la psicologia influenza le quotazioni.Specialmente quando...


Ci sono alcune leggi "psicologiche" che permeano il mercato azionario. Tra queste la preferenza degli investitori per le operazioni di forti assegnazioni gratuite di azioni (come fatto due anni fa da TXT) .Per la stesa ragione il mercato odia i rappruppamenti azionari. E non mi riferisco solo a quanto accaduto per MPS o Carige nelle scorse settimane.

Ma anche ad operazioni non legate ad aumenti di capitale. Ed infatti,puntualmente la mannaia del ribasso ha colpito Class Editori,titolo del quale ci eravamo piu' volte interessati(con soddisfazione) l'anno scorso e di cui frequentiamo,ora con pochissime azioni in quanto la discesa di oltre il 7% dai massimi aveva fatto scattare lo stoploss come da legge del lombardreport.com anche per tale piccola partita, ,le assemblee sociali.Infatti ,sembra incredibile ma avviene, Un azionista "medio" che possieda 100 titolo di una societa' preferisce che tale societa' raddoppi il capitale gratuitamente con emissione di azioni (o effettui uno split) Avra' 200 azioni che valgono teoricamente 0,50…ma incredibilmente molte volte le quotazioni in seguito risultano superiori.Una tecnica molto seguita a Wall Street.oltre che in Italia, della quale facciamo menzione dal 1997 su queste colonne.
Quante volte in questi 18 anni abbiamo comperato azioni prossime a split!

E naturalmente la psicologia funziona in senso opposto in caso di ragruppamento. Meglio avere 100 azioni che valgono 1 euro che 50 stesse azioni che valgono 2 euro per il raggruppamento di 2:1. Sembra incredibile ,ma questo ragionamento-patrimonialmente neutro- funziona spesso. Ed ha colpito anche per la strana,stranissima operazione di Class Editori. L'azionista di maggioranza ha proposto ed approvato il raggruppamento di 3 nuove azioni ogni una vecchia posseduta. Sperava in tal modo che Class non venisse piu' considerata come "penny stock" dato che quando l'operazione era stata proposta il titolo raggruppato avrebbe quotato oltre 1 euro.
Complice il cattivo momento delle borse ,specialmente per le small caps, e la suddetta psicologia avversa il risultato è stato un crollo dell'azione.
Saranno solo effetti psicologici,ma aprono profonde falle nel portafoglio. Cari Amministratori tenete conto della psicologia degli investitori in futuro!!!

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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