certo ciò che vuole la BCE. Però la Lagarde non si è sbilanciata in merito all’obiettivo d’inflazione, asserendo che “una definizione più precisa sul tasso d’inflazione che corrisponda al concetto di stabilità dei prezzi verrà fornito a metà anno”.

In pratica, la BCE continuerà ad acquistare bond fino a quando non sarà centrato stabilmente il target d’inflazione. Al momento non ha rivisto le stime sul PIL dell’Eurozona, ma si tiene pronta ad agire in un senso o nell’altro con il PEPP, fermo restando comunque che la politica monetaria rimarrà accomodante. Non da ultimo ha fatto intendere chiaramente che monitorerà l’andamento del cambio EUR/USD per evitare il rischio che finisca per allontanare l’obiettivo.

Come sempre, staremo a vedere cosa succederà, e nel frattempo torniamo ad occuparci del nostro portafoglio. Portafoglio che prosegue inarrestabile la sua marcia regolare e tranquilla, con volatilità sempre contenutissima. Tocchiamo un nuovo massimo storico, e così al close di ieri il nostro portafoglio valorizza un NAV pari a 102,36 in buon progresso rispetto ai 102,21 della scorsa settimana e rispetto all’ultima valorizzazione del 2020, chiuso con un NAV pari a 102,08. Migliora la performance su base annua che si porta al +3,07% mentre scende la volatilità (ovvero il rischio) che passa dal precedente 0,56% all’attuale 0,53%.

Come anticipato la scorsa settimana, stiamo valutando qualche movimento in portafoglio. Gli effetti del discorso di ieri della Lagarde hanno però rimesso un po’ in “ordine” alcuni aspetti che stavamo valutando e quindi preferiamo ragionare ancora un momento prima di agire.