Nuovi Etf: il PowerShares Preferred Shares (IE00BDVJF67), cosa piace e cosa non piace


Arriva a Borsa Italiana e rappresenta una categoria particolare di azioni, che si comportando quasi come delle obbligazioni.

Cedole & dividendi

Molto interesse in questi ultimi giorni per un nuovo Etf che Invesco PowerShares ha lanciato su Borsa Italiana. Si tratta di PowerShares Preferred Shares (Isin IE00BDVJF675), che offre un’esposizione alle cosiddette “preferred shares” statunitensi e all’elevato dividendo da esse generato. Inoltre è il primo fondo lanciato da quando Invesco ha acquisito Source, emittente specialista di questa categoria di prodotti. Ha come valuta di denominazione il dollaro Usa e quindi risente del relativo cambio, ma logicamente è negoziato in euro.

Sebbene da un punto di vista tecnico siano delle normali azioni, le “preferred shares” hanno dividendi fissi e tendono a comportarsi quindi quasi come delle obbligazioni. Con un rendimento medio superiore al 5% annuo, possono rappresentare un’opportunità di proventi molto interessanti.

Una spiegazione ai tanti perché

Con i tassi di interesse e gli yield obbligazionari ai minimi storici, gli investitori hanno davvero fatto fatica a trovare rendimenti significativi” spiega Stefano Caleffi, responsabile per il Sud Europa di Invesco PowerShares, che aggiunge: “Le preferred shares forniscono ritorni paragonabili alle obbligazioni high yield, ma provenienti da titoli emessi generalmente da società molto note”.

L’indice sottostante ha generato un ritorno del 6,1% su base annua negli ultimi cinque anni, simile al mercato high yield statunitense e di molto superiore alle obbligazioni "investment grade" sempre statunitensi. Inoltre le “preferred shares” hanno mostrato una bassa correlazione sia alle azioni sia al reddito fisso. Il Ter previsto è dello 0,50% e i dividendi verranno distribuiti trimestralmente.

Cosa piace

● L’esposizione a un mercato anomalo, quello appunto delle “preferred shares”, che hanno queste caratteristiche:

1°) un dividendo fisso;

2°) un prezzo di rimborso che rende tali azioni paragonabili ai titoli obbligazionari;

3°) la cosiddetta postergazione del rimborso rispetto agli obbligazionisti in caso di liquidazione, il che le assimila ai prestiti subordinati.

● Una volatilità presumibilmente di molto minore rispetto alle azioni.

● Dei rendimenti significativi.

Cosa non piace

Il sottostante è espresso in dollari quindi c’è una variabile che potrebbe incidere molto sulle performance dell’Etf.

● Non sempre la liquidità delle “preferred shares” è ottimale.

In sintesi

Trattandosi di un prodotto nuovo, di cui non si conosce ancora il comportamento rispetto alle variabili dei mercati, è consigliabile attendere una fase di stabilizzazione (alcuni mesi) prima di prendere posizione, per capirne l’adeguamento ai trend del sottostante e alla variabile dollaro.

Questo report non costituisce sollecitazione all’investimento e contiene informazioni giornalistiche a puro scopo divulgativo.